Palermo, un 17enne gambiano violenta un’operatrice sociale

Boldrini e femministe, donne moralmente superiori, qualcosa da dire? Non si condanna questa violenza? O è parte della kultura che dovremmo fare nostra?

Il 17enne è ospite di un centro per minori stranieri non accompagnati: arrestato dopo l’aggressione sessuale a una operatrice della comunità
L’ha violentata nel seminterrato di una struttura che ospita minori stranieri non accompagnati.
 
Un gambiano di 17 anni ha violentato un’operatrice di comunità in una struttura della periferia di Palermo, che al suo interno ospita diversi ragazzi.
Il minore l’avrebbe trascinata in una vicina stanza con una scusa, dando luogo ad un violento approccio sessuale. La vittima è riuscita a scappare chiamando aiuto. Di turno l’area sera c’erano due operatrici che si occupano della gestione della casa famiglia.
Immediata la segnalazione al 113 da parte della responsabile della comunità alloggio.
 
A distanza di pochi minuti, sono intervenuti i poliziotti della sezione «Reati sessuali ed in danno di minori» della Squadra mobile di Palermo che hanno ascoltato le testimonianze e hanno tratto in arresto il ragazzo.
 
Lo straniero adesso dovrà rispondere del reato di violenza sessuale ai danni dell’operatrice della comunità. L’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto del diciassettenne, emettendo la misura cautelare.

Padova, marocchino picchia due anziani e un cane: arrestato, il giudice lo libera

marocchino picchia anzianiIl 65enne, massacrato a pugni in faccia dal clandestino: “Quel violento già libero, una presa in giro. Sapeva che sarebbe uscito subito. Mi blindo in casa”

15 Febbraio 2018

Deluso e amareggiato, da uno Stato che protegge i delinquenti e si fa beffe della gente onesta. Non ci sono altre parole per descrivere lo stato d’animo di Giampiero, il 65enne padovano che, per difendere un’anziana e il suo cagnolino vittime dell’ira di un immigrato marocchino, è stato massacrato di botte e ora si ritrova, con un’occhio bendato e dolorante, a chiedersi come mai quel delinquente sia già stato liberato. A mezzogiorno e quaranta di sabato scorso, in Via Altinate, un fiume di persone stava dirigendosi verso il centro della città del Santo. Una signora settantenne con il suo cane al guinzaglio stava camminando sul marciapiede, quando un ragazzo di colore, in bici, le ha tagliato la strada all’improvviso, rischiando di investirla. Lei ha alzato il braccio, gridando: “Impara l’educazione”.

L’immigrato, invece di tirare dritto torna indietro infuriato e inizia a prendere a calci il cagnolino, che cercando di fuggire trascina a terra l’anziana. Allora il giovanotto prende a calci anche lei, prima di inforcare la bicicletta e tentare di scappare. Sulla sua strada, in mezzo a decine di persone, trova però Giampiero, un uomo di 65 anni che lo afferra per un braccio e prova a fermarlo, mentre altri intorno si attaccano al telefono per chiamare la Polizia. Il nordafricano è incontenibile e prende l’anziano a pugni in faccia, fino a ridurlo a una maschera di sangue. I passanti si fermano a guardare e urlano senza però immischiarsi per paura di essere a loro volta colpiti, finché non arrivano due pattuglie della Polizia, una della Squadra volante e l’altra del Reparto prevenzione crimine.

Gli agenti si gettano addosso al picchiatore, lo bloccano e lo portano in Questura dove scoprono chi è. Si tratta di Essalihi Tarik, marocchino 39enne con permesso di soggiorno scaduto nel 2014 e quindi clandestino, senzatetto e senza un lavoro. La polizia lo arresta con l’accusa di lesioni gravi e maltrattamento di animali. L’anziana proprietaria del cane si rinchiude in casa colpita da crisi di panico. Giampiero, l’uomo che ha provato a difenderla, trascorre una giornata intera in ospedale, con la bocca rotta e gli zigomi gonfi a causa degli ematomi. Il pm chiede la misura di custodia cautelare in carcere per Tarik, che si avvale della facoltà di non rispondere. I reati che gli vengono contestati (lesioni personali aggravate da futili motivi) non superano però i tre anni di pena.

