Via Pariati, rapina al Conad: immigrato pesta un dipendente

se un indigente non straniero ruba generi alimentari viene denunciato e passa minimo una notte in galera. Altri sono più eguali

Il dipendente, che aveva visto lo straniero rubare due bottiglie di liquore, ha cercato di fermarlo ma è stato preso a calci e pugni
 
di Redazione – 07 febbraio 2018 – 13:43
REGGIO EMILIA – Un immigrato ha rapinato il Conad di via Pariati, picchiando un dipendente del supermercato e poi allontanandosi con due bottiglie di liquori. E’ successo ieri, verso le 14, quando lo straniero è entrato, ha raggiunto il reparto dei superalcolici e poi ha preso due bottiglie di liquori, del valore complessivo di 30 euro che ha nascosto.  E’ poi uscito senza pagare. Un dipendente del supermercato, accortosi del furto, è uscito e ha inseguito il ladro. La violenta reazione dello straniero, però, non gli ha permesso di fermarlo dato che il malvivente gli ha sferrato una serie di calci e pugni per poi divincolarsi e darsi alla fuga a piedi.
Sul posto sono arrivati i carabinieri che hanno raccolto la descrizione del rapinatore e stanno guardando le immagini di videosorveglianza per meglio risalire al ladro. La vittima è dovuta ricorrere alle cure mediche e ha riportato una prognosi di 5 giorni per le lesioni subite.

Roma, rapina choc a Villa Ada: due rom picchiano una donna

donna anzianaavevano sbagliato strada anche loro, direbbe il magistrato di Torino. Solidarietà per la donna? Stop violenze sulle donne? Indignazione? Al massimo, solidarietà per i ragazzini rom.

 
Rapina choc in un palazzo a due passi da Villa Ada. Due nomadi di 14 anni hanno scalato uno stabile di via di Tor Fiorenza fino al quinto piano per introdursi in un appartamento picchiando la proprietaria, una donna sui sessant’anni. Il colpo si è verificato verso le 18.30. Nessuno si è accorto di nulla: nè i tanti passanti nè i residenti. I nomadi minorenni si sono trasformati in acrobati e si sono arrampicati sulle impalcature che avvolgono lo stabile in via di ristrutturazione. In questo modo hanno percorso in verticale una trentina di metri.
”Ero sola in casa – ha raccontato la proprietaria alle forze dell’ordine – quando ho sentito un rumore provenire dalla finestra del salotto. Ho tirato su la saracinesca: ho creduto di morire. Due giovani mi hanno aggredito. Mi hanno picchiata e scaraventata sul divano. Ero convinta che stando al quinto piano ero meno a rischio furti invece si sono arrampicati fino a casa mia”.
I rapinatori hanno minacciato di morte l’ostaggio e hanno messo a soqquadro la casa. Sono fuggiti con denaro in contante e gioielli di varia fattura. L’ostaggio ha chiamato i soccorsi ma quando è arrivata la polizia i minorenni erano già fuggiti molto probabilmente usando sempre le impalcature. E’ arrivato il personale di un’ambulanza che ha soccorso sul posto la signora apparsa affaticata e molto impaurita.
di Marco De Risi
 
Mercoledì 7 Febbraio 2018 – Ultimo aggiornamento: 08-02-2018 00:56

Paura nel bar della Stazione: agente della polizia penitenziaria salva 50enne da un tentato omicidio

bravi ragazzifiguriamoci, la vittima è un uomo, non conta per i politically correct dell’eguaglianza più eguale degli altri…Gentiloni non ce l’ha fatta a passare a trovarlo? Il bravo ragazzo è un irregolare sul territorio nazionale.

5 feb 2018 E’ accaduto questa mattina alle prime luci dell’alba. Un 19enne ha preso un uomo a sgabellate in testa, decisivo l’intervento dell’assistente capo della polizia penitenziaria.
 
Attimi di paura alle prime luci dell’alba all’interno del bar della Stazione di Foggia, quando un 19enne della Guinea ha aggredito con una inaudita violenza un cinquantenne foggiano, ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Neurochirurgia per le molteplici fratture al cranio e lungo il corpo, con una prognosi ancora da definire. Il ragazzo è stato bloccato da un assistente capo dalle polizia penitenziaria e, con l’ausilio della Polfer, arrestato con l’accusa di tentato omicidio.
 
