Tav, Salvini insiste: “Se l’Ue paga il 55% bisogna farla”

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Il vicepremier parla di voci da Bruxelles su un maggiore impegno dell’Ue: “Se confermate, qualsiasi analisi costi-benefici direbbe che è vantaggiosa”. Poi annuncia: “Porto la flat tax al prossimo Consiglio dei ministri”. In arrivo anche emendamento nello sblocca-cantieri: “Sospendiamo per due anni il nuovo codice appalti”

30 maggio 2019

Matteo Salvini insiste: la Tav va fatta, soprattutto se l’Unione europea si accollerà una parte maggiore di spesa. “I nostri contatti con l’Europa ci dicono potenzialmente in arrivo altre buone notizie sugli investimenti e le grandi opere, la Tav è una di queste”, dice il vicepremier in conferenza stampa. Che poi si sbilancia: “Se, come pare, la quota di partecipazione di investimento dell’Ue dovesse aumentare fino al 55% dell’importo dell’intera opera, sarebbe evidente che qualsiasi ulteriore analisi costi/benefici dimostrerebbe che è vantaggioso completare un’opera fondamentale, come ha dimostrato anche il voto in Piemonte, che vede favorevoli più dell’80% degli elettori. Se da Bruxelles verranno confermate le voci, ci saranno altre centinaia di milioni, mi risulta siano più che voci”.

Le parole del vicepremier arrivano a poche ore dalla presa di posizione del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, per il quale l’esito delle ultime elezioni europee non cambia nulla sul futuro del collegamento ad alta velocità Torino-Lione. Salvini ammette le frizioni con il collega che ha la delega ai Trasporti, e non solo. A chi gli chiede conto dei rapporti difficili con Toninelli, con la ministra della Difesa Trenta e con il titolare dell’Ambiente Costa, il vicepremier risponde: “Ci sono problemi, è evidente”.

Salvini parla di Tav, ma pure delle opere più piccole: “Un emendamento leghista, che sta per essere presentato a minuti al decreto sblocca cantieri, prevede la sospensione del codice appalti per due anni e il rispetto della normativa europea”. Questo perché, spiega il vice presidente del Consiglio, su questo tema bisogna fare presto: “Sappiamo che il presidente del Consiglio e altri organismi stanno lavorando da mesi alla revisione del codice degli appalti: non vorremmo che ci si mettessero altri mesi o altri anni a rivedere uno strumento che sta complicando la vita a Comuni, Regioni e imprese. La norma che ci viene chiesta da tutte le aziende italiane  è la sospensione per due anni del codice degli appalti e il rispetto della normativa europea vigente. Come hanno fatto Germania e Gran Bretagna, al di sopra da ogni sospetto, in totale adesione all’europeismo che ci convince, si rispetterebbero le regole europee e non il codice degli appalti che sta complicando e ingessando un intero Paese”.

Ma nella conferenza stampa al Senato, Salvini ha toccato moltissimi temi, compreso quello della “tassa piatta”: “Mi premurerò di portare la discussione sulla flat tax per imprese e famiglie nel prossimo Consiglio dei ministri, quando sarà convocato”. E spiega: “Per evitare che si dica che è la proposta della Lega, e siccome è nel contratto di governo, è giusto che sia una proposta dell’esecutivo”. A settembre si andrà a votare? Nient’affatto, risponde il vicepremier: “A settembre si prepara una manovra economica”.

Tav, Salvini insiste: “Se l’Ue paga il 55% bisogna farla”ultima modifica: 2019-06-05T23:02:52+02:00da davi-luciano
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