13 novembre 2018

Venti attivisti No Tav processati per aver preso parte a una manifestazione che sfociò nel blocco dell’autostrada Torino-Bardonecchia sono stati assolti questa mattina dal Tribunale, nel capoluogo piemontese, a fronte di una richiesta di condanne della pubblica accusa che in totale raggiungeva i 67 anni di reclusione.
L’episodio contestato risaliva all’agosto del 2013. Gli attivisti rispondevano di interruzione di pubblico servizio, danneggiamento e, poiché durante il blocco alcuni copertoni erano stati dati alle fiamme, di incendio. Gli imputati erano quasi tutti della Valle di Susa.

“Quel blocco dell’autostrada, di per sé, non poteva essere considerato una interruzione di pubblico servizio. Abbiamo sostenuto questa tesi alla luce della giurisprudenza in materia è il tribunale ci ha dato ragione: il fatto non costituisce reato”, commenta uno dei difensori dei No Tav, l’avvocato Emanuele D’Amico. “Quanto all’incendio dei copertoni – aggiunge – non c’era nessuna prova che gli autori fossero stati gli imputati”.