Nuovo attacco aereo americano in Siria, su richiesta di al-Qaeda

usa al qaidaIn questo giorno esatto, cent’anni fa, gli Stati Uniti entrarono nella prima guerra mondiale. La notte scorsa hanno invece attaccato un aeroporto siriano in modo palesemente ostile ed intenzionale. L’attacco ha fatto sì che ora al-Qaeda possa “richiedere” agli americani attacchi aerei contro obiettivi siriani. L’evento probabilmente porterà ad una guerra molto più grande.
Il 4 aprile, aerei siriani hanno colpito una sede di al-Qaeda a Khan Sheikhoun, nel governatorato di Idlib, che è sotto il controllo del gruppo terroristico. Dopo l’attacco aereo, sono stati rilasciati alcuni agenti chimici. I sintomi mostrati nei video delle locali stazioni di soccorso indicano un agente nervino. Il rilascio ha probabilmente ucciso tra 50 e 90 persone. Non si sa come il rilascio sia avvenuto.
È improbabile che il responsabile sia il governo siriano:
    – Nel 2013 il governo siriano ha rinunciato a tutte le proprie armi chimiche, come verificato da ispettori ONU.
    – L’obiettivo è militarmente e strategicamente insignificante.
    – Non c’era pressione sull’esercito siriano.
    – L’atmosfera politica internazionale era da poco tornata a favore della Siria.
Anche se la Siria avesse messo da parte qualche arma di riserva, questo sarebbe un momento ed un obiettivo totalmente sbagliati per usarla. Negli ultimi sei anni di guerra, l’esercito siriano ha seguito un percorso politico e militare molto logico. Ha agito in modo coerente, non irrazionale. È molto poco probabile che ora faccia una mossa così assurda.
La sostanza chimica utilizzata, sia essa Sarin o Soman, non era in una forma pulita. Vari testimoni hanno parlato di un “odore di marcio” e di un colore verdastro. Mentre il colore potrebbe far pensare ad una miscela con cloro, l’odore intenso di cloro è facilmente identificabile, copre gli altri e sarebbe stato rilevato da testimoni. Sarin e Soman nella loro forma pura, invece, sono incolori, inodori ed insapori. Il governo siriano una volta produceva agenti nervini su larga scala. Quelli prodotti amatorialmente non sono puri ed hanno odore (vedasi l’incidente nella metropolitana di: Tokyo 1995): è improbabile che il governo usi un prodotto di bassa qualità.
L’agente nervino rilasciato a Khan Sheikhoun, dovesse essere confermato, proviene o da munizioni nascoste nel luogo attaccato o dai gruppi terroristici locali – al-Qaeda ed Ahrar al-Sham – che l’hanno versato dopo l’attacco per incolpare il governo siriano. Il basso numero delle vittime civili fa puntare alla seconda opzione.
Diversi rapporti degli anni scorsi confermano che Al-Qaeda in Siria ha le capacità di produrre ed usare Sarin, così come altri agenti chimici. Era sotto pressione, stava perdendo la guerra. Non è la prima  volta che usano il gas. È perciò molto probabile che abbia fatto questo attacco frontale per mettere pressione al governo siriano.
Il numero delle vittime è stato inferiore rispetto agli attacchi aerei americani in Siria ed  Iraq. Nonostante ciò, i media internazionali si sono scagliati contro Assad, pur privi di alcuna prova. Le uniche immagini vengono dai Caschi Bianchi, noti per essere collusi con al-Qaeda e ISIS (video).
Ieri sera Trump “ha risposto” ordinando il lancio di 59 missili da crociera sull’aeroporto militare siriano di Al Syairat. I missili sono stati lanciati dal mare in una raffica progettata per sopraffare le difese aeree. Sei soldati siriani sono stati uccisi, otto feriti e nove jet distrutti. Secondo fonti militari siriane e russe solo 23 missili cruise hanno colpito l’aereoporto. Una decina tra il personale militare è stata uccisa o ferita, l’aeroporto gravemente danneggiato. I governi siriano e russo erano stati precedentemente avvertiti degli attacchi ed avevano evacuato la maggior parte degli uomini e delle apparecchiature critiche (l’avvertimento era parte di un accordo?). L’attacco aereo ha coinciso con un attacco terrestre dell’ISIS sul lato est dell’aeroporto.
Il Pentagono sostiene, senza alcuna prova, che il Sarin era immagazzinato nell’aeroporto e che l’attacco chimico sia stato lanciato da lì. Entrambe le cose sembrano altamente improbabili. L’aeroporto era accessibile agli ispettori dell’ ONU. Non ha difese aeree buone come altri aeroporti siriani, per esempio quello nel governatorato di Laodicea. I suoi accessi a terra non sono totalmente inaccessibili. Un sistema di difesa aerea di medio raggio era stata recentemente usata vicino al Syairat, contro aerei israeliani che attaccavano le forze siriane impegnate contro l’ISIS a Palmira.
Al Syairat si trova nel governatorato di Homs, 150 km a sud di Khan Sheikhoun, che invece è nel governatorato di Idlib. È stato in gran parte usato contro lo stato islamico, che combatte le truppe del governo siriano ad Homs est.
Al-Qaeda e il suo braccio destro Ahra al-Sham hanno accolto con favore gli attacchi degli Stati Uniti. La dittatura teocratica dell’Arabia Saudita ha offerto il proprio pieno sostegno, così come i suoi creatori britannici.
L’attacco aereo americano è un messaggio ad al-Qaeda. Ogni qualvolta si trovi sotto pressione militare, può ora attuare o fingere un “attacco chimico” e gli Stati Uniti interverranno per distruggere il nemico, ossia il governo siriano. Atti come quelli della scorsa notte sono un diretto aiuto militare fatto da Washington su richiesta di al-Qaeda.
Uno schema simile era stato in passato usato sulle alture del Golan. Al-Qaeda, in lotta contro il governo siriano, lanciava un colpo di mortaio che sarebbe atterrato nel territorio israeliano. Israele avrebbe poi attaccato sedi strategiche siriane perché “il governo è responsabile di ciò che accade nella zona”. Al-Qaeda avrebbe poi sfruttato il vantaggio del campo di battaglia creato dall’attacco israeliano. Lo schema ed il “modo di pensare” dell’esercito israeliano sono stato dichiarati più volte nei media israeliani:
    – Un certo numero di proiettili di mortaio sono finiti in territorio israeliano a seguito dei combattimenti degli ultimi anni, sollevando timori tra i residenti vicino al confine.
   –  Le Forze di difesa israeliane spesso rispondono al fuoco colpendo postazioni dell’esercito siriano.
    – Israele ritiene Damasco responsabile di tutto il fuoco versato dalla Siria in Israele, indipendentemente dalla vera fonte del fuoco.
 
