L’operazione mediatica per introdurre i chip sottocutanei è cominciata

di Senmut

“Perchè il contante ha finalmente avuto il suo chip.”
Questo è il titolo di una delle notizie in evidenza su YahooUk di pochi giorni fa.

L’articolo prosegue dicendo che ormai girare coi contanti non ha più senso e afferma che: “Il contante è il re, ci veniva detto. Bene oggi il re è morto”  e parte poi con un elenco di tutti i vantaggi della moneta elettronica.

Grazie alla carta potremo aver traccia di tutte le nostre spese, la qual cosa è utile per gestire i nostri budget, poi bisogna considerare che alcune carte ti fanno guadagnare punti ogni volta che spendi un pound, oltre a tutta una serie di sicurezze che da la carta rispetto i contanti.
Qui il link per chi volesse leggere l’articolo:  http://uk.finance.yahoo.com/news/never-pay-cash-103325011.html

Bisogna dire che in Inghilterra, in USA e in altri paesi come la Svezia pagare con la carta anche il caffè è ormai un’usanza acquisita, quindi un articolo di questo tipo viene digerito dalla gente senza troppi sospetti.
Il fatto che per noi italiani non sia ancora così naturale ci permette di leggere il tutto con uno spirito più critico: vi ricordate la storia della rana immersa in una pentola piena d’acqua che non si accorge dell’aumentare progressivo della temperatura fino a quanto diventa troppo alta e muore? Bene per una volta noi italiani siamo fuori dall’acqua e possiamo osservare i nostri fratelli inglesi cuocere senza accorgersene.

Torniamo indietro: la questione dei chip sottocutanei per il controllo delle masse è ormai un tema molto dibattuto.  Non voglio aggiungere altro se non elencare alcuni dati di fatto.

La promozione mediatica verso la moneta elettronica è sempre più spinta: questo articolo ne è un esempio come le recenti dichiarazioni di Monti.

In alcune scuole americane vengono dati grembiuli con chip RFID per controllare la posizione dei bambini. (Qui un recente articolo sul tema uscito su Wired: http://www.wired.com/politics/security/news/2005/02/66554 )

C’è un’azienda inglese, la PositiveID corporation nata nel 2009 dalla fusione tra la Verichip Corporation e la Steel Vault corporation che produce sistemi a base di chip RFID sttocutanei per misurare alcuni parametri fisiologici come la glicemia e comunicare istantaneamente con macchinari ed ospedali qualora ci fossero anomalie.

In alcune università, tra cui l’italianamontiana Bocconi, il tesserino universitario può fare anche da bancomat. Quindi i giovani iniziano a familiarizzare con l’idea di avere dati anagrafici e carta di credito in un unico oggetto.
Ormai a quasi tutti i cani si fa mettere il chip di riconoscimento.

Ci sarebbero molte altre cose ma per ora fermiamoci qua.

Se anche solo 5 anni fa qualcuno avesse parlato della possibilità impianto di un chip sottocutaneo per avere insieme carta di identità, tessera sanitaria, patente, bancomat, controllo parametri vitali, etc… non solo pochi ci avrebbero creduto, ma molti si sarebbero scandalizzati. Come la rana insegna, il tempo passa, la temperatura sale e nessuno più si scandalizza all’idea. Provate a sondare in giro, a parlare alla gente cercando di illustrare tutti i vantaggi di avere tuttociò che ci serve in un unico dispositivo e magari proteggerlo sottocute: vedrete che il numero di persone a favore aumenta di mese in mese.

Altre informazioni un po’ più approfondite: la sopramenzionata PositiveID come detto nasce nel 2009 dalla fusione della VeriChip Corporation con la Steel Vault Corpoation.
La VeriChip Corporation era, e quindi ora lo è la PositiveID, l’unica società autorizzata dal massimo organo di sanità americano, l’FDA, a produrre chip RFID impiantabili nell’essere umano.

A sua volta la VeriChip è una società controllata dalla Digital Angel Corporation. Non ve la faccio lunga, ma se scartabellaste in mezzo alle numerose carte burocratiche tra i principali finanziatori del progetto trovereste i Rothschild. Giusto per non essere avaro di prove se leggete in questo sito ( http://www.mwe.com/jeffrey-rothschild/ ) il profilo di Jeffrey Rotschil torverete ( consiglio di cercare con lo strumento trova del browser internet) i collegamenti con la DigitalAngel, nello specifico si parla di 82 milioni di sterline.

Quante informazioni! Inutile ricamarci troppo attorno, a ciascuno unire i puntini come meglio preferisce.

