Fine dell’Impero Statunitense: Navi da Guerra Russe Appena Arrivate nelle Filippine

Il noto critico americano di politica estera e linguista, il prof. Noam Chomsky, ha navi russe Maniladichiarato svariate volte che il potere degli Stati Uniti è costantemente diminuito dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Come nota Chomsky, nel 1945, gli Stati Uniti possedevano “metà della ricchezza mondiale, una difesa incredibile, controllavano l’intero emisfero occidentale, i due oceani, e le sponde opposte di entrambi gli oceani.”
 
In quel contesto – e nel contesto degli Stati Uniti che dichiaravano guerra in più paesi in giro per il globo, con la più avanzata tecnologia militare al mondo – è difficile comprendere come questo sia potuto succedere. Ma Chomsky non ha torto.
 
Cominciando negli anni ’40 da quella che fu definita “la perdita della Cina”, gli Stati Uniti hanno cominciato lentamente a perdere territori del sud-est asiatico, cosa che portò l’America a scatenare brutalmente le Guerre Indocinesi. Come nota Chomsky, distruggendo il Vietnam del Sud nella duramente criticata Guerra del Vietnam – una mossa progettata per impedire al Vietnam di raggiungere l’indipendenza e magari diventare uno stato comunista – gli Stati Uniti mandarono un messaggio al resto dell’Indocina: se una nazione avesse tentato di liberarsi dal controllo statunitense-europeo, sarebbe stata bombardata e cancellata dalla faccia della terra. Al tempo la strategia funzionò; come nota Chomsky, al 1965, ciascuno stato della regione era retto da una dittatura, pronta a governare in modo conveniente agli interessi di politica estera americani. Come mostrato dai recenti sviluppi nella regione asiatica, comunque, il successo di questa strategia “da bulli”, ha avuto vita decisamente breve.
In ogni caso, gli Stati Uniti hanno perso anche il Sud America. Secondo Chomsky, la “perdita” del Sud America si evince facilmente: “Un segno tangibile è che gli Stati Uniti sono stati cacciati da ogni singola base militare in Sud America. Stiamo cercando di ripristinarne qualcuna, ma al momento non ce ne sono.”
Nel corso degli ultimi decenni, gli Stati Uniti hanno cominciato a perdere anche il Medio Oriente. In Iraq, gli Stati Uniti col loro sostegno hanno contribuito all’ascesa al potere di Saddam Hussein, e addirittura hanno appoggiato la sua guerra di aggressione contro il vicino Iran. Poi, l’USA voltò le spalle a Hussein, attaccando l’Iraq nel 1991 sotto la presidenza di George H.W. Bush. Come risultato, gli Stati Uniti hanno imparato almeno una preziosa lezione dal bombardare l’Iraq nei primi anni ’90: che la Russia non sarebbe intervenuta nelle ambizioni dell’America in Medio Oriente.
 
Il Medio Oriente era pertanto pronto per essere conquistato, e continuò ad esserlo fino alla Guerra Siriaca. Quello che la gente non capisce, comunque, è che gli Stati Uniti non stanno sottomettendo con le bombe il Medio Oriente grazie al loro immenso potere, ma perché il loro potere, la loro influenza, il loro controllo su tutta la regione, li stanno in realtà perdendo.
 
Come dovrebbe essere piuttosto chiaro a chiunque segua il conflitto, la Russia ha rimpiazzato gli Stati Uniti come giudice, giuria e carnefice (e presunto mediatore di pace) nella quinquennale Guerra Siriaca,  riprendendosi con successo la metropoli di Aleppo dai gruppi ribelli appoggiati dalla Nato.
 