L’amministrazione statunitense ha ora stabilito un meccanismo simile, su scala più ampia, di sostegno militare per al-Qaeda ed ISIS in Siria.
Le elezioni americane sono state infondatamente accusate di “interferenze russe”. Gli attacchi aerei contro la Siria potrebbero essere il riscatto chiesto per liberarsi da queste accuse. Gli avversari di Trump ora ne tessono le lodi. La denuncia di eventuali sue connessioni con Putin potrebbero ora decadere.
Ieri i principali leader democratici del Congresso hanno supportato gli attacchi alla Siria. Ciononostante, probabilmente attaccheranno il presidente per essi. Questi attacchi sono un grosso azzardo: come disse Trump quando Obama ordinò attacchi, questi sono una mossa disperata. La maggior parte del Dipartimento di Stato e del Consiglio per la Sicurezza Nazionale non sono stati consultati al riguardo. Le possibilità che questi saranno politicamente e strategicamente controproducenti sono elevate.
Trump è il terzo presidente in fila che in campagna elettorale promette meno guerre e poi, dopo le elezioni, ne fa di più. Il velo “democratico” dell’oligarchia americana si strappa così ulteriormente.
Una possibile cooperazione Stati Uniti-Russia in Siria ora non avverrà. Gli aerei U.S.A. nei cieli siriani saranno d’ora in poi sotto costante pericolo. Ci sarà anche un po’ di vendetta contro gli americani per gli attacchi di ieri sera. Probabilmente non in Siria, ma in Iraq, in Afghanistan o in mare. Un “messaggio” sarà inviato: la reazione degli Stati Uniti a quel “messaggio” potrebbe portare ad una guerra molto più grande.
Fonte: www.moonofalabama.org – 7.04.2017
Link: http://www.moonofalabama.org/2017/04/syria-us-creates-new-air-support-request-scheme-for-al-qaeda.html
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di HMG

Prime reazioni di “esultanza” per l’attacco USA nelle file dagli jihadisti in Siria

