— Massimo Zucchetti, 13.1.2015
Caro Presidente, caro vecchio Presidente!
voglio scriverti, adesso, per ringraziarti e ricordarti. Sei stato davvero il Presidente della Repubblica di tutti gli Italiani, amato, umano, passionale, fuori dagli schemi, sincero e grande.
Non sei mai stato politicante, ma sempre politico, e contro le aberrazioni della politica ti sei sempre battuto.
Sei stato di parte, dice qualcuno? Ebbene sì: dalla nostra parte.
Io ho bene impressa la tua voce negli schietti tuoi messaggi di fine anno, che ho sempre seguito.
La stessa cara voce che il 25 aprile 1945, alla radio, annunciò l’insurrezione partigiana:
“Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire.”
Da Presidente della Camera, e da antifascista, non stringesti la mano al prefetto di Milano, dopo l’uccisione di Pinelli nel 1969, dato che era stato direttore del carcere fascista di Ventotene.
Io ti ringrazio per essere stato un militante e un combattente antifascista, per aver rischiato la vita e conosciuto il carcere duro. Ti ringrazio anche per aver avuto l’onestà di riconoscere gli errori di quelli della tua parte, e di averli condannati pubblicamente. Coerente, di carattere, anche brusco, ma con una grande carica di umanità.
Io ti ringrazio Presidente. Perché sei stato anche il mio Presidente. Come lo sei stato di tutti, e specialmente di noi giovani.
Grazie. Grazie Presidente Sandro Pertini. SANDRO PERTINI.
Sandro Pertini. Non altri. Di qualcun altro, di cui non ricordo bene il nome, rimembro vagamente la militanza fascista nei GUF, l’imboscamento in una villa a Capri durante tutta la Resistenza, l’improvviso comunismo spinto fino allo stalinismo, il successivo americanismo, la polemica contro Berlinguer quando egli pose la questione morale.
Gli dedichiamo — a quell’altro di cui non ricordo il nome — una parafrasi di una poesia di Saffo.
Tu, morto, finirai lì.
Né mai di te si avrà memoria.
E di te nel tempo
mai ad alcuno nascerà amore.
E sconosciuto anche nelle case dell’Ade
andrai qua e là, fra oscuri morti,
svolazzando.
Grazie Ancora, Presidente. Presidente Sandro Pertini. L’ultimo Presidente della Repubblica Italiana, nata dalla Resistenza. Di quello che c’è ANCORA adesso, non mi ricordo già più il nome