altre tre vittime di stupro e violenze da parte di risorse

stupro2chi è il responsabile morale di quest’altra vita di ragazzina rovinata? E le altre due vittime, donne straniere tra l’altro? Nessuna manifestazione? Perché questo silenzio? Paura che il business di mafia capitale subisca una “interruzione” futura?

Ascoli, violenza sessuale su 13enne Fermati due migranti. Il sindaco: «Ridurre il numero dei profughi»
Gli aggressori, giovani nigeriani, erano ospitati nell’Oasi di Carpineto. Il primo cittadino scrive al prefetto: «Negli ultimi mesi si è generato un senso diffuso di insicurezza»

“Dammi il tuo tablet”, poi tenta di violentarla: è caccia a uno straniero
Paura in pieno centro a Ventimiglia dove uno straniero ha prima tentato di derubare e poi di violentare una giovane bulgara. È fuggito dopo averle sfilato i pantaloni
Fabrizio Tenerelli – Sab, 03/02/201

e i buonisti, muti?

L’ondata di stupri non si ferma. Nigeriano violenta una ragazza in stazione a MonzaLa giovane ha incontrato il suo aguzzino e con l’inganno è stata portata in un edificio abbandonato 2 Febbraio 2018 alle 20:02

Non si placa l’emergenza stupri in Italia. Una giovane nigeriana, in Italia come richiedente asilo e alloggiata in un centro accoglienza, è stata avvicinata nel sottopasso della stazione ferroviaria di Monza e ingannata da un connazionale lo scorso 15 gennaio: indotta per andare a fare delle compere urgenti a seguirlo a piedi, si è ritrovata a un certo punto in una zona sconosciuta di sera ed è stata trascinata in un edificio abbandonato: qui è stata stuprata e malmenata.

Dopo averla fatta rivestire, il suo aguzzino l’ha portata con sé, con la chiara intenzione di tenerla ancora nelle sue disponibilità per nuove violenze, ma la ragazza è riuscita a fuggire quando si è ritrovata vicino a un giardinetto che aveva riconosciuto. Ed è fuggita di nuovo in stazione. Poi, la denuncia in Commissariato, e il fermo del presunto colpevole dopo una rapida indagine.

http://www.ilpopulista.it/news/2-Febbraio-2018/23021/l-ondata-di-stupri-non-si-ferma-nigeriano-violenta-una-ragazza-in-stazione-a-monza.html

Roma, tenta di violentare una donna: poi fugge e molesta i bambini che giocano al parco

donna violenzaun altro “rifugiato”, sta cominciando a diventare chiaro da cosa scappano realmente questa gente che reiterano i soliti crimini. Forse nel loro paese non si tollerano certe violenze, sul serio a differenza di questo ridicolo paese dove si ciancia tanto sulla violenza alle donne, che è esecrabile solo se a commetterla sono autoctoni.

E’ sbucato all’improvviso da un anfratto del Parco degli acquedotti, scagliandosi addosso ad una trentacinquenne italiana che, palpeggiando, ha cercato di trascinare tra le vegetazione.
 
La donna peró non si è persa d’animo e dopo essere riuscita a sottrarsi alla violenza, ha chiamato il proprio marito, un agente di polizia locale in forza al Gssu, che a sua volta ha allertato i colleghi. Immediata è scattata la caccia all’uomo da parte dei caschi bianchi romani, coordinati dal vice Comandante del Corpo Lorenzo Botta.
 
Il maniaco, risultato poi essere un cittadino bengalese di 30 anni è stato rintracciato e sorpreso ancora all’interno del parco, mentre si stava masturbando davanti ai bambini in prossimità dell’area dedicata ai giochi. Alla vista degli agenti il bengalese ha reagito con calci e pugni, tentando di procurasi con violenza la fuga. Arrestato è stato condotto presso le celle di sicurezza, in attesa dell’udienza che si terrà per direttissima, domani mattina presso il Tribunale di Piazzale Clodio.
 
Martedì 2 Gennaio 2018 – Ultimo aggiornamento: 18:00

Roma, ragazza accerchiata e rapinata da tre balordi nel cuore di Prati

ragazzinaMandanti morali visto che gli aggressori sono 3 “richiedenti asilo o mirgranti”? Solidarietà a questa donna? Parole di sdegno? Fiaccolata contro le violenze sulle donne? Niente?