La violenta aggressione
E’ successo tutto in pochissimi minuti: l’agente della polizia penitenziaria libero dal servizio, ha udito le urla e le richieste d soccorso provenienti dal bar e per questo vi si è immediatamente precipitato nel tentativo di fermare l’aggressore, che nel frattempo, con uno sgabello, stava infierendo sul corpo del malcapitato, colpendolo più volta alla testa.  A quel punto N.C., assistente capo di polizia penitenziaria in servizio presso la casa circondariale del capoluoto dauno, ha contenuto la violenza del diciannovenne e lo ha immobilizzato. Per ultimare le fasi dell’arresto, insieme alla Polfer, è intervenuta l’ispettrice di polizia penitenziaria R.S. La lite tra i due senza fissa dimora era scoppiata per futili motivi e senza alcuna altra motivazione nell’atrio della stazione ferroviaria. La vittima a quel punto ha provato e rifugiarsi nel bar ma è stato inseguito e colpito alla testa dal giovane guineano.
 
L’arresto di Mamadou Salian Barry
In un secondo momento è arrivato il personale della Polizia di Stato della Sezione Polizia Ferroviaria di Foggia, così il giovane è stato bloccato e identificato per Mamadou Salian Barry, 19enne senza fissa dimora e irregolare sul territorio nazionale. Al momento della lite appariva in stato di agitazione e, come rilevato da documentazione in suo possesso, nella mattinata di ieri era stato visitato al Pronto Soccorso ove gli era stato somministrato un farmaco per analogo motivo. Il guineano è stato tratto in arresto per lesioni personali aggravate e resistenza a pubblico ufficiale e ristretto in via delle Casermette a disposizione della Procura della Repubblica di Foggia.
 
Il commento di Daniele Capone
Questo il commento del vicesegretario generale di polizia penitenziaria S.PP. Daniele Capone: “Ancora una volta la nostra professionalità si proietta anche al di fuori delle mura del penitenziario, come in questa circostanza, utile per salvare una vita umana. La professionalità del poliziotto penitenziario si acquisisce giorno dopo giorno, con l’agire quotidiano all’interno dei reparti detentivi. La calma e il sangue freddo nell’affrontare anche le situazioni di grande violenza, fa parte del nostro bagaglio lavorativo, e non smetterò mai di sottolineare, che la nostra professionalità, il nostro impegno quotidiano, il nostro operato, non è ancora ben conosciuto dalle istituzioni territoriali”

Droga nel centro profughi, era la base dello spaccio

NIGERIANO spaccia minorennema sarà un caso e sicuramente è stata la polizia, anzi, Salvini a metterci la droga per incolpare questi poveretti

I bravi ragazzi che spacciano solo perché non trovano altro (il 40% dei giovani italiani disoccupati non ci si dedica, sarà che son fanulloni) e pensare che ci raccontano che se sappiamo che forma e sapore hanno i pomodori lo dobbiamo alle risorse.

VIOLENTA AGGRESSIONE AGLI INVIATI DI STRISCIA LA NOTIZIA, video

Aggressioni ai giornalisti nelle zone dello spaccio sono all’ordine del giorno, ma nessuno si indigna e nessun indagato come per la capocciata di Roberto Spada. Il Ministro Minniti non si è espresso in “No zone franche” come per Ostia, questa stramba “eguaglianza”

Minaccia i poliziotti e tenta di picchiarli: «Ammazzo anche la vostra generazione»Il 23enne ha minacciato i poliziotti delle volanti mimando il gesto del taglio della gola, poi ha tentato di colpirli con calci e pugni e ha sfogato la sua rabbia anche sull’auto di servizio – 3 febbraio

Catania, rissa tra lavavetri al semaforo
Durante un controllo un agente di polizia aggredito con un pugno al viso
di Fabio Giuffrida  VIDEO 8 febbraio

I migranti di Macerata: “Per vivere siamo costretti a spacciare”

fortuna che non hanno da procurarsi i soldi per vitto, alloggio, bollette, biglietti di treno ed autobus, miliardi di altre tasse come tocca agli italiani, ANCHE SE DISOCCUPATI.

