Goldman Sachs vuole far rivotare gli inglesi e l’UE tace

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mannaggia questi popoli, si sbagliano sempre. Possibile che siano così ignoranti da non affidarsi ad illuminati affaristi che sanno loro cosa è meglio per le masse? Ma chissà perché non si fidano sti populisti..

Dal momento che i grandi giornali nazionali hanno curiosamente trascurato la notizia, che in caso contrario avrebbero avuto la scocciatura di dover commentare, tocca ancora a questo piccolo sito darvi conto dell’ultima uscita di Lloyd Blankfein che, per chi non lo conoscesse, è dal 2006 il Chief Executive Officer di Goldman Sachs.
 
Infastidito dallo scherzetto della Brexit ma ancor più, si direbbe, dall’infantile ostinazione britannica a non voler disattendere il voto, Mr Blankfein ha approfittato di twitter – che, non essendo di cittadinanza russa, può usare liberamente per influenzare gli affari interni altrui – per suggerire alla signora May una soluzione choc.Riluttante a dirlo – premette, esibendo un insospettabile candore, il grande capo di Goldman Sachs -, ma molti si augurano un voto di conferma su una decisione così monumentale e irreversibile. La posta in gioco è alta. Perché non assicurarci che ci sia ancora consenso?”.
Eh già, perché prenderla tanto sul serio? In fondo lo sappiamo tutti che gli inglesi hanno dato la risposta sbagliata. Dunque organizziamo una bella rivincita e vediamo se, a ripetergli la domanda, questi zucconi stavolta votano come si deve…
E’ uno scherzo, direte voi. In effetti ci sarebbe di che ridere, se invece non ci fosse di che preoccuparsi pensando a cosa rappresenta Blankfein nel mondo globale e a cosa ha fatto la nosta cara Unione Europea con altri due referendum finiti nel modo “sbagliato”.
Mi riferisco ovviamente al referendum irlandese del 2008 sul Trattato di Lisbona, vinto dai “no” e fatto ripetere nel 2009 fino alla sospirata vittoria dei “sì”, ed all’orgoglioso “no” espresso nel 2015 dai greci contro il memorandum della Trojka che fortissime pressioni di Bruxelles indussero, poi, il fragile governo Tsipras ad ignorare.
Quanto all’influenza internazionale di Goldman Sachs e del suo capo, bé, c’è una lunga storia che parla per loro. Mr Blankfein, in effetti, meriterebbe un’attenzione maggiore di quella che sono soliti dedicargli i nostri media, se non altro per quel malcelato vezzo di ergersi a portavoce dell’Olimpo finanziario globale: il Dio di tutti gli Dei. In una famosissima intervista del 2009, del resto, fu lo stesso Blankfein a scomodare l’Altissimo. Eravamo alle prime fasi della crisi dei subprime ed un giornalista del Sunday Times gli chiese conto degli indecenti stipendi erogati ai super-manager da quelle stesse banche che, per opinione ormai generale, avevano innescato la catastrofe. “Noi – rispose Blankfein, regalando al movimento degli indignati la frase-manifesto di Occupy Wall Street – aiutiamo le aziende a crescere aiutandole a raccogliere capitali. Le aziende che crescono creano ricchezza. E ciò, in ritorno, permette alla gente di avere lavori che creano ancora più crescita e più ricchezza. Noi abbiamo uno scopo sociale. Noi facciamo il lavoro di Dio…”.
L’opinione pubblica americana, che solo un anno prima aveva maldigerito il salvataggio di Goldman Sachs con 10 miliardi di dollari di fondi pubblici, non la prese affatto bene. Blankfein fu costretto a scusarsi, a precisare che scherzava, ed un anno dopo, tornando sull’argomento davanti alle telecamere della Cnn, dovette pure ammettere che il lavoro di Dio non era stato fatto poi così bene: “Sì, abbiamo contribuito alla crisi finanziando progetti immobilliari con un livello di indebitamento troppo importante”.
Eppure c’era del vero in quel lapsus dal sapore freudiano. Avendo in mano il timone di Goldman Sachs, può capitare davvero di sentirsi onnipotenti. In primo luogo per la vertigine dei soldi, i tantissimi soldi che la super-banca americana può scommettere sul tavolo verde dei mercati, ma anche per la fitta rete di relazioni istituzionali che Goldman Sachs negli anni è stata in grado di allestire, dal momento che si fatica a tenere il conto dei suoi ex collaboratori diventati amministratori pubblici e degli ex amministratori pubblici diventati suoi collaboratori.
L’ultimo eclatante episodio di revolving doors, porte girevoli, riguarda, come noto, Josè Manuel Barroso. Dopo un decennio alla guida della Commissione Europea, speso a somministrarci testardamente la cura neo-liberista del rigore, il politico portoghese ha accettato l’incarico di presidente non esecutivo prontamente offertogli, alla scadenza del mandato, da Goldman Sachs International.
Ce n’era abbastanza da accreditare la screanzata vulgata populista “dell’Europa delle banche e dei banchieri”. L’imbarazzo, in effetti, fu tale che persino Jean Claude Juncker e l’intero corpo dei funzionari Ue dovettero stigmatizzare pubblicamente la disinvoltura di Barroso, il quale, dal canto suo, andò avanti serenamente per la propria strada. Con qualche buona ragione, essendo, l’ex presidente della Commissione Europea, in eccellente compagnia.
Prima di lui, infatti, numerosi altri personaggi avevano intrattenuto collaborazioni professionali, precedenti o successive alla carriera pubblica, con Goldman Sachs: il futuro governatore della Bce Mario Draghi, il futuro Commissario Europeo alla Concorrenza nonché presidente del Consiglio Mario Monti, il futuro premier e presidente della Commissione Europea Romano Prodi, l’ex membro del consiglio della Bundesbank e della Bce Otmar Issing, l’ex commissario europeo alla concorrenza Karel van Miert e l’ex procuratore generale d’Irlanda Peter Sutherland. Dunque che aveva fatto di tanto particolare il povero Barroso? Nulla, tanto più che passare dalla porta girevole è persino legale.
Inutile dire che è alla Casa Bianca, tuttavia, che Goldman Sachs ha consolidato la propria influenza sulla politica mondiale, avendo sacrificato alla patria risorse professionali del calibro di Henry Paulson (amministrazione Bush jr), Robert Rubin (Clinton), Timothy Geithner (Obama), Gary D. Cohn e Steven Mnuchin (Trump). Certo, finanziare generosamente le campagne elettorali dei candidati ha il potere di aumentare la considerazione dei manager di Goldman – come dei manager di tutte le altre grandi banche che finanziano la politica – ma il sistema democratico americano funziona così. E’ in Europa, semmai, che siamo abituati a pensare che il potere politico debba mostrarsi autonomo e indipendente dal potere finanziario.
Dico “siamo” per non arrendermi a dire “eravamo”. Oggi infatti il capo di Goldman Sachs propone pubblicamente di ripetere il voto sulla Brexit e la politica europea, anziché reagire a questa duplice ingerenza (della Finanza sulla Politica e dell’America sull’Europa), si rifugia in un imbarazzante silenzio. Come se non osasse scegliere tra la vox populi e la vox dei. Come se Blankfein, quella volta, non l’avesse poi spiegato …che scherzava.
di Alessandro Montanari – 21/11/2017 Fonte: Interesse Nazionale