“Le risorse stanno iniziando ad attaccare i segmenti borghesi della societa’: e’ il terzo attacco a zone benestanti in tre giorni.
Adesso inizieremo a ridere: l’avvocato modenese la cui figlia e’ stata palpeggiata da un millennial africano ha ribellato la citta’. Dato che il cul@ di una figlia di papa’ vale piu’ del culo di una cameriera ci sara’ da ridere.”
Cit Phil Sabotig
Roma, ragazza accerchiata e rapinata da tre balordi nel cuore di Prati
 
Terrorizzata da tre rapinatori in zona Cola di Rienzo. E’ accaduto ieri sera, ad una giovane di 20 anni, mentre stava camminando lungo via Quirino Visconti in direzione via Cicerone. La ragazza stava raggiungendo alcuni amici in un locale, quando il suo cammino è stato interrotto, dai tre individui che l’hanno accerchiata minacciandola di morte.I banditi le hanno strappato dalle mani il cellulare, impedendole quindi di chiedere soccorso e poi gli hanno strappato da dosso la borsa. Quindi, sono fuggiti a piedi. La vittima ha chiesto aiuto ad alcuni passanti e sul posto sono intervenuti due equipaggi della polizia. Gli agenti hanno detto alla giovane di fornirgli la descrizione dei rapinatori.Così è partita una caccia all’uomo che ha permesso ai poliziotti d’individuare i rapinatori dopo piazza Cavour. Sono stati bloccati ed ammanettati. La vittima della rapina ha riconosciuto le persone portate al commissariato come gli autori della rapina. Si tratta di due cittadini tunisini di 18 e 27 anni e di un libico di 18.
 
di Marco De Risi  Sabato 20 Gennaio 2018

Roma, tenta di violentare una donna: poi fugge e molesta i bambini che giocano al parco

violenzadonne675sicuramente è solo per razzismo che le carceri sono piene di questi poveri profughi


E’ sbucato all’improvviso da un anfratto del Parco degli acquedotti, scagliandosi addosso ad una trentacinquenne italiana che, palpeggiando, ha cercato di trascinare tra le vegetazione.
 
La donna peró non si è persa d’animo e dopo essere riuscita a sottrarsi alla violenza, ha chiamato il proprio marito, un agente di polizia locale in forza al Gssu, che a sua volta ha allertato i colleghi. Immediata è scattata la caccia all’uomo da parte dei caschi bianchi romani, coordinati dal vice Comandante del Corpo Lorenzo Botta.
Il maniaco, risultato poi essere un cittadino bengalese di 30 anni è stato rintracciato e sorpreso ancora all’interno del parco, mentre si stava masturbando davanti ai bambini in prossimità dell’area dedicata ai giochi. Alla vista degli agenti il bengalese ha reagito con calci e pugni, tentando di procurasi con violenza la fuga. Arrestato è stato condotto presso le celle di sicurezza, in attesa dell’udienza che si terrà per direttissima, domani mattina presso il Tribunale di Piazzale Clodio.
 
Martedì 2 Gennaio 2018 – Ultimo aggiornamento: 18:00

Entra in ospedale, si traveste da infermiere e cerca di stuprare una donna incinta: somalo arrestato

stuproi difensori delle donne nessuna fiaccolata contro la violenza?


E’ entrato all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, ha sottratto da un magazzino un abito verde da infermiere, ed ha tentato di stuprare una donna di 43 anni in sala parto. Autore dell’aggressione Alì Abdella un somalo di 38 anni che è stato arrestato, dalla polizia di stato del commissariato Esposizione, il pomeriggio del 31 dicembre scorso con le accuse di violenza sessuale aggravata e furto. Oggi i giudici della quinta sezione penale di Roma hanno convalidato l’arresto e disposto la misura della custodia cautelare in carcere.
L’uomo, in Italia da 5 anni con permesso di soggiorno ma con diversi precedenti di polizia, ha raggiunto la donna – che era in sala travaglio pronta per il parto – l’ha palpeggiata sulla coscia sinistra e nelle parti intime, e subito dopo si è masturbato davanti a lei. La donna, molto impaurita, ha iniziato ad urlare e fortunatamente in suo soccorso sono intervenuti due infermieri e un medico che hanno avvertito le forze dell’ordine.
 
