Piacenza, ecco come la CGIL truffava i vecchietti

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http://www.lindipendenza.com/piacenza-cgil-truffa/

di REDAZIONE

Oggigiorno siamo pronti ad ascoltare anche le storie più improbabili e inverosimili. Ma che il sindacato dei pensionati (Spi) della Cgil di Piacenza avesse messo insieme un software truffaldino (era il gratta-gratta, dicono sotto i portici del centro di questa provincia nebbiosa, al Nord dell’Emilia) per poter rubare ai vecchietti le quote associative da loro mai sottoscritte, è una notizia che non ci aspettavamo proprio. Non se l’aspettava nemmeno, a dire il vero, la Cgil nazionale che ha tentato in tutti i modi di spegnere l’insostenibile scandalo che era già noto sul finire del mandato di Epifani ma che solo ora è approdato nelle aule del Tribunale di Piacenza dove il processo, forse per la sua delicatezza e complessità, si sta snodando molto lentamente, accompagnato dall’assordante silenzio di tutti i media nazionali che di solito starnazzano per molto meno.

Il processo contro le false deleghe Cgil si sviluppa lentamente anche perché, a istruttoria già avanzata, si è scoperto, ad esempio, che il software truffaldino della Cgil, che pescava nel mucchio senza guardare in faccia a nessuno (il requisito per essere spennati era solo quello di essere in pensione) aveva sottratto indebitamente anche le quote della madre di un magistrato che ha dovuto disimpegnarsi dal processo per evidente incompatibilità, essendo stata anche sua madre, fin a quel momento, una inconsapevole parte lesa. La Cgil regionale e nazionale, anziché fare chiarezza su questa vicenda truffaldina, ha cercato a lungo di spegnere lo scandalo arrivando addirittura a punire, non chi aveva scientificamente organizzato il furto delle quote indebite ai pensionati, ma «facendo leva, in modo arrogante, sul proprio potere, ha invece allontanato e disperso il gruppo dirigente Cgil che aveva denunciato e combattuto lo scandalo».

Quest’ultima affermazione è stata fatta da Gianfranco Dragoni, figura di spicco e integerrima del sindacalismo cigiellino locale fin dagli anni Cinquanta, sulle colonne del quotidiano locale Libertà che è diretto alla grande da un giornalista di razza come Gaetano Rizzuto. Lo stesso Dragoni ricorda che, inspiegabilmente «mancano, nel processo, l’Inps e il Garante della privacy». Per Dragoni «questo è un fatto grave perché centinaia di ignari pensionati, attraverso la penetrazione illegale nel sito informatico dell’Istituto previdenziale, si sono visti trattenere, sulla loro pensione, somme non da loro autorizzate». «Certo», ammette Dragoni, «dal gennaio 2011 l’Inps, proprio a seguito di questo scandalo, ha introdotto misure più stringenti contro il ripetersi di altri episodi fraudolenti ma non è comprensibile che l’Inps, la cui immagine è stata indubbiamente danneggiata, sia assente dal processo e lasci soli i suoi utenti». Dragoni poi aggiunge: «Lo stesso dicasi per il Garante della privacy al quale è sicuramente giunta la notizia dei fatti e che avrebbe dovuto su questi, aprire un’istruttoria». «Non solo», aggiunge Dragoni « gli avvocati difensori degli ex dirigenti Spi-Cgil coinvolti in questo scandalo hanno addirittura indicato come referente per trattare il ritiro della querela a suo tempo presentata da 129 pensionati, addirittura l’organizzazione dello Spi-Cgil di Piacenza» che è quella che ha organizzato lo scippo.

A questo punto, Gianfranco Dragoni è esplicito. Dice infatti che «per ridare alla Cgil l’autorevolezza che gli compete per poter svolgere il suo lavoro, ci vuole un riconoscimento pubblico degli errori commessi. E questo atto spetta al segretario generale della Cgil, Susanna Camusso» .

di Pier Paolo Albricci – FONTE ORIGINALE: http://www.italiaoggi.it

Picchia in ospedale la moglie che sta per partorire

perché questa brutale quanto vigliacca aggressione ad una donna ai media non interessa?

