Scontro tra generazioni del Pd sui costi della Tav

I Giovani Pd chiedono che venga redatta, da un soggetto terzo ed indipendente, una nuova analisi dei costi della Torino-Lione. E lo chiedono in una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio. Scrivono di trovare «quantomeno singolare il fatto di decidere la realizzazione di un’opera così importante senza avere una valutazione aggiornata dei costi e dei benefici».
«Il territorio torinese – commentano i firmatari – ha visto negli ultimi 20 anni una forte contrapposizione in merito all’utilità della linea Tav Torino-Lione. Nel tempo il tracciato ha subito numerose modifiche, la sua vocazione prevalente è passata dal trasporto passeggeri a quello merci, e attualmente è in discussione il collegamento, con il tunnel di base, tra la città di Bussoleno e la città di Saint Jean de Maurienne, mentre la restante parte del percorso è stata rinviata a tempo indeterminato».
Richiesta che fa trasparire più di qualche perplessità in merito ai costi della grande opera ferroviaria e che fa intravedere una possibile linea di frattura generazionale all’interno del Partito Democratico.
Così come afferma Francesca Frediani, consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle «Bene la richiesta dei giovani del Pd di avviare una nuova analisi costi-benefici sul Tav. Una presa di posizione intellettualmente onesta, a differenza degli esponenti “adulti” del partito, che hanno sempre mantenuto una linea ideologica pregiudizialmente favorevole a questa grande opera inutile». La Frediani inoltre invita i Giovani Democratici a stracciare la tessera di partito, qualora non pervenga lo studio richiesto «Qualsiasi studio indipendente metterà in luce l’assurdità del progetto. In caso di rifiuto ad avviare uno studio indipendente sull’opera, chiediamo ai Giovani democratici un ulteriore atto di coerenza stracciando la tessera di un partito che, a Torino come a Roma, non ha mai avviato un serio dialogo sull’alta velocità in Valsusa».