Droga nel centro profughi, era la base dello spaccio

febbraio 5, 2018

“Con la perquisizione da parte della Polizia di Imperia, che non finiremo mai di ringraziare per l’utile e prezioso lavoro a difesa della nostra Comunità, sarebbe emerso, per l’ennesima volta, che un centro di accoglienza gestito da una coop veniva sostanzialmente usato da alcuni migranti anche come base per lo spaccio di droga”. Lo ha dichiarato il capogruppo regionale ligure della Lega, Alessandro Piana, in merito al blitz della polizia di venerdì scorso.
 
“Una beffa non solo per noi italiani – ha aggiunto Piana – ma anche per gli immigrati regolari che si sono integrati e hanno accettato di vivere seguendo le nostre regole, leggi e tradizioni. Secondo l’indagine, tutto avveniva praticamente alla luce del sole e a pochi metri dal palazzo del Comune”.
“Si tratta, infatti, della struttura imposta solo poco più di un anno fa ai residenti della zona, del tutto contrari al nuovo insediamento, che avevamo cercato invano di non far aprire ricevendo porte in faccia da Governo e varie Istituzioni”.
 
“Ora è venuto fuori quello che ormai temevano tutti. E’ paradossale che lo Stato paghi e tuteli il business immigrati, con 35 euro a richiedente asilo, fornendo loro vitto, alloggio, wi-fi, istruzione, formazione e decine di altri privilegi, quando poi lo stesso Stato sa benissimo come in realtà vadano le cose a causa del buonismo dilagante e dell’immigrazione senza regole”.
 
“Da domenica 5 marzo si comincerà a cambiare davvero. Perché i delinquenti e quelli che vendono morte ai nostri figli per strada sono tutti uguali. Basta business e buonismo della sinistra. Avanti tolleranza zero, certezza della pena, rimpatri a tutta forza senza indugiare oltre”.

Omicidio di Pamela, il Tempo svela l’orrendo macello

Macerata profughi affariPamela ha fatto tutto da sola. NON SI PUO’ CONTESTARE O FERMARE I MILIONI PER MAFIA CAPITALE. PAMELA E’ UN “EFFETTO COLLATERALE”.


LE CARTE SEGRETE DEI PM SU INNOCENT

Omicidio di Pamela, il Tempo svela l’orrendo macello
I due nigeriani hanno mutilato la 18enne in più punti, l’hanno dissanguata e hanno lavato i vari pezzi con una sostanza a base di cloro. Quindi li hanno infilati nelle valigie

6 Febbraio 2018 alle 20:41

Per i fatti di Macerata la Ue ci accusa di razzismo. Da che pulpito, da quell’Unione che si cala le braghe davanti al dittatore Erdogan che perseguita i curdi e gli oppositori politici, incarcera blogger e giornalisti, gonfia di botte politici e militari che non marciano al passo dell’oca. L’Ue guarda e tace ed anzi preme per avere Ankara fra i suoi, con evidente spregio della geografia, oltreché della democrazia, solo perché la Turchia è un mercato che fa gola a molti.

Ma su questo l’omertà è completa, nei palazzi di marmo della Ue. Ed ecco allora spuntare bel bello, come una nota stonata, il vicepresidente della Commissione Ue, Frans Tillermans, che per il gesto di un malato di mente insulta 60 milioni di italiani, tacciandoci di “xenofobia” e inventandosi un “tentativo di distruggere il tessuto che ci lega come europei”. Ma a Bruxelles spostati e criminali non ce ne è? E soprattutto, a Bruxelles i cazzi loro non se li fanno mai?

E nel frattempo dell’orribile omicidio di Pamela Mastropietro Il Tempo di Roma rivela tutti i retroscena. Innocent Oseghale ha deturpato “completamente” il corpo della giovane smembrandolo “in vari pezzi con grossi strumenti da taglio”. “Non lo ha fatto da solo. Con lui c’era un altro nigeriano. Insieme hanno mutilato la 18enne in più punti, l’hanno dissanguata e hanno lavato i vari pezzi con una sostanza a base di cloro. Quindi li hanno infilati nelle valigie”, spiega il quotidiano.

