L’IDRA A NOVE TESTE – FALSE FLAG DA ORLANDO A LONDRA, DA PARIGI A BRUXELLES, HOOLIGANS RUSSI, DOPING RUSSO, ANACONDA 16, AL NUSRA…MA POI C’È ROMA (NON SOLO), CHE NON HA FATTO LA STUPIDA STASERA E HA SCELTO LE STELLE PIÙ BRILLARELLE CHE CIÀ…

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MONDOCANE

MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016

S’ode a destra uno squillo di tromba, da sinistra risponde uno squillo. C’è Orlando, c’è Londra, ma c’è anche un controcanto, per ora a macchia di leopardo, non tanto contro l’Idra, che però resta sullo sfondo, quanto contro le sue mille testoline velenose locali. La luce in fondo al tunnel manda lampi di collera e di volontà, quali quelli che si sprigionano dalla fantastica lotta dei francesi contro il moloch terrorista Hollande-Valls, ormai lunga due mesi e vai, alla faccia di campionati europei, psicosi della paura, stati d’assedio e brutalità polziesche; o dall’insurrezione di massa degli insegnanti messicani coontro un riforma della scuola del tipo renziano “La Buona Scuola”, partita dalla solita Oaxaca e affrontata dal narcoregime di Pena Nieto con 12 morti, 25 scomparsi, decine di feriti, che sta mobilitando altri settori sociali, si allarga a tutto il Messico (70mila nella capitale) ed è una sorprendente risposta, nello Stato del NAFTA (vedi TTIP), al ritorno del Condor Usa sull’America Latina.
In Iraq e Siria le forze popolari e dei governi legittimi stanno ricacciando nelle caverne, dove Cia e Mossad li hanno addestrati, i subumani usati dall’Impero e dai suoi vassalli per cancellare popoli e civiltà. Un incoraggiamento per noi, con le nostre 90 basi Usa e Nato che infettano il territorio e che stiamo vincendo contro quella più criminale di tutti, il MUOS in Sicilia, arriva da Okinawa: dopo l’ennesimo stupro e l’ennesimo assassinio perpetrato da delinquenti Usa in uniforme, 80mila persone in marcia contro le basi Usa che dal 1945 violentano l’isola giapponese.
Non il meno peggio, il meglio su piazza
Da noi i lampi di luce ci arrivano nel travolgente voto amministrativo che sderena gangster, mafiosi e giocolieri e apre una strada nuova, illuminata dallo sfolgorìo di 5 stelle. Tutta da percorrere, questa strada, e da vedere come. Ma intanto la muraglia è sfondata e dal varco la strada si snoda. Restare spocchiosi ai lati, piagnucolando sui vecchi distintivi arrugginiti, denunciando voti che verrebbero da destra (conta per cosa si vota e colme i voti verranno usati!), è puro onanismo. Quel che conta è che, con i 5 Stelle, milioni di italiani hanno detto NO, quasi ovunque su temi veri di sinistra, all’organismo marcio del consociativismo e dell’inciucio, che è il posto di blocco dove ci hanno fermato i gangster e i bankster.
Partecipare alla marcia sulla nuova strada, visto che le mete indicate, se non rivoluzionarie, sono comunque il netto opposto di dove vorrebbero trascinarci il gansterstato e il banksterstato, dando una mano a tenere la rotta quando dovessero capitare deviazioni, questo dobbiamo. Di Battista dice giustamente che in Africa serve togliere, non mettere. Vale oggi come oggi anche in Italia, Europa, Occidente. Togliere Renzi, togliere il Jobs Act, togliere il Tav, togliere la Nato…Gangster e bankster semineranno il cammino di IED (Improvised Explosive Devices), bombe a grappolo, armi chimiche, biologiche e psicologiche e non si fermeranno davanti a niente. Come stanno dimostrando in queste ore a Orlando, a Londra, a Parigi, a Bruxelles, ad Aleppo, al confine russo. Fare gli schizzinosi – su che eccellenze poi? – non farebbe che fornire inneschi agli IED. Nuovi né-né, né con Renzi, né con i 5 Stelle? Sarebbereo le ciambelle di salvataggio per coloro che i combattenti di Francia e gli elettori di Roma, Torino e di 19 comuni su 20, hanno buttato a mare.