Vi lascio con lo spot pubblicitario commissionato nel 2008 dalla VeriChip all’agenzia OnTheBall Marketing

http://www.youtube.com/watch?v=kSxQ6KqJuBg&feature=player_embedded

Senmut

Tratto da http://www.dionidream.com/loperazione-mediatica-per-introdurre-i-chip-sottocutanei-e-cominciata/


Tratto da: L’operazione mediatica per introdurre i chip sottocutanei è cominciata | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/10/25/operazione-mediatica-per-introdurre-i-chip-sottocutanei-e-cominciata/#ixzz2APvCdKjH
– Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!

iPhone 5: condizioni al limite della sopravvivenza per produrlo

Fonte: presacoscienza.blogspot.it * Link [1]

[2]In linea “Presa di Coscienza” non possiamo fare a meno di riportarvi un reportage effettuato da un giornalista asiatico, il quale si è fatto assumere nella fabbrica della Foxconn a Taiyuan.
Reclutato come un soldato o meglio un robot per produrre i nuovi iPhone 5, che da questa mattina moltissimi italiani appoggeranno all’orecchio per distinguersi dalla plebaglia di cui fanno parte.
Sarebbe interessante approfondire con – Foxconn riapre dopo la rivolta [3] –
Leggetelo e traetene le vostre conclusioni….

 Come nasce un iPhone 5 dalla Foxconn: reportage sotto copertura [4]

Un’esperienza che ha quasi del drammatico quella che vi stiamo per raccontare messa in luce da un giornalista dello Shanghai Evening Post [5] che tempo fa si è infiltrato all’interno dellafabbrica degli orrori per realizzare questo reportage sotto copertura. Siamo venuti a conoscenza di questa faccenda grazie al sito woorkup [6] (fonte traduzione) ed aMicGadget [7] (fonte articolo) che hanno riportato la notizia questa mattina; notizia che altro non fa che riportare l’esperienza di questo giornalista all’interno dello stabilimento Foxconn durante la produzione del nuovissimo iPhone 5.

Il giornalista, quindi, riporta la sua esperienza, dal primo giorno (in cui è stato reclutato) fino al decimo (in cui ha abbandonato lo stabilimento). Il piano dell’azienda è quello di produrre 57 milioni di iPhone 5 all’anno e per fare ciò ha bisogno di altri 20.000 dipendenti da sfruttare. Il diario di questo giornalista parla della produzione del nuovo smartphone della mela, ma è giusto chiarire il fatto che in quegli stabilimenti si produce davvero di tutto. Ora vi lasciamo alla lettura disarmante del suo racconto che, sicuramente, vi lascerà a bocca aperta!

Primo giorno – Reclutamento: buona salute e carta d’identità

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Ho contattato il responsabile delle Risorse Umane che si occupa del reclutamento. Mi è stato detto che per lavorare alla Foxconn bisogna essere sani e in possesso di una carta d’identità valida. Quando ho raggiunto l’ingresso della fabbrica sono stato avvicinato da una guardia di sicurezza. Mi ha chiesto dai 100 ai 200 yuan (circa 15 – 18 dollari) per garantirmi un metodo più rapido per iniziare a lavorare. L’ho ignorato.

Mi è stato consegnato un modulo da compilare per verificare il mio stato psicologico. Circa trenta domande sul mio stato fisico degli ultimi trenta giorni a cui rispondere “sì” o “no”. Una delle domande:“Hai avuto problemi psicologici di qualche tipo recentemente?”.

Dopo aver riempito il modulo, con altri lavoratori siamo stati caricati su un autobus diretto all’impianto Foxconn di Tai Yuan.

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La prima notte trascorsa nei dormitori della Foxconn è stata un incubo. L’intero locale puzza di spazzatura. E’ un misto di odore di immondizia, sudore e sporcizia. Nei corridoi, fuori ogni stanza, vengono accatastati rifiuti di ogni genere. Quando ho aperto il mio armadio sono strisciati fuori alcuni scarafaggi. Le lenzuola che vengono distribuite ai nuovi arrivati sono piene di peli e cenere.

Secondo giorno – Si firma il contratto: “Nessun danno ambientale?”

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Il secondo giorno, mentre stavo facendo colazione nella mensa della Foxconn, ho sentito qualcuno gridare. “Fanculo! Il cibo fa schifo! Non aspettatevi che faccia dello straordinario!”. Lo stesso ragazzo ha poi sussurrato che, prima di andarsene, avrebbe danneggiato il letto del dormitorio. Questa potrebbe essere una buona spiegazione del perché nel mio letto c’è un grande buco sulla tavola di legno dove poggia il materasso.

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Dopo colazione abbiamo firmato il contratto in una stanzetta adiacente alla mensa. Sul contratto sono evidenziate quattro sezioni che ognuno deve mantenere strettamente riservate. 1. Informazioni Tecniche; 2. Dati di Vendita; 3. Risorse Umane; 4. Statistiche di produzione. Non viene fatto alcun riferimento alle ore di straordinario. Nella sezione “Possibili effetti nocivi per i lavoratori durante il processo produttivo”, la direzione ha esplicitamente richiesto di barrare la casella “No”. Tra questi rischi figurano “inquinamento acustico” e “inquinamento tossico”. Mi sono domandato se il processo produttivo avrebbe potuto causarmi davvero qualche danno durante il lavoro.