L’attentatore di Manchester era vicino ai servizi segreti inglesi

L’attentatore di Manchester era vicino ai servizi segreti inglesi
Contrariamente alla stampa o ai genitori, Salman Abadi Labidi, presunto attentatore suicida di Manchester, non era un profugo, ma aveva beneficiato di uno dei tanti programmi speciali di protezione dei servizi segreti inglesi. Salman era nato da genitori libici a Manchester nel 1994. Suo padre, Ramadan Abadi, era un ufficiale dei servizi segreti libici, prima di essere reclutato dagli inglesi. La sua copertura fu bruciata accidentalmente da un parente della moglie, Samia Tabal, poco dopo il fallimento di una vasta cospirazione dell’esercito libico per uccidere Muammar Gaddafi. Quest’ennesima congiura contro Gheddafi innescò non solo una delle più grandi purghe nei servizi di sicurezza, ma la dissoluzione delle Forze Armate libiche, sostituite da ciò che Gheddafi chiamò “popolo in armi”, concetto vagamente ispirato ai sistemi svizzeri e svedesi di difesa logistica e che si rivelerà fatale nel 2011, quando la Libia fu attaccata dalla NATO. Fu il servizio segreto inglese che si occupò dell’esfiltrazione o fuga della famiglia Abadi dalla Libia. Ufficialmente, Abadi fuggì dalla dittatura di Gheddafi rifugiandosi nel Regno Unito.
Gli Abadi risiedettero prima a Londra, prima di trasferirsi nel sobborgo di Manchester dove risiedette per oltre un decennio. Come molti giovani delle periferie delle città europee, Salman crebbe senza riferimenti e mostrò particolare entusiasmo verso la cosiddetta “primavera araba” al punto di voler unirsi ai ribelli libici. Ciò naturalmente attirò subito l’attenzione dei servizi segreti inglesi responsabili della perlustrazione della periferia cercando candidati disposti a sacrificarsi in battaglia contro i nemici di Sua Maestà, in nome di Allah. L’attentatore suicida che ha colpito il concerto pop di Manchester causò 22 morti e 50 feriti, secondo un rapporto delle ultime ore. La polizia inglese rivelava rapidamente l’identità del presunto terrorista, suggerendo che non fosse solo conosciuto, ma supervisionato dagli agenti che seguivano l’ambiente da cui proveniva. Questi dettagli non sono stati trasmessi dai media europei e probabilmente non lo saranno mai. La ragione di Stato lo chiede.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
 consultare il link alla fonte in fondo per visionare le numerose foto di cui l’articolo seguente è corredato
Secondo una fonte della sicurezza, l’FBI avvertì l’MI5 che Salman Abadi pianificava un attentato in Gran Bretagna nel gennaio 2017. Pensavano che volesse assassinare un politico. L’MI5 esaminò ma non trovò niente“. Daily Mail
Sembra che Salman Abadi fosse protetto dall’MI5? In questa foto di ‘Salman Abadi’, sono stati rimossi i suoi “gestori dei servizi di sicurezza”?
Alcuna traccia di un zaino? Nell’attentato di Boston, lo zaino con una bomba che sembrava appartenesse ad un agente della polizia privata Craft.
Il capo della polizia di Manchester Michael Todd, stava conducendo un’indagine sulle attività illegale della CIA e connessi. Michael Todd fu trovato morto in circostanze misteriose.
Peter Walker sostiene che un gruppo di misteriosi uomini in abito scuro, ritenuti dei servizi di sicurezza, fu visto ai piedi di Monte Snowdon dopo che fu trovato il corpo di Todd. Un misterioso elicottero Chinook apparve al di sopra del luogo. Il capo della polizia “suicida”: Perché non ci hanno chiamato prima del salvataggio?
La versione originale di ciò che è successo a Manchester: Secondo The Times, i video CCTV mostravano Salman Abadi collocare una valigia sulla scena dell’esplosione. ‘Una madre’ ha detto che l’attentatore indossava una giacca rossa brillante. L’attentatore suicida Abadi agiva da solo e non faceva parte di un gruppo terroristico. Abadi usò una bomba artigianale. Furono trovati i “possibili residui del tronco di Abadi“, identificati dal suo bancomat.
Dopo le fughe dagli USA spuntò una seconda versione di ciò che è successo a Manchester: la bomba era in uno zaino Karimor e non in una valigia. L’attentatore aveva un vestito scuro e faceva parte di un grande gruppo. L’attentatore usò una bomba sofisticata, creata da un esperto e telecomandata. Abadi non doveva essere sulla scena del crimine. Crimine di Stato e attentato al Manchester Arena.
In una versione, Salman Abadi si dedicava a droghe, alcol e feste. In un’altra versione era un sostenitore puritano dello SIIL. Il falso di Manchester
Le immagini dei video CCTV rilasciate dalla polizia, che presumibilmente mostrano Salman Abadi da qualche parte nel mondo, il 22 maggio 2017. La polizia di Manchester si dice che sia la “banda più grande in Gran Bretagna”. I servizi di sicurezza inviarono libici da Manchester in Libia per combattere Gheddafi. Salman Abadi e suo padre aiutarono la CIA a rovesciare Gheddafi in Libia.
 