L’Idra a 9 teste, una immortale
L’Idra era figlia dei mostri  Echidna e Tifone, generatori di altri orrori come CerberoOrtro, il leone nemeo, la sfinge e la chimera, e venne allevata da Hera (Giunone). Era inoltre velenosissima, tanto da poter uccidere un uomo con il solo respiro, e anche il suo sangue e persino le sue orme erano velenoseFu Ercole ad affrontare la belva, ma ogni volta che ne tagliava un testa ne rinascevano due. Venne in suo aiuto Iolao che impedì la ricrescita cauterizzando con il fuoco il moncherino. Ercole poi schiacciò l’ultima testa, quella immortale, sotto un masso. I miti greci, come sappiamo bene raccontano la storia dell’umanità, passata, presente e futura. E’ solo una qustione di aggiornare i nomi. Mantenendoci nell’oggi, mettiamo Usa e Israele al posto di Echidna e Tifone, chiamiamo Hera per brevità Wall Street, ma anche La Cupola. Alle nove teste diamo i nomi di terrorismo, guerra, totalitarismo, multinazionali, servizi segreti, industria militare, Hollywood, media, religione. Per Cerbero e altri orchi si scende nelle categorie inferiori e la scelta è sconfinata: due Clinton, due Bush, Obama, Hollande, Merkel, Andreotti, Spinelli, Juncker ed europeisti vari, giù giù fino a Tsipras, Renzi, Vendola, quelli della dantesca Antenora: i voltagabbana, gli opportunisti, i traditori.
Figli che servono più da morti che da vivi
Lì c’è pure il Conte Ugolino che la bocca sollevò dal fiero pasto col quale, per sopravvivere lui, si cibava dei propri figli. Succede quando i propri figli, o collaboratori, o agenti, o cittadini qualunque, servono più da vivi che da morti. Ed eccoci a Orlando, ma anche al Cairo e perfino a Londra. E prima stavamo sotto le Torri Gemelle, nel metrò di Londra, da Charlie Hebdo e al Bataclan, all’aeroporto bruxelliano dalle immagini rubate a Mosca e a Minsk, insomma in un sacco di posti e continueremo a starci finchè non saranno riusciti a farci secchi tutti, a fottersi il mondo e far saltare il pianeta. Non è detto. A credere ai greci si fa sempre bene, per cui possiamo confidare che al momento giusto arrivi Ercole. E sarà un’Europa in cui gli operai, gli studenti, i ferrovieri, gli informatici, i portuali, i medici, i pompieri, i nottambuli, faranno tutti come quelli francesi. Un’Europa che, anzichè affidare la propria voglia di liberarsi dai ceppi strettile addosso da Bruxelles e dai suoi padrini USraeliani, alle Le Pen e agli Hofer, preferisce mettersi sotto un firmamento  dove le cinque stelle diventano milioni. Un’Europa che, piuttosto che farsi ridurre dall’Idra a campo di battaglia termonucleare, sceglie di ricucire con l’altra parte del continente e con i russi si fa imbattibile forza di pace.
Ci vogliono far credere, quelli di Pearl Harbor, del Golfo del Tonchino, dell’11 settembre, del piano Northwoods, di tutti gli altri trucchi con cui al proprio fiero pasto hanno sacrificato decine di migliaia di figli, che un omosessuale, ubriacone ricorrente, si sia alterato contro se stesso e i suoi simili al punto da spararne un centinaio, con una pistola e un’arma solo semi-automatica. Poi spuntano testimoni che hanno visto e sentito altri sparatori, che sono stati bloccati all’interno del locale “Pulse” da un soggetto poi scomparso e che raccontano di poliziotti partecipi della sparatoria, del resto tecnicamente impossibile da realizzare da uno solo con ben 100 colpiti. Poi escono dei video che si dicono dei feriti di “Pulse” messi in salvo da soccorritori, ma qualcuno scopre che quei soccorritori trascinano i “feriti” non via dal “Pulse”, ma verso “Pulse” e che si tratta delle riprese di un’esercitazione di poche settimane prima in cui si prefigurava una strage del titpo “Pulse”. Un falso come quello delle immagini dei botti all’aeroporto di Bruxelles, rubate ad attentati avvenuti anni prima a Mosca e a Minsk.