Immigrato picchia in ospedale la moglie che sta per partorire
Pubblicato da ImolaOggiCRONACA, NEWS lug 8, 2013
NAPOLI, 8 LUG – Picchia la convivente, al nono mese di gravidanza, in ospedale, dove era ricoverata in quanto prossima a partorire. E’ accaduto a Napoli, nel reparto di ginecologia ed ostetricia del II Policlinico.
L’uomo, un pregiudicato di 28 anni, Chinedu Marvelous, era andato a trovare la donna quando poi, per motivi banali, ha iniziato a picchiarla violentemente. E quando i medici l’hanno subito soccorsa, visto che si era accasciata al suolo, l’uomo ha cercato anche di impedire che lo facessero.
http://www.imolaoggi.it/?p=55474

Cassazione: “Dire Italia paese di Merda è vilipendio alla nazione”

Accadde che un vigile, a Montagnano, provincia di Campobasso, nel lontano 2 novembre 2005 fermò un uomo di 70 anni: la sua auto viaggava con un solo faro acceso. Ne seguì una vivace discussione tra il prossimo multato e l’agente. Quando contravvenzione fu, il guidatore si lasciò andare al seguente sfogo: “Invece di andare ad arrestare i tossici a Campobasso, pensate a fare queste stronzate e poi si vedono i risultati.
In questo schifo di Italia di merda…”. Il vigile zelante prese nota di quella frase e lo denunciò.

Mille euro di multa – In appello, il 26 aprile del 2012, per il viaggiatore senza faro che protestò aspramente contro la contravvenzione arrivò la condanna. L’uomo decise così di rivolgersi alla Cassazione.
Oggi il verdetto: colpevole di “vilipendio alla nazione”. Alla multa di ormai otto anni fa per il faro spento, oggi si aggiunge quella – salata – di mille euro per l’offesa al tricolore. L’uomo si era difeso sostenendo che non fosse sua intenzione offendere lo Stato e appellandosi al “diritto alla libera manifestazione di pensiero”. Una tesi che è stata però bocciata dalla Prima sezione penale di Piazza
Cavour, che spiega che si tratta di offesa alla nazione bella e buona, di una “espressione di inguiria o disprezzo che lede il prestigio o l’onore della collettività nazionale”. Secondo la Suprema Corte, inoltre, c’è l’aggravante del dolo generico, che si concreta “nella coscienza e volontà di ledere il prestigio e l’onore dell’intera nazione”.

“Offese brutali” – Gli ermellini aggiungono che “il diritto di manifestare il proprio pensiero in ogni modo non può trascendere in offese grossolane e brutali prive di alcuna correlazione con una critica obiettiva”. Si riscontra, dunque, il reato 291 del codice penale. E ancora, la Cassazione insiste sulla gravità dell’ingiuria “al cospetto dei verbalizzanti e dei numerosi cittadini presenti sulla pubblica via”.
A nulla serve appellarsi ai “veri sentimenti nutriti dall’autore e dal movente, nella specie di irata contrarietà per la contravvenzione subita”. Per le toghe, dunque, la condanna è sacrosanta e inappellabile.
La “pubblica difesa” – Inutile sottilineare come il caso abbia scatenato un immediato tam-tam sui social network, Twitter in particolare (proprio come quando la stessa frase fu rubata a Silvio Berlusconi, intercettato con Walter Lavitola e poi messo alla pubblica gogna con scarsi risultati). Anche in questo caso, più che di pubblica gogna, si può parlare di pubblica difesa. Il popolo dei cinguettii, pur con diverse eccezioni, nella stragrande maggioranza assolve l’uomo colpevole di “vilipendio”. I commenti piovono a ritmo frenetico. C’è chi si limita a
ricordare ai suoi followers, come@FraNato, che “secondo la #Cassazione è vilipendio alla Nazione dire che l’Italia è un pasede di m…in pubblico. Occhio”. Ma c’è chi, invece, ci va giù pesante.