Risultato? Il giudice del tribunale decide che due notti in carcere sono sufficienti, così lunedì libera il marocchino senza nemmeno emettere nei suoi confronti un provvedimento di espulsione. Giampiero, dolorante, decide di chiamare un fabbro per blindare porte e finestre e fa installare sensori d’allarme a casa, nel terrore che Tarik possa tornare da lui a completare l’opera, intanto rilascia alcune dichiarazioni ai quotidiani locali: “Mi hanno dato solo 20 giorni di prognosi, se me ne davano 25 magari restava dentro un po’ di più”. Amarezza che si alterna alla delusione per una giustizia ingiusta: “Una beffa, la solita beffa. Del resto, chi si aspettava qualcosa di diverso?Non certo io. Infatti, vede cosa sto facendo?”. Sta trasformando casa sua in una gabbia, chissà quando ne uscirà più.

Nel mirino anche l’amministrazione comunale a guida Pd: “E chi si sente più sicuro in questa città? Quell’individuo era un fantasma. Clandestino dal 2014. Ora lo mollano e torna libero. Una presa in giro”. La notizia si diffonde in giro, amplificata dai social network. Tarik Essalihi, il marocchino che sabato a mezzogiorno ha massacrato due anziani e picchiato un cane in Via Altinate, è tornato libero. “Non mi vergogno a dirlo, io ho paura” spiega Giampietro. “Era una giornata stupenda e così siamo stati in centro a fare due passi” racconta, con accanto la moglie. “A quell’ora stavamo tornando al silos di Via Gozzi, dove avevamo lasciato l’auto. Quando ho visto quel ragazzo prendere a calci il cane dell’anziana, con la povera donna a terra, non ce l’ho fatta a star fermo” spiega, emozionato.

“Non credo di meritare encomi o riconoscimenti. Chiunque abbia un po’ di senso civico si sarebbe comportato come me”. Giampiero è un ex magazziniere in pensione. Ha un fisico robusto ma si è trovato a fronteggiare una persona con trent’anni in meno di lui, fuori di sé, ed ha avuto la peggio. “Subito mi ha sferrato un pugno in faccia e poi, non contento, una testata. Guarda qua come mi ha ridotto. E quando l’hanno fermato i poliziotti? Un agnellino. Lui sapeva già che sarebbe uscito entro pochi giorni”. Lui e la signora anziana aggredita si sono scambiati il numero di telefono, per potersi parlare, per incoraggiarsi in questo momento difficile: la loro città sembra essere diventata ostilee ormai, da quando governa la sinistra, non passa giorno senza che avvenga un episodio violento.

FONTE

 

“Il biglietto pagatelo voi italiani” la violenza assurda di un immigrato sul bus …

biglietto folliama non è follia razzista


9 FEBBRAIO 2018
Scene di “ordinaria” follia a Roma dove un immigrato è praticamente impazzito e ha seminato il panico tra i passeggeri di un autobus capitolino. In base alle testimonianze di chi era presente sembra che questo ragazzo di circa 20 anni di colore volesse a tutti i costi salire sul bus senza biglietto. A quanto pare prima che nessuno gli dicesse nulla né lo rimproverasse il giovane ha perso la testa e ha iniziato a tirare calci e pugni ai passeggeri.

 Poi nel fuggi fuggi generale ha rivolto la sua follia verso il conducente del mezzo, una donna che fortunatamente è riuscita a chiudersi e rifugiarsi nel gabbiotto riservato a chi guida. I testimoni dicono che “sembrava impazzito” e nessuno capisce cosa abbia fatto scattare la sua furia.

