Coronavirus, lo studio shock che ha fatto cambiare idea a Gran Bretagna, Stati Uniti e Francia

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Coronavirus, lo studio shock che ha fatto cambiare idea a Gran Bretagna, Stati Uniti e Francia

I ricercatori dell’Imperial College: se si fosse continuato a ignorare la minaccia, ossia frapponendo una risposta quasi assente anti-coronavirus, negli Usa ci sarebbero stati 2,2 milioni di morti e fino a 510 mila in Regno Unito

dal nostro corrispondente ANTONELLO GUERRERA

 

17 marzo 2020

Focus – Coronavirus: Che succede in Europa? In Francia è assalto ai treni

LONDRA –  È lo studio che ha fatto cambiare idea a Boris Johnson e Donald Trump, inizialmente restii a prendere misure drastiche contro il coronavirus. Non solo: ha convinto anche il presidente francese Emmanuel Macron, per cui la “Francia ora è in guerra”, dopo che il capo dell’Eliseo ha adottato nelle ultime ore misure dure e restrittive simili a quelle italiane. Lo studio in questione si chiama “Impact of non-pharmaceutical interventions (NPIs) to reduce COVID- 19 mortality and healthcare demand” e gli autori sono un team di coordinato dal professor Neil Ferguson dell’Imperial College di Londra, una delle massime istituzioni di ricerca e medicina pubblica al mondo.

 
Lo studio guidato dal professor Ferguson è stato decisivo perché ha dimostrato ai leader e alle task force di Stati Uniti, Regno Unito e Francia quali sarebbero stati i catastrofici rischi di un approccio troppo morbido nei confronti della minaccia del Coronavirus. Sin dall’introduzione dello studio, Ferguson è chiarissimo: “Questo è il virus respiratorio più pericoloso dall’influenza H1N1 del 1918. In assenza di un vaccino”, che non si prevede prima di 18 mesi, “queste sono secondo noi le misure di salute pubblica, le cosiddette non-pharmaceutical interventions (NPIs), per ridurre la diffusione della malattia”.

Coronavirus, lo studio shock che ha fatto cambiare idea a Gran Bretagna, Stati Uniti e Francia

Lo studio non ha lasciato molto spazio di discussione ai leader mondiali. Secondo Ferguson e gli altri ricercatori, infatti, se si fosse continuato a ignorare la minaccia, ossia frapponendo una risposta quasi assente anti-coronavirus, negli Stati Uniti ci sarebbero stati 2,2 milioni di morti e fino a 510 mila in Regno Unito. Una strage colossale. Ma anche una risposta blanda avrebbe generato  perdite estremamente gravi e un enorme numero di vittime, secondo Ferguson: il cosiddetto “scenario 1”, ossia un approccio che prevede misure limitate alla mitigazione del coronavirus, rallentandone semplicemente la diffusione e così allentare la morsa sul sistema sanitario, avrebbe causato in ogni caso almeno 260mila morti in Regno Unito e circa un milione in America.

 
Ecco perché ieri Johnson, come Trump negli ultimi giorni, ha cambiato strategia. Seppur, nel caso inglese, non implementando l’isolamento di un paese intero o chiusure forzate di locali pubblici come hanno fatto l’Italia e altri Paesi. Fino a ieri, infatti, il Regno Unito  aveva adottato il suddetto “scenario uno”, limitato all’isolamento di una settimana per i soggetti con potenziali sintomi di coronavirus, e poche altre limitazioni. Oggi invece, ci sono misure molto più stringenti, sebbene tuttora volontarie, come “uscire di casa solo per i servizi necessari o per esercizi fisici ben distanziati dalle altre persone, ridurre gli spostamenti all’interno del Paese, lavorare da casa per quanto possibile e limitare drasticamente i contatti e i luoghi pubblici, e quindi i tradizionali pub, discoteche, ristoranti, cinema, teatri”. Non solo: se si ha uno dei due sintomi del coronavirus (febbre alta o tosse persistente), il soggetto dovrà astenersi dall’uscire per una settimana mentre “tutto” il resto della famiglia dovrà rimanere in quarantena per due settimane. Mentre le categorie “più fragili” dovranno restare a casa per 12 settimane, con o senza sintomi, ossia tutti gli ultrasettantenni, adulti con meno di settant’anni con patologie serie e infine le donne incinte.
 
Perché nel report, Ferguson e l’Imperial College sono chiari anche su un altro punto: “Ci sono due strategie per combattere il coronavirus: mitigazione o soppressione. La prima punta semplicemente a rallentarne la diffusione, riducendo la pressione sul sistema pubblico e proteggendo i più deboli. La seconda, soppressione, mira invece a invertire la tendenza del contagio, a ridurre i casi e lasciare queste misure a livello indefinito”. Secondo l’Imperial College questo secondo scenario è quello da adottare adesso, perché ridurrebbe le morti al numero comunque tragico di “migliaia” o “decine di migliaia di persone”.
 
Tuttavia, pure questo approccio avrebbe un costo altissimo in altri termini, sociali e di salute anche mentale della popolazione, in quanto in Cina e Corea del Sud sono state applicate in tempi brevi, da noi no. Quindi, ora, queste misure per funzionare dovranno essere implementate per molti mesi, secondo Ferguson, “forse fino a quando sarà trovato un vaccino”. Anche se potrebbero essere allentate nei mesi estivi di luglio e agosto, tenendo presente sempre che il virus potrebbe tornare. 
 
Oltre alla svolta arrivata da Johnson ieri, come scrive il New York Times anche Trump e i suoi esperti si sono lasciati convincere da Ferguson nei giorni scorsi: lo studio pubblicato oggi dall’Imperial College è infatti arrivato in anteprima alla Casa Bianca – come a Downing Street – durante il weekend scorso e subito dopo è arrivata la svolta del presidente statunitense. Le Monde, invece, racconta che la ricerca di Ferguson ha avuto l’effetto di un “elettroshock” per Macron: il giorno stesso della sua presentazione all’Eliseo, il presidente francese ha annunciato difatti la chiusura di scuole, caffè e ristoranti.

No TAV – Comunicato Stampa 19 marzo 2020 – Il messaggio della Pandemia COVID-19: “Niente sarà più come prima”

Comunicato Stampa

PresidioEuropa

Movimento No TAV

19 marzo 2020

www.presidioeuropa.net/blog/?p=21352

Il messaggio della Pandemia COVID-19:

“Niente sarà più come prima”

Siano fermate le Grandi Opere Inutili e Imposte

La Torino-Lione è un’opera in deroga al principio di legalità

Le decisioni adottate in questi giorni dagli Stati per fermare la Pandemia Covid-19 stanno provocando un caos economico a livello planetario che non è ancora leggibile in tutta la sua devastante dimensione.

Finanziamenti pubblici miliardari sono stati concessi nella speranza di salvare vite umane e di evitare la distruzione delle economie che potrebbe mettere in pericolo la sopravvivenza a breve e medio termine di milioni di persone.

Tutti, o quasi, lo hanno ormai capito: Niente sarà più come prima.

Le scelte sbagliate

Non lo hanno compreso però molti Decisori politici, Banchieri, Finanzieri, Imprenditori, Comunicatori che, temendo la distruzione dei modelli economici e stili di vita a cui erano abituati, sostengono che “prima si vince la guerra e poi si ricostruiscono le economie” prevedendo un programma che è peggiore del male: fare le Grandi Opere.

Questa non è un’ipotesi ma è contenuta nelle affermazioni del Direttore Generale di TELT Mario Virano che, di fronte all’emergenza Covid-19, afferma che sì, ci saranno dei rallentamenti nei cantieri della Torino-Lione, ma l’opera nonostante tutto va avanti”.

Questo ambizioso signore è il difensore della conservazione a tutti i costi (whatever it takes) delle scelte sbagliate denunciate da decenni dal Movimento No TAV che si oppone ad un investimento come la Torino-Lione, inutile, senza ritorno economico, distruttore dell’Ambiente e del Clima.

L’alternativa

Ma se Niente sarà più come prima, allora siano subito fermate le scelte che devastano la Natura e contribuiscono al Cambiamento Climatico come la Torino-Lione, progetti che distruggono le risorse pubbliche e impediscono l’affermazione di un nuovo modello economico e sociale di cui la Pandemia Covid-19 esalta l’assenza.

Il Movimento No Tav afferma che le attese di Virano “entro fine mese ci sarà la firma a Bruxelles sull’accordo per i finanziamenti e a fine aprile le offerte per il bando di gara per il tunnel di base lato francese” non sono compatibili con la decisione che gli Stati membri e l’Unione europea hanno assunto di realizzare solo progetti validi per il bene del Pianeta e la salute dei suoi abitanti (Green Deal).

