Mabro, è finita. Dichiarato il fallimento, 178 licenziamenti

quando finiranno per loro le poche scabrose tutele (per loro fortuna ancora esistono, per tantissimi altri tipi di lavoratori manco per niente, alla faccia dell’eguaglianza) per il periodo di disoccupazione la tanto solidale società civile pagherà loro, affitto, mutuo, bollette o vitto e alloggio in hotel???? Saranno salvate queste famiglie come MPS? AH son discorsi populisti.

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Licenziati 178 operai. Il sindaco: “Notizia terribile”
Ultimo aggiornamento: 28 dicembre 2016
 
Grosseto, 28 dicembre 2016 – Dopo circa un’ora di camera di consiglio è stata messa dai giudici del tribunale di Grosseto la parola fine sulla Mabro, l’azienda tessile grossetana con 178 dipendenti in amministrazione straordinaria da più di due anni, dichiarata ora fallita.
 
Fine del lavoro quindi anche per il commissario per la Prodi bis Paolo Coscione che nelle scorse settimane aveva avuto due proposte per rilevare l’azienda, una da un gruppo a maggioranza cinese, Mondo Risparmio, e da un’altra cordata bulgara. I lavoratori intanto stamani hanno firmato l’accettazione delle lettere di licenziamento e hanno iniziato l’iter per la mobilità.
 
“La notizia del fallimento dell’ex Mabro è terribile per tutta la città di Grosseto: la mia vicinanza a tutte quelle persone che ormai sono conosciute come le Vestaglie azzurre è reale e il mio dolore sentito”. Lo dice Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto, dopo che i giudici hanno dichiarato fallita l’azienda tessile e licenziato 178 dipendenti. “La firma sulla mobilità, però – prosegue – dà garanzie ai lavoratori. Come amministrazione saremo vigili sugli sviluppi futuri della vicenda, che ovviamente non finisce qui. Adesso quello che possiamo fare, fin dalla ripresa delle attività dopo l’Epifania, è avere fiducia nell’operato del Tribunale. Oggi finisce un pezzo importante della storia e dell’identità di Grosseto, l’ultima realtà produttiva della Maremma. L’augurio che possiamo fare ai lavoratori e alla città tutta è che ci possa essere un futuro, diverso ma non meno importante”.
 
“Il Comune ha assistito dall’esterno a questa vicenda, impegnandosi oltre le proprie prerogative e avendo a cuore, come unico obbiettivo, la dignità dei lavoratori – ha detto invece Riccardo Ginanneschi, assessore alle Politiche produttive – Non è stato possibile nessun tipo di intervento diretto o diverso da quello che abbiamo portato avanti: l’amministrazione, infatti, non ha strumenti né competenze per poter essere protagonista attivo all’interno della Prodi Bis. Siamo sempre stati resi partecipi di tutto ciò che accadeva da parte del commissario Coscione, che si è impegnato massimamente per cercare di concludere una trattativa che potesse mettere in salvo l’azienda. Così purtroppo non è stato. Quello che rimane è una grande amarezza e la volontà di sostenere, in ogni modo che ci sarà possibile, tutti i lavoratori”.
 
“Oggi è un giorno triste. Per le lavoratrici e i lavoratori di Mabro, per tutti noi e per la città di Grosseto che in questi anni ha in qualche modo lottato al loro fianco. Una storia che sembrava infinita, tante volte vicina ad un epilogo positivo e altrettante di fronte a grandi delusioni. Oggi è finita, dobbiamo mettere un punto. Ma da questo punto dobbiamo ripartire, insieme”; è il commento del capogruppo Pd in consiglio regionale, Leonardo Marras.
 
 
Le operaie della ex Mabro

Almaviva, fallisce la trattativa. Una lavoratrice attacca il sindacalista

colpa dei dipendenti che sono troppo choosy Mr kompagno Poletti? Li vuole fuori dai piedi anche loro? VIDEO AL LINK IN FONDO

Almaviva, fallisce la trattativa. Una lavoratrice attacca il sindacalista

dicembre 29, 2016
Risultati immagini per alma viva protesteChiude la sede romana di Almaviva e partono le lettere di licenziamento per 1.666 lavoratori del call center. Dopo il rifiuto delle Rsu all’ipotesi di accordo, è fallito anche l’ultimo tentativo di mediazione del ministero dello Sviluppo economico. Il viceministro Teresa Bellanova ha spiegato che “purtroppo l’azienda ha avanzato difficoltà anche dal punto di vista della tenuta della procedura e, quindi, ha ribadito il mantenimento dell’accordo dei lavoratori di Napoli e il mancato accordo con Roma”.
 
La sede di Roma è inattiva dallo scorso 22 dicembre. In un tweet il viceministro Bellanova esprime “profonda amarezza” per la conclusione della vicenda. “Nonostante ultimo tentativo su Roma – scrive – non si revocano licenziamenti. I lavoratori dovevano essere ascoltati prima”.
 
“Le Rsu hanno ritenuto quell’accordo inaccettabile e quindi hanno determinato la perdita di lavoro di oltre 1.600 persone”, ha spiegato la Bellanova, in merito al mancato accordo sulla sede romana di Almaviva, avvenuto “perche’ il 22 dicembre” quando si e’ raggiunta un’intesa transitoria per evitare i licenziamenti “non si è voluto prendere tempo”, nonostante i segretari generali dei sindacati avessero giudicato “la nostra proposta positiva”. Rimane in piedi, ha proseguito Bellanova, la trattativa su Napoli: “Si avviera’ un confronto che spero proficuo per la stabilizzazione di quei posti di lavoro”.