Secondo Daily Mail, lo zio dei terroristi di Boston, Ruslan Tsarnaev, era sposato con la figlia del funzionario della CIA Graham Fuller e conviveva con il funzionario della CIA.
 
L’atrocità del Manchester Arena è simile alla strage di Bologna. Secondo un documentario della BBC, i servizi di sicurezza (CIA e affini) effettuarono la strage di Bologna nell’ambito dell’operazione Gladio.
 
L’operazione CIA-Mossad Gladio-B implica l’impiego di musulmani. Operazione Gladio-B
Il padre di Salman Abadi si presume fosse in contatto con Abu Qatada, un agente dell’MI5.
Harun Rashid Asuat fu indicato quale autore degli attentati di Londra del 7 luglio. Le autorità dichiararono che telefonò a due degli attentatori del 7 luglio. Dopo che Asuat fu consegnato alla polizia inglese, Scotland Yard affermò, il 7 agosto 2005, che i detective non erano interessati a parlargli degli attentati di Londra. Secondo quanto riferito, Asuat lavorava per l’MI6. Wikipedia/Agenti del Mossad?
Anwar al-Awlaki di al-Qaida era nato negli USA. Fu cappellano presso la George Washington University, e venne reclutato dalla CIA. Il 21 ottobre 2010, Anwar al-Awlaki dial-Qaidafu invitato al Pentagono per un pranzo, dopo l’11 settembre 2001. Nel 1996 e nel 1997, al-Awlaki fu arrestato a San Diego per istigazione alla prostituzione.
 