Infine viene fuori che Omar Mir Seddique Mateen, omosessuale sbronzone e discotecaro, convertito dalla sera al mattino ai rigori ascetici dell’Islam tanto da immolarcisi (come del resto tutti i bravi attentatori puttanieri e bevitori, ladri e spacciatori, ma pronti al supremo sacrificio per la fede, dalle Torri Gemelle a Parigi a Bruxelles) lavorava da ben 10 anni, sotto gli occhi dell’FBI che lo controllava da vicino, per “G4S Secure Solution”, la più grossa società privata di sicurezza (spionaggio, provocazioni) del mondo. La G4S è legata per affari e dirigenti a Israele, controlla tutte le centrali nucleari americane, aeroporti in mezzo mondo, lavora in 100 paesi e ha 61mila dipendenti, moltissimi ex-Cia, FBI, Pentagono. Ognuno di questi è sottoposto, ovviamente,  al più severo e ricorrente screening su passato, presente, condizioni fisiche e psichiche. Presta i suoi servizi ai Dipartimenti di Stato Interni, Lavoro, Giustizia, Energia, nonchè a Esercito, Aeronautica e NASA. In Israele è incaricata della sicurezza delle carceri dove ripetute denunce ci hanno rivelato la tortura di minorenni. Fu il vescovo sudafricano, Premio Nobel per la Pace, Desmond Tutu, ad accusare la G4S di torturare bambini palestinesi. Ambientino ideale, la G4S, per un terrorista islamico fuori di testa, trattato a modino per 10 anni e portato a urlare Viva l’Isis mentre, in pochi minuti, con un’arma che non tira raffiche, riesce a sparare a 100 persone.
Nessuno lo ha notato. Nessuno nota la coincidenza tra la decisione di Obama di cancellare ogni ritiro dall’Afghanistan e anzi aumentare gli effettivi e l’impegno militare, dopo 15 anni di guerra persa,  e il dettaglio che Mateen è afghano e, dunque, l’Afghanistan è fucina di terrorismo e va disintegrato. L’unica cosa da notare, e non c’è dall’estrema destra all’estrema sinistra chi non lo noti, è che ha urlato viva l’Isis e che l’Isis ha prontamente riconosciuto in lui un suo combattente. Sarei capace anch’io. Come quando l’Isis, socia di Erdogan, rivendica gli attentati di Erdogan.
I bravi e buoni, i politicamente corretti, “manifesto” in testa, deplorano che negli Usa anche un bimbetto, uno psicopatico, uno sotto rigida sorveglianza dell’FBI, possa comprarsi un arma da guerra come da noi un disco di J-AX e poi concedersi un po’ di stragi in luoghi pubblici. Come succede ogni due per tre da qualche parte in quel felice paese-guida dell’Occidente. Se solo bandissero la vendita di armi! Quelle ai cittadini a rischio di mattana, mica gli stormi di F-35, le portaerei, gli ordigni nucleari, le bombe a grappolo, l’uranio impoverito, i droni, ai generali che se ne servono per eliminare dalla scena del Nuovo Ordine Mondiale popoli di troppo. E tutti a spellarsi le mani quando l’Obama delle 7 guerre e la Killary dei linciaggi da ridere bofonchiano qualche banalità sui necessari controlli. Sotto Obama, assieme alle 7 guerre e ai droni assassini, le vendite della più grande industria di armi leggere, la Smith and Wesson, sono cresciute del 200%.
Bloccare la vendita di armi ai lupi solitari? ? Ne servono di più per i branchi!
Inoltre, magari prima della luna, stavolta toccherebbe guardare al dito. Quello che sfrigola dalla voglie di tirare il grilletto.Da dove arriva quello sfrigolìo?  Omar lo ha visto tirare mille volte, quel grilletto, fin da quando il suo cervellino di bimbetto era così morbido da assorbire ogni cosa, negli affascinanti videogiochi sui cui ha passato e formato almeno un terzo della vita (pure questi esaltati dal “manifesto”) dove vince chi più ammazza, incenerisce, fa deflagrare, distrugge, devasta, semina orrore. E così nei film “d’azione” della testa di Idra Hollywood. Il povero Omar, e tutti gli altri come lui, 300 milioni di statunitensi, da bambini e poi da adolescenti e poi da adulti, sono stati per sempre corrotti nelle sinapsi da quegli stupri dell’innato amore per la vita, come anche dal modello supremo rappresntato da presidenti, addirittura neri, domani donne,  “commander in chief” che fanno guerre come fossero campionati di calcio e che compilano liste di indesiderabili da far fuori alla Al Capone, senza impicci di tribunali, processi, avvocati, leggi. Efficientemente, dal presidente che firma la lista, al drone boia.
