La storia dell’imprenditore valsusino cacciato dalla Valle

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Quante volte ci siamo sentiti ripetere che il Tav è necessario per creare posti di lavoro e far ripartire la Valle, e il paese? Ma quanti sono gli imprenditori che sono stati emarginati, in questi anni, perché non aderenti al “sistema”? Noi abbiamo parlato con uno di loro (Video Trailer).

 
di Redazione.

Uno degli argomenti più usati per alimentare la favoletta della necessità assoluta del  in Val di , è quella del “lavoro”. Porterà più lavoro per la Valle, porterà investimenti, imprenditori, etc etc.

Ma ci sono imprenditori e imprenditori. La storia della giustizia si racconta di tanti “prenditori” e “predatori”, vicini sovente alla criminalità organizzata, e alla politica, che li sostiene.

Poi ci sono le storie sconosciute, quelle raccontate tra i luoghi montuosi, negli anfratti dei borghi; quelle che non compaiono sui grandi giornali, con i titoloni. Sono le storie di imprenditori “normali”, Valsusini di nascita, amanti della propria terra, del proprio lavoro, e rispettosi di quello altrui.

Noi abbiamo conosciuto uno di questi personaggi. Di quelli che soffrono moralmente, ed economicamente, grazie a un paese che promuove i soliti noti, o gli amici degli amici. 

Ci ha raccontato la sua storia, una vicenda non ancora chiusa, giuridicamente, ma che mostra tutti i sintomi delle contraddizioni di questo paese dove, a parole, si vuol favorire l’impresa onesta, e, nella realtà, gli onesti, o perlomeno che cercano di comportarsi in tal modo, sono marginalizzati, perseguiti, e messi fuori gioco.

La storia dell’imprenditore valsusino cacciato dalla Valleultima modifica: 2019-09-14T22:28:41+02:00da davi-luciano
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