Il compito dei Parlamentari europei e della Commissione europea

Se Niente sarà più come prima, allora questo è il momento che vengano assunte decisioni da troppo tempo rinviate.

È intanto urgente e indispensabile che sia fermata la proroga del Grant Agreement del 25 novembre 2015 scaduto il 31 dicembre 2019 (finanziamento della Torino-Lione) e bloccata l’inclusione del progetto Torino-Lione nell’Allegato al nuovo Regolamento CEF durante la sessione di approvazione del Parlamento Europeo del Budget Pluriennale QFP 2021-2027.

Italia e Francia invece, con spirito distruttore, hanno chiesto alla Commissione europea un’impossibile proroga di tre anni al finanziamento ad oggi utilizzato a meno della metà, così violando gli impegni assunti con l’Unione europea del 2015.

La cancellazione del saldo inutilizzato è un dovere della Commissione europea sulla base del principio europeo “use it or lose it” (usalo o perdilo), già adottato per il primo finanziamento nel 2013 a causa della confermata incapacità tecnica e amministrativa di TELT (cfr. questo Rapporto).

Non cancellando il finanziamento la Commissione europea premia l’incapacità del promotore TELT e favorisce un progetto sbagliato che avanza così lentamente con talmente tanti ritardi che persino i promotori hanno da tempo capito, ma non lo ammetteranno mai, che questo tunnel non serve all’Italia e alla Francia né oggi né domani, ma perseverano al solo scopo di sostenere economicamente le imprese che lo costruiscono.

Se il Parlamento europeo escluderà la Torino-Lione nel momento in cui approverà fra qualche settimana il Bilancio Pluriennale 2021-2027, sarebbero liberati alcuni miliardi di € di fondi europei per scopi più urgenti e indispensabili.

Il messaggio delle cittadine e dei cittadini al Governo italiano e al Parlamento

Il Movimento No TAV esige l’abbandono di un’opera in deroga al principio di legalità

Spostare le enormi quantità di risorse economiche previste per un’opera inutile (il cui costo totale è più di 26 miliardi di €) faciliterà l’Italia, la Francia e la Ue a dare risposte ai problemi urgenti dei cittadini: oggi il contrasto al Covid-19 e domani l’irrobustimento della sanità pubblica e la realizzazione di centinaia di piccole opere utili da decenni attese dai cittadini.

Per Eddi due anni di sorveglianza speciale: «La solidarietà tra popoli fa paura»

https://ilmanifesto.it/per-eddi-due-anni-di-sorveglianza-speciale-in-assenza-di-reato/?fbclid=IwAR38PnLndMtlKX2-cYdt5XEMX6QKCI9irJ6QH-qibWWSO7GUpELXiV8C8zM

manifesto

Italia/Rojava. Intervista a Maria Edgarda Marcucci, ex combattente dell’unità curda delle Ypj, dopo la decisione del Tribunale di Torino di comminarle la misura di limitazione grave della libertà. A un anno dall’uccisione di Lorenzo Orsetti, accettata la tesi della Procura: pericolosità sociale perché politicamente attiva

Maria Edgarda Marcucci insieme a Davide Grasso, Paolo Andolina, Fabrizio Maniero e Jacopo Bindi

 Maria Edgarda Marcucci insieme a Davide Grasso, Paolo Andolina, Fabrizio Maniero e Jacopo Bindi

Ieri la ex combattente italiana, Maria Edgarda Marcucci, Eddi, che con Orso e Anna ha condiviso l’identica scelta partigiana, si è vista comminare due anni di sorveglianza speciale come richiesto dalla Procura torinese.

Fino a poche ore prima sembrava che la decisione fosse stata sospesa a causa dell’emergenza coronavirus che impedisce lo svolgimento della normale attività giudiziaria. Invece no: nel pomeriggio è arrivata la notizia dell’applicazione della misura di grave limitazione della libertà personale (in assenza di reato e processo) per la sola Eddi.

«Liberati» dalla spada di Damocle di epoca fascista Jacopo Bindi e Paolo Andolina, che come lei attendevano il responso del Tribunale: la corte ha respinto, nel loro caso, la richiesta della pm Pedrotta, fondata sul legame tra attivismo politico in Italia e apprendimento all’uso delle armi in Siria.

Un legame esclusivamente politico e pericoloso per ogni attivista, secondo la Procura “dimostrato” dalla partecipazione a sit-in pacifici a Torino. In precedenza a non essere tacciati di pericolosità sociale erano stati Davide Grasso e Fabrizio Maniero, anche loro ex combattenti Ypg e anche loro minacciati dalla restrizione.

Maria Edgarda, che ha combattuto con l’unità femminile curda Ypj a difesa del cantone di Afrin nel 2018 (poi occupato da Turchia e gruppi islamisti), sarà sottoposta a sorveglianza speciale per due anni, con divieto di uscire di casa dalle 21 alle 7.

Non subirà il divieto di dimora nella sua città ma, come previsto dalla misura introdotta dal Codice Rocco, dovrà consegnare passaporto e patente, non potrà prendere parte a ritrovi con più di tre persone, né partecipare ad assemblee e presidi. Con sé avrà un libretto in cui la polizia annoterà ogni controllo a cui sarà sottoposta.

L’abbiamo raggiunta al telefono.

La misura ti è stata notificata dal Tribunale?

L’ho saputo dalla stampa, non mi è stata notificata. Né io né l’avvocato abbiamo saputo nulla dagli organi responsabili, eppure era stata depositata due giorni fa. La sorveglianza speciale è stata decisa solo per me, per due anni, senza divieto di dimora. Significa che posso restare a Torino, cioè che avrò obbligo di dimora qui.

Potrai fare appello?

Si può fare appello e lo farò, ma le attività dei tribunali ora sono ferme. L’appello richiede già i suoi tempi se depositato subito, con l’emergenza coronavirus ancora di più.

Quando entrerà in vigore la misura?

Come provvedimento è immediato, ma va attuato entro una settimana. Non so dire i tempi perché non ho avuto alcun contatto diretto con il Tribunale.

Perché pensi la sorveglianza speciale sia stata accettata solo per te?

Non lo so dire con certezza senza vedere gli atti. Ma nell’ultima udienza, lo scorso dicembre, abbiamo appreso che su di me pesava un’altra denuncia a carico per un’azione alla Camera di Commercio di Torino che, con il patrocinio della Regione Piemonte e la partecipazione del ministero della Difesa, a novembre era sponsor di una fiera di compravendita di apparati aerospaziali, principalmente bellici. Alla fiera c’era un panel dedicato ai rapporti tra Italia e Turchia, a poche settimane dal lancio dell’operazione militare turca contro il Rojava, mentre il ministro Di Maio parlava di sospensione della vendita di armi ad Ankara. Siamo entrati nella Camera di Commercio con uno striscione e abbiamo denunciato la complicità nel massacro. Un’azione assolutamente pacifica, tanto che il materiale usato dalla Procura veniva dalla nostra diretta Facebook. Mentre le nostre sorelle si prendevano le bombe, un intervento di sensibilizzazione a me e ad altre persone è sembrato il minimo.

Si tratta di una decisione estremamente pericolosa per chiunque sia politicamente attivo in Italia.  

E’ qualcosa di disgustoso. Per me non è tempo di indignarsi né di sorprendersi: queste sono persone che non hanno la lucidità necessaria a prendere alcuna decisione, se pensiamo che in carcere c’è una donna come Nicoletta Dosio. Non sono misure proporzionate ai fatti che queste persone devono giudicare. E’ importante dire che questi soggetti sono pericolosi perché hanno in mano la libertà di ognuno e ognuna di noi, è lo Stato italiano a essere pericoloso per tutti coloro che si trovano oggi sotto le sue bombe, per le persone in cassa integrazione, per i precari, pericoloso perché non requisisce la sanità privata a fronte di una simile crisi. La solidarietà tra popoli che avviene nel segno della rivoluzione fa paura. C’è da puntare il dito. Io non accetto nessuna forma di sorveglianza dalla Procura di Torino, non accetto nessuna limitazione della mia libertà. Queste persone vanno fermate quanto prima: quelle che mettono sotto sorveglianza speciale chi si è schierato con le Forze democratiche siriane sono le stesse persone che hanno tagliato miliardi alla sanità. Le stesse che difendono questo sistema.

L’ANNO IN CUI LA POLITICA SI VENDETTE A BIG PHARMA E GOLDMAN SACHS — NON E’ VERO NIENTE, IL RE E’ NUDO, ECCO LE PROVE —- UN POPOLO IMMEMORE DÀ IL PEGGIO DI SÉ: VA SUL BALCONE E FESTEGGIA I PROPRI CEPPI

https://fulviogrimaldi.blogspot.com/2020/03/lanno-in-cui-la-politica-si-vendette.html

MERCOLEDÌ 18 MARZO 2020

 

“Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Soltanto gli imbecilli sono sicuri di ciò che dicono” (Voltaire)

Breve storia del tiro a due di curatori dell’anima e curatori del corpo

Tempo di tecnici. Con Andreotti e Moro era il Vaticano.Con Monti e Draghi era Goldman Sachs, con Conte Pippo è Big Pharma (e Goldman Sachs). Questi sono i cavalli. A reggere le briglia, i soliti. Quelli del Congresso di Vienna.