Cosa ne viene, da tutto questo, oltre ai fugaci e vani pigolii sull’eccessiva disponiblità di armi da guerra? Ne viene un risultato preciso e voluto. Che si può sbertucciare Trump, il candidato “eccessivo”, quello che avrebbe voluto che nel “Pulse” ci fossero stati tanti John Wayne con colt per fulminare l’ìntruso, quello che urla al rogo latinos e islamici. Ma anche quello che vuole farla finita con la guerra a Putin, per cui tocca inventarsi quel tanto che metta al sicuro il vantaggio che ha su di luiHillary Killary. E’ lei la candidata che deve vincere, per la Cia, i sauditi, i neocon, il Pentagono, Boeing, Monsanto, Tim Cook, Wall Street, Bilderberg, il Governo mondiale. Il candidato falso scopo, il candidato arma di distrazione di massa, era un po’ sfuggito di mano, si era sottovalutato il tasso di imbecillità dell’elettore medio. Toccava dare una mano agli psicopatici seri. Quelli per Killary, che vuole limitare le armi in casa, dice, e scaricare ogni possibile bocca di fuoco su quelli là fuori.
“Gomorra”, la serie, i buoni esempi
E mi permetto un inciso, che può sembrare, ma è per nulla, stravagante. Stesso metodo, stesso scopo, stesso risultato per una roba stupendamente ben fatta, dicono, ma assolutamente criminale, dico io, come la serie “Gomorra”. Chi la commissiona sa dove punta, regista e attori non so, ma non per questo vanno perdonati. Gli utili idioti e gli amici del giaguaro parlano di una “denuncia del male”. ‘Sto cazzo! Ciro l’Immortale,  i e le boss, i soldati, tutto l’apparato criminale, non funzionano come denuncia del male. Funzione come modello. Basta cambiare l’audience. Non voi, “gente perbene che pace cercate, la pace per fare quello che voi volete” e potete permettervi.. L’altro mondo, quello che della pace non sa che farsene perché non gli dà da mangiare, anzi glielo toglie, cerca la pistola, il Kalachnikov, che da mangiare gli danno, insieme a un sacco di altre cose. Soprattutto, a chi si sente meno di un grano di polvere, un ruolo, potere, dignità. E se è per poco, non importa. E’ messo in conto. La morte, roba come “Gomorra”, come i videogiochi e i film di Hollywood, la rendono tanto irreale quanto normale, ci si può convivere. Ciro è un eroe nei vicoli e la serie di Sollima è l’impresa più diseducativa mai fatta pasare per capolavoro anti-mafia. Chi l’ha pensata sa cosa vuole: destabilizzare una società, farle rivolgere la violenza contro se stessa. Andrebbe processato per istigazione a delinquere. Non per nulla le major, altra testa dell’Idra, ci sguazzano.
Una Regeni a Londra
A Londra l’operazione sacrificio umano di chi serve più da morto che da vivo ha superato, per cinismo dei celebranti e per complice dabbenaggine dei chierichetti mediatici, l’impresa Orlando. Anche qui il campo su cui hanno giocato la partita era quello elettorale, altrettanto strategicamente rilevante di quella mirata a collocare nella Casa Bianca il/la burattino/a dalle migliori prestazioni e dai tratti di inevitabile carogna adeguatamente occultati da trucco e parrucco e da uno con la polenta in testa e le uscite da scavezzacollo di borgata in terza elementare.. Così il premier che, per ricattare e spremere un po’ l’UE, aveva ventilato l’uscita dell’UK, s’è trovato con milioni di britannici che la cosa l’hanno presa sul serio, non solo per paura dell’invasione migratoria, ma per tirarsi fuori da un regime europeo inetto, corrotto, antidemocratico, per evitare la mannaia del TTIP, di essere coinvolti nell’eurosfascio galoppante e, probabilmente, nell’olocausto atomico che si verificherebbe con l’aggressione Nato alla Russia voluta dai cugini mentecatti di Washington. Giacchè a sempre più gente capita di capire che, finita l’UE, finisce anche la Nato e, con quella, il blocco anti-russo e con quello il rischio di guerra totale e finale. E la possibilità per tutti noi di scamparla. Mi auguro che i 5 Stelle se ne rendano conto.