L’avanzata della Russia in Medio Oriente ha avuto conseguenze in tutto il mondo. Nell’ottobre dello scorso anno, gli Stati Uniti hanno ufficialmente “perso” la loro morsa sulle Filippine. Nonostante in precedenza siano stare viste come fondamentali alleate degli Stati Uniti, vitali per contrastare l’influenza della Cina nella  regione asiatico-pacifica, le Filippine si sono vantate apertamente e orgogliosamente dei loro nuovi legami con Russia e Cina.
A quanto pare, le Filippine si sono messe in gioco. Le navi da guerra russe sono arrivate nel territorio filippino questo martedì. A detta della Marina delle Filippine, la loro è soltanto una visita “di cortesia”, ma si dovrà duscutere di future esercitazioni congiunte. Un reportage di Sputnik News russo sembrava contraddire questa possibilità, affermando che le navi erano là appositamente per condurre esercitazioni congiunte con le forze filippine allo scopo di combattere la pirateria marittima e il terrorismo.
 
“Potete scegliere di collaborare con gli Stati Uniti d’America, o con la Russia” ha detto il vice ammiraglio russo Eduard Mikhailov, in un discorso tenuto al porto di Manila. “Ma da parte nostra, possiamo aiutarvi in qualsiasi modo voi abbiate bisogno. Siamo sicuri che nel futuro eseguiremo esercitazioni assieme. Forse si tratterà solo di manovre, di impiego di sistemi di combattimento, e così via.”
Mikhailov sembrava anche indicare che altri stati nella regione, come Cina e Malesia, entro i prossimi anni si coordineranno con le potenziali esercitazioni. La Russia ha anche offerto alle Filippine armi sofisticate, incluso aerei e sottomarini.
Agli Stati Uniti rimane solo un’ultima mossa: circondare i confini della Russia con truppe e missili Nato, cosa che stanno facendo piuttosto rapidamente. Prima o poi, comunque, gli Stati Uniti dovranno ammettere il loro effettivo declino nella classifica mondiale, e non avranno altra scelta che imparare a coordinare gli affari globali col benestare di Russia e Cina.
Parliamoci chiaro – qual’è l’alternativa?
 
gennaio 11 2017
– DI DARIUS SHAHTAHMASEBI –
Tradotto per www.comedonchisciotte.org da: MARTINA QUAGLIOZZI

Barack Obama, il perdente su tutta la linea dell’anno 2016

è questo tipo di governo che amano e rimpiangono i manifestanti anti Trump, SANGUE, obamabomb-600x300vogliono SANGUE