Milicianos-de-Al-Nusra-esultanoApr 07, 2017
Milicianos di Al Nusra esultano per l’attacco USA
Il Fonte Al Nusra , Jabhat Fatah Al-Sham e le altre organizzazioni jihadiste, appoggiate dagli USA e Arabia Saudita che operano in Siria,  si congratulano con Washington per l’attacco realizzato contro le forze dell’Esercito siriano e si augurano che il comando USA operi con altri attacchi successivi contro le basi e le posizioni dell’esercito siriano. Questo attacco indebolisce le forze dell’Esercito Siriano e consentirà ai gruppi Jihadisti di avanzare e recuperare le posizioni perse sul terreno di battaglia, in vista dell’obiettivo di rovesciare il Governo di Assad, impadronirsi del potere ed issare la bandiera nera dello Stato Islamico sui palazzi di Damasco.
Congratulazioni a Trump anche da parte di Israele per bocca di Netanyahu il quale, secondo molti osservatori, è il “suggeritore” dell’attacco e la mente strategica che orienta le decisioni dell’Amministrazione Trump. Esultano anche i monarchi dell’Arabia Saudita per l’avvenuto attacco e si augurano che presto gli USA intervengano massicciamente in appoggio dei gruppi mercenari jihadisti reclutati, finanziati ed armati da Rijad (e dagli USA) per rovescare il Governo di Damasco e riuscire ad imporre un regime salafita conforme alla sharia islamica in tutta la Siria. I monarchi sauditi, il Qatar e gli Emirati Arabi vedono avvicinarsi la prospettiva di un califfato islamico a Damasco.
Anche nelle capitali europee si approva l’operato di Trump, i governi filo USA ed atlantisti stanno preparando i comunicati di solidarietà ed appoggio in ossequio alla linea sempre ossequiosa e servile degli interessi americani. Questo nonostante la nuova ondata di profughi che , dalla Siria, dall’Iraq e dallo Yemen, tutte zone devastate dalle guerre americane, si abbatteranno sull’Europa.
Nel frattempo sono in corso febbrili consultazioni tra Mosca Teheran e Damasco per concordare una reazione comune all’aggressione USA.
Il Presidente lady Putin ha energicaente condannato l’azione USA come un atto di aggressione unilaterale effettuato sulla base di un falso pretesto ed ha richiesto la convocazione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Tuttavia nella situazione attuale le parole non bastano più. Risulta evidente che gli USA ed i loro alleati utilizzano non le parole ma il linguaggio delle armi.
 
Si aspettano le decisioni della Russia che si gioca in Siria la propria credibilità.
Fonti: Hispan Tv – Al Manar – Traduzione e commento: L.Lago

Salvini: “I missili Usa sulla Siria sono una pessima idea e un regalo all’Isis”

1491330593558.jpg--_assad_fa_strage_di_bambini_col_gas___la_fonte__un_organismo_bufala__la_denuncia_di_salvini“Qualcuno a Washington vuol ripetere i disastri dell’Iraq, della Libia e delle primavere arabe con tutte le devastanti conseguenze per Italia ed Europa?”
Aprile 2017 alle 11:07
 