“Arrestatemi – L’utente @rusmarco, per esempio, trova un escamotage per evitare la condanna: “Diremo allora Paese di m…Più generico”. C’è chi si scandalizza, come @PaolaBrambillas: “NO COMMENT!!”, grida tutto in maiuscolo. C’è chi provoca, come@matteosalvinimi: “L’Italia è un Paese di merda. Arrestatemi”. Quindi qualcuno suggerisce di “shakerare” le parole, l’utente@migranoleruote: “E se provassimo con scusa merda se ti chiamo Italia?”. @re_assoluto invece si indigna: “Ma che Paese di merda è quel Paese di cui è proibito dire che è un Paese di merda?”. C’è chi, come @hiddenyears, fa due conti: “Ecco come far cassa! 1000 euro x 60 milioni di persone = 60 miliardi”. @gabrichelini è arrabbiato nero: “Italia Paese di merda: dirlo è reato. E invece #esserlo è una #truffa aggravata ai cittadini”. @Detta_Lalla, infine, è laconica: “Sono rovinata”.
http://altrarealta.blogspot.it/2013/07/cassazione-dire-italia-paese-di-merda
-e.html

I Troll: prevedibili, scontati, noiosi (da evitare SEMPRE)

Posted By Alberto Medici On 28 giugno 2013

 

troll

 Perchè uno dei regali più belli che abbiamo ricevuto, con la tecnologia e internet, è proprio la possibilità di scrivere e leggere, e scrivendo e leggendo scambiare opinioni, aumentare e diffondere la conoscenza, crescere, maturare, in un modo che a volte di persona non si riesce a fare. Ho in mente certe riunioni familiari, in cui c’è sempre il personaggio che “tiene banco“, alza la voce, butta tutto in caciara e impedisce lo svolgersi di un confronte sereno, equilibrato, costruttivo.Oppure l’opposizione (magari degli anziani) a certi argomenti, o le pregiudiziali, sia da destra che da sinistra, che impediscono di affrontare certe discussioni.

 Invece sul web, un po’ per l’anonimato, ma soprattutto perchè i tempi sono diversi, e lo scrivere rende indispensabile filtrare, sintetizzare, meditare quello che si esprime, si trova un ambiente estremamente favorevole allo scambio di informazioni, idee, opinioni, anche nella contrapposizione, ma sempre “filtrata” dal mezzo. A riprova di questo, il successo dei forum o la grandissima importanza che hanno i commenti nei blog come questo, dove, molte volte, come ho già sostenuto, il post è a volte quasi solo una scusa per avviare la discussione, e andando a scorrere i commenti si trovano moltissimi spunti interessanti ed elementi di arricchimento.

 Siccome però a qualcuno dà fastidio che ci sia questo spazio, questa agorà incontrollabile, dove non basta immettere notizie di veline e calciatori, di sesso e di corna, di milioni di euro pagati a questo o a quello e di scandali, per distrarre la gente, come impedire lo sviluppo e la crescita di questa coscienza collettiva? La soluzione è presto trovata: pagare un gruppetto  (non ne servono neanche poi tanti, secondo me in Italia non sono neanche 100) di disturbatori di professione, pennivendoli che, coperti da diversi nickname (e, dopo i primi scivoloni iniziali, anche da diversi IP address, altrimenti si smascheravano facilmente) si inseriscono nelle discussioni buttando tutto in caciara, in rissa, offesa gratuita.

 Sul blog di Daniele Passerini, 22passi, è uscito qualche tempo fa questo articolo [2] in cui un presunt “whistleblower” (un insider)raccontava la sua esperienza di “seminatore di zizzania a pagamento“. Magari tutto inventato, però se leggete i commenti viene data assoluta e inequivocabile conferma della presenza di tali disturbatori. Anche Maurizio Blondet qualche anno fa aveva riportato la notizia di un piccolo stato mediorientale (“l’unica democrazia del medio oriente”, “i fratelli maggiori”, dice niente?) che aveva assoldato schiere di questi personaggi incaricati di sorvegliare le varie discussioni in giro per il mondo ed intervenire allo scopo di depistare; addirittra pochi mesi fa è venuta fuori la notizia che la stessa comunità europea aveva stanziato dei fondi per infiltrare commentatori anonimi allo scopo di rovinare le discussioni anti-Europa.