Il presidente Mubaraq, dopo il massacro di Luxor, dichiarò: “Ci sono responsabili dei crimini condannati (in Egitto) e che vivono su suolo inglese“. Zawahiri/Agenti del Mossad?
Chi sono i responsabili del “terrorismo”? Israele è governato da terroristi? Mossad ed affini hanno sempre impiegato molti musulmani che possono essere sedotti da denaro e sesso, o intimiditi o controllati. Il Regno Unito ha più di un nemico? Quali collegamenti ha la famiglia di Salman Abadi con la CIA? Nel 1946 i terroristi ebrei tentarono di bombardare la Camera dei Comuni con un aereo. La Camera dei Comuni fu salvata quando la polizia francese scoprì che membri della banda Stern si preparavano a sorvolare il canale su un aereo con una grande bomba. BBC
Intelligence declassificata dimostra che dopo la Seconda Guerra Mondiale, la priorità principale dell’MI5 era il terrorismo dei gruppi ebraici Irgun e Banda Stern. I terroristi ebrei erano sostenuti da eminenze negli USA che vedevano la Gran Bretagna come potenza rivale. Il 22 luglio 1946, l’Irgun bombardò l’hotel King David a Gerusalemme che ospitava funzionari inglesi e la sede dell’esercito inglese in Palestina. 91 persone morirono. I sionisti amano compiere i loro attentati il 22 di ogni mese. Nel novembre 1944 la Banda Stern assassinò il ministro Lord Moyne. Nel marzo 1947, l’Irgun bombardò il Colonial Club di Londra. Nell’aprile 1947 l’Irgun mise una bomba all’ufficio coloniale di Londra. Nel giugno 1947, la Banda Stern spedì varie lettere-bomba in Gran Bretagna. Marvin Paice e Clifford Martin, due sergenti inglesi, furono impiccati dall’Irgun. A metà giugno 1946, l’Irgun bombardò cinque treni e 10 degli 11 ponti nella Palestina controllata dagli inglesi. Nell’ottobre 1946, l’Irgun bombardò l’ambasciata inglese a Roma. Tra fine 1946 e inizio 1947, l’Irgun effettuò attentati sulle strade militari inglesi nella Germania occupata. Come l’estremismo sionista divenne il peggior nemico delle spie inglesi/L’impero segreto di Calder Walton
L’esercito inglese ospitava ebrei membri dell’Irgun e della Banda Stern. MI5 e MI6 avevano ebrei sostenitori d’Israele. Lord Victor Rothschild lavorò per MI5 e MI6 e si dice avesse consegnato segreti ad Israele. Il governo inglese aveva ebrei che sostenevano Israele. Si può dire che, gradualmente, gli ebrei sionisti e i loro alleati hanno influenzato le istituzioni chiave del Regno Unito, compresi i media. Si dice che gli ebrei sionisti e i loro alleati controllino i capi islamisti. I segretari degli interni ebrei permisero a numerosi musulmani di entrare nel Regno Unito. I membri dell’IRA, come Robert Briscoe, sostenevano i terroristi ebraici.
 
 
Kennedy e Briscoe, al centro
 
Paul Cruickshank della CNN suggeriva la possibilità che l’attentato al Manchester Arena fosse un attacco False Flag. Gli attentati sotto falsa bandiera sono indagati da storici come il dottor Daniel Ganser. Daniel Ganser spiega che i governi occidentali hanno compiuto molti attentati sotto falsa bandiera. L’agente della Gladio di CIA-NATO Vincenzo Vinciguerra spiegò la “strategia della tensione” di Gladio in una testimonianza giurata, dicendo: “Devi attaccare civili, persone, donne, bambini, inermi, sconosciuti lontani da qualsiasi gioco politico… per costringere il pubblico a rivolgersi allo Stato per chiedere maggiore sicurezza. Questa è la logica politica dietro tutti i massacri e gli attentati rimasti impuniti, perché lo Stato non può condannarsi o dichiararsi responsabile di ciò che è accaduto“. Gli eserciti segreti della NATO collegati al terrorismo. Bruxelles; Mossad, CIA False Flag/ L’attentato di Berlino e la strana morte di Anis Amri / Attentato a Parigi, Psy-op di Gladio
Un ‘ufficiale dell’antiterrorismo libico’ Ahmad bin Salam, affermava che Salman Abadi telefonò alla madre e le disse “perdonami”. Salman Abadi chiamò la madre. Non dovremmo fidarci di un funzionario libico che potrebbe lavorare per la CIA. Furono CIA e Mossad a distruggere la Libia con la loro primavera araba, per far cadere Gheddafi. La famiglia di Salman Abadi lavorerebbe per la CIA e amici.
Abu Anas al-Libi di al-Qaida ha vissuto a Manchester e avrebbe lavorato per l’MI6. (L’MI6 arruolò uomini di al-Qaida) Abu Anas al-Libi ebbe asilo nel Regno Unito e la moglie era un’amica della madre di Salman Abadi. Il padre di Salman Abadi era legato ad al-Qaida. Il segretario di Stato inglese Robin Cook spiegò al parlamento del Regno Unito che al-Qaida è la CIA. Il giornale Scotland on Sunday riferì che Usama bin Ladin lavorò per la mafia ebraica. Si sostiene che Salman Abadi fosse in un appartamento a Granby House poco prima dell’attentato alla Manchester Arena. La polizia di Manchester perquisisce il centro della città. Granby House è nel Gay Village di Manchester. Il Mossad controllava Abadi attraverso un ricatto sessuale?…
L’ex-cattolica Ariana Grande è una supporter della kabbalah ebraica mentalmente controllata? Simbolismo Illuminato e Kabbalah
C’era un momento, quando avevo tre o quattro anni, in cui mia madre pensava che sarei diventata una serial killer“, aveva detto Ariana al Billboard, continuando: “Mi mettevo sempre una maschera da scheletro o da Freddy Krueger“. Daily Mail
Hashim, fratello di Salman Abadi
 
Peter Chamberlin, in Neocon – sionismo fascista, collega il potente sionista Michael Ledeen al terrorismo sotto falsa bandiera che ha colpito Europa ed USA. Il presunto attentatore del Manchester Arena, Salman Abadi, viveva vicino a numerosi libici e a certi “cristiani” che chiaramente lavoravano per la CIA. La connessione Manchester – Libia
Stephen Grey, 31enne di Manchester che prestò servizio nella Royal Air Force e cercò di recarsi in Siria per combattere con lo SIIL, sarebbe controllato dalla CIA.
 
