L’Occidente, rabbioso per la sconfitta subita ad Aleppo, si dedica ad una campagna mediatica contro la Siria e contro la Russia

Il premio nobel per la pace Mr Obama pochi giorni fa ha dichiarato “guerra” alla Russia, Iran ed Assad accusandoli come al solito senza prove (l’onere della prova non spetta ai padroni del mondo) di aver compiuto un massacrio. I tagliagole di Obama con i suoi mercenari non c’entrano niente ovviamente.

VIDEO. L’ambasciatore siriano all’ONU rivela i nomi degli agenti segreti stranieri ad Aleppo Est

L’Occidente, rabbioso per la sconfitta subita ad Aleppo, si dedica ad una campagna mediatica contro la Siria e contro la Russia
 
Coloro che si sono strenuamente opposti alla liberazione della città di Aleppo, realizzata grazie all’azione decisa dell’Esercito siriano, hanno orchestrato una enorme campagna mediatica volta a diffamare e criminalizzare l’Esercito siriano, il Governo di Bashar al-Assad e la Russia di Vladimir Putin, quella che ha fornito appoggio determinante alla riuscita delle operazioni militari per la liberazione della città dai gruppi terroristi sostenuti dall’Occidente e dall’Arabia Saudita.
Per convincere l’opinione pubblica a criminalizzare Assad e Putin, i governi dei paesi NATO, in collaborazione con i monarchi dell’Arabia Saudita e del Qatar (e le loro TV come Al Arabiya e Al Jatzeera), assieme ai grandi padroni dei media occidentali, hanno diffuso filmati e narrazioni propagandistiche degli avvenimenti, arrivando persino a utilizzare le vecchie immagini datate di donne e bambini uccisi in altri conflitti, per descrivere i loro episodi inventati di presunti crimini realizzati dalle forze siriane, russe e dei loro alleati in Aleppo.
 
 
Nel contesto di questa campagna mediatica di falsificazione, orchestrata dall’Occidente, alcuni media e gruppi pubblici sui social media hanno pubblicato foto che si riferiscono ai bombardamenti israeliani effettuati sulla striscia di Gaza o altre immagini riferite al 2014 o 2015 e le hanno spacciate come foto dei civili di Aleppo bombardati dalle forze russe e siriane.
 
Si sono distinte in questa campagna alcuni grandi media occidentali (mega media), in particolare la CNN, la BBC, Sky News, NBC ed in Italia la RAI, la 7, oltre che ai soliti Repubblica, il Corriere della Sera, La Stampa, Il Fatto Quotidiano, ecc..
 
In particolare questi media si sono basati sulle fonti come l’Organizzazione dei Caschi Bianchi, una organizzazione finanziata da Washington e da Londra ed accusata di avere collegamenti con il gruppo di Al Nusra.
I caschi bianchi si sono dimostrati specialisti non solo nel manipolare le notizie da Aleppo ma anche di aver creato dei veri e propri “fake” con filmati dove vengono utilizzati bambini coperti di sangue da esibire per le telecametre occidentali come vittime dei bombardamenti russi e siriani, in alcuni casi hanno persino utilizzato dei manichini trasportati su appositi furgono per simulare vittime di bombardamenti.
 
Altri media complici della disinformazione e falsificazione degli avvenimenti sono stati il canale arabo Al Arabiya (finanziato dalla Monarchia Saudita) che ha fatto la sua parte nel raccontare gli avvenimenti in modo distorto e falsificato.
 
In contrasto con queste “narrazioni” della propaganda occidentale filo atlantista e filo saudita, alcuni coraggiosi reporter indipendenti che sono rimasti sul posto in Siria, a rischio della propria pelle, sul terreno delle operazioni, quasi sempre giornalisti libanesi, iraniani, russi e latino americani, hanno aperto una luce di verità su quanto accadeva ad Aleppo ed in Siria, mentre i reporter occidentali trasmettevano i loro servizi da Londra, Jeddah o Ankara, basandosi su fonti di parte pro ribelli, come l’”Oservatorio per i Dirittti Umani in Siria”, con base a Londra.. E’ il caso ad esempio di Pedro García, corrispondente di Prensa Latina.
 
Secondo Garcia (che attualmente è uno dei pochi giornalisti rimasto sul terreno in Siria ), confrontando le informazioni occidentali con le fonti che lui stesso intervista sul terreno, quello che ha visto con i propri occhi e quello che ha potuto comprovare di persona, risulta evidente la manipolazione mediatica che falsifica la realtà. Si può arrivare incluso a livelli di bassezza come quelli raggiunti dal ministro degli Esteri francese, il quale ha dichiarato che il Governo siriano andava a massacrare tutti gli insorti. “Questo è totalmente falso. Al contrario, il Governo siriano assieme con il Centro russo per la riconciliazione, sta promuovendo tregue in forma costante che in molti casi non vengono rispettate dai terroristi”.
L’idea e l’obiettivo principale di questa campagna mediatica, iniziata quando ancora i gruppi terroristi erano trincerati nei quartieri est di Aleppo e  tenevano la popolazione in ostaggio, era quello di riscattare i gruppi di miliziani jihadisti e cercare di preservare anche gli agenti dell’intelligence infiltrati, americani, britannici, israeliani e sauditi (poi fatti prigionieri dalle forze siriane) senza parlare di un centinaio di soldati siriani che questi gruppi tenevano prigionieri e sequestrati nei quartieri in attesa di macellarli.
 
