I “populismi” che avanzano e che tanto turbano i sogni dell’elité e della finanza, prima la Brexit, poi le elezioni in Bulgaria e Moldavia che vedono le formazioni anti Ue e filorusse vincere, Trump negli Usa, non possono certo perdere altri pezzi. Con il precedente dei brogli in Austria, i sondaggi che davano Hofer in vantaggio, certo, come non credere che non vi siano stati anche questa volta dei barbatrucchi? Non possono sempre uccidere i candidati.
Austria, ballottaggio all’ultimo voto. L’ultradestra sogna la presidenza
Alexander Van der Bellen e Norbert Hofer (Afp)
IL NUOVO appuntamento per il due ottobre fu annullato in extremis: migliaia di buste elettorali erano difettose, a causa della colla che non garantiva una chiusura perfetta. Una storia grottesca protratta per otto mesi. Hofer, 45 anni, disabile a causa di un incidente in deltaplano, spera in un effetto Trump che dovrebbe favorire tutti i populisti d’Europa, dalla Francia all’Italia. «Ma io non ho i capelli di Donald», scherza l’erede di Jörg Haider. Secondo alcuni analisti, il risultato americano potrebbe invece avere un effetto negativo, spaventando l’elettorato moderato. Hofer ha cavalcato anche la paura per l’invasione islamica, secondo lui provocata «dall’irresponsabile Merkel». Ma un anno dopo, la situazione sembra che si stia normalizzando. L’esodo via terra attraverso i Balcani è bloccato, e i fuggiaschi giungono quasi tutti in Italia. Van der Bellen, 72 anni, economista in pensione, benché meno impetuoso dell’avversario, potrebbe convincere gli austriaci a fidarsi di lui: l’Austria non deve avere paura. Nell’ultima sfida in tv, lo scorso giovedì, entrambi i duellanti sono apparsi stanchi, si sono insultati a vicenda, ma i toni erano meno accesi che in primavera. Nelle ultime ore per il centro di Vienna si sono avute manifestazioni di estremisti, contro gli stranieri, con slogan copiati dal III Reich. Invece di aiutare Hofer, potrebbero fargli perdere i pochi voti decisivi.