Il rapper Raphael Hostey, 22 anni, di Manchester, si è unito allo SIIL. Reti dei combattenti dello SIIL e delle spose della jihad attive a Manchester.
 
Il padre di Salman Abadi, Ramadan Abadi, sarebbe stato un membro del gruppo combattente islamico libico (LIFG) di Abdalhaqim Bilhadj. Abdalhaqim Bilhadj lavorò per Stati Uniti e NATO nel rovesciare Gheddafi. Il gruppo combattente islamico libico (LIFG) ha una grande presenza a Manchester. Il LIFG è ora collegato all’attentato del Manchester Arena. LIFG lavora per la CIA e i suoi amici. Il governo inglese protegge i terroristi di Manchester. Gli investigatori hanno collegato il presunto attentatore del Manchester Arena Salman Abadi agli attentati di Mossad-CIA a Parigi nel 2015 e a Bruxelles nel 2016.
 
Muhamad Abrini, l’uomo col cappello, collegato agli attentati a Parigi e Bruxelles, è noto per aver visitato Manchester nel 2015. Zaqaria Bufasil avrebbe lavorato per l’MI5. Bufasil finanziò Muhamad Abrini coinvolto negli attentati di Parigi del novembre 2015 e di Bruxelles del 2016. Bufasil gli diede 3000 sterline nel parco Small Heath di Birmingham nel luglio 2015. Bufasil, 26 anni, affermò di essere stato avvicinato dall’MI5, di aver avuto diversi incontri con agenti dell’MI5 e di essere stato pagato dall’MI5. “Le sue affermazioni possono ora essere pubblicate dopo che l’ordine che vieta la menzione dei suoi presunti legami con i servizi di sicurezza è stato revocato dal Kingston Crown Court“. Daily Mail
Perché la famiglia di Salman ha ricevuto asilo nel Regno Unito quando era nota ai servizi di sicurezza. Perché Salman poté viaggiare liberamente tra Libia e Regno Unito? Si può supporre che Salman e famiglia lavorassero per i servizi di sicurezza? Le autorità dissero alla ABC News di aver trovato una sorta di laboratorio per bombe a casa di Salman Abadi e che aveva accumulato abbastanza sostanze chimiche per farne altre. Tuttavia, secondo la polizia inglese, “alcuna apparecchiatura per bombe fu trovata in casa di Salman Abadi”. Daily Mail
Negli attentati ai treni di Londra, gli esplosivi furono collocati sotto i vagoni ferroviari, presumibilmente dai servizi di sicurezza. Un testimone disse che nel suo vagone non c’era nessun musulmano e alcun zaino da dove far uscire una bomba. Bombe a Londra. La bomba del Manchester Arena aveva un sofisticato detonatore telefonico a distanza. Daily Mail. Forse fu fatta esplodere da un agente dei servizi di sicurezza, a qualche distanza.
 
Salman Abadi (terzo da sinistra) e Bilal Ahmad (secondo da sinistra). Salman Abadi frequentava Bilal Ahmad, che ora sconta nove anni di prigione per violenze di gruppo a una studentessa di 16 anni. (Daily Mail) Molti musulmani inglesi lavorano nello spaccio di droga, o per le reti degli abusi ai bambini o per i servizi di sicurezza. Abusi ai bambini di Rotherham – il quadro.
La madre di Salman Abadi, Samia, è una scienziata nucleare con presunti collegamenti con i servizi di sicurezza. Un compagno di classe di Salman Abadi alle superiori, ha detto al MailOnline che Salman Abadi non aveva mai mostrato interesse per la religione. “Era solo un ragazzo normale, che non si era mai distinto”, aveva detto. Un amico disse: “Non ha mostrato alcun segno di radicalismo“. Debbie Smith, 53enne chef che vive di fronte agli Abadi, dichiarava: “Non abbiamo mai avuto problemi con la famiglia. Sembravano abbastanza occidentali, indossavano vestiti occidentali. Le donne non indossavano il velo. Daily Mail. Se Salman Abadi lavorava per lo SIIL, allora lavorava per la CIA, e probabilmente era mentalmente controllato.
 
Joe Dixon, dello SIIL, è di Chatham, Kent. (Daily Mail) Sembra essere stato controllato dai servizi di sicurezza.
 
Max von Oppenheim della famiglia bancaria ebraica, aveva un piano per incoraggiare la violenza religiosa in vari Paesi. Descrisse l’Islam come “una delle nostre armi più importanti”. I mullah furono corrotti con grandi somme di denaro per fargli sostenere la jihad. Max von Oppenheim
 