“I missili Usa sulla Siria sono una pessima idea e un regalo all’Isis”: così Matteo Salvini ha commentato il lancio di 59 missili cruise statunitensi su una base aerea siriana. “Forse per i problemi interni, forse mal consigliato dai guerrafondai che stanno ancora cercando le armi chimiche di Saddam Hussein, Trump in Siria – ha sottolineato il leader leghista – fa la scelta più sbagliata e riapre una guerra contro il terrorismo islamico che era già stata vinta. Forse qualcuno a Washington vuol ripetere i disastri dell’Iraq, della Libia e delle primavere arabe con tutte le devastanti conseguenze per Italia ed Europa?” è la considerazione del segretario della Lega.
Marine Le Pen si dice sorpresa dalla decisione americana, ritenendo che fosse prima necessaria un’inchiesta internazionale su quanto realmente accaduto. “Quello che è successo in Siria è terribile, lo condanno fermamente” ha twittato la candidata all’Eliseo. La leader del Front National, intervenuta in mattinata a una trasmissione televisiva su France2, si interroga però sulla reazione: “È troppo chiedere di aspettare i risultati di un’inchiesta internazionale indipendente prima di procedere a questo tipo di attacchi?”. La Le Pen ha inoltre ricordato che era stato il presidente Trump ad aver annunciato di “non voler più fare degli Stati Uniti il gendarme del mondo”.
Il presidente della Duma, Viacheslav Volodin, ritiene che l’attacco Usa alla base area siriana sia una vittoria per i terroristi islamici: “L’Isis oggi applaude gli Stati Uniti”, ha detto alla stampa. A suo dire, gli Usa di fatto hanno garantito all’Isis una tregua e la possibilità di rafforzare le loro fila. Volodin ha poi denunciato che tutti gli sforzi compiuti dalla Russia e da chi l’ha sostenuta per distruggere il terrorismo, “anche gli Usa erano in questo dialogo”, vengono così vanificati. Dobbiamo fare di tutto per fermare gli Stati Uniti; il ruolo di poliziotto del mondo che agisce in violazione della legge è carico di conseguenze negative” ha concluso.
Il Cremlino parla di un “attacco significativo” alle relazioni tra Usa e Russia: “È una grave battuta d’arresto per la creazione della coalizione antiterrorismo e un atto di aggressione contro uno Stato sovrano che viola il diritto internazionale”. Il ministero degli Esteri russo sostiene che la decisione di attaccare la Siria fosse stata presa già prima di quanto avvenuto a Idlib, ritenuto dai russi solo un pretesto: “È chiaro a qualsiasi esperto che la decisione di colpire è stata presa da Washington prima degli eventi di Idlib, che sono stati utilizzati semplicemente come scusa per una dimostrazione di forza”, ha affermato il ministero in un comunicato.

Siria, la bufala dell’attacco chimico: è stato colpito un deposito dell’Isis

isis-765814Conferme anche da Mosca Siria, la bufala dell’attacco chimico: è stato colpito un deposito dell’Isis
L’esercito siriano ha in realtà centrato un magazzino e una fabbrica di armi, all’interno dei quali gli integralisti avevano messo le sostanze chimiche
5 Aprile 2017 alle 20:17
Il ministero della Difesa russo ha confermato quanto era già stato anticipato dalle forze armate siriane, smentendo la bufala del presunto raid con armi chimiche nella provincia siriana di Idlib: in un comunicato, Mosca ha spiegato che l’aviazione del regime di Bashar al-Assad ha in realtà colpito “un magazzino terroristico” contenente “sostanze chimiche” nei pressi di Khan Sheikhun, negando quindi categoricamente che sia stato sferrato alcun attacco con armi chimiche. “Secondo i dati obiettivi del controllo russo dello spazio aereo, l’aviazione siriana ha bombardato vicino Khan Sheikhun un enorme magazzino terroristico che conteneva sostanze chimiche”, si legge nella nota. La menzogna, ripresa da quasi tutti i media mondiali, era stata come al solito diffusa dal fantomatico “Osservatorio Siriano per i Diritti Umani”, generatore di menzogne con sede in Gran Bretagna.
Mosca conferma quindi che da parte di Damasco non c’è stato nessun raid con armi chimiche, ma spiega che gli agenti tossici erano contenuti nel deposito di una fabbrica di armi controllata dalle milizie dello Stato Islamico, contro il quale è stato sferrato un attacco da parte dell’esercito siriano. Il portavoce del ministero russo, il generale maggiore Igor Konashenkov, ha detto mercoledì mattina che le attività militari russe hanno registrato un attacco delle forze aeree siriane sul deposito e sulla fabbrica nella periferia orientale della città di Khan Sheikhoun. Il comando dell’esercito siriano aveva già negato “categoricamente di aver utilizzato armi chimiche o sostanze tossiche a Khan Sheikhun” sottolineando di non averne mai fatto uso né di volerlo fare in futuro”.
Gli agenti tossici che hanno fatto strage a Khan Sheikhoun provenivano quindi da un arsenale dei ribelli, come ha spiegato in modo dettagliato il portavoce del ministero della Difesa russo, il generale maggiore Igor Konashenkov. Gli attacchi dei jet di Damasco avrebbero messo nel mirino depositi di armi e una fabbrica di munizioni nella periferia est della città, senza poter immaginare che i ribelli dello Stato islamico vi avessero prodotto e immagazzinato anche delle armi chimiche. Konashenkov ha sottolineato che il tipo di armi chimiche prodotte nella fabbrica colpita dai raid aerei erano già state utilizzate in Iraq ed erano state usate precedentemente dai ribelli di Al Nusra ad Aleppo, come dimostrerebbe il fatto che le vittime avevano sintomi analoghi a quelli osservati nelle immagini arrivate da Khan Sheikhoun.