Quindi l’attacco al presidente del consiglio: «Il premier Conte dimostra di non conoscere la determinazione del movimento No Tav. Sa che la Torino-Lyon non serve a nulla, sa che si creerà un problema di ordine pubblico, ha ben chiaro che perderà tanti voti e rispetto politico, ma non conosce la determinazione del movimento No Tav».
«Qui in Val di Susa si respira, nella migliore delle ipotesi, aria di delusione. Questi stanno scherzando col fuoco. Io ho paura della violenza, ma questa è istigazione alla violenza». Così l’ex sindaco di Venaus Nilo Durbiano, No Tav promotore nei mesi scorsi della proposta di una mini-Tav. «Credo che il M5s abbia deciso di scrivere il proprio testamento politico – aggiunge -. La loro avventura è conclusa. Il Governo e il ministro Salvini non si rendono conto del disastro sociale che questa scelta comporterà».
«L’amarezza e la frustrazione sono legittime, spero che il Movimento 5 Stelle sia coerente in Parlamento ma d’altra parte non abbiamo il 51%…», commenta la sindaca di Torino, Chiara Appendino. E ancora: «Sono sempre stata contraria alla Tav, ma sin dal primo giorno della mia campagna elettorale ho detto che un sindaco non poteva bloccarla. Il mio auspicio è che la mia maggioranza vada avanti, visto che abbiamo tanti temi importanti. Sapevamo che c’era un percorso iniziato, prendo atto del fatto che il premier non sia riuscito a trovare un accordo con la Francia per una ridiscussione globale dell’opera. Da oggi la palla passa al Parlamento. Ci saranno discussioni in Parlamento, ma ricordo che il contratto di governo prevedeva la ridiscussione integrale dell’opera, unilateralmente non si può cambiare un accordo. L’unica strada è il Parlamento».