Negli attentati false flag, i veri testimoni descrivono spesso il presunto aggressore come “normale”, ma i testimoni falsi descrivono il presunto attentatore come “non normale”. Un presunto vicino disse della famiglia di Salman Abadi: “La famiglia è super religiosa… la madre è sempre rimasta in casa e ogni volta che l’ho vista portava il velo”. Daily Mail. Il padre di Salman Abadi, Ramadan Abadi, è un ufficiale di sicurezza dell’aeroporto che si pensa abbia lavorato nell’aeroporto di Manchester. La bomba utilizzata nell’attentato era “grande e sofisticata” creata con materiali non disponibili in Gran Bretagna. Una bomba della CIA o del Mossad? Daily Mail
La prima ministra inglese Theresa May è fortemente pro-sionista. “L’unico modo per combattere una guerra morale è quello ebraico: distruggere i loro siti sacri: uccidere uomini, donne e bambini“, scriveva il rabbino Manis Friedman. Chabad rabbi: gli ebrei dovrebbero uccidere uomini, donne e bambini arabi durante la guerra – Israele News/Haaretz
La polizia ha collegato Salman Abadi all’attentato di Manchester “attraverso un bancomat  trovatogli in tasca”. Ecco cose se ne sa. Negli attentati sotto falsa bandiera, i servizi di sicurezza ‘piazzerebbero’ prove false. I ‘sospetti’ dirottatori dell’11 settembre vivi e vegeti / 11 settembre, i passaporti furono rilasciati dalla CIA
Secondo la NBC News, citando funzionari dell’intelligence degli Stati Uniti, “Abadi si recò in più Paesi, come la Libia, nell’ultimo anno, per addestrarsi con il gruppo terroristico al-Qaida. Va ricordato che la CIA e amici hanno creatoal-Qaidae SIIL.
Gli attentati del 1996 a Manchester. Nel 1973, l’intelligence inglese (MI5 e MI6) infiltrò completamente l’IRA. (Dailymail). Si ritiene che gli agenti dei servizi di sicurezza effettuarono l’attentato del 1996 a Manchester per screditare il movimento repubblicano e spaventare la gente facendole votare la ricca élite. L’MI5 bombardò Londra nel 1973?
Salman Abadi studiava presso l’Università Salford di Manchester. “Gli amici lo ricordano come un buon calciatore, appassionato tifoso del Manchester United e dedito alle canne“. Attentato a Manchester. Si crede che vivesse in Libia.
 
Perché i servizi di sicurezza avrebbero ucciso Saffie Rose Roussos al Manchester Arena?
 
 
Sir Peter Hayman fu il vicecapo dell’MI6. La polizia ha trovato diari in cui Sir Peter Hayman aveva registrato le sue esperienze sessuali con bambini. La polizia aveva anche trovato le lettere ai suoi compari degli abusi. Due riguardavano torture sessuali e infanticidio. Come le dirigenze nascondono i mostri.
Possiamo fidarci dei militari inglesi? Lord Bramall
Da bambino, Paul Bonacci fu rapito dai servizi di sicurezza degli Stati Uniti e costretto a guardare abusi sessuali, torture e omicidi rituali di bambini. Bambini controllati dalle spie/Torture di bambini nelle forze armate statunitensi
Il 22enne Salman Abadi sarebbe il presunto attentatore al Manchester Arena. I genitori di Salman si trasferirono dalla Libia a Londra perché volevano sfuggire al regime di Gheddafi. Salman era nato a Manchester nel 1994. Vi sono notizie che Salman e i genitori fossero tornati in Libia. Salman Abadi
Come nella maggior parte degli attentati false flag, il presunto attentatore suicida “era noto ai servizi di sicurezza“. Lo stragista era  controllato dai servizi di sicurezza? SIIL.
 
 
La prima vittima dell’attentato di Manchester, Georgina Callander, qui fotografata con Ariana Grande due anni prima.
 
Il 22 maggio 2017 c’è stato un altro attentato sotto falsa bandiera nell’Arena di Manchester, dove Ariana Grande cantava.
 
Come accade nelle false flag, i servizi di sicurezza avevano svolto un’esercitazione:
 
Ariana Grande sembra essere controllata dall’élite. Il suo direttore è Scooter Braun.
 
Prima dell’attentato, un account Twitter non verificato pubblicava un tweets con bandiere dello SIIL dagli hashtags #IslamicState e #Manchesterarena. DailyMail
Lo SIIL è controllato dai servizi di sicurezza occidentali. Trump e SIIL
Rita Katz twitta che probabilmente è opera dello SIIL.
Andy Burnham è il neosindaco di Manchester. Burnham ha compiuto l’ultimo viaggio in Israele, sponsorizzato dagli Amici laburisti d’Israele. Manchester ha una grande popolazione ebraica.
 
Dopo l’attentato, si vedono persone fuggire nel panico. Il 22 maggio 2013, Lee Rigby fu ucciso a Woolwich, Londra. Il 22 marzo 2017, un attentato si è ebbe sul Westminster Bridge. (Woolwich False Flag/London Attack False FlagParte 1 e Parte 2
Lo scopo delle operazioni di Gladio, come quello di Manchester, è spaventare la gente e farla votare per i politici dello Stato profondo. Operazione Gladio/Bruxelles; Mossad CIA False Flag Inside Jobs
L’attentato di Manchester potrebbe preparare Theresa May ad invadere la Siria.
 
 
Ex-Assistant Chief Constable di Manchester, Rebekah Sutcliffe. Poliziotta scioccata dal ‘boobgate’. Dovremmo fidarci della polizia di Manchester?
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
maggio 23, 2017  Aanirfan

Londra: attentato contro la Brexit

attentato BrexitIsis, la creatura dell’Occidente per servirlo.


