Generale Russo Venaus

No Tav, ma quale pacificazione

 http://www.tgvallesusa.it/2015/10/no-tav-ma-quale-pacificazione/

Il 31 ottobre segna lo spartiacque con la rivolta all’opera inutile, quel giorno in migliaia salirono al Seghino, oggi salgono alla Maddalena con la stessa convinzione e senza la pacificazione.

Il 31 ottobre è una ricorrenza storica in una valle non pacificata. Lo è ancora di più oggi nel decennale dai fatti che videro un’intera valle ribellarsi al sopruso della presa di forza del territorio. Quel giorno il Governo dell’allora Berlusconi invio in Valsusa gli operai e i mezzi antisommossa per difendere l’operato oscuro di un progetto ancora da definire. Si trattava delle prime trivellazioni nel comune di  fatte in montagna, di nascosto dalla gente di valle. Il paese di  venne bloccato, solo residenti potevano accedervi, i nonni residenti a Susa (1 km) di distanza non potevano andare a prendere il nipotino per portarlo a scuola. La situazione esplose e i valligiani presero il sentiero della montagna. Andarono ad affrontare il pericolo costruendo le prime barricate al sopruso. La giornata si concluse con la smobilitazione delle forze in divisa, ma fu solo un bluff, nella notte tornarono ed occuparono il terreno facendo ben poco, si scoprì poi che l’utilità era solo sulla carta. Di lì si arrivò poi a Venaus con le giornate del 6 e 8 dicembre dove la valle espulse quello che riteneva e che ritiene ancora oggi una truffa. Da due giorni si ripetono gli assedi al cantiere della Maddalena di Chiomonte, prima il gruppo NPA No  con la sua solita cena infrasettimanale nei terreni della Clarea ha voluto dare l’inizio della sveglia sulla ricorrenza del 31 ottobre “la rivolta del ”.

FOTO PAOLO PATELLA

“Come sempre una serata di grande resistenza quella di ieri sera in Clarea.Dopo una cena squisita il gruppo dell’NPA decide di concludere l ‘appuntamento serale con una battitura alle reti del cantiere direzione baita.La reazione è come sempre spropositata nei nostri confronti: in un primo momento escono dal cancello 2 blindati (uno della polizia e l’altro della guardia di finanza) e un fuoristrada. Chi stava facendo la battitura viene avvisato, interrompe l’azione di disturbo e si avvicina al ponte senza tuttavia essere intimorito, nel frattempo la polizia si veste di caschi e paramenti vari. Ad un tratto i mezzi arretrano rientrando nel cantiere, il gruppo di persone determinate riprendono una vigorosa battitura.All’interno del fortinoviene fatto avvicinare l’idrante. Probabilmente le forze del disordine sono rimaste spiazzate dal fatto che secondo le loro previsioni si aspettavano che il gruppo si dirigesse verso il cancello basso.I plotoni delle camionette si avvicinano al cancello dove era presenti il gruppo che faceva la battitura pronti ad uscire, l’idrante avanza verso la baita iniziando a sparare acqua senza riuscire a centrare nessuno dei presenti.Ad un tratto il cancello si apre e la polizia esce gridando e cercando di fare dei fermi, ma niente di fatto, perchè il gruppo del Npa riesce rapidamente a sfuggire alle guardie visibilmente infastidite.La serata si conclude con grande soddisfazione dei partecipanti: si parte e si torna insieme. Il concetto deve essere chiaro: nessun tavolo per trattare, nessuna resa, nessuna pacificazione sarà ben accetta.  sempre, fino alla vittoria!!!”

Ieri sera dall’apericena ai cancelli un’altra sonora sveglia ha visto i rivoltosi, per tutta la notte, sostenere la non pacificazione.

FOTO DIEGO FULCHERI

Si legge sul sito Notav.info “Il consueto apericena si è trasformato in una passeggiata tra le vigne e i boschi attorno al cantiere. Verso le 19 un centinaio di notav ha preso la via dei sentieri visto che l’accesso a via dell’avana’ era sbarrato da decine di poliziotti in assetto antisommossa, così si è proseguito verso l’area archeologica dividendosi in due gruppi. Cori, battiture e fuochi d’artificio e non ci si è fatti intimidire dalla polizia che ha lanciato lacrimogeni e usato l’idrante alla rinfusa. Ancora un tentativo di raggiungere via dall’Avanà e poi sul sentiero del ritorno, alcuni no tav sono stati identificati. Il resto del gruppo si è poi ritrovato davanti ai cancelli della centrale per aspettare i fermati (una decina e mentre scriviamo stiamo aspettando ancora notizie. +++AGG. H23.30 sono stati tutti rilasciati+++) Chiaro il messaggio lanciato anche questa sera, nessuna pacificazione in questa valle invasa dalle truppe d’occupazione e dal partito del tondino e del cemento. La valle non vi vuole, andatevene via!”.

FOTO FULCHERI DIEGO

Oggi 31 ottobre è iniziato il ricordo di dieci anni fa, e non c’è pacificazione. Qui quello che si scrisse allora da La valle che resiste.

V.R. 31.10.15

No Tav, ma quale pacificazioneultima modifica: 2015-10-31T23:11:27+01:00da
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