Dal terzo al sesto giorno – Sessione di formazione: “Dovete solo obbedire!”

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Il giorno successivo alla firma del contratto siamo stati riuniti in una sala dove veniamo informati sulla storia della Foxconn, le politiche e le misure di sicurezza. Durante l’intera conferenza è stato fortemente enfatizzato un punto: “Tutto quello che dovete fare è solo obbedire alle istruzioni che vi vengono fornite.” Ci sono state distribuite delle schede che riportano 13 punti sulle politiche di compensazione monetaria a fronte di 70 relativi alle sanzioni. L’istruttore ha sottolineato:“qualcuno di voi potrebbe sentirsi a disagio su come viene trattato qui dentro, ma tutto questo è solo per il vostro bene”.

Dopo ci è stato mostrato un video di orientamento sull’impianto Foxconn. Quando qualcuno ha tirato in ballo i casi di suicidio chiedendo informazioni a riguardo, lo staff non ha evitato l’argomento. Tuttavia non si è neanche dimostrato particolarmente disposto a parlarne. Durante la discussione qualcuno dei nuovi ha fatto notare che il pessimo stile di vita e le condizioni dei dormitori potrebbero portare qualcuno al suicidio. Ho anche notato che tutte le finestre del dormitorio hanno delle sbarre.

Settimo giorno – E’ tempo di riposare: “Sfogate lo stress.”

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Dopo la sessione di formazione riceviamo rapidamente alcune istruzioni e veniamo organizzati per il lavoro quando è già notte. Ci è consentito di riposare solo durante il giorno. Ho la febbre e il mal di testa prima ancora di iniziare a lavorare. Ho chiesto di poter essere visitato presso l’ospedale dell’impianto ma mi è stato detto che c’è solo un medico in turno con 4-5 pazienti in visita. Quando ho domandato a una delle infermiere quanto avrei dovuto pagare per il controllo medico, questa mi ha risposto sgarbatamente: “Vai a chiederlo al tuo capo!”.

Nei giorni scorsi sono stato in molte strutture dell’impianto Foxconn: dormitori, mense, bagni, parco giochi, palestra, ospedale, ufficio postale, biblioteca e negozi. Sebbene la maggior parte di queste strutture siano gratuite per i lavoratori, necessitano di seri miglioramenti. All’interno del centro d’intrattenimento, ad esempio, due giochi arcade sui tre presenti sono fuori uso. La cosiddetta “sala teatro” mostra solo lo screenshot di una sala riunioni.

Fuori dalla fabbrica non sono riuscito a trovare un posto dove vendessero birra, uno sgabello e dei sostegni per appendere i vestiti della lavanderia. Durante i fine settimana, fuori nel parco giochi, si tengono degli incontri dove tutti i dipendenti Foxconn si riuniscono per ballare. Chi organizza il party parla attraverso un microfono: “siamo tutti stressati dal lavoro di ogni giorno e non c’è consentito gridare durante la fase di produzione. Qui invece potete gridare così forte da poter sfogare tutto lo stress!”. Uno dei miei compagni di stanza mi ha detto che questi incontri settimanali gli piacciono. Si diverte a ballare e ha anche trovato una ragazza.

Dall’ ottavo al decimo giorno – Assemblaggio iPhone 5: “Fai quello che ti viene detto di fare!”

 

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Abbiamo raggiunto l’ingresso del reparto di produzione. C’è un segnale d’avvertimento su cui è scritto:”AREA TOP SECRET”. Sulla porta è istallato un metal detector. Ci è stato detto che se qualcuno entra o esce dalla porta e viene scoperto in possesso di qualsiasi tipo di materiale metallico (come la fibbia di una cintura, orecchini, macchine fotografiche, telefoni cellulari, lettori mp3) viene licenziato sul posto al momento. Uno dei miei compagni di stanza mi ha riferito che uno dei suoi amici è stato licenziato perché teneva con se un cavo USB.

Dopo essere passato attraverso il metal detector, non appena sono entrato all’interno del locale della linea produttiva ho sentito un forte rumore proveniente dai macchinari e un denso odore di plastica. Il nostro supervisore ci ha avvertiti:“una volta che vi sedete dovete solo fare quello che vi è stato detto di fare”. Il supervisore finalmente mostra a tutti il retro del nuovo iPhone 5 e dice: “questo è il retro del nuovo iPhone 5. Dovreste essere onorati di produrlo”.

La nostra linea è autorizzata ad usare nastri di carta e tappi di plastica per coprire l’ingresso del jack delle cuffie e le porte di collegamento della piastra posteriore dell’iPhone, per evitare che, nella fase successiva del ciclo produttivo, la vernice possa essere spruzzata al loro interno. Il nostro supervisore ci ha chiesto di indossare maschera e guanti e di osservare come i dipendenti più anziani lavorano.