Ormai pare accertato: a colpire Londra è stato il Terrore. Ancora non si sa se l’assassino di turno abbia agito da solo o in collegamento diretto con la rete dell’Isis, ma il suo scopo è stato raggiunto egualmente. L’attentato segue il quasi-attentato in Francia di una settimana fa, quando a Orly un tizio ha rubato l’arma a una soldatessa ed è stato prontamente freddato. Queste ultime iniziative del terrorismo sono ben diverse dalle precedenti, molto più elaborate e ben più tragiche (vedi Nizza e Charlie Hebdo in Francia e Orlando negli Stati Uniti).

Il che segnala una certo indebolimento della rete del Terrore, che risulta meno efficace di un tempo (anche se può riprendere vigore). D’altronde di colpi ne ha subiti, e molti: in Siria e Iraq gli sciiti (iracheni, siriani e iraniani) e i russi stanno flagellando le bande armate affiliate alla jihad globale.

Un’azione martellante nella quale stanno trascinando anche, sebbene a strappi, gli Stati Uniti, il cui intervento è stato finora alquanto ambiguo e contrastato, forse perché l’azione di tale jihad nei due Paesi, per una eterogenesi dei fini alquanto palese, collimava con i piani dei neconservatori (alquanto influenti nell’esercito Usa) che prevedono, tra le altre cose, la partizione di Iraq e Siria in più Stati.

Nonostante questo, la rete del Terrore ha dimostrato di essere purtroppo ancora vitale, capace cioè di iniziative come quella londinese.
A essere preso di mira è stato il Parlamento, che è il cuore della democrazia in quanto simbolo della sovranità popolare. Quella sovranità popolare che si era espressa nel referendum dello scorso giugno, decretando la Brexit. Un esito imprevisto della consultazione popolare, che ha trovato non poche forze ostative alla sua attuazione, a vari livelli.

Proprio in questi giorni, vinte a fatica tali forze ostative, la premier Theresa May ha annunciato l’avvio della procedura per tagliare il cordone ombelicale che lega Londra alla Ue, che inizierà il 29 marzo. Si può immaginare che la coincidenza temporale dell’avvio vero e proprio della Brexit con l’attentato a Londra sia una mera coincidenza. Ma il Terrore globale non conosce coincidenze, solo obiettivi e simbolismi (esoterici, come detta la sua natura). Nel caso specifico si è voluta colpire la sovranità popolare, che si è affermata contro le ragioni della Finanza globale, che aveva puntato tutto sul Remain. Non che tutti i broker e i dipendenti di banca inglesi abbiano votato Remain, anzi. Ma la Finanza in quanto tale non poteva accettare l’opzione Brexit perché mina alla radice la globalizzazione, quell’ordine costituito ormai dato per permanente che l’ha resa forza egemone del mondo, relegando la politica (e la sovranità popolare) alla marginalità.

Non solo la Finanza, anche il Terrore ha nella Brexit un nemico esistenziale. Il Terrore globale, infatti, è nato proprio a seguito e grazie alla globalizzazione. Ne è un prodotto necessitato.La globalizzazione, almeno quella conosciuta finora, vampirizza il ceto medio, crea masse di emarginati, abbatte barriere, confini, destabilizza società e Stati, creando l’humus perfetto nel quale può allignare e alimentarsi la Paura e il terrorismo. Non solo, se la Finanza non è più libera di vagare a suo piacimento, anche la Finanza oscura, quella creata dal Terrore globale e ad esso destinata, vede erodere i propri margini di manovra.

Ancora: la fine della globalizzazione, che si compirebbe se l’onda di marea iniziata con la Brexit e montata con la vittoria di Trump si abbattesse sull’Europa, creerebbe nuovi scenari geopolitici.

Uno di questi scenari vede la possibile convergenza dell’Occidente e dell’Oriente, Russia e Cina in particolare, contro il Terrore globale. Scenario peraltro probabile, se si sta ad esempio a quanto annunciato da Trump nella campagna elettorale che l’ha visto vittorioso. Per una bizzarra eterogenesi dei fini, infatti, la globalizzazione crea una rete di Terrore globale ma, allo stesso tempo, alimenta divergenze tra Est e Ovest.

Alla radice di tale divergenza la volontà di Mosca e Pechino di non subordinate le ragioni di Stato a quelle della Finanza globalizzata, della quale pure usano.

Il Terrore globale ha una capacità di elaborare molto sofisticata. Sa bene chi sono i propri nemici irriducibili. E sa bene le conseguenze della Brexit. Così ha colpito al cuore dell’Inghilterra. A monito e futura memoria (a breve si decide il destino della Francia: le elezioni possono determinare la Frexit e quindi la fine della Ue). Gli agenti della Paura sanno perfettamente che la Brexit, ponendo non poche criticità alla globalizzazione, mina anche la loro sopravvivenza. Da qui il suo nervoso attivismo.