Di personale, so solo questo. Per qualche anno mi sono fatto fare il vaccino antinfluenzale. E non c’è stato anno senza influenza e senza l’acutizzazione della mia bronchite asmatica cronica. Da Lorenzin in poi non ho più preso il vaccino. Mai più influenza da tre anni, niente più bronchite. Buona ragione per essere novax, no?

Virus, voci che non dovete sentire

file:///C:/Users/Fulvio/AppData/Local/Packages/microsoft.windowscommunicationsapps_8wekyb3d8bbwe/LocalState/Files/S0/3/Attachments/Coronavirus%20(dati%20aggiornati%20al%2012%20marzo%202020)[23901].pdf Non mi occupo del Covid-19 in quanto tale, non ne ho le benchè minime competenze. Ma per lunga esperienza umana e professionale riesco a distinguere tra farlocchi, polli e volpi, spesso giudicando dal cui prodest. Questo è il link a un lungo studio clinico, con relative implicazioni politiche e sociali di un medico che la questione l’ha approfondita fuori dagli tsunami degli untori mediatici e degli interessi predatori istituzionalizzati. Ne sono debitore all’amica Maria Heibel.

https://www.byoblu.com/2010/01/15/la-rete-e-due-mesi-avanti-sugli-altri-media/?fbclid=IwAR0fhL5vWjePR3yE82UfBo4v-XcaKVoyZybLeUHyY1dwILtnOeOXO6L5Ayg lo scandalo della peste suina. Wolfgang Wodarg, 2010

Monoteismo = Pensiero Unico = Dogma = Paura = Punizione

I monoteisti, quelli del primo pensiero unico, obbligatorio, sorretto da dogmi e superstizioni e da un dio personale inventato, procedettero a eliminare il dissenso del pensiero pluralista, quindi razionale, quindi libero e democratico, a forza di guerre, stragi, torture, esecuzioni roghi. Tanto gli ebrei quanto i musulmani, quanto, più di tutti, i cristiani, alla cui furia annientatrice dell’immenso patrimonio di arte e pensiero del mondo classico non sopravvisse che l’1%. L’Editto di Tessalonica dell’imperatore Teodosio che rese eretici e impose la persecuzione di tutti i politeisti (380 d.C), come il genocidio dei sassoni pagani di Widukind (Vidichindo) compiuto da Carlo Magno (santo!) nel 782, corrispondono perfettamente all’annichilimento dell’intelligenza collettiva operata con l’imposizione dei fascismi e delle oligarchie finto-democratiche e effettivamente plutocratiche della nostra epoca. Ieri scomunica in nome di dio, oggi decreti del Conte Pippo in nome dell’OMS.

Oggi quel processo, come allora finalizzato a una redistribuzione di potere e ricchezza, ha raggiunto l’apice, grazie al nuovo strumento della “salute”, dopo quello meno efficace del terrorismo. Un successo, almeno in qualche modo osteggiato altrove, lo ha raggiunto soprattutto nel tradizionale laboratorio Italia, dove la pietrificazione del pensiero unico e dogmatico in monumento sacro (se non lo segui, bruci), storicamente validato, ha assunto la forma della pandemia. I pochi di noi sfuggiti all’untorame scientifico-politico-mediatico, si guardano intorno alla ricerca vana di un’Ipazia di Alessandria (fatta a pezzi dal vescovo santo Cirillo), un Giordano Bruno, un Giuliano l’Apostata, un Galileo Galilei. Invece le voci della ragione e di una verità diversa ci sono e, oggi, su questo blog, ne potete prendere atto. Sono voci liberatorie. Richiedono tempi di lettura, ma vale la pena!

Bischeri e chierici traditori

La carcerazione individuale e collettiva ordinata dal bubbone di pensiero truffaldino unico annidato all’ombra dei Grandi Vecchi, con l’adozione della dittatura per decreto e il parlamento annichilito, ci ha almeno dato il sollievo di liberarsi dallo sciocchezzaio delle Sardine e dei saccentini di Fridays For Future e analoghe manipolazioni sorosiane. Ma non ci ha liberato di quella che loro stessi, col supporto salivale dei media, presentano come i meglio neuroni della società. Sorvoliamo anche, per carità non di patria, ma di regione leghista, sulle scempiaggini ottuso-bonapartiste dei governatori del Nord, arrivate a rimettere in sella il fantino di tutte le corse perse dal brocco che era la Protezione Civile ai tempi di Bertolaso.

Non si muore che di coronavirus. Chi non  lo becca è immortale

Piuttosto un giorno si dovrà pure pensare al vergognoso sensazionalismo terroristico di Mentana e di tutti i miliziani Bilderberg di Cairo, Agnelli, De Benedetti (“Misure più stringenti, più rigorose, più punitive, esercito ovunque”) a chi ha fatto passare per vittima del virus chi è morto di tutt’altro, o ha promosso a malati migliaia di semplici contagiati senza problemi, giocando ai numeri come fosse un baro di Black Jack.  Dovremo anche considerare le responsabilità legali e costituzionali di chi, senza giusta causa, ci ha ridotto nello stato attuale di sudditi offesi nella loro privacy, libertà, socialità, mobilità, autodeterminazione, dignità. Ci sarà pure un qualche tribunale per giudicare questi delitti contro il popolo.

Dalla fedeltà al Duce alla fedeltà al Conte Pippo

Mussolini e accademici d’Italia

Ciò che fa veramente impressione è il fenomeno, da noi eclatante, del “tradimento dei chierici”, che sarebbero poi gli apostoli della cultura contemporanea, le teste d’uovo, i guru, i santoni, l’intellighenzia. Intellettuali allineati e coperti come al tempo del giuramento fascista, quindi traditori netti di ciò che pretendono di rappresentare, ancelle del regime anzichè custodi e, se necessario, martiri, del giusto e del vero. Transeat per gli scienziati, assisi sul carro dell’Omino di Burro e diretti al loro paese della cuccagna. Transeat per i giornalisti, ridotti a zerbini delle carrozze di cui nel titolo. Ma gli eruditi, i luminari, i marabut, i soloni, i maestri, gli illuminati! I De Masi, Diamanti, Del Sette, Revelli, le Marchetti, le Llera Moravia, i Carofiglio, i Cacciari, i Ferrajoli, i Flores D’Arcais, costui tanto libero e indipendente da sfottere un filosofo vero, Giorgio Agamben, perché  si rifiuta di cascare nella grande trappola. Gli dà del “filosofo del cazzo”.

Un Popolo immemore dà il peggio di sè: sale sui balconi e festeggia il colpo di Stato

Al pari di quei comici, vignettisti e satirizzanti che, dimentichi come il bersaglio che ne giustifica l’esistenza sia il potere, la sua faccia, la sua parola, sono degenerati in altrettanti giullari del regime, alla Benigni, a sbertucciare coloro che al Potere fanno le pulci. Sono spiritosi, suggeriscono di divertirsi in casa cantando gli Abba al contrario, facendosi uno Spritz, ravanando in cantina, o, come l’ineffabile omino d’ordine, Fabio Fazio, invitando a rinnovare la propria “scala dei valori”. E tutti sappiamo quanto questo liso tappetino per plotoni d’esecuzione capitalglobalisti ne avrebbe bisogno.

La strategia globalista del presente che si mangia il passato e perciò desertifica il futuro, che ora, con la telescuola senza scambi, discussione, contestazione, compagni, avrà il suo trionfo finale, ci ha ridotto a far sparire cosa e chi e come e perché ci ha portato fin qua, tipo Campanella, Giordano Bruno, Galileo, Dante, Leopardi, Garibaldi, Pisacane, Beccaria, Caravaggio, Robespierre, Pertini. Ma cancella addirittura quanto è successo pochi anni fa. Per esempio quando ci fregarono una barca di soldi e di tranquillità con le false pandemie suina, aviaria, dimostrate tali, anche dal medico tedesco che cito qui sotto, oggi identiche, ma potenziate da piattificazione globale.