 Bene. Se, come dice Noam Chomsky, fra i mezzi usati dal potere uno è quello di conoscere alla perfezione la psicologia dei sudditi, noi, che non siamo scemi, abbiamo l’intelligenza e i mezzi per contrapporci. E, nel mio piccolo, lo faccio riportando la mia esperienza con uno dei “campioni” fra i debunkers, tale Claudio Gentile che si firma col nickname di Lefou reloaded; ne ho già parlato in questo post. [3]

 La storia: siccome in un suo video lui lamentava il fatto che i cosiddetti “complottisti” non avessero il coraggio di affrontarlo in diretta, io lo invitavo ad una diretta sul signoraggio. La sua prima risposta fu che il signoraggio non esiste, per cui non c’è nulla da discutere. Al che gli risposi che, visto che era così sicuro, sarebbe stato facile per lui smontare la mia tesi. Lui mi rispose: “prima mi dica la sua tesi, e poi deciderò se vale la pena affrontarla“. Insomma, per farla breve, dopo un po’ di insistenza riuscimmo ad organizzare, e il risultato fu il video che linko sotto. Non andate a vederlo, è abbastamza noioso, ma segnalo solo che ad un certo punto dice, in uno dei suoi ragionamenti (pieni di interruzioni, digressioni, parentesi, ecc., ): “.. e, siccome non c’è inflazione, se non in misura minima, questo evidenzia che non c’è creazione di moneta dal nulla come sostengono i signoraggisti;

 Ora, l’altro giorno, grazie ad una affermazione trovata sul libro del premio nobel per l’economia Paul Krugman, gli inserivo questo commento sulla sua pagina facebook:

 Il premio Nobel per l’economia Paul Krugman dice che la Fed crea denaro dal nulla. Niente da commentare?

e la sua risposta, prima:

 Come è ovvio per tutti coloro che conoscono il meccanismo di emissione monetaria. E quindi?

 e poi:

 L’emissione è “ex nihilo”, altrimenti la BC non potrebbe decidere di emetterne quanta ne vuole.

 Quindi, ancora una volta, ammette che il denaro è creato dal nulla, e addirittura la BC ne emette quanto ne vuole. Ne è seguita una discreta serie di botta e risposta che cito volentieri perchè (se volete andare a leggere si trova qui, su FB [4])  paradigmatica (cioè, esemplificativa e didascalica) del comportamento di questi disturbatori, che si può riassumere nei seguenti punti:

1.     negare, negare sempre anche l’evidenza (“e allora?”; ma come allora: hai negato il signoraggio, hai detto che non è vero che le banche creano moneta, e adesso pensi di cavartela così?))

2.     complicare le cose semplici: come ha scritto un amico fb, Matteo Perna: “Negare la verità è impossibile, ecco perché per poter negare l’evidenza bisogna per forza usare termini e modi diversi anche se in realtà esprimono esattamente la stessa cosa del concetto sintentico. Solo chi ha una buona capacità di ragionamento riesce a capire questo sottile meccanismo di menzogna. Spesso la gente normale viene truffata proprio in questo modo: si sta parlando della stessa cosa, ma sembra che si parli di due cose completamente diverse, e su questa cose le persone rimangono in dubbio. Ecco il compito del debunker, far rimanere le persone costantemente nel dubbio. Smentire e smentire la realtà dei fatti.” ; L’immagine migliore che mi viene in mente è questo: Io odio la pizza. Però vado matto per quei dischi di pane con pomodoro e origano e mozzarella cotti in forno a legna. Ma- ripeto- la pizza mi fa schifo

3.     attaccare l’avversario personalmente (la speranza è che si dimentichi dell’oggetto contestato e passi a sua volta ad offendere) ( Alberto Medici, qua lei è l’unico a vivere di queste fregnacce, la smetta di fare il minchione….comincerà a parlare di apparizioni mariane e di come satana governi la BCE…. Forse rendendosi conto che nessun organo di potere da peso alle sue parole, tanto da non metterla nemmeno a tacere o smentirla, le può far capire quale sia il valore dei suoi argomenti.Lei è ignorato, caro Medici, non per ignoranza, ma perché non vale la pena starla a sentire) Come se attaccare me servisse a nascondere la realtà della loro contraddizione;

4.     dividere il fronte opposto tirando in campo argomenti che non c’entrano nulla nella speranza che gli oppositori si dividano almeno su quelli (…Alla fine anche gli antivaccinisti si vaccinano. …Solo i cretinetti ci credono davvero….E di quello che si è iniettato il vairus dell’omosessualità pedofila? Ne vogliamo parliamo? SVEGLIA!!1!!!UNDICI!!!). Ancora una volta, lo scopo è quella della distrazione: siccome la contraddizione, l’incoerenza sono sotto gli occhi di tutto (grazie a Dio Internet conserva la memoria) l’unica via di fuga è salvarsi in corner sperando di avviare un nuovo “ramo” di discussione.