Che fornisce anche la stomachevole sequenza dei fatti. “Prima le hanno tagliato la testa. Poi si sono accaniti sul torace: le hanno asportato le mammelle, il bacino e il monte di Venere.Quindi, le hanno tagliato le mani e diviso in due parti le braccia e le gambe. Alcuni pezzi, come il collo e una parte dell’organo sessuale, non si trovano nemmeno più. Tutto questo orrore è ora racchiuso nella carte degli inquirenti”. Carte che Il Tempo ha pubblicato in esclusiva e che ci permettono di ricostruire la mattanza di Macerata.

Poco importa che secondo il medico legale Antonio Tombolini, la 18enne romana potrebbe essere morta in seguito a una “intossicazione acuta da xenobiotici per via endovenosa probabilmente indotta” (un’overdose, quindi) oppure perché “ferita da punta e taglio alla parte bassa della porzione postero-laterale destra del torace”. Per la Procura il nigeriano avrebbe ammazzato Pamela a colpi di mannaia, ma per il gip “non ci sono gravi indizi di colpevolezza” sul reato di omicidio. Vuoi vedere che la farà franca?

http://www.ilpopulista.it/news/6-Febbraio-2018/23135/omicidio-di-pamela-il-tempo-svela-l-orrendo-macello.html

 

 

Scovato il pirata che ha investito il motociclista, è un clandestino

è soltanto un altro che è all’ospedale in gravi condizioni. Chi è il responsabile morale?

Martedì 6 Febbraio 2018, 11:03 BORGORICCO (PADOVA) – Il pirata della strada che ha travolto un uomo in scooter lungo la Statale del Santo a Borgoricco per poi scappare è risultato clandestino sul territorio nazionale.
Si tratta di K.T., queste le sue iniziali, 41 anni, albanese, con un domicilio fittizio a Velletri. E’ lui che alla guida di una Ford Focus chiesta in prestito ad un amico per andare a trovare, dal Lazio a Resana (Treviso) una conoscente, si è scontrato con uno scooter guidato da M.M., 46 anni, originario di Castelfranco Veneto, residente a Piombino Dese e poi è fuggito lasciando il centauro a terra in gravi condizioni.di Cesare Arcolini

Monza: tenta di derubare donna in stazione, bottigliata in testa al marito che la difende

monza aggressioneIndignazione? Solidarietà? Responsabilità morale? Non pervenuta, le autorità per la censura del politically correct tacciono. Mafia capitale comanda.

Un marocchino senza permesso di soggiorno denunciato, in ospedale un uomo di 50 anni
 
Monza, 5 febbraio 2018 – Tenta una rapina, finisce con lo sferrare una bottigliata in testa al marito della sua vittima. Sangue, rabbia e paura domenica sera alla stazione ferroviaria di Monza, da tempo teatro di episodi di violenza e criminalità, risse, spaccio e rapine. Sono le 19 passate quando da un treno scende una donna. Le piomba addosso un nordafricano che sta evidentemente aspettando le sue potenziali vittime e allunga una mano per rubare il portafogli dalla borsetta della donna. La vittima però reagisce e riesce a difendere il portafogli mandando a vuoto il tentativo di furto. Assieme alla donna c’è anche il marito, un uomo di 50 anni, che prende le difese della moglie e redarguisce il nordafricano.
 
Ne scaturisce una discussione dai toni molto accesi che sfocia in un’aggressione: lo straniero infatti afferra una bottiglia e la spacca in testa al cinquantenne. Il taglio è profondo, il sangue esce copioso dalla ferita. Sul posto intervengono gli agenti del Commissariato di polizia di Monza, che immobilizzano e identificano l’aggressore: si tratta di un marocchino di 33 anni, in Italia senza fissa dimora o permesso di soggiorno. Il nordafricano verrà denunciato a piede libero per tentato furto e lesioni aggravate. Ed è stato portato in Questura per avviare le pratiche di espulsione dal territorio italiano. L’uomo ferito è stato trasportato in codice giallo all’ospedale San Gerardo.
 
di DARIO CRIPPA

Vimercate, clandestino tenta di uccidere a forbiciate due carabinieri

ghanese minacciaghanese armato di sassi e cacciavite
Vimercate, clandestino tenta di uccidere a forbiciate due carabinieri
 