“Normale quindi, afferma Garcia, “che i governi occidentali non volessero la prova di forza, perchè non sanno quello che questi elementi potranno raccontare una volta catturati dalle forze siriane e russe. Ormai è un fatto incontrovertibile”, riferisce sempre Garcia,” che i governi occidentali ed i loro media sono compromessi con i terroristi”.
Garcia ha condiviso la sua esperienza personale in Siria, dicendo che se qualcuno va ad Aleppo o a Damasco e parla con la gente comune per strada, si rende conto che quello che raccontano i media occidentali è una menzogna. Più di 100.000 residenti vivono nella parte Ovest di Aleppo, dove si trova l’Esercito siriano e si garantiscono un minimo di servizi nonostante la distruzione e la guerra, Cosa che non accadeva nella parte Est, adesso liberata, dove erano trincerati i terroristi che avevano trasformato le scuole e gli ospedali nelle loro caserme e depositi di munizioni.
Rispetto alle armi ed alle munizioni, il reporter ha confermato che la maggior parte di queste sono made in USA ed arrivano nelle mani dei terroristi attraverso la Turchia ed il Qatar. “E’ comprovato che un’impresa Bulgara, -paese membro dell’ONU,-coinvolta in questo traffico”, ha chiarito. Bisogna prendere atto che la frontiera fra la Siria e La Turchia è di più di 800 Km. ed è totalmente aperta per le infiltrazioni di terroristi e di armi.
 
Esiste tutta una tattica preparata da molti anni con cellule dormienti nel territorio della Siria, con spie, sabotatori che attentano contro qualsiasi persona, attesta. Ovvero non sparano soltanto con i mortai contro le unità militari dell’Esercito siriano, lo fanno contro i quartieri civili dove ci sono le scuole dei bambini, questi sono gli individui che l’Occidente difende, denuncia Garcia.
 
“Io stesso vivo a Damasco, in un quartiere vicino al centro della città (controllato dalle forze governative). E’ un quartiere pacifico, “Mezzeh85”, dove sono caduti proiettili di mortaio su una scuola, in mezzo alle strade dove camminano le persone. Non sono obiettivi militari, che senso ha tutto questo? Quello che vogliono è terrorizzare la popolazione, creare il panico”.
Inoltre il reporter ha sottolineato come l’Occidente domina la grande maggioranza dei media e ha proceduto a bloccare i sistemi di televisione via satellite siriani, per evitare che queste informazioni escano da Damasco ed arrivino dove non devono arrivare. Ovvero esiste un blocco economico contro la Siria ed un blocco tecnologico per non rompere il monopolio dei media occidentali e di quelli arabi di ispirazione filo saudita (Al Arabiya e Al Yatzeera). (…………)
In Siria si è fatto di tutto per distruggere una nazione che aveva una sua costituzione e dove le varie comunità confessionali vivevano in un clima di reciproca tolleranza ma che non volevano essere sottomesse ad imposizioni esterne. Io conosco sciiti, alawiti, drusi e cristiani che convivevano normalmente fra di loro senza problemi, incluso i palestinesi che avevano gli stessi diritti dei cittadini siriani. Chi ha alimentato il fanatismo, l’odio fra di loro, gli scambi di colpi d’arma da fuoco ed il fatto che si tagli la testa a coloro che vengono considerati eretici?
La risposta la conoscono tutti: le ideologie radicali salafite ed integraliste che provengono dall’Arabia Saudita e dal Qatar. Le stesse potenze che hanno armato ed inviato mercenari addestrati a creare attentati ed attacchi contro le zone degli alawiti, sciiti, cristiani e drusi.
I gruppi terroristi che hanno portato la distruzione e la morte in Siria sono stati appoggiati dai governi occidentali USA, Gran Bretagna e Francia in primis (anche l’Italia ha fatto la sua parte) con l’obiettivo di rovesciare il Governo di Al-Assad per i loro fini geopolitici.
Sono gli stessi governi che adesso spengono le luci della Torre Eiffel a Parigi e di Palazzo Chigi a Roma, in segno di lutto per la liberazione di Aleppo.
Se Aleppo fosse caduta nelle mani dei terroristi e questi avessero quindi iniziato a uccidere e sgozzare le persone delle comunità alawite, sciite cirstiane e druse, allora avrebbero proclamato la festa a Parigi, Londra e Roma ed avrebbero acceso tutte le luci? Questo è quello che l’Occidente voleva: lo Stato islamico a Damasco ed in tutta la Siria sotto il protettorato dell’Arabia Saudita.
di Manuel De Silva – 18/12/2016
Fonte: controinformazione