 
La risposta assertiva di Vladimir Putin alla sconsiderata corsa verso le sanzioni alla Russia, realizzata da Obama nell’agonia del suo mandato, ha provocato una reazione importante negli Stati Uniti perché, da varie interviste realizzate, viene indicato che molte persone negli USA preferirebbero avere un personaggio come il governante moscovita, nella presidenza di questo paese, piuttosto che lo stesso Obama.
Questo perchè che l’attuazione politica del presidente, destinato ad uscire di scena nei prossimi giorni , è stata una debacle per tutta la nazione USA, visto che ogni suo passo effettuato, si è tramutato in una sconfitta importante per questo personaggio e quello che lui rappresenta.
I fatti comprovano questa affermazione:
1) In Ucraina Obama ha cercato di costituire un governo pro occidentale attraverso un colpo di stato e l’assassinio del suo presidente legale, riuscendo esattamente a creare una crisi tale che ha finito con determinare il mandato ad un oligarca debole, minaccioso, indeciso, con un territorio diviso in due (Kiev-Donbás), e con la Crimea integrata come parte della Russia attraverso un referendum maggioritario della popolazione, svoltosi in quel paese.
2) L’appoggio al terrorismo yihadista fornito al Daesh ed Al Nusra, creati per sua iniziativa assieme alla Hillary Clinton, ha determinato il massacro di più di mezzo milione di persone in Siria ed Iraq, fomentando lo sgozzamento di civili e soldati, la bruciatura in falò di bambini ed adulti, la violenza e stupri su donne e bambine, la tortura ai militari ed anziani, barbarie totale provocata grazie al suo auspicio. Questo significa che , il Premio Nobel della Pace gli fu concesso come un riconoscimento ad essere ricordato come “Il Signore della Guerra.”
3) Militarmente (gli USA) hanno perso gran parte del loro potere nel Medio Oriente e la Coalizione, un gruppo che comprende una ventina di paesi con potenze incluse come Francia, Germania, Gran Bretagna, non ha avuto alcun ruolo determinante nella guerra contro i takfiri, per quanto il suo successo sia stato segnato nel massacro avvenuto di civili e di soldati iracheni o siriani.
4) Elettoralmente ha fallito nell’appoggio dato alla Clinton, una delle ragioni definitive per la sua sconfitta , facendo in modo che Donald Trump, il supposto pagliaccio debole, abbia potuto assestare una contundente stangata elettorale di forma tale che ha perso la continuità della sua politica guerrafondaia sostenuta per opera della Hillary.
5) Mediáticamente, neanche il tentativo di incolpare la Russia della sconfitta è servito e neppure ha potuto apportare alcuna prova credibile e la maggioranza di Media hanno finito per sputtanarsi come strumenti al servizio della falsa propaganda e con minima credibilità. Ad un presunto hackeraggio èstato risposto con una domanda molto dura: un paese esperto in montare colpi di Stato, sobillare le basi della sovranità di altri stati, rovesciare governi e operare attraverso lo stesso hackeraggio, manipolare conti, distruggere dati, intervenire nei sistemi computerizzati, adesso si inorridisce di quello che è stato il suo emblema?
6) Uno dei fallimenti più grandi è stato il tentativo di debilitare l’Iran, a dispetto dell’Accordo ottenuto grazie all’alta diplomazia iraniana, supportato anche nel G5+1, promulgando sanzioni commerciali, economiche, culturali, politiche, tra le altre, col fine di provocare una crisi interna della nazione persiana, cosa questa che non ha potuto ottenere. Al contrario, ha sospinto detto paese a diventare come uno degli attori principale nella risoluzione della pace in Medio Oriente.
7) Il suo finanziamento e supporto all’Arabia Saudita nell’aggressione contro la nazione yemenita è risultato in un fiasco macabro perché quel paese si è opposto tenacemente, riuscendo a ribaltare il risultato militare atteso dagli Usa, sostenendo una battaglia disuguale benché di dignità nazionale che ha mostrato la debolezza dei regimi delle monarche del Golfo, appoggiate dagli USA e dall’Occidente.
8) L’astensione nella condanna all’ONU di Israele, dovuta agli insediamenti coloniali in Palestina, è un semplice strumento demagogico col fine di lasciare Donald Trump in una crocevia, corroborato dalla posizione repubblicana che esige di ritirare detto progetto approvato.
Esistono molti altri argomenti aggiuntivi che dimostrano il danno propiziato agli USA dall’amministrazione Obama, senza contare sulla crisi infrastrutturale, sociale, razziale, politica, della nazione nordamericana, tutti quei fattori che la trasformano nel gran perdente mondiale per l’anno2016.
Occorre ricordare che i principi dell’Eccezionalità, della Diplomazia Ipocrita, della colpevolezza senza accertamento, il disprezzo al contrario, il principio dell’autosufficienza, sono fondamenti che completano detta caduta di credibilità . Se si unisce a questo l’effetto di una personalità con dinamica negativa per sé stessa e per lo stesso pianeta, nel contesto di un discorso incoerente con la realtà, si deve pensare che il destino della sua sconfitta era segnato.
 
Tuttavia, questa stessa personalità può portarlo a postulare altri quattro anni in più a detto mandato, qualora non esistessero altre figure di alto livello per tale prestigioso incarico.
 
Il mondo avrebbe richiesto un presidente statunitense carico di umanità, cosciente dei diritti dei popoli, con assiomi etici basati su valori umani solidi, con strategie dirette verso la pacificazione degli spiriti, tra quelle qualità che rendono un uomo tale da essere considerato come fonte di luce propria. Ci si aspetta che Donald Trump non commetta gli stessi errori e consideri il pianeta come un insieme di paesi con diritti sovrani per agire in Conseguenza. È quello che desidera ogni donna o uomo di Bene Profondo.
 
Fonte: Hispan Tv – Fonte: controinformazione
 
Traduzione: Manuel de Silva
di Carlos SantaMaria – 04/01/2017