Il re è nudo

Vi ho riportato sopra due link. Li troverete convincenti, anche perché vi riportano a megatruffe analoghe e vi spiegano tutti i trucchi: quello del panico che fa ammutolire e paralizza il dubbio, quello della conta dei morti nella quale sbatti, con strumentale selezione, quanto fa salire la mortalità, quello dei profitti e dei poteri, tanti altri. Mi sono preso la briga, per il grande rispetto che gli porto, di tradurre un intervento video di Wolfgang Wodarg, di cui vi ho elencato tutte le altissime qualifiche in post precedenti. Ricordate che questo pneumologo, responsabile della Salute Pubblica del Consiglio d’Europa, del Bundestag e del suo Land in Germania, già aveva smascherato la sporca operazione della Sars H1N1 con cui Big Pharma era riuscito a realizzare guadagni stellari e ad installarsi all’ombra del potere. Oggi questi “scienziati” ambiscono ad assumerlo in toto, quel potere. E anticipo un’obiezione ricorrente: “Sarà, ma non c’è mai stato tanto disastro sanitario e funerario e in Cina è stato un pandemonio”. Sembra, ma non è così. La risposta nel prossimo articolo. Oggi non c’è spazio. Parla il Prof.  Wolfgang Wodarg.

“Ogni anno nel mondo appaiono nuovi virus, un centinaio. Dal 2005 al 2013 a Glasgow hanno osservato otto diversi coronavirus. Si presentano nelle malattie respiratorie. I Corona sono ogni anno tra il 7 e il 15%. A Wuhan se ne è scoperta una nuova variante ed è stata inserita nella banca dati accessibile a tutto il mondo. Avrebbe dovuto essere validato da misurazioni e test, ma l’OMS, visto il grande panico, decide di impiegarlo subito nella statistiche.  Il virologo, contrariamente a quanto è successo, non può dire quanto è pericoloso, ma solo quanto è diverso. La pericolosità può essere accertata solo da successivi dati epidemiologici, l’acutezza della malattia, i tempi di guarigione, se ne muoiono di più. PER QUESTO E’ INDISPENSABILECHE SI FACCIANO I CONFRONTI CON I DATI DEGLI ANNI PRECEDENTI E SUI TASSI DI MORTALITA’ (accuratamente evitati. Nd.r.).

Ora, se cerco il coronavirus in un’intera popolazione, ne troverò tracce tra il 7 e il 15%. MA SE VADO IN AMBITO CLINICO E CERCO TRA GLI AMMALATI, TROVO OVVIAMENTE MOLTI CASI POSITIVI IN PIU’. SE POI CERCO NEGLI OSPEDALI NE TROVERO’ A DISMISURA. Dipende tutto dal numero di persone che esamino. Se faccio la ricerca tra persone in terapia intensiva, o che stanno per morire, o che sono morte, troverò sempre coronavirus tra il 7 e il 15%. Ma che quelle persone siano malate o muoiano di coronavirus, o di altri virus e altre patologie e il corona virus è solo una presenza collaterale, come faccio a stabilirlo? Vedo che in Italia stanno tutti morendo di coronavirus (e più nessuno di altro. N.d.r.). E allora voglio sapere dove i test sono stati prelevati. Quali autopsie. Se i test sono stati fatti su malati terminali in ospedale, è ovvio che il tasso di mortalità sale, perché è solo lì che si è andati a guardare. (Per la Protezione Civile, tutti i morti vanno nel conto Covid-19. I 1.500 italiani che muoiono ogni giorno di ogni cosa, finiscono nel listone coronavirus. 37 ne muoiono di polmonite, che diventa coronavirus, 1 italiano su 10 ha l’influenza, cioè, per la Protezione Civile, coronavirus. Vi pare onesto?)

Per quanto riguarda la patologia stagionale chiamata influenza, abbiamo un tasso di mortalità dello 0,1%. E’ il limite superiore e significa che ogni inverno muore di influenza 1 persona su 1000. Tocca ora vedere se con il corona ne muoiono di più. Negli anni passati non si sono testati per coronavirus, come oggi, tutti i pazienti con malattie serie negli ospedali. Ci saremmo dovuti aspettare fino a 3000 morti di influenza con presenza di coronavirus. Oggi siamo ancora lontani da questi numeri.

A Wuhan i virologi hanno talmente insistito sulla gravità del virus da impressionare il governo cinese e fargli adottare misure straordinarie e suscitare ripercussioni internazionali. I politici si sono precipitati sull’occasione e si sono rivolti ai virologi dai quali veniva la conferma che la cosa era molto preoccupante e che erano pronti a dare una mano a fare dei test. Insomma, si è montata la cosa, si è fabbricata una rete di informazioni, di opinioni e  la politica si è messa a totale disposizione di questi ambienti, si è inserita in questa rete. IL CHE HA PORTATO LA POLITICA A SOTTOMETTERSI AGLI ARGOMENTI DEI VIROLOGI E A UTILIZZARLI PER DECIDERE CHI AIUTARE, QUALI MISURE DI SICUREZZA, COSA PERMETTERE, COSA PROIBIRE, CHI METTERE IN QUARANTENA. LA RETE HA DECISO TUTTO. PER CUI ORA DIVENTA DIFFICILISSIMO ESPRIMERE POSIZIONI ANTITETICHE E DIRE “FERMI, NON SUCCEDE NULLA DI STRAORDINARIO!”

Questo mi ricorda la fiaba dell’imperatore senza vestiti. Solo un bambino era pronto a dire: “ehi, il re è nudo”. Tutti gli altri, quelli della corte, del governo, attorno al governo, chiedono istruzioni al governo dato che, non essendo esperti, non possono sapere, si devono fidare, devono giocare la partita truccata, stare nel coro. Oggi la politica è corteggiata da molti scienziati (i portatori del dogma, della Scienza con la S maiuscola, N.d.r), scienziati che vogliono contare in politica, dato che servono soldi per i loro istituti. Scienziati che nuotano in questa corrente e vogliono assicurarsi la loro parte. “Siamo noi che possiamo dare una mano, abbiamo le app, abbiamo il programma giusto”. Significa guadagno e potere.

Dovremmo fare domande che nessuno fa. Come avete scoperto che questo virus è pericoloso? Come è stato prima? Non c’è forse stata la stessa cosa l’anno scorso? E’ davvero una cosa nuova? Questo manca. Il re è nudo”.

Teniamo conto di quanto abbiamo letto. Urliamo ai quattro venti se vogliamo andare sui balconi. L’inno nazionale avrà allora un ben altro valore che cantato dai boccaloni. Che qui, o si rovescia il tavolo in senso contrario a quanto vanno facendo loro, o quei 25 miliardi e tanti altri con i quali, per decreto, il Conte Pippo ci sta impiccando a un debito verso la Troika che farà sembrare la Grecia un intervento di dame della carità , ci ridurranno ai tempi in cui le pecore pascolavano nei templi distrutti, i vescovi ci tolsero per sempre il diritto di affermare “cives romanus sum” e finimmo tutti analfabeti e con le pezze al culo. Per prima cosa, uscire da UE ed Euro. Già Schengen è saltato. L’UE è allo scatafascio. BCE e Commissione si sono rivelati vampiri e cannibali verso le periferie Mai stato più urgente italexitare. E forse possibile.

Pubblicato da Fulvio Grimaldi alle ore 09:13

Noam Chomsky: «Sanità devastata dal neoliberismo»

https://ilmanifesto.it/noam-chomsky-sanita-devastata-dal-neoliberismo/?fbclid=IwAR1uXBXIzD3yz8VPREMW88h0e66T3eaYArMnj6oGdwLGar3cNw21ThBd_SQ

Intervista. «La situazione è molto grave», mi dice. «E non c’è nessuna credibilità nell’affermazione che il virus sia stato diffuso deliberatamente»

Ultimamente qualcuno dà credito all’idea che il virus possa essere stato diffuso volutamente, per interessi economici o geopolitici. Il professor Chomsky, i cui libri ho il privilegio di tradurre da qualche anno, mi risponde nel giro di pochissime ore con la sua consueta gentilezza.

Mi dice che sta bene. Anche lui come noi resta a casa, a Tucson, insieme alla moglie Valeria. Non che questo lo fermi, impossibile.

Mi fa sapere che viene inondato quotidianamente da centinaia di richieste di interviste, adesso più che mai, e che ha una torrid schedule, un’«agenda incandescente». Avrei voluto chiedergli qualcosa in più, ma so che se potesse mi risponderebbe.

«La situazione è molto grave», mi dice. «E non c’è nessuna credibilità nell’affermazione che il virus sia stato diffuso deliberatamente».

Quanto all’atteggiamento dei diversi governi, «i paesi asiatici sembrano essere riusciti a contenere il contagio, mentre l’Unione europea sta agendo con ritardo». E il suo, di paese?

«La reazione degli Stati Uniti è stata terribile. È stato quasi impossibile persino sottoporre le persone ai test, e quindi non abbiamo un’idea precisa nemmeno di quanti casi ci siano effettivamente».