Alle undici di sera siamo andati a cena e dopo mezzanotte abbiamo cominciato a lavorare di nuovo. Mi viene assegnato il compito di segnare i punti di posizionamento sulla piastra posteriore dell’iPhone con uno speciale pennarello a base di vernice ad olio. Vengo rimproverato più volte di versare troppo olio nella marcatura. Il mio compagno di stanza è assegnato all’incollaggio dei nastri di mascheratura (lunghi meno di cinque millimetri) sui punti che io ho marcato. Viene rimproverato di continuo perché le incolla troppo lentamente.

Il nostro supervisore ha detto che effettivamente questi lavori sono assegnati alle donne perché hanno le dita più piccole, ma a causa dei troppi lavoratori che recentemente si sono dimessi, non hanno altra scelta se non assegnare quel task agli uomini.

Ogni tre secondi, una piastra posteriore di un iPhone scorre davanti a me. Devo prendere la piastra, segnare i quattro punti di posizionamento con il pennarello e rimetterla rapidamente sul nastro senza commettere errori. Dopo aver ripetuto la stessa azione per diverse ore ho un terribile torcicollo e un forte dolore muscolare al braccio. Uno dei nuovi seduto davanti a me, esausto si è fermato per un po’. Il supervisore se ne è accorto e lo ha punito mettendolo per dieci minuto in un angolo come si faceva una volta a scuola.

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Abbiamo lavorato senza interruzioni dalla mezzanotte fino alle sei del mattino successivo. C’è stato chiesto di continuare a lavorare per mantenere in funzione la linea produttiva. Nessuno è autorizzato a fermarsi finché il nastro continua a scorrere. Sono affamato e totalmente esausto. Secondo i miei calcoli devo segnare almeno cinque piastre posteriori ogni minuto. Che fanno circa 3000 piastre ogni dieci ore. Ci sono quattro linee di produzione impegnate nello stesso processo, ciascuna con 12 addetti. Ogni linea può produrre 36.000 piastre posteriori in mezza giornata, è impressionante…

Ho smesso di lavorare alle sette del mattino. Due ore prima, alle cinque, c’è stato chiesto di tirare avanti per altre due ore. Il supervisore ha gridato ad alta voce davanti a noi: “Chi di voi vuole riposare? Siete qui per guadagnare soldi! Lavorate di più!”. Ho riflettuto e mi sono chiesto chi mai vorrebbe lavorare in quelle condizioni e sostenere altre due ore di straordinario per appena 27 yuan (4 dollari) in più?

Il giorno dopo i supervisori ci hanno trattato come nei giorni precedenti e molti di noi erano arrabbiati. Ogni volta che prendavamo un componente dell’iPhone 5, lo lavoravamo e lo riponevamo di nuovo sul nastro scorrevole esclamavamo “fu*k” per cacciare fuori un po’ di stress. Uno tra i dipendenti più anziani ci aveva consigliato di smettere di lavorare quando finiva il turno alle cinque del mattino e non fare ore di straordinario nonostante venivano richieste dalla vigilanza, questo perché non andava contro il regolamento. Nel nostro gruppo formato da 36 persone solo due lavoratori erano così fortunati e veloci da tenersi al passo con il controllo qualità, pertanto potevano riposare 10 minuti ogni 2 ore. Noi, invece, dovevamo lavorare senza fermarci per 7 ore di fila. (Fine del diario).

La pagina originale pubblicata il 27 Agosto da Shanghai Evening Post [16]

[17]

e precisazione:

… con questo post non si vuole puntare il dito contro apple o altre aziende ma si vuole mettere in evidenza come vi siano ancora situazioni di lavori ed essere umani che vivono al limite della sopravvivenza .. Dalla fonte del post:

We are confounded on the diary on how bad the living condition of the Foxconn workers at the dormitory and the kind of treatment they have received. Though it’s still interesting to know the workflow of manufacturing the iPhone 5 back-plate. Although there is no guarantee of the report’s authenticity,


 http://www.stampalibera.com/?p=54866

Disabili Gravissimi in sciopero della fame con Ultime Notizie dall’ iTAGLIa

I disabili in Italia sono “degni” di attenzione solo se chiedolo l’eutanasia?

http://www.progettobracciatese.org/wp-content/uploads/2012/06/Disa.jpg

Un ‘ amica di Facebook,Laura Frattini, con il video DIARIO DALLO SCIOPERO DELLA FAME GIORNO 7, in cui Laura Flamini e Salvatore Usala  annunciano lo  sciopero della fame totale,  mi ha chiesto di dare risalto  a questa notizia e far conoscere il Comitato 16 Novembre: potevo non farlo?  Ma perchè farlo? Per dare la più ampia visibilità a chi è completamente disabile e si è visto tagliare fondi e assistenza, da cui sono totalmente dipendenti.

