https://torino.repubblica.it/cronaca/2019/02/19/news/tav_rinvio_cantiere-219552217/
Riguardano lavori per 2,3 miliardi di euro
di PAOLO GRISERI

Verso un nuovo rinvio della partenza dei bandi per la Torino-Lione. Il Consiglio di amministrazione di Telt, riunito a Parigi, ha accolto la rischiesta italiana di un breve rinvio della partenza delle gare. La richiesta è arrivata in modo informale e senza atti ufficiali per non irritare Francia e Unione Europea che vorrebbero partire subito. I bandi riguardano lavori nel tunnel di base per 2,3 miliardi.
Il cda di Telt è stato rinviato senza stabilire una data per poter immediatamente, quando ci saranno le condizioni, far partire le gare di appalto per la Torino-Lione. Il comunicato, al termine del consiglio di amministrazione della società che scava il tunnel di base della Tav, parla di “un breve rinvio sulla pubblicazione dei bandi di gara”. In realtà la dilazione potrà essere solo di pochi giorni (si ipotizza non oltre metà marzo) per evitare di perdere la prima tranche di 300 milioni dei finanziamenti europei. Ora inizierà una nuova trattativa tra Francia, Italia e Ue per sbloccare al più presto le gare. La riunione del consiglio di amministrazione è durata sette ore. Questa ulteriore dilazione, chiesta dal governo italiano, sarà l’ultima che la Francia concede ai partner italiani.
LA COMMISSIONE UE
Per la conferma, da parte dell’Unione Europea, dell’intera contribuzione per la Torino-Lione – 813 milioni di euro – occorre “la tempestiva pubblicazione dei bandi”. In caso contrario, “verrà applicata una riduzione di 300 milioni”. E’ quanto ha comunicato al consiglio d’amministrazione di Telt, il rappresentante della Commissione Europea, rendendo nota una comunicazione ufficiale di Inea (Innovation and Networks Executive Agency).
Duro il giudizio del presidente del Piemonte Sergio Chiamparino: “Il governo Conte-Salvini-Di Maio chiede a Telt un altro rinvio dei bandi Tav già finanziati, vedremo quanto sarà effettivamente breve. Così, dalla disponibilità della Ue a finanziare al 50% l’intera opera, comprese le tratte nazionali, con significativi risparmi per gli italiani, si passa al rischio concreto di perdere i contributi già stanziati dall’Europa. E’ il segno che in Italia sulla Tav il mondo va alla rovescia”. Il governatore chiede al governo di fermare “la giostra elettorale sulla Tav e lasci andare avanti un’opera necessaria per la crescita, la sicurezza, l’ambiente. Sappiano che il Piemonte non si farà mettere in un angolo”.