Nelle sue risposte – che lui minimizza dicendo «non so se ci sia nulla che valga la pena di essere pubblicato» – troviamo in pillole ciò che ci serve per capire il nucleo della verità: «L’assalto neoliberista ha lasciato gli ospedali impreparati. Un esempio per tutti: sono stati tagliati i posti letto in nome dell’‘efficienza’».

A peggiorare la situazione, «l’uragano Trump». Solo adesso le cose sembrano cambiare negli Stati Uniti, ma «finora sia Trump sia Kushner [Jared, genero di Trump e suo stretto consigliere, ndr] hanno minimizzato la gravità della crisi. Questo atteggiamento è stato poi amplificato dai mezzi d’informazione di destra, e così molte persone hanno trascurato di prendere anche le più elementari precauzioni».

Alla fine, Chomsky dice in poche parole quello che dobbiamo sapere del sistema in cui viviamo: «In generale, questa crisi è l’ennesimo, importante esempio del fallimento del mercato, proprio come lo è la minaccia della catastrofe ambientale. Il governo e le multinazionali farmaceutiche sanno da anni che c’era la forte probabilità di una grave pandemia, ma siccome non giova al profitto prepararsi a questa eventualità, non si è fatto nulla«. Grazie professore, spero a presto.

«Take care, stay at home».

Coronavirus, Bergamo epicentro dell’emergenza. Ospedale da campo in città. Gori: “Posti finiti. Ho dovuto chiedere aiuto ad altre regioni”

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Il presidio sarà allestito dagli alpini nella Fiera e avrà fino a 250 posti. Il nuovo appello del primo cittadino a restare a casa. Il presidente dell’ordine dei medici: “Uno scenario da apocalisse”. Il segretario: “Tampone solo a chi è grave. Casi sottostimati di cinque volte”. Anche le onoranze funebri allo stremo: “Dieci telefonate all’ora”

È nel cuore della pandemia ed è l’epicentro dell’emergenza coronavirus. La città di Bergamo è in trincea da giorni ed è per questo che l’ospedale da campo degli alpini sarà installato nella Fiera della città lombarda, che da giorni assiste a una lugubre progressione di contagi e morti. Il commissario Angelo Borrelli durante la conferenza stampa alla Protezione Civile, ha annunciato l’avvio della struttura che dovrebbe tentare un po’ di respiro all’ospedale Papa Giovanni XXIII che non ha più posti in terapia intensiva. Da giorni dai reparti della nuova e grande struttura ospedaliera arrivavano appelli disperati di medici e infermieri per l’inarrestabile flusso di pazienti.

Il bollettino del 17 marzo parla di 3993 contagiati (+233 rispetto a ieri), Bergamo è la prima provincia per contagi. “La situazione degli ospedali resta molto difficile – ha detto in un messaggio video postato su Facebook il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori – I presidi ospedalieri sono saturi, tanto da aver dovuto chiedere aiuto e soccorso ad altri ospedali di altre città anche lontane, in altre regioni”. Le immagini delle file di bare nelle chiese in attesa di sepoltura hanno impedito ai cittadini di partecipare ai flash mob che stanno animando altre città. Anche se il primo cittadino nell’ulteriore tentativo di ridurre al minimo gli assembramenti ha deciso di spegnere il wi-fi comunale. “Le persone positive sono molte di più – ha detto Gori ripetendo l’appello a restare a casa – Anche chi non ha sintomi può essere contagioso”. Secondo Paola Pedrini, segretario per la Lombardia di Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale e segretario dell’ordine dei medici della stessa Bergamo, “i dati dei casi positivi sono sottostimati di almeno cinque volte perché solo chi è più grave viene sottoposto al tampone”.

Ospedale da campo degli alpini con 200-250 posti – Già i morti. Nel giorno in cui è arrivata la notizia del decesso di due dipendenti delle Poste Borrelli ha raccontato che è spirato anche il primo medico di famiglia contagiato da Covid-19. “La situazione dei medici di famiglia nell’area di Bergamo, alle 12 di martedì, è di 118 ammalati o in quarantena su un totale di circa 600. Abbiamo avuto anche un morto, Mario Giovita, 65 anni. Senza contare diversi camici bianchi anziani e noti nel mondo medico bergamasco che sono morti in questi giorni. Tutti gli anziani – dice Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo – se ne stanno andando qui. Non ci sono più posti all’obitorio dove mettere le salme. Uno scenario da apocalisse“. Alcuni cittadini non riescono neanche a mettersi in contatto con i camici bianchi che sono il primo presidio. Ed è così che in questo clima di emergenza che l’ospedale da campo sembra portare il primo sollievo alla Bergamasca dove i paesi di Alzano Lombardo e Nembro hanno registrato numeri impressionanti. Nei mesi scorsi erano state registrate molte polmoniti, ma nessuno pensava ancora al virus misterioso arrivato dalla Cina.

Orientativamente saranno allestiti “tra i 200 e i 250 posti letti” nell’ospedale da campo messo a disposizione dall’Associazione nazionale Alpini (Ana). Quanti saranno i posti destinati alla terapia intensiva “dipenderà della attrezzature che avremo a disposizione”, spiega all’Adnkronos il presidente dell’Associazione nazionale Alpini (Ana), Sebastiano Faver , e aumenteranno via via che le attrezzature arriveranno. “Il nostro ospedale da campo è completo, andrà adattato e abbiamo già fatto un sopralluogo alla Fiera per trasferire le nostre strutture lì e garantire il funzionamento – sottolinea Favero – Oltre alla parte sanitaria, garantiamo anche quella logistica: il mantenimento in funzione delle apparecchiature, la fornitura dei pasti grazie a cucine mobili attrezzate che abbiamo in dotazione come colonna mobile nazionale“. Non è certo la prima emergenza che vede la sanità alpina impegnata in prima linea. L’ospedale da campo dell’Ana è stato usato negli ultimi anni “per il terremoto del Centro Italia – ricorda Favero – anche se lì fu allestita solo una parte, quella della radiografia” in supporto a un ospedale locale. Ancora, all’estero l’ospedale da campo servì per far fronte all’emergenza “tsunami. E una parte fu montata in Giordania” quando iniziò la crisi in Siria.

L’allarme partito da Bergamo e l’arrivo di medici e infermieri militari – Appena due giorni fa, un anestesista dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, Ivano Riva, aveva lanciato l’allarme: “I numeri crescono di giorno in giorno, di ora in ora. Se continueremo a questo ritmo, reggeremo pochissimo“. Ieri sono arrivati i rinforzi: 27 medici militari e 4 infermieri, in supporto ai militari. “Questa è una malattia estremamente virulenta, contagiarsi è facile – ha raccontato sulla Stampa Lorenzo Grazioli, un altro anestesista e rianimatore dell’ospedale – I primi erano grandi anziani, piano piano sta diminuendo l’età. Vedo tanti uomini anche di quarant’anni“.

Intanto dodici nuovi posti letto sono stati ricavati in un reparto di degenza che finora non era stato toccato dalla riorganizzazione, uno “sforzo immenso” che continua a mettere in campo per fronteggiare il diffondersi del contagio. “Resta drammatica la situazione del Pronto soccorso – segnala l’azienda socio sanitaria territoriale – che lunedì ha registrato 39 ricoveri e 6 trasferimenti all’Istituto Palazzolo e martedì vede altrettanti pazienti trasferiti e almeno 40 nuovi ricoverati”. I nuovi letti attivati vanno ad aggiungersi agli 80 posti in Terapia intensiva, ai 370 occupati da pazienti Covid-positivi e a quelli con pazienti in attesa del referto del tampone. In tutto oltre 400 pazienti, compresi i ricoverati a San Giovanni Bianco, in Valle Brembana.

Trasferiti pazienti in altre strutture – I pazienti trasferiti nella giornata di martedì sono 15 con sintomi lievi, due dei quali provenienti da San Giovanni Bianco, destinati a strutture socio sanitarie, e un paziente intubato inviato fuori provincia. Dopo l’arrivo del personale militare sono 12 gli operatori della Croce Rossa arrivati al Papa Giovannì, di cui 4 infermieri, ma i numeri sono in continua evoluzione e altri sono attesi. I medici e gli psicologi del Dipartimento di Salute mentale e della Psicologia offrono un supporto psicologico agli operatori che lo richiedano. “Oggi sono iniziati anche degli incontri di debriefing – spiega il direttore sociosanitario Fabrizio Limonta – con 5-6 persone al massimo e nel rispetto delle norme di sicurezza. Si tratta di un contributo per cercare di alleviare la pressione a cui tutti i nostri operatori sono sottoposti da settimane”.