C’ erano anche loro oggi, 27 ottobre,  in piazza, contro il Governo Disabile, i malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica.Già molte altre volte erano stati in piazza a Roma.


http://www.ansa.it/webimages/large/2012/10/27/338bcb94daaf48d6fd9f2cf595212ece.jpg

Esponenti del Comitato 16 Novembre Onlus durante il corteo Foto Ansa

Vi prego di SMETTERLA di parlare e far parlare questi ridicoli figuri da tragica operetta  che governano e hanno governato e vogliono continuare a governare l’ iTAGLIa. Sono storie vere ed è amarissimo e vergognoso che si debba chiedere anche la carità dell’ ascolto e della condivisione. Segue quanto sono riuscita a raccogliere e spero sia letto e inoltrato: Grazie.

Stiamo Agitati

Doriana Goracci

POST SCRIPTUM ULTIME NOTIZIE
Carissimi amici, mi ha chiamato il Ministro Fornero. Mi ha pregato di interrompere lo sciopero ed ha chiesto venia per il scarso interesse. Si è impegnata a sentire il Presidente Monti per stanziare un importo importante per la non autosufficienza. Ho chiesto atti ufficiali non bastano impegni personali ma di governo, ho detto che bastano 400 milioni per tutte le gravi disabilità. Non mi fermo se non davanti a una convocazione ufficiale dei tre ministeri, un Ministro, pur importante, non puo decidere nulla, salvo sia lo stesso Monti.  Mentre scrivevo, nuova telefonata del Ministro che si impegna a venire a casa mia col Ministro Balduzzi ed un Sottosegretario dell’Economia per illustrare le proposte concrete.
Mi sono impegnato ad interrompere la protesta ed a comunicare a tutti lo stato dell’arte. Propongo di interrompere lo sciopero per sentire le proposte congiunte, se saranno le solite vaghe promesse, riprenderemo, stiamo agitati. Domani farò un comunicato ufficiale.

Un abbraccio  da Salvatore Usala segretario Comitato 16 novembre

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Malati di Sla in prima linea, governo disabile

“Da una settimana 70 disabili gravi e gravissimi, tra cui i malati di sla, sono in sciopero della fame nel silenzio nell’indifferenza totale del governo: questo è umanamente inaccettabile. Quello di Monti non è un governo per i disabili ma un governo disabile”. Usa parole dure Mariangela Lamanna, vicepresidente del Comitato 16 novemnre onlus che da una settimana è a fianco dei malati in sciopero della fame per sollecitare l’attenzione del governo sul Piano per l’Autosufficienza e sullo stanziamento reale di 658 milioni previsti per i malati gravi nella legge sulla spending review. “Non si può consegnare un paese alla disumanità -spiega Lamanna -i nostri malati hanno scelto questa forma di protesta estrema per richiamare il governo alle proprie responsabilità, i malati hanno diritto ad un’assistenza dignitosa. La nostra protesta si è svolta nel silenzio più assoluto della politica e del governo fino a ieri, quando il ministro della salute Balduzzi ci ha contattato annunciando a breve l’apertura di un tavolo tecnico,con i tre ministeri che hanno competenza in materia (Ministero della salute, dell’economia e del lavoro)e le Regioni per analizzare lo stanziamento dei fondi per il Piano per l’autosufficienza. Provvedimento – spiega Lamanna- che noi abbiamo chiesto ‘blindato’ a monte, in modo che le regioni non possano poi disperdere i contributi in mille rivoli diversi”. Il Comitato 16 novembre Onlus ha presentato da tempo il progetto ‘Restere a casa’ che prevedere l’assistenza domiciliare ai disabili gravi e geravissimi, affetti da patologie neurodegenerative. “Un’assistenza costante e vigile 24 ore su 24 che ha bisogno di cure e macchinari con costi altissimi -sottolinea la vicepresidente nazionale – per la quale noi abbiamo chiesto un contributo statale di 20mila euro a malato. Un progetto che movimenterebbe anche l’occupazione, prevedendo la creazione di 90mila posti di lavoro nel settore dell’assistenza”. L’impegno preso dal ministro della salute Balduzzi è dunque un primo passo al quale però “devono seguire risultati concreti. Altrimenti andremo avanti ad oltranza con lo sciopero della fame. Il nostro segretario nazionale Salvatore Usala, malato di Sla, da lunedì sarà in sciopero della fame totale e questo per un malato grave è estremamente pericoloso. Se non otterremo risultati consegneremo anche le tessere elettorali“.

INTERVISTA A GIUSY LAMANNA: Servizio giornalistico andato in onda su Studio 100 TV, in occasione dello sciopero della fame dei disabili gravi e gravissimi indetto dal Comitato 16 Novembre.