Alcuni passanti che hanno assistito alla scena sono riusciti ad immobilizzare lo straniero mentre qualcuno aveva già telefonato alla polizia. Gli agenti lo hanno arrestato con le accuse di violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

http://cronaca.studionews24.com

Via Pariati, rapina al Conad: immigrato pesta un dipendente

se un indigente non straniero ruba generi alimentari viene denunciato e passa minimo una notte in galera. Altri sono più eguali

Il dipendente, che aveva visto lo straniero rubare due bottiglie di liquore, ha cercato di fermarlo ma è stato preso a calci e pugni
 
di Redazione – 07 febbraio 2018 – 13:43
REGGIO EMILIA – Un immigrato ha rapinato il Conad di via Pariati, picchiando un dipendente del supermercato e poi allontanandosi con due bottiglie di liquori. E’ successo ieri, verso le 14, quando lo straniero è entrato, ha raggiunto il reparto dei superalcolici e poi ha preso due bottiglie di liquori, del valore complessivo di 30 euro che ha nascosto.  E’ poi uscito senza pagare. Un dipendente del supermercato, accortosi del furto, è uscito e ha inseguito il ladro. La violenta reazione dello straniero, però, non gli ha permesso di fermarlo dato che il malvivente gli ha sferrato una serie di calci e pugni per poi divincolarsi e darsi alla fuga a piedi.
Sul posto sono arrivati i carabinieri che hanno raccolto la descrizione del rapinatore e stanno guardando le immagini di videosorveglianza per meglio risalire al ladro. La vittima è dovuta ricorrere alle cure mediche e ha riportato una prognosi di 5 giorni per le lesioni subite.

Roma, non vuole scendere dal tram e prende a bottigliate l’autista

autista pestatoma non è razzismo, Niente indignazione, l’aggressore violento è straniero, non si può punire, sarebbe istigazione all’odio. Tranquilli, uscirà prestissimo. I sindacati cosa chiedono per tutelare questa professione?

Roma, non vuole scendere dal tram e prende a bottigliate l’autista
 
«Scenda, siamo al capolinea». Sono bastate queste parole per fare scattare la follia di un passeggero che ha aggredito con una bottigliata al volto il conducente del tram 8, al centro di Roma, solo perché lo ha invitato a scendere dal mezzo. L’episodio è accaduto ieri mattina al capolinea dello storico tram a Largo Berlinguer. L’uomo, durante la discussione, è andato su tutte le furie e ha colpito il conducente al volto con una bottiglia di vetro. Sul posto i carabinieri del comando di piazza Venezia e dell’VIII Reggimento Lazio che hanno bloccato il colombiano. L’autista, medicato in ospedale per un trauma al volto e alla testa, è stato giudicato guaribile in 8 giorni. Stamattina l’uomo, un 27enne colombiano con precedenti, è stato processato per direttissima e gli è stato convalidato l’arresto con la misura cautelare dell’obbligo di firma alla stazione dei carabinieri di Tor Pignattara.
 
Lunedì 29 Gennaio 2018 – Ultimo aggiornamento: 15:39

Entra in ospedale, si traveste da infermiere e cerca di stuprare una donna incinta: somalo arrestato

stuproi difensori delle donne nessuna fiaccolata contro la violenza?

E’ entrato all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, ha sottratto da un magazzino un abito verde da infermiere, ed ha tentato di stuprare una donna di 43 anni in sala parto. Autore dell’aggressione Alì Abdella un somalo di 38 anni che è stato arrestato, dalla polizia di stato del commissariato Esposizione, il pomeriggio del 31 dicembre scorso con le accuse di violenza sessuale aggravata e furto. Oggi i giudici della quinta sezione penale di Roma hanno convalidato l’arresto e disposto la misura della custodia cautelare in carcere.
L’uomo, in Italia da 5 anni con permesso di soggiorno ma con diversi precedenti di polizia, ha raggiunto la donna che era in sala travaglio pronta per il parto – l’ha palpeggiata sulla coscia sinistra e nelle parti intime, e subito dopo si è masturbato davanti a lei. La donna, molto impaurita, ha iniziato ad urlare e fortunatamente in suo soccorso sono intervenuti due infermieri e un medico che hanno avvertito le forze dell’ordine.
 
Il somalo, difeso dall’avvocato Alessia Giordano, ascoltato oggi in aula dai magistrati, alla domanda sul perché fosse al Sant’Eugenio alle 16 del giorno di capodanno ha risposto: «Solo Dio lo sa». La difesa del somalo chiederà la perizia psichiatrica. Il processo è fissato per il prossimo 10 gennaio davanti alla quinta sezione penale di Roma.