Le onoranze funebri: “Punto di non ritorno” – Anche le onoranze funebri di Bergamo sono allo stremo a causa delle continue richieste di intervento. Molte agenzie hanno potenziato il servizio di centralino per soddisfare alle numerose chiamate che arrivano. La media di richieste giunte alle agenzie funebri è di oltre dieci telefonate all’ora. Alcune degli operatori non nascondono che la situazione è arrivata a un “punto di non ritorno” e molto spesso “non si riescono a fronteggiare le decine di richieste che ci arrivano”. Numerose anche le bare che si trovano nella chiesa del cimitero in attesa di cremazione, con una lista d’attesa che sfiora i sette giorni. Al cimitero le sepolture si svolgono a ritmo sostenuto, e da alcuni giorni vengono fatte anche la domenica.

Una città listata a lutto, che non partecipa per questo ai flash mob, con i necrologi sui giornali locali che vanno avanti per nove, dieci pagine. Tra i tanti “morti sul lavoro” da Covid-19 anche un operatore del 118 di 47 anni, Diego Bianco, e un’ostetrica di 58 anni, Ivana Valoti, che lavorava a Alzano Lombardo. Deceduto anche il sindaco di CeneGiorgio Valoti, di 70 anni. Positivo anche il primo cittadino di Nembro, uno dei focolai più attivi insieme al comune di Alzano.

Pronto il terzo hotel per isolamento domiciliare – È intanto pronto un terzo hotel per l’isolamento domiciliare di pazienti stabilizzati e dimessi da strutture ospedaliere: si tratta del Winter Hotel di Grassobbio come fa sapere l’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo che sta perfezionando gli ultimi dettagli di un’operazione che vede coinvolti la Humanitas Gavazzeni, come soggetto finanziatore la Fondazione Humanitas, il Winter Garden Hotel di Grassobbio come struttura residenziale e la Cooperativa OSA come struttura sociosanitaria. Si entrerà nella fase operativa questa settimana con un primo trasferimento tra i 20 e i 30 pazienti, anche per valutare la gestione del servizio e l’efficacia delle soluzioni individuate. A seguire si potrà arrivare fino a un massimo di 120 ospiti.

Peter Gomez

QUALCOSA NON QUADRA

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   17 Marzo 2020 

Giorgio Morganti

Immaginate uno Stato, l’Italia. Immaginate di entrare in un reparto di pneumologia in cui vi sono ricoverati malati terminali di tumore ai polmoni o di BPCO. Ogni reparto di un qualsiasi ospedale ne ha decine, e la tragica rotazione dei posti avviene con cadenza settimanale. Spesso capita che per questi stessi pazienti non si trovino letti nel reparto specialistico e vengano ricoverati in medicina o altro reparto non attinente, magari in un camerone con altri 5 malati non gravi. Per i primi giorni tutto sembra scorrere normalmente, ma poi d’improvviso le condizioni del paziente allo stato terminale iniziano a declinare. Un bel giorno non ce la fa più a scendere dal letto e il suo respiro diventa sempre più affannoso. Il medico lo visita dissimulando allegrezza ma poi ti chiama da parte e ti dice che è questione di ore e da ordine agli infermieri di portare dei separé per nascondere quello strazio ai compagni di stanza.

Tu, incredulo perché fino al giorno prima ci avevi riso e scherzato insieme, sbalordisci e non ci vuoi credere, ma purtroppo il vaticinio si rivela corretto. L’esperienza dei dottori è talmente vasta che potrebbero persino calcolare l’ora della dipartita, in certi casi. Difatti da lì a poco il respiro si fa più affannoso e inizia il rantolo. In quei momenti il pensiero dei familiari del moribondo, ironia della sorte, va anche agli altri compagni di camerata, costretti a subire quella tortura in mezzo ai lamenti dei parenti. Sono scene ordinarie e agghiaccianti che quotidianamente vanno in onda in quasi tutti gli ospedali d’Italia. Lo strazio, fortunatamente, dura solo qualche lunghissima ora poi tutto, finalmente, si sopisce e il malato se ne va da questo mondo.

Ora immaginate questo stesso Stato far finta di niente di fronte alle migliaia di situazioni simili causate esclusivamente dal fumo di tabacco. Fa finta di niente poiché continua a consentire la vendita di sigari e sigarette. Anzi, questo affare rappresenta una cospicua fonte di entrata per le casse dell’erario. Uno Stato, dunque, spietato.

Immaginate ancora di avere un amico che era un po’ più stravagante e temerario di voi, da ragazzo. Immaginate questo stesso amico prendere strade “brutte” magari a 14 anni fino a arrivare a “farsi”. All’inizio questo lo diverte e, individuato il branco coi suoi simili, inizia a praticare quello stile di vita. D’altronde è più semplice, in questo Stato, procurarsi la droga piuttosto che comprare un pacchetto di sigarette visto che dal tabaccaio almeno ti chiedono l’età.

Anche nelle discoteche, poi, la droga gira a fiumi e gli spacciatori sono liberi di distribuirla a tutti. Succede che dopo qualche anno l’uso oramai quotidiano di quelle sostanze porta alla caduta delle difese immunitarie, alla trascuratezza della propria persona e alla perdita della dignità.

Cadono i denti, non si è più lucidi di testa e si perde l’interesse per tutto. Poi il dramma personale comincia a insinuarsi all’interno della propria famiglia che prende coscienza del problema troppo tardi. Iniziano le peregrinazioni dagli psichiatri, per le comunità e il contesto familiare viene sconvolto da questa tragedia.

Il tossico inizia a pretendere soldi diventando violento e bisogna nascondergli persino gli oggetti di un qualche valore, per evitare il furto e la rivendita per comprare una dose. L’ira man mano s’impossessa di lui e non di rado una mamma si ritrova massacrata dal proprio figlio. Questa situazione può protrarsi per anni, fino a quando, un bel giorno, nella camera dell’ossesso tutto tace e di solito è la madre a fare la macabra scoperta: un cadavere già irrigidito e bianco come il marmo che finalmente riposa in pace liberando l’intera famiglia da quell’annoso tormento, ma segnandola per tutta la vita irrimediabilmente.

Il tabacco l’alcol e la droga sono soltanto tre  delle innumerevoli piaghe sociali che ogni anno mietono centinaia di migliaia di vite, dietro l’indifferenza e, anzi, la compiacenza e complicità dello Stato. Compiacenza perché da quelle tragedie esso estorce danaro, come nel caso del gioco d’azzardo, per esempio, altra vera e propria piaga sociale sponsorizzata proprio dallo Stato e che ha disseminato tragedie e rovinato armonie familiari.

Ora, invece, improvvisamente, esso ci vuole bene. C’è un’epidemia che si e no, se fosse lasciata indisturbata di agire causerebbe neppure un centesimo dei morti che ogni anno si verificano a causa della droga, del fumo, del gioco d’azzardo, dei tumori causati dall’ingestione di animali ingrassati a antibiotici, dei cancri al cervello causati dalle onde elettromagnetiche etc. e lo Stato improvvisamente si ricorda di noi.

Mette in quarantena 60 milioni di abitanti sospendendo la democrazia, gettando sul lastrico imprenditori e commercianti e istituendo il coprifuoco perché vuole salvare la vita di qualche centinaio o migliaio di anziani. Permettete che qualcosa non quadri? Uno Stato cinico e spietato che introduce quotidianamente istituti di morte e che, improvvisamente, si ricorda della vita non è credibile. Nella maniera più assoluta.

Giorgio Morganti

Coronavirus, lo studio: “Smog e polveri sottili hanno accelerato la diffusione di Sars Cov2”

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Coronavirus, lo studio: “Smog e polveri sottili hanno accelerato la diffusione di Sars Cov2”

“L’effetto è più evidente in quelle province dove ci sono stati i primi focolai”, afferma Leonardo Setti dell’Università di Bologna. Come conferma Gianluigi de Gennaro, dell’Università di Bari: “Le polveri stanno veicolando il virus. Fanno da carrier. Più ce ne sono, più si creano autostrade per i contagi”

Anche l’inquinamento atmosferico che affligge in particolar modo la Pianura padana potrebbe avere dato un contributo alla diffusione di Sars Cov2. Una solida letteratura scientifica descrive il ruolo del particolato atmosferico quale efficace carrier, ovvero vettore di trasporto e diffusione per molti contaminanti chimici e biologici, inclusi i virus. Il particolato atmosferico, oltre ad essere un carrier, costituisce un substrato che può permettere al virus di rimanere nell’aria in condizioni vitali per un certo tempo, nell’ordine di ore o giorni. Il gruppo di ricercatori coinvolti nella ricerca ha esaminato i dati pubblicati sui siti delle Agenzie regionali per la protezione ambientale relativi a tutte le centraline di rilevamento attive sul territorio nazionale, registrando il numero di episodi di superamento dei limiti di legge (50 microg/m3 di concentrazione media giornaliera) nelle province italiane.