Aveva dato in escandescenze in un centro accoglienza dal quale era stato allontanato dopo che la sua domanda di asilo era stata respinta
 
– 4 Febbraio 2018 alle 20:01
Un 22enne del Ghana è stato arrestato sabato dai carabinieri di Vimercate per tentato omicidio, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Il ragazzo, il cui permesso di soggiorno era scaduto da tempo, aveva dato in escandescenze in un centro accoglienza dal quale era stato allontanato dopo che la sua domanda di asilo era stata respinta.
L’uomo, che già aveva tentato di entrare nel centro tre giorni fa, è tornato e con un sasso ha distrutto alcune vetrate del centro e i cristalli di alcune auto posteggiate nelle vicinanze. Armato di un grosso cacciavite ha poi continuato a minacciare i presenti, che hanno chiesto aiuto al 112.
Quando sul posto sono arrivati i carabinieri, il ghanese si è scagliato contro di loro colpendo con le forbici un militare al petto, ventre, basso ventre e braccia e un altro a una mano: solo la protezione garantita dai giubbotti antiproiettile ha impedito conseguenze più gravi e alla fine se la sono cavata con prognosi fra gli 8 e i 5 giorni; è stato immobilizzato grazie all’intervento di altri due militari di rinforzo.

Rissa fra immigrati, mattone scagliato contro l’ambulanza – Video

rissa migrantivideo al link in fondo
 
di Ilaria Purassanta
05 febbraio 2018
 
Al parco San Valentino di Pordenone, frequentato da bambini e famiglie. Una persona portata via in manette dai carabinieri
PORDENONE. Rissa fra immigrati e un mattone scagliato contro l’ambulanza del 118 intorno alle 13 di oggi, lunedì 5 febbraio, all’ingresso del parco San Valentino, a Pordenone, tradizionalmente frequentato da bambini, famiglie e runner.
Pordenone, rissa tra immigrati al parco: mattone tirato contro un’ambulanza
 
In corrispondenza dell’accesso al parco, in via Interna, alcuni stranieri si stavano accapigliando. Uno di loro è stato colpito alla testa da una bottiglia e sul posto è stata chiamata un’ambulanza.
Gli infermieri sono scesi dal mezzo per soccorrere il ferito e uno dei litiganti ha scagliato un mattone contro il parabrezza, infrangendolo. Danneggiati anche i finestrini laterali del veicolo.
Illesi, fortunatamente, gli infermieri.
Sul posto, oltre al personale del 118, sono intervenuti in forze i carabinieri di Pordenone.
Chi era presente, in quel momento, al parco ha visto i militari portar via una persona in manette
Ulteriori accertamenti investigativi sono in corso al comando provinciale dell’Arma.

Firenze, 17enne italiana violentata nel retro di un locale: arrestato uno studente albanese di 22 anni

stupro4nessuna condanna? nessuna indignazione? Nessuna fiaccolata? Nessuna espressione di solidarietà? Non è violenza sulle donne questa?

febbraio 7, 2018
Un’altra violenza sessuale nella rossa Firenze: una ragazzina di 17 anni è stata violentata nel magazzino di un locale, lo stupratore è uno studente di origini albanesi, “integrato”.
Firenze, 6 febbraio 2018 – Uno studente universitario è stato arrestato dalla polizia in esecuzione di una misura di custodia cautelare in carcere, con l’accusa di aver violentato una 17enne, nel settembre scorso, durante una festa in un locale a Firenze. Lo studente, un 22enne albanese che frequenta la facoltà di Economia e commercio a Firenze, è stato bloccato dagli agenti.
 
Secondo quanto ricostruito dalla squadra mobile fiorentina, in occasione della festa nel locale, presenti vari minorenni, sarebbe stato servito alcol in modo incontrollato. Per l’accusa il 22enne, che avrebbe tra l’altro lavorato in nero nello stesso locale anche se la sera della presunta violenza era libero, approfittando dello stato confusionale della 17enne, dovuto all’assunzione di alcol, l’avrebbe portata in un magazzino del locale e avrebbe abusato di lei.
 
Con fonte La Nazione