Un attivismo che ha ricordato un po’ l’infausto 11 settembre, con la povera premier Theresa May portata via dalla sicurezza come allora avvenne per l’imbelle George W. Bush. Ma l’Inghilterra ha alle spalle una storia diversa da quella degli Stati Uniti. Durante la seconda guerra mondiale il Parlamento continuò a riunirsi anche sotto i bombardamenti nazisti. Un pregresso che conforta.
Notizia del: 24/03/2017 PICCOLE NOTE

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews-londra_attentato_contro_la_brexit/16658_19443/

 

C’è poco da fare, a Londra come Parigi, il mercato adora gli attentati. Anzi, ne adora le conseguenze

comedonchisciotte-controinformazione-alternativa-london4-660x330Mentre scrivo, ho un’unica certezza rispetto a quanto accaduto a Londra: il mercato adora gli attentati terroristici. Anzi, con quasi certezza, posso dire che adora le conseguenze politico-sociali che spesso e volentieri portano con sè. Il computo dei morti, per ora, è di due persone: un poliziotto ucciso mentre tentava di fermare l’assalitore e una donna investita dal suv lanciatosi sulla folla lungo Westminster Bridge. Un medico dell’ospedale St. Thomas, raggiunto dalla BBC, ha parlato di “ferite catastrofiche” per molti dei feriti ricoverati.

Il Parlamento è ancora in lockdown, fino alla fine della bonifica interna, non entra e non esce nessuno: i servizi segreti hanno messo immediatamente in salvo la premier Theresa May, mentre i deputati sono stati invitati in un primo momento a sdraiarsi per terra, mentre ora attendono di potersene andare. Poco fa Scotland Yard ha emanato un comunicato in cui parla di diversi morti, anche tra i poliziotti e invita la popolazione a stare alla larga dall’area di Westminster. Qualcun altro è entrato in azione, oltre al 40enne con barba e aspetto asiatico ucciso dagli agenti, mentre coltello alla mano ha assalito un loro collega nel tentativo di entrare dentro la House of Commons?

Ripeto, è presto per trarre conclusioni. Troppa incertezza, troppa confusione, troppi particolari che mancano. Ad esempio, gli assalitori erano due o uno solo? C’era l’attentatore a piedi armato di coltello e quello alla guida dell’automobile usata stile Nizza oppure si tratta della stessa persona? Nel secondo caso, è morto e non potrà dirci nulla. Nel primo caso, ci troviamo di fronte a un terrorista mancante, in fuga od ormai “fuori servizio”. Anche perché i prii lancia di agenzia parlavano di un assalto a colpi di arma da fuoco a Westminster, mentre ora si tratterebbe di un suv lanciato sulla folla e di un assalitore all’arma bianca: i colpi uditi erano quelli della polizia che ha fatto fuoco o qualcun altro ha sparato, magari per aprire il varco al suv?

Il fatto che ci siano parecchi morti e che anche i feriti presentino ferite gravissime, ci dice che il suv ha attraversato Westminster Bridge ad altissima velocità: chiunque sia stato a Londra anche solo una volta in gita scolastica, sa di quale area della città si tratti. Passato il ponte si arriva a Parliament Square e, girando a destra, a Whitehall, la via dei ministeri dove si trova il 10 di Downing Street, la residenza del primo ministro. La dinamica non pare quella di un attacco posto in essere da professionisti, però l’area colpita ci dice il contrario: il cuore politico di Londra, nel corso di una seduta del Parlamento e in presenza del premier. Non c’erano pattuglie o posti di blocco nell’approssimarsi al Parlamento che potessero intercettare il suv, se davvero andava a velocità sospetta?

Lo scopriremo con lo svilupparsi dell’inchiesta, così come scopriremo con quanti terroristi abbiamo a che fare, se uno o due. Se poi Rita Katz rivendicherà a nome dell’Isis, tutto apparirà più chiaro.

Una cosa è certa: lunedì il governo britannico ha annunciato per il 29 marzo prossimo l’attivazione dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona per cominciare il percorso del Brexit e ieri, con velocità siderale, ha seguito la scelta statunitense di vietare laptop e altri devices elettronici sugli aerei in partenza da alcuni Paesi arabi e mediorientali verso il Regno Unito: tutto in stiva, da Yemen e Nigeria arrivano voci di possibili attacchi con batterie caricate di esplosivo.

C’erano segnalazioni di rischio imminente? Oggi, anniversario della strage all’aeroporto di Bruxelles, l’attentato a Westminster. E poco fa, le seguenti parole del presidente turco Erdogan, riportate dalla Reuters: “Se l’Europa continuerà a comportarsi in questo modo, nessun europeo potrà camminare per la strada in maniera sicura in nessuna parte del mondo. Come Turchia, chiediamo all’Europa di rispettare i diritti umani e la democrazia”. Ridete pure, vi capisco. E’ una risata isterica, perché qui la situazione sta impazzendo come una maionese giorno dopo giorno e c’è davvero poco da stare tranquilli. Ma è troppo presto, per quanto mi riguarda, per trarre conclusioni definitive. Ho una sola certezza: il mercato gode. E non è un bel segnale.

Mauro Bottarelli  Fonte: www.rischiocalcolato.it 22.03.2017

Link: https://www.rischiocalcolato.it/2017/03/ce-poco-londra-parigi-mercato-adora-gli-attentati-anzi-ne-adora-le-conseguenze.html