Il somalo, difeso dall’avvocato Alessia Giordano, ascoltato oggi in aula dai magistrati, alla domanda sul perché fosse al Sant’Eugenio alle 16 del giorno di capodanno ha risposto: «Solo Dio lo sa». La difesa del somalo chiederà la perizia psichiatrica. Il processo è fissato per il prossimo 10 gennaio davanti alla quinta sezione penale di Roma.

Entra in ospedale, si traveste da infermiere e cerca di stuprare una donna incinta: somalo arrestato

stuproi difensori delle donne nessuna fiaccolata contro la violenza?

E’ entrato all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, ha sottratto da un magazzino un abito verde da infermiere, ed ha tentato di stuprare una donna di 43 anni in sala parto. Autore dell’aggressione Alì Abdella un somalo di 38 anni che è stato arrestato, dalla polizia di stato del commissariato Esposizione, il pomeriggio del 31 dicembre scorso con le accuse di violenza sessuale aggravata e furto. Oggi i giudici della quinta sezione penale di Roma hanno convalidato l’arresto e disposto la misura della custodia cautelare in carcere.
L’uomo, in Italia da 5 anni con permesso di soggiorno ma con diversi precedenti di polizia, ha raggiunto la donna che era in sala travaglio pronta per il parto – l’ha palpeggiata sulla coscia sinistra e nelle parti intime, e subito dopo si è masturbato davanti a lei. La donna, molto impaurita, ha iniziato ad urlare e fortunatamente in suo soccorso sono intervenuti due infermieri e un medico che hanno avvertito le forze dell’ordine.
 
Il somalo, difeso dall’avvocato Alessia Giordano, ascoltato oggi in aula dai magistrati, alla domanda sul perché fosse al Sant’Eugenio alle 16 del giorno di capodanno ha risposto: «Solo Dio lo sa». La difesa del somalo chiederà la perizia psichiatrica. Il processo è fissato per il prossimo 10 gennaio davanti alla quinta sezione penale di Roma.

Fiaccolata anti violenza nel mirino dell’odio rosso

fiaccolata mirino odio rossochi non è di sinistra non è autorizzato a scendere in piazza, pacificamente, nemmeno se è per richiedere sicurezza contro stupri e violenze sulle donne. Insulti e sputi sono quindi lotta antifascista di grande civiltà, sono violenze poltically correct.

Fiaccolata anti violenza nel mirino dell’odio rosso
Insulti, sputi e sassi contro cittadini e polizia. Milano Sicura: “Il Comune condanni il gesto”
È successo di nuovo. A Milano ormai sembra che qualsiasi manifestazione pubblica, come una fiaccolata in memoria di una donna uccisa barbaramente da uno sbandato, possa riaccendere la miccia dello scontro tra fascisti e antifascisti.
 
Così se in consiglio comunale giovedì si è discussa animatamente, tanto da rimandare il voto, la mozione della sinistra radicale che impegnerebbe il Comune a non concedere suolo pubblico, patrocini e contributi di qualunque natura a chi non rispetta i valori antifascisti della Costituzione, sabato durante la fiaccolata organizzata da un comitato di cittadini per ricordare Marilena Negri, la donna di 67 anni uccisa nelle scorse settimane nel parco di Villa Litta, esponenti della sinistra hanno insultato e aggredito cittadini e poliziotti. Il bilancio della manifestazione è di 4 poliziotti feriti con prognosi di 10 giorni. «Domani andrò a sporgere denuncia» dichiara la presidente dl Comitato Milano Sicura Sabrina Geraci «ci siamo spaventate, non ce l’aspettavamo. Era una manifestazione cittadina, con in testa una quarantina di donne tra cui una incinta, per ricordare la donna uccisa a novembre. Mi spiace solo che sia finita così, avrebbe dovuto essere un corteo pacifico».
 
