“È una linea di cemento e calcestruzzo, i camion già vanno in giro mezzi vuoti”

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sabato 02/03/2019

Lo show – Beppe Grillo, durante il suo spettacolo a Torino, critica l’Alta velocità

“È una linea di cemento e calcestruzzo, i camion già vanno in giro mezzi vuoti”

Le contestazioni fuori il teatro Colosseo, dove Beppe Grillo si è esibito nel suo spettacolo “Insomnia” avevano la firma dei no vax. Niente Tav, all’esterno. Dentro, poco dopo il via dello show, è invece lo stesso Grillo a parlarne. “In Svizzera hanno tolto i camion, li hanno tassati e hanno fatto il San Gottardo – dice dal palco -. Un tunnel di 45 chilometri. Poi si sono accorti che era vecchio e hanno ordinato i camion a idrogeno dalla Cina”.

Fa riferimento a ciò che dal treno dovrebbe essere trasportato “Il container è l’unità di misura, non la merce. Portiamo cose vuote in giro. Non riusciamo a fare girare i camion pieni”.

Poi la metafora: “La Tav è una stella che ha ancora luce, ma è morta perché la mobilità sta cambiando velocemente: è il momento di darvi una sveglia, vi perdete con cazzate come la Tav, Si vax, no vax”.

Non rinnega l’avanguardia tecnologica né il ruolo di Torino e del Piemonte nel suo sviluppo. “L’alta velocità – dice – è nata a Torino: ricordate il Pendolino e il Tgv. Viaggiava a 300 km ad assetto variabile. Avevamo treni straordinari”.

Ma fa una distinzione con il nuovo, con l’oggi: “L’alta velocità è una linea di cemento e calcestruzzo. Parlano di fare un buco e di metterci dentro le merci, non si sa dove e quando. Si parla di fare un referendum, poi si parla di sì, poi si parla di no, poi vengono fuori i movimenti, poi Confindustria, cazzo: gli industriali dovrebbero dirci come ci muoveremo tra venti anni”.

In sala ci sono molti consiglieri comunali, c’è il consigliere regionale del M5s, Davide Bono, il candidato alla Regione Giorgio Bertola, la valsusina Francesca Frediani che, prima dell’apertura del sipario, ha esclamato: “Qui crolla tutto. Devono essere consapevoli”.

La sindaca Chiara Appendino è passata prima dello spettacolo a salutare, ma non è rimasta.

Gli eletti M5s di Torino sperano che Grillo ridefinisca la linea pentastellata.
Grillo inizia a razzo, parlando di cosa era Torino. “Adesso siamo al governo cosa faccio?
Divento un comico governativo? Di regime? Non so con chi prendermela. Con noi stessi?”

Parla di Fiat, dall’industria tecnologica, del “manager ‘s a n ti f i c a t o ’, che è morto” e non vuole santificarlo. “Qu i c’era Ghidella che viveva con gli operai, progettava le Uno. Era industria. Andavo a Orbassano, dove c’erano i geni”.

Poi redarguisce i torinesi. “So no arrabbiato con voi. Non credete in voi stessi. Avete avuto Fassino, una città piena di debiti. La zona Thyssen può diventare una zona di studio sulle batterie elettriche e ce le stanno rubando”.