Insomma, il consiglio per tutti è: evitare accuratamente questi perditempo. Loro hanno un interesse a fare quello che fanno, voi perdereste solo tempo, pensando che ci sia della buona fede dietro, e, se non state attenti, rischiate di perdere anche un po’ di serenità (mentre il suggerimento migliore è quello del Sommo Poeta: “non ti curar di loro, ma guarda e passa”).

 I commentatori seri, anche quando non sono d’accordo, si caratterizzano invece per tutt’altre caratteristiche: educazione, voglia di capire, magari portano argomenti, ma non ricorrono mai ai 4 punti sopra.

 Conclusione: Non diamogli spazio. Mai. Don’t feed the troll.

 URLs in this post:

 [1] Perchè mi occupo ancora una volta di Troll?: http://www.ingannati.it/2011/09/14/troll-se-lo-riconosci-lo-eviti/

Orge di sangue, crocifissioni e animali squartati. La chiamano “ arte”

Orge
          di sangue, crocifissioni e animali squartati. La chiamano
          “arte”

by Daniele Di Luciano 23.giu 2013

 Un profluvio di sangue, con animali squartati sul palco, crocifissioni, simboli religiosi contaminati, viscere dappertutto. Secondo Hermann Nitsch questa è arte, ed è con questo spettacolo che si presenterà al Teatro Centrale di Lipsia per tre giorni, dal 21 al 23 giugno.

Anche il titolo non lascia spazio a dubbi: “Orgia di sangue”.

Le associazioni animaliste sono le uniche per il momento a protestare di fronte a questa ennesima pretesa di portare l’osceno e la tortura davanti al pubblico. Nitsch assicura che gli animali sono già morti quando arrivano a teatro, quindi non “soffrono”, quindi la sua perfomance è legittima. Ma questa pallida scusa non è bastata a scatenargli contro una petizione per togliere lo spettacolo dal palinsesto.

In compenso nessuno sta protestando per l’uso indegno della simbologia cristiana, pasticciata secondo un gusto splatter e privata di tutta la sua sacralità.

 nocristianofobia

 Tratto da: Fonte

 

Yemen: sposa bambina muore dopo tre giorni dal matrimonio

Guardate la foto di questa povera bambina indifesa e ditemi se non viene voglia di “spaccare il mondo”! Le bestie , tra loro, si rispettano molto più degli umani.


Come dice   Tristan Bernard 
– Due cose mi sorprendono, l’intelligenza delle bestie e la bestialità degli uomini-


La triste morte di Ilham Mahdi Shui al-Asi dovrebbe portare a riflettere. Ilham era una bambina di dodici anni, promessa sposa ad un uomo di trenta. L’uomo aveva sposato la piccola dopo aver ceduto la sorella ai famigliari della vittima. Un possibile, e ‘comune’ matrinonio di scambio, dunque. Ma lo scioccante epilogo vede la piccola Ilham ricoverata all’ospedale al-Thawra, (ci troviamo a nella provincia settentrionale di Hajjah, Yemen) solamente tre giorni dopo aver convolato a nozze. Il motivo? Un’emorragia vaginale, cominciata la prima notte dello sposalizio che, non essendo stata curata, ha provocato la morte della bambina. Il quotidiano ‘Yemen Observer’ parla di una “brutale aggressione sessuale”. Arwa al Rabie, la dottoressa che ha seguito la piccola Ilham, secondo quanto riportato dal giornale, sostiene che la vittima sia morta dissanguata, martedì scorso, perchè non è stata curata in tempo. A Sanaa si discuteva una possibile legge che vieti il matrimonio a ragazze con meno di 17 anni. A questa proposta parlamentare si oppongono fermamente i gruppi islamici, ritenendo che sia un provvedimento contro la Sharia, la legge islamica. La legge, a tutela delle bambine, era infatti stata già approvata a febbraio dello scorso anno, ma poi bloccata da alcuni deputati, che l’avevano definita ‘anti-islamica’. Migliaia di donne invece erano scese in piazza a manifestare affinchè la legge venisse approvata. Sperando infatti che possano non esistere più ‘martiri’ dalla giovinezza negata.