Alla fine del percorso, che da via Ornato a Niguarda si è snodato fino al parco di Villa Litta ad Affori, a quanto raccontano i partecipanti «una quindicina di esponenti del circolo Anpi del Municipio 8», hanno attaccato le forze dell’ordine che scortavano il corteo con cinghie, sassi e guinzagli. «Quando il corteo era in prossimità del parco i contestatori – racconta un agente – hanno cominciato a lanciarsi contro i nostri scudi, a tirare calci, sassi e a colpirci con le cinghie». «Via i fascisti del quartiere» «Bella ciao!» gli slogan e gli inni cantati dai contestatori che avrebbero insultato i manifestanti durante tutto il tragitto. «Non posso che esprimere una dura condanna per questo grave episodio – commenta ancora Sabrina Geraci -. Non ci sono giustificazioni per accogliere una iniziativa apartitica contro la violenza sulle donne con cori antifascisti pur non essendoci alcun simbolo che richiamasse partiti o, tanto meno, ideologie politiche. Ci sono state anche minacce ed aggressioni che hanno imposto un intervento delle forze dell’ordine, che si sono trovati insultati ed aggrediti. Riteniamo doveroso che, oltre a perseguire i responsabili, ci sia una condanna unanime da parte dei vertici dell’amministrazione». «È davvero incredibile quanto successo ieri sera, dove al termine del corteo indetto dal Comitato Milano Sicura alcuni aderenti ai centri sociali hanno assaltato a colpi di cinghiate i poliziotti e i partecipanti al corteo. Nella Milano di Sala succede ormai di tutto», l’amaro commento di Riccardo De Corato, capogruppo di Fdi in Regione.
Marta BraviLun, 18/12/2017 – 08:23

Prende a bastonate l’amico, poi stupra la sua fidanzata: arrestato 29enne di Turbigo

stuproandava in Francia per cercare una vita migliore anche lui

In manette è finito un ragazzo tunisino di Turbigo. I carabinieri lo hanno fermato in Francia

13 dicembre 2017
Prima ha colpito a bastonate l’amico che gli aveva aperto le porte di casa sua. Poi, minacciandola con un coltello, ha violentato la sua compagna. Quindi, per garantirsi una via di fuga rapida, ha rubato la loro auto ed è espatriato. La sua latitanza, però, è stata interrotta dai carabinieri che lo hanno trovato e fermato.

Un ragazzo di ventinove anni, un tunisino residente a Turbigo, è stato arrestato dai militari di Legnano ad Annecy, in Francia, in esecuzione di mandato di arresto europeo per violenza sessuale, rapina e spaccio di droga emesso dal Tribunale di Busto Arsizio.

Il ventinovenne, stando alle indagini, la notte tra il 21 e il 22 novembre scorsi si sarebbe scagliato contro una coppia di italiani – ventisei anni lui, diciannove lei -, che lo stavano ospitando nel loro appartamento di Turbigo. L’arrestato, dopo aver venduto cocaina al ventiseienne, lo avrebbe preso a bastonate per stordirlo e avrebbe poi abusato della sua compagna, puntandole contro un coltello. Il tutto, hanno ricostruito gli investigatori, mentre nella stanza accanto dormiva un bimbo di un anno e mezzo, figlio delle vittime.

Dopo l’aggressione e lo stupro, il ragazzo avrebbe rubato l’auto della coppia e sarebbe andato in Francia. Lì, in cooperazione con la polizia transalpina, i carabinieri lo hanno arrestato il 23 novembre, mentre dormiva a bordo della macchina rapinata. Il ventinovenne è stato estradato nel pomeriggio di martedì 12 dicembre e portato nel carcere Le Vallette di Torino.
http://www.milanotoday.it/cronaca/violenza-sessuale-turbigo.html

 

stupri quotidiani, è sempre stato così

stupro1anche le donne straniere sono vittime delle risorse. Ma ci vogliono raccontare che è normale una situazione del genere, è sempre stato così, 4 stupri nell’arco di pochi giorni di distanza
 
Asti, si salva dallo stupro chiudendosi in bagno e chiamando la polizia
 
Arrestato un marocchino di 28 anni
 23/12/2017 12:13 CET
Ha tentato di violentare una donna all’interno di un locale etnico di corso Casale, ad Asti, di fronte alla palazzina dove è stata rinchiusa e violentata una trentenne e che nei giorni scorsi è stata sgomberata. L’uomo, di cui al momento non sono state rese note le generalità, è stato arrestato dalla polizia. La donna, dopo esser stata morsa ad una guancia, era riuscita a divincolarsi e a sfuggirgli, chiudendosi nel bagno del locale, dove ha chiamato la polizia.
In manette è finito un marocchino di 28 anni, che nel tentativo di violentare una connazionale di 36 anni l’ha anche morsa ad una guancia. Soccorsa e medicata, la donna sta bene. La polizia sta ricostruendo i momenti dell’aggressione, avvenuta la scorsa notte in un ristorante take away, dove servono kebab. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Quarto, a disposizione dell’autorità giudiziaria
Stupra una clochard vicino all’aeroporto, arrestato un uomo di 37 anni
Il luogo in cui è avvenuta la violenza, vicino all’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova
 
