“Il lavoro del futuro si potrà difendere rinunciando all’Alta Velocità”

27 Aprile 19 Stampa 

Le forze dell’ordine monitorano i preparativi per il 1° maggio: i temono tensioni tra le anime del corteo

Massimiliano Peggio  

https://www.lastampa.it/2019/04/27/cronaca/il-lavoro-del-futuro-si-potr-difendere-rinunciando-allalta-velocit-RfkXkoRB7pc14IPk56Dh6L/premium.html

«Il modello Tav è precisamente il modello di sviluppo che ci ha portato alla catastrofe attuale: disoccupazione di massa in particolare per i giovani, lavoro temporaneo e precario, enorme consumo di suolo, concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi, tagli ai servizi e mancanza di manutenzione delle infrastrutture essenziali». Ecco come il movimento No Tav guarda alla Festa dei Lavoratori del primo maggio, chiamando a raccolta sostenitori e militanti per partecipare al tradizionale corteo nel centro di Torino. Un invito a replicare il successo della manifestazione del No, in risposta all’exploit dell’Onda del sì, scatenata dall’arrivo delle «madamine».

Questa chiamata di piazza racchiude il senso profondo della spaccatura tra le anime antagoniste, guidate dal centro sociale Askatasuna, schierate contro il progetto del treno ad Alta Velocità, e la Cgil, che non vede di buon occhio etichette e «strumentalizzazioni», pur annoverando tra le sue fila molti sostenitori dell’opera.

Questioni che non hanno solo un valore di principio, ma che potrebbero avere ricadute sul piano dell’ordine pubblico. Come scintille ingovernabili, soprattutto in questo contesto torinese, in piena campagna elettorale in vista delle elezioni regionali, e all’indomani degli sgomberi che hanno coinvolto il fronte anarchico e le tensioni di piazza che ne sono seguite.

E visto che la tutela dell’ordine pubblico è diventata una delle priorità, le forze dell’ordine, con Digos in testa, stanno monitorando i preparativi, per disinnescare eventuali derive.

E soprattutto per evitare il ripetersi degli scontri avvenuti in passato, al termine di quella liturgia del corteo composto da più spezzoni, con al fondo gli antagonisti.

Certo, per i militanti di quell’area non è un buon periodo, dopo i ripetuti provvedimenti della magistratura e le misure di prevenzione che hanno colpito molti dei leader storici, limitandone la libertà di movimento. Ma eventuali tensioni all’interno del corteo del primo maggio, magari in vista del palco dei comizi, tra l’ala del Sì Tav e le anime No Tav, rischierebbe di danneggiare l’immagine del fronte del No, che da tempo ha imboccato una nuova strada, meno belligerante, votata alla visibilità, attraverso campagne di persuasione, dei seminari con dati, proiezioni e studi ingegneristici.

Anche pressando direttamente con affondi pubblici la componente Grillina del Governo, sostenuta con grandi aspettative dagli oppositori dell’opera, rimasti poi delusi dalla manovre politiche dettate dal tandem con la Lega.

Ecco quali sono gli scenari che si stagliano dietro il primo maggio torinese, una festa che alcuni definiscono anacronistica, per «nostalgici reduci di un mondo che non esiste più».

Un «mondo» che i No Tav della Val di Susa, e non solo, contestano anche sotto il profilo degli effetti ambientali e climatici, respingendo l’equazione: treno alta velocità uguale a più lavoro e più sviluppo. «La nostra opposizione al treno Torino Lione – sostiene il movimento – parla di un modello di sviluppo diverso, funzionante e sostenibile, capace di dare benefici immediati a tutto il Paese, dirottando da subito i fondi pubblici sprecati con grande opere inutili, in tante, piccole opere utili a tutti, da subito

“Il lavoro del futuro si potrà difendere rinunciando all’Alta Velocità”ultima modifica: 2019-05-01T22:53:53+02:00da davi-luciano
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