Non è occidentale, l’argine più forte all’avanzata dell’isis è composto da Donne curde e musulmane

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curde copertina

 

C’è una sorta di disonestà intellettuale nelle parole di chi in queste ore taccia come una guerra di religione l’avanzata del terrorismo dell’Isis in occidente. Disonestà intellettuale di coloro che la guerra la vogliono fare a tutti i costi all’Islam, forti di una approssimativa conoscenza di ciò che sta realmente accadendo al di fuori dal nostro rassicurante perimetro di analisi e anteponendo in maniera abbastanza chiara la propria insofferenza verso una non meglio specificata realtà araba, alla sicurezza di tutti.

In realtà se l’occidente non perdesse il proprio tempo a combattere la propria personalissima guerra a suon di propaganda politica di fine e tradizionale fattura nei più seguiti salotti televisivi, saprebbe che esiste già un argine che da quasi due anni combatte per bloccare l’avanzata dell’Isis e che nulla ha a che vedere con la religione perché di religioni è un vero e proprio put pourri

Dentro possiamo trovarci combattenti Arabi, Assiri, Yezide, Curdi Musulmani e Cristiani che lottano uno di fianco all’altro e che hanno protetto anche i nostri confini.

Tra questi una delle frange più forti e compatte è costituita dalle Combattenti Curde. Queste donne fanno capo allo YPG (Yekîneyên Parastina Gel, letteralmente Unità per la protezione della popolazione) e vengono definite dai colleghi uomini delle vere e proprie leonesse. Abbiamo cominciato a sentire parlare di loro con l’assassinio dello Jihadista di origini veneziane, avvenuto il 3 febbraio scorso a Kobane proprio per mano di una di queste resistenti curde.

curde

Sul blog gestito da un giornalista che intende mantenere l’anonimato e che raccoglie le ultime notizie relativa alle battaglie che si stanno consumando in Sirya dal punto di vista dei combattenti Curdi, si legge che queste donne «Sono i migliori cecchini del battaglione perché sono molto concentrate e pazienti». Dalle lettere che ognuna di queste Guerriere posta su blog si evince tra le altre, anche la pretesa quasi vitale di un riscatto sociale e culturale del ruolo della donna nella società nonché la voglia di misurarsi sul terreno peggiore in cui non solo una donna ma  un qualsiasi essere umano avrebbe difficoltà ad abitare e solo ed esclusivamente per combattere il terrorismo.

<<Quando ho il dito sul grilletto della mia pistola >> scrive il comandante di una delle unità femminili <<penso alle donne curde, a tutte le donne del mondo e a coloro che hanno a cuore la libertà e la pace>>.

Queste Donne rappresentano la resistenza curda che da anni ormai combatte i terroristi dell’Isis e va sottolineato che la maggior parte di loro sono musulmane. Chi oggi resiste e combatte il sedicente stato islamico in larghissima parte è musulmano. Ricordiamolo quando rivolgeremo un plauso a chi scrive “bastardi Islamici”.

Ricordiamolo quando per la testa ci passerà l’illusione che la lotta dura l’abbia cominciata l’occidente solo da un pugno di mesi.

Ricordiamolo quando pretenderemo che un miliardo e mezzo di musulmani prendano pubblicamente le distanze dallo Stato Islamico, da qualcosa che di fatto non esiste, quando il loro tributo di sangue e lotta quotidiano passa in sordina solo in occidente.

Ricordiamolo quando penseremo alla Turchia di Erdogan, che è il primo e più utile interlocutore dei pasi occidentali, che queste combattenti Curde le sta letteralmente massacrando.

Ricordiamolo, perché ci sono domande che aspettando ancora delle risposte che una buona parte dell’occidente prima o poi dovrà dare, perché questo cerchio del male, di terrore e di morte si dovrà chiudere ed in questo cerchio la supremazia occidentale ha sempre occupato un posto d’onore

Non è occidentale, l’argine più forte all’avanzata dell’isis è composto da Donne curde e musulmaneultima modifica: 2015-11-19T13:32:07+01:00da davi-luciano
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