 fonte: ilcannocchiale 

SPOSA BAMBINA

La notizia è emersa  grazie a “Forum al-Shaqaiq” una organizzazione per la difesa dei Diritti Umani yemenita che ha denunciato il fatto avvenuto il 29-marzo-2010 e indicando la piccola Ilham come una “martire dei matrimoni combinati”.

Ogni anno, nel silenzio più assoluto, muoiono centinaia di bambine come è morta la piccola Ilham Mahdi Shui al-Asi, una strage di innocenti che va fermata a tutti i costi. E se qualcuno pensa che queste cose avvengono solo nei Paesi islamici si sbaglia di grosso. Queste usanze sono ben radicate anche in occidente, importate dagli uomini musulmani. E se in occidente la legge in teoria punisce questi veri e propri atti di pedofilia, in pratica tutti i Governi (nessuno escluso) tollerano quelle che vengono chiamate “usanze religiose”. La regola è “non interferire”.


Invece è ora di interferire, è ora di intervenire per liberare queste bambine da una legge medioevale che le costringe ad atti che definire contro natura è dir poco. Si inizi a intervenire seriamente in occidente senza paura di “interferire nelle usanze religiose”, non c’è niente di religioso in tutto questo. C’è solo la porcheria di uomini che andrebbero chiamati senza indugio con il loro nome: maiali. Almeno lo si faccia in occidente perché farlo nei paesi islamici sarà problematico, anche se qualcosa bisogna pur fare per interrompere questa strage di innocenti. Si inizi, per esempio, con il finanziare i movimenti femministi nei Paesi islamici. Si continui poi con forti pressioni internazionali sui Governi affinché introducano leggi a tutela della donne minorenni e contro i matrimoni combinati. In occidente si punisca severamente chi si macchia di questi orrendi crimini e, soprattutto, si rendano le donne musulmane consapevoli dei loro Diritti affinché si ribellino alla misoginia degli uomini musulmani.
E se qualcuno si fosse chiesto del perché l’Islam tace sugli scandali pedofili che stanno investendo la Chiesa cattolica, ora lo sa.
Dovrebbe essere chiaro che la difesa dei diritti umani è parte integrante della missione della Chiesa nel mondo. Così la Chiesa non può tacere quando i diritti che vengono da Dio sono violati e calpestati. Questi diritti prevalgono su ogni divisione di razza, tribù, colore della pelle, credo religioso e sesso!

http://ilmioblog-annamaria.blogspot.it/2012/07/yemen-sposa-bambina-muore-dopo-tre.html

 

