…..Ad ammetterlo è la stessa sindaca, ieri presente in consiglio dopo quattro giorni di riflessioni. Più che la rinuncia del Salone dell’Auto – che ha deciso di abbandonare Torino e trasferire la kermesse a Milano –, ad agitare i 5 Stelle ci sono dunque dinamiche interne che neanche la visita di Luigi Di Maio della scorsa settimana è riuscita a risolvere.
E così ieri buona parte della maggioranza ha disertato il consiglio comunale, preferendo non presentarsi oppure andandosene appena dopo il discorso della sindaca.
La novità su Montanari, nell’aria da tempo, era già stata ufficializzata in mattinata via Facebook dalla Appendino. Il vicesindaco paga le frasi sul salone – “Fosse stato per me, non ci sarebbe mai stato” – , definite ancora ieri “ingiustificabili” e “inopportune”.
Ma la a sua replica alla sindaca contiene il vero significato della partita interna ai 5 Stelle torinesi: “Se il M5S rinuncia alle posizioni iniziali, come quelle su Tav e acqua pubblica, accettando decisioni calate dall’alto allora è destinato a concludere la sua esperienza politica”.
Molto più che l’Auto e il No alle Olimpiadi invernali del 2026 – per quanto entrambi motivo di scontro in questi mesi – è sull’Alta velocità che potrebbe compiersi la rottura….”