Il governo conferma: «Sì al Tav». E tra i grillini riesplode la rivolta

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Nella maggioranza di Appendino malumori anche per il rimpasto di giunta

Neanche il tempo di insediarsi che il nuovo governo Conte bis riapre il vaso di Pandora dell’Alta Velocità. La neo ministra ai Trasporti Paola De Micheli ha dato, tramite mezzo stampa, la sua benedizione ai lavori della Tav, gettando sale sulle ferite mai rimarginate dei Cinque Stelle piemontesi. A Torino poi il malcontento per la Torino-Lione ribolle perennemente sotto la superficie, mettendo a rischio la maggioranza di casa Appendino, già profondamente turbata dopo l’ultimo rimpasto di giunta.

«Abbiamo dimenticato l’esito negativo della analisi costi-benefici – attacca la consigliera regionale Francesca Frediani -? Il Pd ha da subito iniziato ad esternare sul Tav, mentre nel Movimento Cinque Stelle si evita accuratamente il tema. Davvero pensiamo che la questione sia chiusa?». È salita sul ring, per il primo round del nuovo governo sulla Torino-Lione, anche la deputata pentastellata Jessica Costanzo. «È un tema delicato su cui occorre evitare provocazioni – spiega Costanzo -. C’è un’analisi costi-benefici negativa, seguita dal presidente Conte, su cui confido per un immediato abbassamento dei toni. Non siamo scesi a compromessi con la Lega, non dobbiamo farlo col Pd. La mia posizione non cambia. Il Tav, con noi al Governo, non deve essere fatto. Ci sono molte altre opere e cantieri da sbloccare con urgenza, si lavori per le reali priorità degli italiani».

All’indomani dell’insediamento del governo giallorosso, il vento No Tav è tornato a soffiare con forza anche a Torino, dove la maggioranza grillina mostra il fianco a nuovi e vecchi attriti. Da un lato, infatti, le parole di aperta resa della sindaca Appendino in merito al Tav sono state mal digerite dalla fronda; mentre, dall’altro, il clima di condivisione delle scelte sembra essere nuovamente venuto meno in occasione della nomina dei nuovi assessori all’Urbanistica e all’Innovazione. «Tanti fattori non ci hanno soddisfatto ultimamente – commenta la “dura e pura” Daniela Albano -, che Appendino abbia dichiarato che sul Tav la partita è chiusa non mi va giù. La questione Tav per me, come per molti altri, non è affatto chiusa e cova sotto pelle». Il clima appare tutt’altro che disteso, anche in seguito alle nuove nomine di giunta. «La rimanente parte del mandato la passerò a scrivere mozioni e ordini del giorno – attacca la pasionaria Viviana Ferrero -. Non farò sconti a nessuno. Né ai vecchi né ai nuovi assessori». Inizia così, sotto il segno delle minacce, il nuovo corso della giunta Appendino, senza più Guido Montanari e Paola Pisano, ma con la spada di Damocle del Tav che incombe e rischia di far saltare il banco.

Il governo conferma: «Sì al Tav». E tra i grillini riesplode la rivoltaultima modifica: 2019-09-08T22:17:11+02:00da davi-luciano
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