Mentre a Sanaa si discute una controversa legge che vieti il matrimonio alle ragazze di meno di 17 anni, una bambina di 12 anni è morta nella provincia settentrionale di Hajjah in seguito ad una emorragia vaginale tre giorni dopo aver sposato un uomo di quasi 30 anni, riferisce oggi il quotidiano ‘Yemen Observer’, che parla di «una brutale aggressione sessuale».
Lo stesso giornale cita la dottoressa Arwa al Rabie, dell’ ospedale locale, secondo cui la bambina, Alham Mahdi Shoai, è probabilmente morta dissanguata, martedì scorso, poichè non è stata curata per tempo, quando è iniziata l’emorragia. La dottoressa si dice contraria ai matrimoni in giovanissima età, perchè «oltre ai rischi legati a gravidanze, le spose bambine non possono svolgere i loro compiti relativi alle richieste dei loro mariti». La vicenda di Alham è stata denunciata anche dal Forum delle Sorelle per i diritti Umani, una associazione yemenita che si batte contro il fenomeno delle spose bambine, secondo cui in questo caso si è trattato di un «matrimonio di scambio».
La famiglia dello sposo non ha «pagato una dote», poichè hanno dato in sposa al fratello di Alham una bambina della stessa età, ha detto al Gulf Times di Dubai il portavoce dell’ associazione, Majid al Methhaji. Un paio di settimane fa davanti al Parlamento yemenita si è svolta una manifestazione di diverse centinaia di donne per sostenere una legge che vieta il matrimonio alle bambine. Appena due giorni prima, migliaia di donne avevano a loro volta manifestato invece contro la stessa legge, sostenendo che «non è lecito vietare ciò che Dio permette».
La pratica dei matrimoni forzati nello Yemen è ben radicata e la legge che intende regolamentarli è stata in realtà già approvata a febbraio dello scorso anno, per poi essere però bloccata e inviata alla Commissione parlamentare di esame da un gruppo di deputati che l’ha bollata come anti-islamica. Secondo uno studio del ministero per gli affari sociali, un quarto delle yemenite si sposa prima dei 15 anni. Complice la struttura tribale della società e una povertà endemica, soprattutto nelle zone rurali. Ma anche la religione ha un peso fondamentale: come ha recentemente ricordato un religioso saudita in una intervista televisiva, «il Profeta Maometto è il modello da seguire», ed egli «ha preso in sposa Aisha che aveva sei anni».

http://www.ternimagazine.it/17660/cronache/dal-mondo-ecco-la-legge-dellislam-bambina-di-12-anni-muore-dissanguata-dopo-rapporto-con-il-marito-trentenne.html

Ammazzateci con l’Imu

nov 062012

di Fabrizio Giusti

Aumenti di imposta, rispetto all’Ici, fino al 207% per i contratti liberi e al 2.330% per quelli concordati. È quanto dovranno aspettarsi i proprietari di immobili locati facendo i conti dell’esborso complessivo della nuova imposta sugli immobili, l’Imu, rispetto alla vecchia Ici.

Secondo Confedilizia, sarà proprio l’applicazione della maggiore aliquota deliberata dai vari Comuni, rispetto a quella base uniformemente adoperata per la prima rata e pari al 7,6 per mille, ad avere effetti molto pesanti, soprattutto per chi ha affittato con contratti «liberi», per i quali gli aumenti percentuali sono tutti a tre cifre e 13 capoluoghi su 20 hanno scelto l’aliquota massima.

”L’effetto finale – Confedilizia – sarà che salteranno i contratti calmierati, quelli che erano stati accettati dai proprietari proprio in virtù del trattamento fiscale agevolato che li contraddistingueva. In questo modo i Comuni si ritroveranno con una richiesta di affitti agevolati che si tradurrà in una maggiore spesa”.

La maggiorazione dell’esborso dell’imposta da Ici a Imu è determinata oltre che dall’aumento dell’aliquota, dall’incremento del 60% della base imponibile, dovuto alla variazione del moltiplicatore da applicare alla rendita catastale.

Così l’Europa distrugge l’industria italiana

di Marcello Foa

 

 

 

 

Un paio d’anni fa, quando ero ancora inviato de “il Giornale”, seguii e appoggiai la battaglia di un gruppo di imprenditori italiani che chiedevano una cosa semplice e di buon senso ovvero che solo che chi produce davvero in Italia possa usare il marchio Made In. Ricevo ora la lettera di Roberto Belloli, un vero eroe dei nostri tempi, che segna la fine di quella battaglia. Fine amara, considerato che il Parlamento italiano all’unanimità aveva votato la legge promossa da Belloli e dai Contadini del Tessile, ma che l’Europa ha bocciato. Questa vicenda dimostra che primo l’Italia non è più un Paese sovrano e forse giornali e partiti dovrebbero dirlo con chiarezza al popolo italiano; secondo che viene dato l’ennesimo schiaffo a quei pochi imprenditori che si ostinano a produrre in Italia, disprezzati dai politici, massacrati dalle tasse e dalla burocrazia, umiliati dall’Europa. Senza industria l’Italia muore, ma questo a Monti e ai suoi sodali europei non importa proprio nulla. Sono indignato.

Ecco la lettera che Belloli ha inviato all’onorevole Muscardini dopo la decisione europea.