Parallelamente, sono stati analizzati i casi di contagio da Covid 19 riportati sul sito della Protezione Civile. Si è evidenziata una relazione tra i superamenti dei limiti di legge delle concentrazioni di PM10 registrati nel periodo 10-29 febbraio e il numero di casi infetti aggiornati al 3 marzo (considerando un ritardo temporale intermedio relativo al periodo 10-29 febbraio di 14 giorni approssimativamente pari al tempo di incubazione del virus fino alla identificazione della infezione contratta). In Pianura padana si sono osservate le curve di espansione dell’infezione che hanno mostrato accelerazioni anomale, in evidente coincidenza, a distanza di 2 settimane, con le più elevate concentrazioni di particolato atmosferico, che hanno esercitato un’azione di boost, cioè di impulso alla diffusione virulenta dell’epidemia.

“Le alte concentrazioni di polveri registrate nel mese di febbraio in Pianura padana hanno prodotto un boost, un’accelerazione alla diffusione del Covid-19. L’effetto è più evidente in quelle province dove ci sono stati i primi focolai”, afferma Leonardo Setti dell’Università di Bologna. Come conferma Gianluigi de Gennaro, dell’Università di Bari: “Le polveri stanno veicolando il virus. Fanno da carrier. Più ce ne sono, più si creano autostrade per i contagi. Ridurre al minimo le emissioni e sperare in una meteorologia favorevole”. 

Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), aggiunge: “L’impatto dell’uomo sull’ambiente sta producendo ricadute sanitarie a tutti i livelli. Questa dura prova che stiamo affrontando a livello globale deve essere di monito per una futura rinascita in chiave realmente sostenibile, per il bene dell’umanità e del pianeta. In attesa del consolidarsi di evidenze a favore dell’ipotesi presentata, in ogni caso la concentrazione di polveri sottili potrebbe essere considerata un possibile indicatore o ‘marker’ indiretto della virulenza dell’epidemia da Covid1 9″. Grazia Perrone, docente di Metodi di analisi chimiche della Statale di Milano, conclude: “Il position paper è frutto di un studio no-profit che vede insieme ricercatori ed esperti provenienti da diversi gruppi di ricerca italiani ed è indirizzato in particolar modo ai decisori”.

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IL CENTRO MILITARE DEI VIRUS SI E’ TRASFERITO A SIGONELLA. E POI L’EPIDEMIA.

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    17 Marzo 2020

La sigla NAMRU3 … sta per Naval  Medical Resarch Unit. E’ il reparto della Marina  USA che  conduce ricerche e sperimentazioni  su virus e batteri  –  ufficialmente, i patogeni che possono infettare le truppe americane sparse nei più sanitariamente discutibili paesi del  mondo.

Le ricerche di base, epidemiologiche e cliniche di NAMRU-3 si rivolgono in particolare alle malattie enteriche, alle infezioni acute respiratorie, alle epatiti, alla tubercolosi, alle meningiti, all’HIV e a varie infezioni da parassiti, batteri e virus che sono endemiche e rappresentano un grave problema pubblico nelle regioni d’intervento”.  Studia “ malaria, leishmaniosi,  dengue le altre patologie virali, alle malattie da batteri come la “diarrea del viaggiatore” (ETEC, campylobacter, shigelle), ecc”.

Un  potente  e multiforme ente sanitario  benefico, che  ha sotto-basi in mezzo mondo,  collabora  con l’OMS in ricerche sull’HIV,  ed oggi per esempio  fornisce al Ghana  i tamponi per i test del coronavirus


Il logo del reparto

Fin dal dopoguerra  (1946) questo ente filantropico del Pentagono  è  stato basato in Egitto. Si vorrebbe sapere come mai  adesso il NAMRU3 si trova a Sigonella, nella base militare, dove si è trasferito  a cominciare  dal febbraio 2019: un trasloco gigantesco, visto che è stato completato solo a dicembre; è arrivato qui armi e bagagli, è il caso di dire.

E  due mesi  dopo l’Italia è 

a) colpita dal coronavirus

b) di un ceppo distinto e indipendente  da quello che ha colpito la Cina,

c) così particolarmente virulento, da chiedersi come mai in Italia ci sono più malati e morti, ormai, che in Cina e in Corea.

Ad informarne è stato  il solo Antonio Mazzeo, un  giornalista ricercatore  alternativo  siciliano, al cui lungo e densissimo articolo rimando, col consiglio di leggerlo attentamente.


Antonio Mazzeo (al centro) si batte contro il MUOS

http://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2020/03/a-sigonella-i-militari-usa-che.html

Qui si aggiungono stralci di un articolo del 27 gennaio 2012 del quotidiano  egiziano Al-Wafd  che lanciava sul NAMRU-3 i più pesanti sospetti: gestisce i patogeni capaci di ” sterminare l’intera nazione egiziana”,   conduce ricerche volte a manipolare i geni egiziani per alterarli e causare deformità;  sta conducendo esperimenti su bambini egiziani; che potrebbe essere responsabile di un aumento di infertilità, impotenza, ritardo e disabilità; e che i dati raccolti vengono utilizzati per progettare alimenti, semi e farmaci che sono stati sviluppati in America e poi venduti  agli egiziani.


Il nuovo capo  del NAMRU, capt. Marshall Mandeville, è quello a destra. Ora sta a Sigonella.

Il giornale definiva questo  ente filantropico del Pentagono “un demonio”:

L’unità americana di ricerca medica navale 3 (NAMRU-3) è un diavolo che controlla e indebolisce la salute degli egiziani

Diceva Al-Wafd:

“Quando si passa accanto al grande quartier generale della NAMRU  situato nel quartiere Al-‘Abbasia, nel cuore del Cairo  [e vede] il suo cancello rinforzato con ferro e cemento,  l’ampio spazio di terreno spianato che lo circonda,  le telecamere di sicurezza e le alte mura che lo proteggono, non si può non sospettare la grande importanza di ciò che si trova all’interno di questo edificio.  [..]  “I ricercatori dell’unità e i medici americani godono dell’immunità diplomatica. Alcuni di loro, infatti, appartengono alla CIA”.

“Dalla fondazione dell’unità NAMRU in Egitto, sono state scoperte dozzine di malattie virali nuove e mutate. Ciò può far sospettare che questi agenti patogeni sono importati. Nessun istituto medico di ricerca  si è infiltrato in Egitto in misura maggiore di NAMRU, che controlla il segreti dei virus utilizzati nelle [armi di] distruzione di massa e armi biologiche”

Per esempio, “l’Etiopia ha deciso di far chiudere l’unità NAMRU sul suo territorio, a causa di accuse e sospetti sulla sua attività, e [a seguito di affermazioni] che sta provando nuovi medicinali  sugli etiopi in cambio di denaro e regali, ciò che ha causato la diffusione di malattie incurabili ed epidemie. Vi sono anche sospetti che [NAMRU] abbia diffuso il virus dell’HIV.  Allo stesso tempo, NAMRU ha ampliato la sua attività in Egitto. Le sue operazioni sono approvate da un accordo con la Salute e Ministero degli alloggi e con l’Ospedale Febbri di  Abbassia.

“Già nel 1976, il pubblico egiziano venne  a conoscenza del  nome NAMRU in occasione di  un focolaio di meningite in Egitto; allora  NAMRU si offrì di collaborare con l’Ospedale Abbassia. Tuttavia, gli studi [di NAMRU] su [le vittime di questa malattia] in Egitto furono avvolti nel mistero. Ottocentocinquantasette persone furono infettate dalla malattia e 50 morirono in seguito all’intervento della NAMRU, dopo aver ricevuto un medicinale chiamato  Dexametazon. Si disse che il medicinale non produceva gli effetti sperati “.