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Genova – Violenza tra clochard. O meglio: stupro. Un senzatetto romeno di 37 anni ha violentato una donna di 34, pure lei romena e anche lei senzatetto. Lo stupro è avvenuto a Sestri Ponente, vicino all’aeroporto Cristoforo Colombo. Il violentatore è stato arrestato dalla polizia.
La donna, ferita a una gamba, è stata notata a Dinegro da alcuni passanti, che hanno chiamato un’ambulanza. In ospedale, la poveretta ha raccontato la violenza: prima a una pattuglia delle Volanti che si è attivata per individuare il luogo esatto in cui è avvenuto lo stupro. E successivamente, agli investigatori della Squadra Mobile che hanno avviato indagini per identificare e localizzare l’autore dell’aggressione bestiale.
Dal racconto della giovane donna è emerso che aveva conosciuto il connazionale alla Stazione Ferroviaria Santa Maria Novella di Firenze alcuni giorni fa e avevano deciso di andare insieme in Francia. La sera del 19 dicembre, il treno sul quale viaggiavano si era fermato alla stazione ferroviaria di Genova Principe e loro, dopo aver girato per la città, avevano deciso di trascorrere la notte in un riparo di fortuna individuato vicino all’area aeroportuale genovese. Durante la notte, l’uomo ha abusato della donna ferendola anche alle gambe nel tentativo di immobilizzarla. Successivamente, prima di fuggire, lo stupratore le avrebbe sottratto i documenti e il cellulare.
 
La povera donna, con un mezzo pubblico, ha raggiunto Dinegro dov’è stata infine soccorsa. Le indagini della Mobile e la descrizione dettagliata del romeno, ne hanno consentito l’arresto, poche ore dopo in piazza Caricamento, dov’è stato bloccato da un equipaggio delle Volanti.
Addosso aveva anche i documenti della donna che aveva violentato. Accompagnato in questura, è stato arrestato per violenza sessuale e denunciato per lesioni e furto. È stato portato in cella a Pontedecimo. 23 dicembre 2017

Ragazza di Acerra violentata da due marocchini. Ci sono nuovi particolari

stupro acerraa suo dire….praticamente si è inventata lo stupro da come racconta sto pennivendolo. Meglio screditare le vittime di stupro, seminerebbe odio altrimenti. Eppure i medici lo vedono se c’è stato o meno.

Ragazza di Acerra violentata da due marocchini. Ci sono nuovi particolari
Nuovi particolari emergono sulla vicenda della ragazza di Acerra violentata, secondo il suo racconto, da due marocchini. Ecco quali sono.
 
Stando al suo racconto, la ragazza è stata violentata bei pressi della Variante che collega Nola con Villa Literno.Dopo essere stata lasciata dal ragazzo in strada a Castelvolturno. Così si è avviata verso una zona di passaggio dei mezzi pubblici. Come, però, ha poi raccontato alle forze dell’ordine nei pressi della Variante che collega Nola con Villa Literno, di essere stata aggredita e stuprata da due cittadini. A suo dire, di nazionalità marocchina. Dopo aver subito l’abuso, la ragazza ha avuto la forza di rialzarsi e chiedere aiuto. Successivamente è stata soccorsa e trasportata da un’ambulanza all’ospedale Pineta Grande di Castel Volturno per un primo intervento. Poi trasferita al.reparto di ginecologia dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta.
 
Ora emergono nuovi particolari su quanto accaduto. La ragazza non sarebbe stata in grado  di comunicare il luogo esatto dello stupro. Quasi sicuramente a causa dello stato di choc in cui versa dopo la violenza subita. Spetta ora alle forze dell’ordine effettuare i riscontri tra il racconto fornito dalla vittima e le analisi cliniche alle quali si è sottoposta. Sulla vicenda c’è il massimo riserbo, trattandosi di una materia molto delicata. Gli investigatori stanno cercando ogni elemento utile per risalire all’identità dei due aggressori. Si lavora anche sulla ricostruzione fornita dalla stessa ragazza.
Di Luigi Lo Regio Il 19 Dic, 2017