Gentile Signora Muscardini,
io che sono un “piccolo” , un contadino del tessile , e quindi conto meno di nulla, non sono affatto sorpreso, e per niente stralunato dalla decisione che “finalmente” la Commissione Europea ha preso dopo 7 anni di discussioni (accanimento terapeutico ?!) “.. John Clancy portavoce del commissario europeo al commercio Karel De Gucht ha difeso la decisione della Commissione UE di non portare avanti la proposta di regolamento sul MadeIn!..”

Probabilmente all’uomo della strada tutto questo non arriverà mai, vista la connivenza tra i “poteri forti”, la politica e l’informazione, e quindi, quasi nessuno, saprà che la causa della mancanza di posti di lavoro, dello sbriciolamento delle filiere produttive e della totale assenza di un’economia reale, dipende in gran parte, dall’incapacità di chi “pasticcia” in Europa di prendere delle decisioni, o meglio della passività nel farsi imporre delle decisioni, che siano essi alti o “bassi” commissari europei.

Quello che lascia perplessi e amareggiati non è la decisione di non portare avanti una proposta di regolamento, ormai mummificata e ribollita, passata attraverso un dedalo di commissioni, pareri legali e esami di conformità favorevoli e sfavorevoli, tra l’euforia e l’affanno di un esercito di europarlamentari impegnatissimi, ma la totale mancanza di volontà di una nazione (l’ Europa ) di proteggere il lavoro dei propri cittadini !!

Cara Signora, mi fa molto piacere che Lei sia “fortemente preoccupata” e che “contesti la decisione della commissione” ma ormai a noi piccoli imprenditori (tessili e non) questo non basta più, e non ci facciamo nemmeno più comprare da una babilonia deresponsabilizzante, dove la colpa è sempre e solo di qualcun altro !!

Non voglio cadere nel qualunquismo dell’antipolitica, nella demagogia del “cosa siete lì a fare??”, ma il grido di dolore di chi sta morendo, e urla la propria rabbia perché conosce la cura per guarire, voi proprio non lo ascoltate ?
Mi piacerebbe sapere cosa vi dite nella stanza dei bottoni , quando Barroso definisce obsoleto il made in , vorrei sapere come pensate di risolvere la crisi che ci sta sterminando, che lascia milioni di giovani senza lavoro, senza riportare in Europa le produzioni, adesso che anche la “santa produzione di automobili ” sta tirando le cuoia nonostante tutti gli aiuti europei e i soldi sperperati .

Gli altri paesi ( quelli bravi li chiamano BRICS ) , sono molto attenti alle loro filiere produttive, le coccolano e le proteggono, perché sanno che sono l’unica possibilità per fare economia reale e sana , ma noi no! , noi in europa siamo liberisti , Monti ha detto che il made in…: “si trattava di una boiata”, è un’affermazione discutibile e anche un pochino priva di stile, ma che comunque non risolve nulla , Lei crede davvero che il fondo salva stati, possa essere la soluzione della nostra crisi ? o gli eurobond ? , io NO !!

Noi siamo ancora lì a farci delle “pippe” con le norme del WTO, mentre Cinesi, Indiani, Pakistani, Vietnamiti, e etnie varie ci sommergono di prodotti FUORI LEGGE, in dumping, il Brasile alza dazi al 70% , la Turchia del 40% , gli USA impongono l’etichettatura obbligatoria del prodotto e la tracciabilità, la Cina impone per l’importazione nel suo mercato dei controlli così restrittivi che le nostre aziende spesso si vedono rimbalzare la merce per un cavillo, in Europa arrivano scarpe tinte con il cromo esavalente, maglie con le ammine aromatiche, plastiche tossiche per i giocattoli, le composizioni fibrose non vengono minimamente rispettate e l’Europa sta a guardare !!??

E tutto quello che sapete fare è un misero comunicato stampa ??

Sono veramente deluso, speravo che una situazione così disperata, imponesse ( almeno in parte) di lasciare da parte i soliti interessi di pochi, a scapito degli interessi di molti, ma vedo che nonostante tutto prevale ancora la forza di chi ha in mano il guinzaglio del potere.

Roberto Belloli
Contadino del tessile (obsoleto)
Reparto Produzione

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