“Nel 2006 il  NAMRU ha suscitato un altro scandalo,  placato con una rapidità sospetta. Una delegazione americana della NAMRU ha visitato il quartier generale   dell’ospedale di Al-‘Abbasia, e diversi giorni dopo è stata scoperta l’influenza aviaria [in Egitto]. I medici egiziani sono stati in grado eliminare [la malattia] quasi completamente entro sei mesi, ma poi Maher Abaza [un potente oligarca ammanicato con Mubarak]  è stato nominato ministro dell’agricoltura e ha deciso, senza motivo [apparente], di sospendere il coinvolgimento dell’Egitto nella gestione del virus, in cambio di un contratto con NAMRU-3. Più tardi, gli egiziani   furono colpiti da un mutante  non trattabile del virus  dell’influenza aviaria. Questo virus mutante apparve dopo che NAMRU ricevette campioni [di sangue] dai pazienti egiziani, che furono inviati negli Stati Uniti …

“Esperimenti sui bambini”

“NAMRU considera i bambini egiziani come un’opportunità per testare nuove medicine. Nei suoi rapporti, osserva che i bambini egiziani hanno i migliori sistemi immunitari, anche in confronto ai soldati dell’esercito americano. NAMRU controlla i nostri bambini quando sono ancora feti;  inserisce medici e ricercatori americani nei centri sanitari nei villaggi rurali, in modo che possano entrare in contatto con madri incinte e le informazioni [raccolte da questi medici e ricercatori] sono collegate alla rete di banche-dati della NAMRU. [NAMRU] ha suscitato scalpore quando i suoi medici hanno cercato di condurre uno studio sperimentale sui bambini ad Al-Bahira, sostenendo che desideravano sviluppare un siero dalla diarrea per una nuova vaccinazione. [Come parte di questo sforzo,] doni e denaro sono stati   dati alle famiglie dei [bambini] in Farshut, Umm Al-Laban, Kum Al-Qanatir,e altri villaggi nel centro di Abu Homs, ma le famiglie hanno rifiutato categoricamente di trasformare i loro figli in topi da laboratorio …

[Si tratta della ricerca “sui tamponi con tessuti rettali e feci di bambini rurali   di interesse internazionale pubblicata  dal Journal of Virology, citata  da Antonio Mazzeo].

Ma continuiamo a leggere il giornale egiziano:

“Questo scandalo ha suscitato una tempesta in parlamento … Inoltre, il dott. Farag Al-Dib, capo dell’Ufficio sanitario di Abu Homs, è stato dimesso dal suo incarico dopo essersi opposto alla sperimentazione su bambini innocenti tra uno e tre anni.”

“Le mani americane sono dietro infertilità, ritardo mentale e disabilità tra i bambini”

“Questo incidente ha sollevato domande, che sono rimaste senza risposta, se le mani americane nella NAMRU fossero dietro l’aumento di infertilità, ritardo mentale e disabilità tra gli egiziani nati negli ultimi anni …impotenza  [sic].  NAMRU ha raccolto sugli egiziani tutte le informazioni genetiche possibili, ed è nota  la sua capacità di distruggere i geni naturali e il sistema immunitario [degli egiziani] [e anche considerando il fatto] che invia [ Egitto] medicinali, semi e foraggi per animali ed è coinvolto in tutti gli esperimenti [condotti in Egitto] nei settori dell’agricoltura, del bestiame, dell’acqua, del cibo, ecc …

I campi di ricerca della NAMRU  totalmente sottratti alla supervisione delle autorità  egiziane. Oltre alla ricerca sull’AIDS, l’afta epizootica, l’emofilia, l’influenza aviaria, la febbre della Rift Valley, la febbre di Chikungunya – causata da zanzare – tubercolosi, malattia di Lumpyskin e altri, è responsabile anche delle vaccinazioni contro queste malattie, e dei metodi per eliminarle. Tutto ciò che resta è immaginare quanto pericolosamente semplice sarebbe usare tutto questa [informazione] contro il popolo egiziano, secondo la volontà americana, che ha Israele con forza dietro di sé “.

https://www.memri.org/reports/article-egyptian-al-wafd-daily-american-naval-medical-research-unit-three-namru-3-devil

Come vedete, benché datato 2012, un articolo  di eccezionale attualità. Ed anche ricco di insegnamenti per i governanti che si fanno  corrompere e  diventano servi e complici  del potere americano:  la fedeltà passata non ha salvato Mubarak quando Washington ha deciso di “sostituirlo”  con l’ esperimento dei Fratelli Musulmani.

Un notiziario militare statunitense ha dato notizia, nel luglio 2019, dell’insediamento del nuovo capo del NAMRU  a Sigonella, Marshall Manteville.  Ma questo lo avete già letto da Mazzeo.

Ron Paul : “E’ un trucco autoritario”

A noi non resta che riferire che Ron Paul si aggiunge alla fila di quelli che dicono che il coronavirus è un “trucco” per instaurare un regime autoritario.

Ron Paul, che è medico di famiglia, dice: “Non significa che la malattia sia innocua. Senza dubbio le persone moriranno di coronavirus. Coloro che appartengono a categorie vulnerabili dovrebbero prendere precauzioni per limitare il rischio di esposizione. Ma abbiamo già visto questo film. Il governo ingigantisce la minaccia come una scusa per strapparci ancora un po’delle nostre libertà. Quando la “minaccia” è finita, tuttavia, non ci restituiscono mai le nostre libertà.


Ron Paul, classe 1935, physician.

Un panico studiato, in cui interi stati si mettono in auto-isolamento, “e per cosa?”, dice il dottor Ron Paul: “Un virus che finora ha ucciso poco più di 5.000 in tutto il mondo e meno di 100 negli Stati Uniti? E  dov’è il panico per la  la tubercolosi, una vecchia malattia  tornata in forza,  che nel 2017 ha ucciso quasi 1,6 milioni di persone? Perché della TBC si discute così poco sui media?

http://www.ronpaulinstitute.org/archives/featured-articles/2020/march/16/the-coronavirus-hoax/

 

Chiamparino: non terremo aperti ospedali per mantenere il posto ai primari

https://torino.repubblica.it/cronaca/2014/07/06/news/chiamparino_non_terremo_aperti_ospedali_per_mantenere_il_posto_ai_primari-90857740/?fbclid=IwAR1AtvnIbeN1Ffe3EPA5PcNnMNGZGREcSUtXdRx7sxL8yOOBzj7eG0wMi2s

Il presidente della Regione: la riorganizzazione della sanità deve essere molto più radicale di quella prospettata dalla giunta Cota se vogliamo un servizio di alto livello

di SARA STRIPPOLI

06 luglio 2014

“La riorganizzazione della sanità dovrà essere molto più radicale di quella prospettata dalla precedente amministrazione”. Sarà pure l’era del dialogo, come va ripetendo da giorni, ma il quadro tratteggiato ieri a Vercelli da Sergio Chiamparino racconta di un presidente piuttosto determinato a non farsi bloccare dalle resistenze: “Se vogliamo raggiungere l’obiettivo di mantenere alto il livello di servizio ai cittadini e allo stesso tempo rispettare le esigenze di bilancio nei prossimi anni dovremo tirar fuori dai 40 ai 50 milioni all’anno per ridurre i debiti – non possiamo non usare rigore e determinazione a procedere nonostante le opposizioni”.

Presidente Chiamparino, in assemblea ha usato parole non così diverse da quelle dell’ex- assessore alla sanità Paolo Monferino. Chiusure, rischio immobilismo totale per interessi contrapposti, primari che difendono il loro posto. Quanto radicali sarete in sanità?
“Se vogliamo migliorare i servizi ai cittadini e anche trovare risorse per l’edilizia sanitaria e la Città della Salute dovremo esserlo. Ma vorrei sottolineare che la sanità non è solo risorse aggiuntive, il settore biomedicale rappresenta un’enorme occasione di sviluppo che non è stato ancora esplorato”.

In questi giorni sul nostro giornale abbiamo ricordato lo stallo sul futuro di ospedali cittadini come Oftalmico, Amedeo di Savoia, Valdese, con forti pressioni a non cambiare nulla. Cosa farete?
“L’ho detto qui in assemblea come la penso, credo che la ragione per tenere aperte delle strutture non debba essere il mantenimento del posto dei primari. Penso sia evidente che ci sono strutture da trasformare, riconvertire, non direi chiudere. In primo luogo ci sono ragioni note di sicurezza per i pazienti. Servono spazi per centri di medicina di base in grado di accogliere i pazienti, ad esempio”.

In assemblea ha detto di aver ricevuto mail e messaggi. Richieste che, se soddisfatte, avrebbero prodotto rinnovamento pari a zero. Si riferisce a temi come le emodinamiche o i punti nascita?
“Ho raccontato un episodio che mi ha fatto riflettere. Se si tiene conto di tutte le richieste il rischio è il blocco totale, nessuna decisione. In generale mi riferisco a tutto quello che può apparire difesa del territorio, una difesa che non può essere occasione per bloccare tutto. Non parlo di comportamenti da parte del Pd. Penso che il nostro compito sia restare vicino ai territori chiedendo però alle comunità locali la disponibilità a cambiare “.

Il governo per ora non rifinanzia l’articolo 20 sull’edilizia sanitaria. In campagna elettorale era stato proprio lei a lanciare l’ipotesi di realizzarla sull’area dell’ex Fiat-Avio. Il progetto della Città della Salute adesso si fermerà?
“Niente affatto. Noi dobbiamo assolutamente dare una risposta alle urgenze strutturali

dei nostri ospedali. Ho parlato a lungo con Graziano Delrio su questo punto: devono recuperare soldi non spesi di fondi strutturali ed usarli su questo capitolo. Una base di risorse pubbliche è indispensabile per poi lavorare per attrarre anche risorse private. Gli strumenti ci sono”.