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Lo sgambetto a Trump e Putin  certifica la fine politica di Macron

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Donald Trump Vladimir Putin si sarebbero dovuti incontrare oggi a Parigi non solo per celebrare insieme a tutti gli altri leader mondiali la fine della Grande guerra, ma anche per discutere dei più importanti temi politici del momento. Dalla guerra in Siria alle tensioni ancora latenti in Donbass, fino ai rapporti con la Cina. Ma il bilaterale, almeno ufficialmente, è saltato.

Anche perché da Parigi è stato fatto il possibile per farlo saltare. Tutto è iniziato qualche giorno fa, quando il quotidiano russo Kommersant, citando una fonte diplomatica europea, ha scritto: “Macron ha chiesto a Mosca e Washington di non condurre colloqui in formato completo a Parigi, in modo da non oscurare gli eventi e gli incontri preparati dall’Eliseo”. E la stessa fonte rincarava la dose: “Nel 2018 sembra difficile immaginare che lo stile del ‘Re Sole’ sia ancora vivo. Ma, come si dice, c’est la vie“. Un cambio di programma confermato, dopo poche ore, anche dal portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov: “Il programma degli eventi dedicati al centenario non consente un tale incontro. Tuttavia – ha aggiunto il portavoce – si incontreranno brevemente, in un modo o nell’altro, e si metteranno d’accordo su quando potranno vedersi per avere una conversazione sostanziale”.

Oggi, inoltre, Trump e Putin avrebbero dovuto pranzare uno accanto all’altro. Ma il programma è stato cambiato e il tycoon è stato spostato davanti al presidente. Un cambio da poco, si dirà. Ma in questi casi la forma è sostanza e il messaggio è chiaro: i due non dovevano avere la possibilità di conversare.

Ma qualcosa nei piani francesi deve esser andato storto. In serata, infatti, Putin ha detto di aver avuto una “buona” conversazione. Certo, non un bilaterale, ma qualcosa c’è stato. Anche perché è stata ufficializzata la data del loro prossimo vertice, che si terrà in concomitanza con il G20 di Buenos Aires a fine novembre.

Macron, da re sole a re solo

Il presidente francese ha sempre cercato di ritagliarsi un ruolo di garante degli equilibri internazionali. Con fortune però variabili. La sua partita in Libia sembra ormai essere al capolinea. Proprio in questi giorni, infatti, l’Onu mandava in frantumi il sogno francese di elezioni a dicembre nel Paese nordafricano, sposando, di fatto, la linea italiana. E lo stesso vale per l’esercito europeo, che Macron vorrebbe a guida francese, ma che è stato giudicato pessimo da Italia e Germania. Questo sul fronte esterno. Ma anche a Parigi il presidente francese ha parecchi problemi. In questi giorni, infatti, diversi quotidiani hanno riferito di un suo presunto esaurimento nervoso. Gli scandali che lo hanno colpito negli ultimi mesi, uniti ad uscite davvero infelici da parte di Macron, non hanno fatto altro che farlo crollare nei sondaggi. Un vero e proprio problema per lui, visto che le Europee sono alle porte e i partiti populisti sembrano avere la strada spianata.

L’incontro tra Putin e Netanyahu

Ma a Parigi un incontro importante (e poco sponsorizzato) c’è stato. Ed è quello tra Putin e Benjamin Netanyahu. È infatti la prima volta che i due si vedono dopo l’abbattimento, forse provocato dalle manovre dell’aviazione israeliana, del velivolo Ilyushin-20 davanti alle coste di Latakia.

Dopo l’abbattimento, i russi annunciarono di voler blindare i cieli siriani. Una promessa che hanno mantenuto, tanto che Israele non ha più condotto alcun raid né contro le postazioni di Damasco né contro quelle delle milizie legate all’Iran, in particolare Hezbollah. L’incontro di oggi serve innanzitutto a stemperare le tensioni, in un momento di stallo della guerra in Siria.

E Kissinger vola da Xi Jinping

Due eventi lontani, eppure collegati. Giovedì scorso la vecchia volpe della politica americana Henry Kissinger è volata a Pechino da Xi Jinping. L’agenzia cinese Xinhua definisce Kissinger “un vecchio amico del popolo cinese”. Ma Kissinger è stato, ed è ancora, molte cose tra cui uno dei consiglieri più ascoltati da Trump.

Durante l’incontro Kissinger ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra Stati Uniti e Cina e ha, di fatto, messo le basi per il prossimo incontro tra Trump e Xi durante il prossimo G20. Proprio quando il presidente americano dovrà incontrare Putin. La politica internazionale ormai segue altri binari. Che Macron non riesce più a comprendere.

Lo sgambetto a Trump e Putin  certifica la fine politica di Macronultima modifica: 2018-11-12T21:01:47+01:00da
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