La Francia rischia la guerra civile

nonostante il calcio….i francesi ci danno lezione…hanno altri sindacati ed altri attributi
Un milione in piazza in Francia per protestare contro la riforma del lavoro.
 
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TERRA REAL TIME : FRANCIA: SI RISCHIA UNA GUERRA CIVILE, CAOS A …
 
I francesi sono più uniti che mai. Lo dimostra il fatto che in centinaia di migliaia, lavoratori di tutti i settori, sono scesi in Piazza pochi giorni fa e nelle ultime settimane per protestare contro la riforma del lavoro approvata dal Governo francese e voluta e richiesta dall’Unione europea. E’ la protesta più imponente che sia avvenuta negli ultimi decenni nel Paese, e non sembra placarsi, anzi, sembra che l’indignazione dei francesi per questa legge, che a detta di molti, limita i diritti dei lavoratori, stia crescendo. I francesi non indietreggiano e non lo faranno fino a quando il Governo non ritirerà la riforma.
 
Un milione di persone a Parigi per dire no alla riforma del lavoro
 
700 pullman provenienti da tutta la Francia per ribadire la propria contrarietà alla Legge. La manifestazione è partita dalla Place d’Italie, a guidare il corteo il sindacato francese Cgt. Un grande striscione viene portato dai manifestanti “per la pensione, per nuovi diritti”. Durante la protesta pacifica, però, alcune decine di persone incappucciate hanno distrutto vetrine di negozi e hanno arrecato diversi danni all’arredo urbano. La polizia è intervenuta con i lacrimogeni. La protesta prosegue da diverse settimane ormai sotto forma di scioperi in tutti i settori: raffinerie bloccate, distributori a secco, scioperi delle ferrovie, metro, e dei piloti della compagnia di bandiera francese. I servizi francesi paralizzati, nonostante gli europei di calcio siano già partiti.
 
Hollande: stop alle manifestazioni
 
Hollande ha annunciato che “non ci saranno più autorizzazioni a manifestare se non verrà garantita la sicurezza delle persone e dei beni” ed inoltre ha aggiunto che “dopo i gravi incidenti di ieri a Parigi, le autorizzazioni a scioperare e le manifestazioni saranno valutate caso per caso”. Il Presidente ha precisato che la situazione che la Francia sta vivendo in questi giorni, gli europei di calcio e la lotta al terrorismo, ha spinto a questa decisione e che ciò non significa limitare la libertà di pensiero. Il Primo ministro Valls ha confermato le parole di Hollande e ha inoltre precisato che il Governo non ritirerà la Riforma del lavoro né modificherà l’articolo due di tale riforma, la parte più contestata dai sindacati, che porterebbe, secondo questi ultimi, ad una situazione di precariato e di schiavitù dei lavoratori.

Sfila la pistola a un poliziotto: “Volevo uccidere Trump”

Cittadino britannico arrestato a Las Vegas, era pronto a riprovarci a Phoenix in un altro comizio del miliardario in corsa per la Casa Bianca
 
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AP
MIchael Steven Sandford subito dopo il biltz fallito
21/06/2016
 
las vegas
Un uomo di nazionalità britannica ha tentato di strappare la pistola di un agente di polizia durante un comizio di Donald Trump a Las Vegas per uccidere il candidato repubblicano. L’incidente, che si è verificato sabato al Treasure Island Casino, è emerso a seguito dei documenti depositati in tribunale dalla polizia e resi noti il 20 giugno. L’uomo, il 20enne Michael Steven Sandford, è stato arrestato e rimarrà in carcere fino all’udienza preliminare fissata per il 5 luglio. Dai documenti non è chiaro come il tentativo di assassinare Trump sia stato sventato, né la portata del pericolo effettivamente corso dal miliardario newyorchese. Sandford, che è stato trovato in possesso di una patente di guida britannica, ha riferito di avere tentato di afferrare l’arma del poliziotto ritenendolo il modo più semplice per entrare in possesso di una pistola per sparare al candidato repubblicano.
 
Le prove in un poligono
L’uomo ha spiegato alla polizia che progettava di uccidere Trump da circa un anno. Agli agenti ha anche riferito che si trovava negli Stati Uniti da circa 18 mesi che la sua residenza era a Hoboken, nel New Jersey. Sandford ha inoltre dichiarato alla polizia di essersi recato di proposito a Las Vegas per uccidere Trump e che in caso di mancato successo avrebbe tentato nuovamente di compiere il suo gesto in occasione di un altro comizio del candidato repubblicano previsto a Phoenix, in Arizona. Per addestrarsi all’uso della pistola, Sandford aveva fatto pratica in un poligono di tiro il giorno prima del comizio.