Viareggio, una sentenza di condanna che lascia però i parenti delle vittime con l’amaro in bocca. Prc: “I criminali a partire da Moretti andavano processati a partire dai reati di natura dolosa”

17-vittime-viareggioIn quel 29 giugno 2009, alle ore 23 e 48, persero le vita 32 persone, tra questi alcuni bambini. Il gas fuoriuscito da una delle 14 cisterne invase il quartiere di Via Ponchielli causando forti esplosioni e un imponente incendio che distrusse molte case.
 
Oggi Mauro Moretti, come ex amministratore delegato di Rfi, è stato giudicato colpevole nella sentenza di primo grado a Lucca. Per lui le pena è di sette anni. Nel 2009 era ad di Ferrovie dello Stato, mentre ora è alla guida di Leonardo-Finmeccanica. L’accusa per lui aveva chiesto 16 anni. Condannato anche Michele Mario Elia, al tempo ad di Rfi.
Mauro Moretti, secondo quanto spiegano i suoi avvocati, è stato assolto come amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, ma i giudici hanno disposto la sua condanna come ex amministratore delegato di Rfi. Lo spiegano i suoi legali. Tra le società ‘imputate’ assolti anche Ferrovie dello Stato e Fs Logistica, mentre vengono condannate Rfi e Trenitalia.
I giudici del tribunale di Lucca hanno assolto 8 dei 33 imputati per non aver commesso il fatto che sono Andreas Barth dell’Officina Jungenthal di Hannover, Andreas Carlsson, sempre della Jungenthal di Hannover, Joachim Lehmann, supervisore esterno della Jungenthal, Massimo Vighini, Calogero Di Venuta, responsabile della Direzione compartimentale di Firenze Movimento Infrastrutture, Giuseppe Farneti, sindaco revisore di Fs prima e poi di Italferr, Gilberto Galloni, ad di Fs Logistica, Angelo Pezzati, predecessore di Di Venuta, Stefano Rossi e Mario Testa. Assolto anche Moretti dai reati a lui ascritti come ad di Ferrovie e Vincenzo Soprano, limitatamente ai reati ascritti come ex dirigente di Fs. Esclusa la responsabilità per illecito amministrativo anche di Ferrovie dello Stato Spa, di Fs Logistica, di Cima Riparazione.
 
Al Polo fieristico, dove si è svolto il processo uno striscione recita ‘Viareggio 29-6-2009 niente sarà più come prima’. E’ lo striscione con le foto di tutte le vittime che ha aperto il corteo silenzioso che ha poi dato vita al sit in fino alla sentenza. Con loro anche una rappresentanza dei macchinisti delle Ferrovie, una bandiera del gruppo delle ‘Tartarughe lente’, alcuni rappresentanti dei No Tav. Chiudevano il corteo alcuni gonfaloni tra cui quello della Regione Toscana.
 
«Ccondanne a 7 anni, che sono meno della metà delle richieste della Procura, lasciano spazio alla delusione e all’amarezza. Ma bisogna anche capire come mai i giudici hanno emesso la sentenza con queste condanne», ha detto Marco Piangentini, presidente dell’associazione “Il Mondo che Vorrei”, che riunisce i familiari delle vittime della strage. Per il rappresentante dei familiari delle 32 vittime della strage, la sentenza nel suo complesso «fa emergere l’esistenza di un sistema di sicurezza ferroviaria che non funziona». «Se loro si dichiarano innocenti – ha aggiunto Piagentini – possono benissimo rinunciare alla prescrizione e dimostrare la loro innocenza nel processo».
 
Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, vice presidente della Sinistra Europea, dichiara: “Dopo oltre 7 anni dalla strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009, abbiamo la sentenza di condanna in primo grado dei principali responsabili. Salutiamo positivamente la condanna e ci stringiamo ancora una volta attorno ai parenti delle vittime, ma non possiamo che sottolineare come i capi di imputazione siano tutti relativi a reati di natura colposa, quando è del tutto evidente che la strage di Viareggio è stata causata da omissioni e rimozione dolose di cautele che avrebbero evitato le 32 vittime. I criminali, a partire da Moretti, andavano quindi processati per reati di natura dolosa, dando luogo a ben altri esiti per quanto riguarda le condanne”.

Sentenza Strage Viareggio, i parenti delle vittime: “Dimissioni di Moretti”

strage viareggioDopo la sentenza di condanna emessa ieri verso i due principali responsabili della strage di Viareggio, i parenti delle vittime chiedono le dimissioni dell’alto dirigente FS Moretti. La sentenza di ieri non è andata giù a diversi parenti delle vittime del disastro ferroviario di Viareggio, nel quale sono morte 32 persone.
Gran parte dei reati, infatti, è caduta in prescrizione, quindi come se non fossero mai accaduti per quanto riguarda le pene. Moretti è stato comunque condannato a 7 anni di carcere in primo grado, ma i parenti delle vittime non sono soddisfatti da questa sentenza, con la richiesta iniziale che era di 16 anni.
7 anni dei quali nessuno verrà scontato da Moretti e dagli altri condannati per disastro e omicidio colposo qualora si avvalessero in appello della prescrizione. “Chiederemo il ricorso in appello: il lavoro della procura va valorizzato”, ha detto Marco Piagentini, che dirige l’associazione che riunisce i parenti delle vittime. “E chiediamo a chi  imputato, se non si sente colpevole, la rinuncia alla prescrizione e di farsi giudicare in appello”.