Intervistata da Intelligonews Enrica Perucchietti, giornalista, scrittrice e opinionista, commenta senza giri di parole il caso cyberspionaggio. Nel mirino degli hacker sembra ci fossero, da anni, imprenditori e personaggi politici di spicco tra cui Renzi, Monti e Draghi.
Che idea si è fatta della vicenda?
“E’ la punta dell’iceberg di un fenomeno, molti ricercatori ne parlano da anni ma sono stati bollati come delle cassandre. Siamo tutti violati quotidianamente, non esiste più la privacy, il cyberspionaggio è diventato ormai endemico ed è l’arma per tenere sotto controllo un po’ tutti”.
Materiale quindi da utilizzare per ricatti.
“Sicuramente. Stanno emergendo anche dei rapporti con la massoneria. Bisogna vedere quali gruppi avessero dietro. Se sono stati aperti dei faldoni per spiare costantemente delle persone c’è dietro un sistema per poter ricattare qualcuno. Mi sembra che la forma del ricatto sia diventata un’arma quotidiana della politica, un metodo normale”.
Si parla anche di possibili incroci tra la P3 e le P4?
“E’ morta la P2 e non ci siamo mai chiesti che fine avesse fatto la P1. Probabilmente una struttura è sopravvissuta ed è difficilissima da debellare perché chiunque si avvicina viene combattuto o pubblicamente deriso e bollato come dietrologo. Poi quando scoppiano questi scandali sembra che si parli di trame dei film ma in realtà sono fatti che avvengono quotidianamente”.
Vede dei collegamenti tra questa vicenda è quanto accaduto in America nel caso delle elezioni con l’accusa di Obama di interferenze da parte di hacker russi?
“Secondo me no, i fantomatici hacker russi sono una buffonata. Da mesi si sta cercando di ostacolare e deligittimare Trump agli occhi dell’opinione pubblica perché è uno che ha attaccato i gruppi di potere, mentre la Clinton era la rappresentante perfetta dell’establishment. La questione americana è un modo per sviare l’attenzione dalla debacle che hanno avuto alle elezioni. Obama è stato uno dei peggiori presidenti della storia americana, ha deluso tutte le promesse e ora se ne va nel modo peggiore, battendo i piedi come i bambini. Sono due situazioni completamente diverse”.
Oggi chi sono gli spioni e chi gli spiati?
“In realtà siamo un po’ tutti spioni e spiati perché, grazie anche ai social network, si è creata questa figura ibrida del controllore-controllato. Ci sono degli spioni che sono ormai ovunque e fanno parte dei gruppi di poteri, anche dei governi. Ci sono modalità di controllo che fanno parte del potere e sono esercitate nei confronti di tutti i cittadini. In Italia noi conosciamo poco queste tecniche mentre in altri Paesi, come ad esempio gli Stati Uniti, l’evoluzione della sorveglianza tecnologica è molto avanzata. Pensiamo inoltre che più viene sponsorizzato l’allarme terrorismo più si stringeranno le maglie del controllo sociale che passa anche attraverso il controllo tecnologico. Noi stessi circondandoci di cellulari e satellitari diamo la possibilità di essere controllati. C’è quindi una forma ibrida, siamo controllati dal potere e ci hanno abituato per comodità ad abdicare alla nostra privacy che cediamo tramite i social e la tecnologia senza rendercene conto”.
di Enrica Perucchietti – 11/01/2017
Fonte: intelligonews
Occhionero, Occhio-Piramide, occhio a Ravasi.
Mi hanno telefonato in cento: il mio parere sui fratelli spioni Occhionero, che hanno infiltrato le mail di Mario Draghi, Ravasi, Monti, massoni sciolti e a pacchetti. Cosa ne penso. Cosa volete ne pensi. E’ troppo presto per capire i media riempiono il vuoto con fuffa e polvere negli occhi, interviste a Genchi e altri depassés, il consueto rumore di fondo utilissimo.
Io dico: aspettiamo. La sola cosa che sembra certa è che i due Occhionero sono: amici dell’ambasciatore Usa a Roma. Residenti a Londra. Interni a potenti ditte finanziarie della City. Con aiuti tecnici e politici in Usa per la loro impresa di hackeraggio. La moglie, cittadina americana. Il fratello Occhionero, oltre che gran maestro della loggia romana, è anche introdotto nella gran loggia dell’illinois.
“E’ stato beccato grazie alla collaborazione dell’Fbi con la polizia italiana, ma NON delle altre agenzie americane”, mi dice il noto amico di Washington: “il repulisti dell’intelligence Usa”! (voluto da Trump e dal suo quartier generale) “ha raggiunto l’Italia?”. Si noti il punto di domanda. E’ troppo presto per farne a meno.
Ricordiamo solo che una parte dell’Fbi ha forzato il suo direttore, Comey, ad aprire controvoglia le indagini sulla Clinton in piena campagna elettorale (Comey poi le ha subito chiuse: lì si arrivava al Pizzagate attraverso il computer del marito sessuomane di Huma Abedin). E’ quell’ FBI che oggi apre agli inquirenti italiani i servi dell’occhio della piramide? Sembra ragionevole.
A me personalmente interesserebbe molto vedere le liste che ing. Occhionero ha stilato, in ordine alle caratteristiche dei personaggi: “politici”, “cardinali”,”massoni”… Per esempio monsignor Ravasi è catalogato come massone? E Monti? E Draghi?
Ma soprattutto Ravasi. Forse si ricorderà che pubblicò su 24 Ore, il 14 febbraio 2016, un inatteso invito ai “cari fratelli massoni” a cui la nuova Chiesa di Begoglio, dopo 500 condanne in due secoli, allarga le braccia tutte misericordia. Il papa che è stato salutato ufficialmente dal Grande Oriente a poche ore dalla sua elezione, come quello sotto il quale “la Chiesa non sarebbe più stata come prima”. Il papa che, quando atterra in qualche paese estero, la massoneria locale gli fa trovare manifesti di benvenuto. Il Papa che pochi giorni fa ha di nuovo invocato (come l’ha già fatto in Laudato Si) “una autorità politica mondiale” nuova, “per ridurre l’inquinamento”, munita di una banca centrale globale emettitrice di una moneta unica, “per la salvezza dell’umanità” e “lo sviluppo”. Il Papa che ha compassione per l’ambiente e nessuna per i Francescani dell’immacolata…
Secondo una vocina interna al Vaticano, sarebbe Ravasi, in realtà, il grande promotore degli eventi che portarono alle dimissioni di Benedetto XVI. La sua appartenenza alla lista Massoneria sarebbe di notevole significato.
Lo sapremo presto? Lo sapremo mai?
di Mauruizuo Blonet – 11/01/2017
Fonte: Mauruizuo Blonet