Malati di Sla in sciopero della fame: Sciopero della fame di settanta malati di Sla contro i tagli all’assistenza. Chiedono al Governo di ripristinare i fondi. Il Tg3 ha incontrato alcuni di loro.

Paolo Ravasin in sciopero della fame: Servizio di Antenna3 sulla iniziativa di sciopero della fame di Paolo Ravasin per chiedere alla politica un progetto di assistenza per chi è affetto da queste patologie. sono42 in Italia i malati che stanno aderendo alliniziativa promossa dal comitato 16 novembre.

SCIOPERO MALATI DI SLA SERVIZIO TG3 PIEMONTE: Alberto Damilano, medico malato di Sla, racconta la sua adesione allo sciopero della fame nazionale indetto dal Comitato 16 novembre per richiedere il ripristino dei fondi per i non autosufficienti

SCIOPERO DELLA FAME

L’Italia non è un paese per disabili …..Sono malato di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) da 8 anni, da quattro sono tracheostomizzato, con PEG, allettato: mi VERGOGNO di essere ITALIANO. Da sei giorni 70 malati gravissimi fanno lo sciopero della fame, la maggioranza ha solo gli occhi per comunicare, sopravvive grazie a macchine salvavita, vanno vigilati costantemente giorno e notte, minuto per minuto. In questo quadro il Governo sta silente, inerme, solo un timido tentativo del Ministro Balduzzi a cui hanno tagliato l’art. 6 del decreto che poneva tematiche interessanti per i disabili.Questo stesso Governo ha trasferito 658 milioni del fondo Letta (art. 23 comma 8, legge spending review) in un fondo gestito dalla Presidenza del Consiglio con finalità generiche: scuola, famiglia, sociale. Ricordo che il fondo Letta aveva specificato che i fondi dovessero essere usati prevalentemente per i disabili gravissimi. Un vero colpo di mano, dopo tante promesse e tre presidi davanti al Ministero, in Italia anche le leggi si sciolgono come neve al sole.Il Governo sa bene cosa vogliamo, un progetto blindato, RESTARE A CASA, costo zero, 90.000 posti di lavoro, movimenta 1.650 milioni. Forse il Governo, ed i media succubi, vogliono muoversi dopo che ci sarà un morto, ovvero un “incidente”, o forse pensano che la protesta sublimerà come d’incanto. Niente di tutto questo, i 70 sono un gruppo determinato che rappresenta migliaia di famiglie disperate che sanno che questa è l’ultima occasione per un intervento strutturale, non serve un intervento tampone.Se serve l’agnello sacrificale, il morto che sblocchi la situazione, eccomi pronto: da lunedì 29 ottobre non assumerò nemmeno una caloria, digiuno totale, mi farò iniettare solo due litri d’acqua Badate bene, noi le battaglie in Sardegna le abbiamo fatte, grazie ad amministratori lungimiranti abbiamo un’assistenza decorosa. Vi dirò di più, dopo lunga concertazione con l’Assessore De Francisci, col contributo del Direttore Pala, stiamo predisponendo un progetto sperimentale che migliorerà l’assistenza con congrui risparmi.Chiamo a raccolta tutti: amici, sindacati, partiti, Consiglieri Regionali e Comunali, media, e associazioni. Dovete aiutarmi per finalizzare questo mio sacrificio al fine di smuovere il Governo da questo silenzio assordante.  Mi fermerò solo se saremo convocati per un incontro dai tre Ministri: Grilli, Fornero e Balduzzi più il Presidente Errani. L’incontro deve essere finalizzato a produrre un decreto urgente per garantire un contributo monetario a tutti i disabili gravi e gravissimi. I disabili vogliono una vita degna, spetta a chi ha coraggio trainare chi è troppo disperato e chiuso in se stesso. Uno Stato civile deve soddisfare questi bisogni vitali di persone che hanno perso anche la voglia di chiedere aiuto, aspettano la morte come una liberazione: i Governi sono responsabili di questo abbandono. Ho rischiato di morire nel 2009 perchè debilitato,  mi hanno preso per i capelli. Questa volta andrò sino in fondo. Non ci tengo a vivere in uno Stato ipocrita e incivile. Mi dispiace solo non vedere crescere la mia unica nipotina, nata appena dieci giorni fa. Sono certo che mi apprezzerà quando diventerà grande.