Ponendosi alla sinistra del “manifesto” che, pronto alla consegna come su Regeni, faceva di Jo Cox un’altra eroina martire, perfino l’iperatlantico e russofobo Il Fatto esternava perplessità sul pacifismo ultrà della deputata laburista. Ovviamente le compensava con le scemenze del mediocre Padellaro, o degli ultrà mossadiani Colombo e Coen, sui “rigurgiti nazisti in Europa” (tutti quelli che non inneggiano ai valori europei come impersonati da Juncker e Co.), laddove è visibilissimo che i rigurgiti stanno da anni al potere a Bruxelles, Washington, Londra, Ankara e in molte capitali europee. E là dove intravvedono un rischio allo status quo tecnonazista non hanno scrupoli, che si tratti di 3000 impiegati nel World Trade Center, o di una fedele militante euroatlantica delle guerre. Chè tale era Jo Cox.
C’era il Brexit in crescente vantaggio prima di Cox? Ora c’è davanti il Remain. E naturalmente le borse apprezzano.

. C’era stato per settimane un terrorismo mediatico senza pari sull’apocalisse che sarebbe seguita all’uscita dal caldo nido UE. La fame, le piaghe d’Egitto, l’inverno nucleare, lo sprofondo delle isole britanniche, lo scorbuto per tutti, la fine anche del resto del mondo. Non era bastato, Brexit cresceva. A mali estremi, rimedi estremi. Giovane, simpatica, fervente umanitaria, immigrazionista, da bellicista reinventata pacifista. Un angelo rispetto ai bruti razzisti e xenofobi, ovviamente nazisti, che vogliono la Gran Bretagna alla deriva nell’Atlantico. Uccisa  da un nazista, per quanto demente, all’urlo “Britain first!” Doveva funzionare.

Una pacifista con le bombe in borsetta
A nessuno, ovviamente non al “manifesto”, era venuto l’uzzolo deontologico di illustrare la verità. Almeno sulla giovane sacrificata. Su labourlist.org scriveva che bisogna affrontare con maggiore decisione gli orrori gemelli Isis e Assad, con quell’Assad responsabile del 75% dei morti civili, nonché dell’esodo di milioni di rifugiati che fuggono dai suoi gas asfissianti e dai suoi barili-bomba. Tanto che ritiene necessario l’intervento simultaneo di marina e aviazione Usa, UK e Francia contro i due mostri. Ripetutamente la nostra pacifista ha battuto sul tasto del “progetto globale”, quello Nato, con pressioni sulla Russia umanitarie, diplomatiche e militari. Propagandista di tutte le fandonie che giustificherebbeo la distruzione di Siria e Assad, si scandalizza dei bombardamenti del regime sui civili di Aleppo, chiede il rinvio di Assad a processo al tribunale dell’Aja, dice che i bombardamenti russi sugli ospedali esigono sanzioni contro Mosca, rimprovea il pur ottimo Obama e il premier britannico per non svolgere un ruolo più attivo in Siria… Manna per il “manifesto”. Sa di MI6, la deputata infelicemente  perita. Quanto Giulio Regeni, uomo di Negroponte e McColl, sa di Cia. Prima di portare il caffè a questa gente, io ci penserei.
