Torino-Lione: Grande Opera a fine corsa

Comunicato Stampa

PresidioEuropa

Movimento No TAV

12 febbraio 2019

www.presidioeuropa.net/blog/?p=18843

Torino-Lione

Grande Opera a fine corsa

Il Governo ha oggi ufficialmente comunicato che l’Analisi Costi Benefici della Torino Lione è negativa.

Decine di anni di riflessioni e di valutazioni trasportistiche, economiche e giuridiche, presentate e sostenute soprattutto dal Movimento No Tav, hanno abbondantemente segnalato che questo progetto è una Grande Opera Inutile e Imposta che, se realizzata, non avrà ritorno positivo.

La decisione del MIT è coerente con i Regolamenti europei CEF e TEN-T che permettono agli Stati membri l’abbandono di un progetto finanziato dalla UE perché la scelta di attuare i progetti è lasciata agli Stati secondo la “capacità di finanziamento pubblico” e la “fattibilità socio-economica”.

Oggi siamo di fronte ad una svolta positiva che, sulla base delle analisi e dei principi di prudenza e di precauzione economica e ambientale, protegge il futuro del Paese, delle sue risorse economiche e ambientali, come una larga parte del Paese ha compreso da tempo.

La decisione positiva di accantonare la Torino-Lione subirà con certezza violenti attacchi da parte dei promotori delle Grandi Opere Inutili e Imposte ad ogni costo, simbolo dello spreco delle risorse economiche ed ambientali.

Il Movimento No TAV analizzerà nei prossimi giorni i due documenti presentati per contribuire a difendere il risultato di una decisione la cui sintesi è positiva.

Tuttavia, già da una prima lettura si rilevano, soprattutto nel Rapporto giuridico, argomentazioni ingannevoli che pare siano state inserite per offrire al decisore politico spazi per capovolgere la decisione.

Il Movimento No TAV denuncerà con fermezza ogni tentativo in questo senso portando argomentazioni giuridiche e fattuali.

Rivendichiamo questo risultato che deriva, non solo dal riconoscimento di scelte sbagliate che i promotori hanno da anni difeso, ma soprattutto dalla tenacia di una lotta popolare che da trent’anni si oppone a questo progetto e al sistema che lo sponsorizza, con tenacia e caparbietà.

Lotta che è costata, a chi negli anni l’ha portata avanti con determinazione, una durissima repressione che non sarebbe stata attivata a danno di molti se gli stessi dati che compaiono nel documento governativo (da sempre conosciuti e divulgati dal Movimento No TAV) fossero stati presi in esame con ragionevolezza e buon senso.

È arrivato il momento di scrivere il capitolo finale della Torino-Lione, e ancora una volta lo scriveremo tutte e tutti insieme.

San Valentino? O Lupercalia!

MONDOCANE

BUONE LUPERCALIA

lupercalia 1

Dall’amico James Hansen, in vista della ricorrenza di San Valentino, ricevo questa puntualizzazione su cosa si celi dietro la festa dei fidanzati, o innamorati, intitolata a San Valentino. Si faccia il confronto tra la becera occasione di una coazione al consumo, che, copiando feste, tradizioni, simboli, miti, espressi da spontanee istanze popolari e coesioni culturali di comunità, tutto riduce in termini di commercio, di scambio, di profitto, di materia. E si rifletta su cosa abbiamo guadagnato nel passaggio dal mondo classico a quello dei dogmi dettati sul Sinai, camminando sul Lago di Tiberiade, o da Amazon.

lupercalia 2

I tre giorni di Lupercalia furono una simpatica festa d’epoca romana che si celebrava dal tredici al quindici di febbraio in onore del dio della fertilità Luperco. Essendo molto gradita tra la popolazione ancora non del tutto convinta del cristianesimo, fu tra le ultime festività ad essere stata “ri-posizionata” dal paganesimo all’allora nuova fede. La soppressione avvenne solo alla fine del 5° secolo ad opera di Papa Gelasio I, il 49° Vescovo di Roma.

È facile supporre che la popolarità dei Lupercàli derivasse dalla conduzione – la festa era celebrata da giovani sacerdoti chiamati Luperci, seminudi con le membra spalmate di grasso e una maschera di fango sulla faccia, e consisteva sostanzialmente nel molestare per strada giovani donne compiacenti e in età fertile. C’entravano delle fruste, però non utilizzate con l’intenzione di infliggere dolore…

La festa fu spostata sulla figura di San Valentino, vescovo e martire a 97 anni la cui testa sarebbe stata mozzata da un soldato, tale Furius Placidus. Il milite fu mandato per volontà dell’Imperatore Aurelio, irritato per la celebrazione da parte del Santo di un matrimonio tra la cristiana Serapia e il legionario romano Sabino, un pagano. I due sarebbero morti insieme proprio mentre Valentino li benediceva. Il Santo è anche venerato come il Patrono degli epilettici per motivi che sfuggono.