Monserrato, 27 ottobre 2012 Salvatore Usala

Via Nerva 20  09042 Monserrato  tel. 070562600 cell. 3275799890 E-mail usala@tiscali.it

Malato SLA Membro Commissione Regionale SLA Segretario Comitato 16 Novembre Onlus Segretario Viva la Vita Sardegna Onlus

Sciopero della fame per 50 malati di Sla

Sono affetti da patologie neurodegenerative progressive. Sono malati di Sla (Sclerosi Laterale amiotrofica), distrofia muscolare e sclerosi multipla e hanno deciso di iniziare lo sciopero della fame. Protestano contro il mancato varo del piano nazionale per la non autosufficienza. La protesta, indetta dal Comitato 16 Novembre onlus, è iniziata domenica 22 ottobre. Sono già 50 i disabili che hanno aderitoSciopero della fame per 50 malati di Sla – “Il governo ha destinato parte dei 658 milioni della legge sulla spending review alla non autosufficienza ma ancora non c’è un piano per la destinazione delle risorse” spiega Mariangela Lamanna, presidente del Comitato 16 novembre onlus. “Lo sciopero della fame consiste in una progressiva riduzione degli alimenti. Si tratta – spiega Lamanna – di malati gravissimi, quasi tutti tracheotomizzati e allettati, tutti bisognosi di assistenza continua e vigile h24. Un’assistenza costosissima, in quanto ogni malato e’ attaccato a dei macchinari, ad esempio respiratori, che devono essere disponili in misura doppia, perché se uno si ferma l’altro deve essere subito pronto”.
 Serve un piano nazionale per la non autosufficienza – Il comitato 16 ottobre ha più volte sollecitato un piano per la assistenza ai non autosufficienti, le cui competenze sono divise tra i ministeri dell’Economia, del Lavoro e della Salute. ” Abbiamo chiesto un incontro con tutti e tre i ministri, Fornero, Grilli e Balduzzi – spiega Lamanna -proprio per dire basta al palleggiamento delle responsabilità e delle competenze. I malati e le famiglie non possono più aspettare, l’assistenza ha dei costi altissimi”. Assistenza dei malati a domicilio – Il comitato 16 novembre ha presentato il progetto ‘Restare a Casa‘ che consiste nell’assistere al proprio domicilio i malati di questa patologie facendoli rimanere nel loro ambiente familiare ma dotandoli di tutti gli strumenti e i macchinari necessari alla sopravvivenza. Per far questo è stato richiesto da parte dello Stato un contributo di 20mila euro l’anno ad ogni famiglia dove risiede un malato grave. L’elenco dei malati che partecipano allo sciopero della fame è consultabile sul gruppo Facebook Comitato 16 novembre.

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http://www.reset-italia.net/2012/10/27/disabili-gravissimi-sciopero-fame-sla/#.UIwqdIWg5FQ

 Doriana Goracci – Capranica (Viterbo)

Violento terremoto di M 7.7 in Canada,emesso allarme tsunami

Canada,British Columbia,28 ottobre 2012 – Grande paura per le Hawaii per  l’allarrne tsunami emesso dal centro di monitoraggio del Pacifico dopo che un violento terremoto di magnitudo 7.7 ha colpito la costa occidentale del Canada‘,nella regione Queen Charlotte Islands.Il sisma e’ avvenuto ad una profondita’ ipocentrale di 17 km,con epicentro localizzato a 727 km a NO da Vancouver,203 km SW Prince Rupert.Non si registrano danni per il momento.

http://www.emsc-csem.org

QUELL’ASSENZA DI FORZA DI VOLONTA’ CHE CI HA RESO INOFFENSIVI

di Gianni Tirelli

Solitamente, in tempi “normali”, la condizione di schiavitù, di subalternità sociale e di emarginazione, compattava gli individui dentro una sorta di patto non scritto, sancito dalle comuni intenzioni di riscatto che si esprimevano in una lotta di classe (armata o civile che fosse) al fine di ripristinare i diritti violati o elusi, l’equità sociale, e il valore della dignità.

Ma di questi tempi (tempi bui), dove tutto è ribaltato e relativizzato, ogni concetto di logica, raziocinio e di capacità critica, tradiscono ogni loro autentico e più profondo significato. E per tanto, i nuovi e moderni soggetti sociali, ben lungi dall’idea di vivere un’esistenza solitaria e autonoma, si adeguano a coabitare, spalla a spalla, in caotiche, velenose e assordanti metropoli, allo scopo di condividere la loro frustrazione e repressione, le fobie, le angosce e quel pungente tormento depressivo che scandisce ogni attimo della loro triste vita.
La forza di volontà, poi, che aveva la funzione, lo scopo e la potenza di produrre diversità e merito, è venuta meno, per trasfigurare in omologazione e supina accettazione; cause, a loro volta, di in un martirio incompreso, risultato estremo di un autolesionismo indotto.
Questo singolare individuo moderno, è il solo e unico attore protagonista, regista e sceneggiatore, di una commedia dell’orrore, nella quale ha trasformato la sua esistenza.
Ciò che oggi accomuna e aggrega gli individui delle società liberiste consumiste, è la condivisione della solitudine. Un atto di codardia di massa, una condizione di dipendenza psicologica che nel “male comune mezzo gaudio” trova la risposta ad un disagio esistenziale patologico. In verità tali soggetti, si detestano, si odiano e si disprezzano reciprocamente, non sopportandosi per definizione e proiettando sugli altri, tutti quelli che sono in realtà i loro difetti.?