Dopo jihadisti e nazisti, le brigate imperiali degli hooligans
Testoline minori dell’Idra imperversano a Bruxelles, dove un giorno sì e l’altro pure, si scoprono cellule che stavano per far saltare la città e i suoi stadi. E’ tutto una gara dei provincialotti belgi con  i metropolitani di Parigi per chi  è più immaginifico nel creare paura e diffondere manette. A Parigi le testoline assumono le sembianze birrose di hooligans inglesi e francesi spediti a provocare scontri con i tifosi russi, da addebitare universalmente a questi ultimi, tanto da indurre i banditi dell’UEFA a minacciare sospensioni. A chi? Ma ai provocati naturalmente (e cento video offrono inutilmente l’evidenza della persistente iniziativa anti-russi delle milizie finto-sportive franco-britanniche). Il che è un anello nella catena  iniziata tempo fa con la denuncia FIFA del doping russo, onnicomprensiva di tutto lo sport e attentamente disattenta sul retroterra dopato degli universi sportivi occidentali. Catena strategica che culmina, al momento, con l’esclusione dell’atletica russa dalle competizioni internazionali, compresi i giochi olimpici. Di tutta l’atletica, mica dei singoli trovati positivi, tra l’altro senza prove, ma solo su denuncia di quella coppietta di atleti transfughi russi che si è rifugiata negli Usa. E tra le braccia di chi li coccola perché dicano quanto conviene. Come inevitabilmente tutti i “dissidenti” che finiscono nella più grande democrazia del mondo.
Armageddon sulla via di Damasco?
Tutto questo sembra abbastanza futile e tirato per i capelli. E’ contorno, ma affianca una bistecca di notevoli proporzioni. Basta osservarlo contro lo sfondo dal quale si erge in tutta la sua orripilante bruttezza la testa dell’Idra, quella immortale. Ha spaventato perfino un fedlmaresciallo germanico, Steinmeier, ministro della difesa, che, pur standoci dentro fino al collo, ha chiesto di smetterla con il bellicismo e con lo sbattere di sciabole. Si riferiva ad Anaconda 16, un’esercitazione-monstre della Nato, con 31mila effettivi, 3000 veicoli, centinaia di jet, in corso sui confini europei della Russia e che vorrebbe sperimentare la “risposta” a un’invasione. Vi si affiancano la collocazione di missili nucleari nei paesi confinanti con la Russia, l’assedio della marina USA nel Mar Nero e nel Baltico, il riarmo del Giappone e del Vietnam in funzione anti-cinese e anti-russo, brigate Nato nei paesi baltici e balcanici, provocazioni ricorrenti del vassallo Azerbaijan contro l’Armenia.
E, a dare il necessario impulso al mercenariato delle presstitute mediatiche, il caporale di giornata Nato Stoltenberg, che blatera di una minaccia di Mosca dovuta alla “massiccia militarizzazione dei suoi confini”, e una cinquantina di alti dirigenti del Dipartimento di Stato, quella dai tempi di Hillary impestato di neocon clintoniani, che sollecitano il governo a un attacco aereo risolutivo contro Assad. Contemporaneamente si cerca di arginare la rotta dei propri mercenari jihadisti intimando ai russi di non bombardare i ribelli “moderati” (quelli che fanno da vivandiere ad Al Nusra) e facendo arrivare dalla Turchia nuovi massicci rifornimenti di jihadisti e armi. Al punto che trovare oggi un “ribelle” di autentica matrice siriana (e in Iraq, irachena) equivale a scoprire un quadrifoglio tra le dune del Sahara.
Svanisce, con il proposito di combattere il terrorismo annientando coloro che da 5 anni in prima persona combattono il terrorismo, la pretesa che gli Usa, l’Occidente, fossero sinceramente  impegnati contro l’Isis. Come avrebbero potuto, quando queste loro creature, questa testa “islamica” dell’Idra, ancora non ha assolto al suo compito di far fuori Assad e tutti gli altri fastidi in regione e chi la manovra non è ancora in grado di provvedere in prima persona (ma per Jo Cox dovrebbe). E, soprattutto, quando jihadisti tra Florida e Falluja e nazisti tra Londra e Kiev restano indispensabili per far svettare false bandiera sulle armate del Nuovo Ordine Mondiale?
Salutando Fallujah, la leonessa delll’Iraq, liberata. Alla faccia della menagramo del “manifesto” che se ne risente e conta balle.
Ha da veni’ Ercole.
Pubblicato da alle ore 19:49
L’IDRA A NOVE TESTE – FALSE FLAG DA ORLANDO A LONDRA, DA PARIGI A BRUXELLES, HOOLIGANS RUSSI, DOPING RUSSO, ANACONDA 16, AL NUSRA…MA POI C’È ROMA (NON SOLO), CHE NON HA FATTO LA STUPIDA STASERA E HA SCELTO LE STELLE PIÙ BRILLARELLE CHE CIÀ…ultima modifica: 2016-06-22T13:15:24+02:00da davi-luciano
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