Generale Russo Venaus

L’Onu si piega agli Usa e adesso la guerra in Siria è sempre più vicina

  1. di Alberto Samonà – Toh, chi si rivede, l’Onu. L’Organizzazione delle Nazioni Unite, come volevasi dimostrare, entra a gamba tesa nella crisi siriana, per fare assegnare un rigore inesistente agli Stati Uniti e ai loro alleati. E infatti, da oggi l’attacco, sempre più probabile, contro la Siria non sarà più un atto unilaterale di Usa e amici vari, ma otterrà l’egida dell’Onu.

Le conseguenze saranno quelle che Resapubblica aveva anticipato fin dal primo momento, e cioè che anche l’Italia, a quel punto, non si potrà sottrarre e metterà a disposizione le proprie basi, prime fra tutte quelle siciliane di Sigonella e di Trapani Birgi. E infatti, risuonano ancora le parole del ministro Bonino che sosteneva che mai l’Italia sarebbe intervenuta, se non con la formale partecipazione dell’Onu. Ed ecco servita la portata più velenosa! E infatti, ieri sera il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, illustrando il rapporto degli ispettori al Consiglio di Sicurezza sulle presunte armi chimiche, ha affermato che sì, queste sono state adoperate nel sobborgo di Ghouta ad est di Damasco, durante l’attacco che ha provocato oltre 1.400 morti. Quello che il segretario dell’Onu abilmente non dice è chi abbia usato i gas sarin: Ban Ki-moon si trincera dietro ad un no-comment, affermando che “spetta ad altri decidere se approfondire ulteriormente questa materia, per determinare di chi siano la responsabilità di questo crimine di guerra, poiché la missione degli ispettori era di determinare se e quanto erano state usate armi chimiche non chi le abbia usate”. Facile, fin troppo, per il segretario generale delle Nazioni Unite lavarsene le mani, soprattutto per il fatto che Ban Ki-moon sa benissimo che non può dire chi abbia usato i gas, per il solo particolare (niente affatto secondario) che ad adoperarli non sono stati i militari fedeli al governo legittimo del presidente Assad, ma i ribelli, ossia un’accozzaglia di fanatici estremisti di varia estrazione jihadista, provenienti da diverse nazioni, tenuti insieme dall’odio antioccidentale, ma foraggiati dal governo americano di Obama. Evidentemente, all’Onu non conviene ammettere la verità dei fatti e per questa ragione si limita ad attestare l’esistenza delle armi chimiche: quanto basta, per legittimare la reazione statunitense, dando il proprio assenso tacito all’intervento armato e dimostrando ancora una volta di essere un organismo servo dei potenti del mondo. E intanto a Birgi e Sigonella le grandi manovre continuano, così come a Niscemi i lavori per il Muos procedono sempre più spediti. Chissà come mai.  
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L’Onu si piega agli Usa e adesso la guerra in Siria è sempre più vicinaultima modifica: 2013-09-18T12:11:40+02:00da
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