Tutto ciò è molto singolare se partiamo dal fatto che si tratta di individui omologati appiattiti sull’idea dominante e condivisa, imposta dal Sistema Potere!
Ci si aspetterebbe, di fatto, comportamenti e atteggiamenti volti alla solidarietà, alla comune comprensione, ad una cristiana accettazione delle circostanze, contrariamente da quello stato di astio e livore che li caratterizza.

Siamo uomini monchi, perché privi di quella passione indispensabile al fine di ricavare le risposte ai nostri interrogativi, e senza la quale non può esistere alcuna forma di vita, essendo, la nostra esistenza, una sua estensione.
Il frenetico adoperarsi di api e formiche, nel loro instancabile e incessante andirivieni strutturato da regole ferree e codici etici, è l’espressione di una volontà e di un’intelligenza superiore che attingono la loro energia nel sentimento della passione. Oggi, non siamo che cicale e termiti, perché privi della forza di volontà e costantemente riversi su noi stessi, relegati dentro un labirinto di parole in virtù delle quali immaginiamo (attraverso un’analisi introspettiva di natura opportunistica), di trovare una motivazione logica alla nostra condizione di parassiti della società.?L’uomo senza volontà, ha sostituito all’azione e ai fatti, le attenuanti e l’auto-commiserazione, al fine di prescrivere ed assolvere la sua indolenza fisica e morale e rendere legittime ogni debolezza, dipendenza e paura.

Questo soggetto (privo di volontà), è incline al servilismo, alla diffamazione e al tradimento, tratti caratteriali di un’indole epurata da ogni oggettivo parametro di riferimento, scale di valori e buon senso.?
Del resto, anche la qualità e la forza delle emozioni sono il risultato di impegno, di consapevolezza e discernimento, e tutte, fanno capo a quell’impulso rigeneratore e rivoluzionario che trasforma l’uomo in credente: la volontà.

http://www.oltrelacoltre.com/?p=14075

Quando informare diventa un crimine: carcere a giornalista greco per una lista di grandi evasori

 Aggiornamento : Il giornalista Costas Vaxevani circa 50 min fa è stato arrestato!

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Liber
d’informazione? Equità della giustizia? In una Grecia piegata dalle
misure d’austerità imposte dal Memorandum della troika, è esploso il
caso della “lista Lagarde”. Il giornalista Costas Vaxev…CONTINUA AL LINK

TG 2 – TG 3 – TGR – NO Monti Day

TG 2 del 27-OTT-2012 ore 2030

 http://www.youtube.com/watch?v=1W7fGVXWIFM

  

TG 3 del 27 OTT 2012 ore 1900

 http://www.youtube.com/watch?v=-8ZiiW3PEYM

  

TG R – Lazio – del 27-OTT-2012 ore 1930

 http://www.youtube.com/watch?v=NeThzJ4bA5s

 Manifestazioni  – NO Monti Day

Tav, file polizia: “Oltre 4000 i lacrimogeni usati contro manifestanti il 3 luglio 2011″

I dati emergono da una nota interna di cui si trova traccia su internet dopo l’attacco informatico ai server di Anonymous e si riferiscono alla manifestazione al cantiere di Chiomonte l’estate scorsa quando si verificarono scontri durati oltre 6 ore. Nel testo si rileva come sia l’uso dei Cs, sia quello degli idranti si sia di fatto rivelato “inefficace”

Tav, file polizia: “Oltre 4000 i lacrimogeni usati contro manifestanti il 3 luglio 2011″

Nel file si legge che “i lacrimogeni, seppure in uso così massiccio, si sono rilevati inefficaci nell’allontanamento dei manifestanti”, e che ebbero “effetti nefasti” sul personale perché i filtri delle maschere antigas furono “messi a dura dalla lunghezza dell’esposizione (sei ore di scontri pressoché continuativi). Frequentissimi gli episodi di vomito, irritazione cutanea, intossicazione, stato confusionale transitorio”. Al contrario, sempre secondo il documento, i militanti respinti, “ritornavano sull’area rapidamente, vuoi perché attrezzati con maschere antigas, farmaci nonché secchi d’acqua in cui spegnere i lacrimogeni e guantoni per rilanciarli all’indirizzo del personale operante, attenuandone di fatto l’effetto, vuoi per il peculiare contesto boschivo, ricco di vegetazione ed infine per le condizioni del vento, non sempre a favore”. Insomma, il testo mette in evidenza una totale debacle per la polizia di fronte ai manifestanti No tav. 

Inefficaci anche gli idranti usati che “non hanno sortito l’effetto deterrente sperato, essenzialmente a causa dell’indebolimento del getto causato dalla vegetazione in cui si riparavano i manifestanti e dalla posizione svantaggiata dal basso verso l’alto in cui erano posizionati”.