Foietta in audizione alla Camera: “Una volta per tutte, la Torino-Lione non è una linea ad alta velocità”

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L’ex commissario dell’Osservatorio Tav: “Il governo ha vietato di incontrarmi al capo della commissione costi benefici”

16 gennaio 2019

 

 Si deve chiarire “una volta per tutte tra Sì Tav e No Tav che almeno dal 1993″ la Torino Lione “non è una linea ad alta velocità e non vi viaggeranno treni a standard alta velocità”. Lo dice Paolo Foietta in audizione alla Commissione trasporti della Camera sull’attività svolta in qualità di commissario straordinario del governo per l’asse ferroviario Torino-Lione.

“Stiamo parlando di linea ferroviaria moderna a standard europei in grado di portare in sicurezza treni che per standard Ue devono essere lunghi, pesanti, larghi e alti – spiega Foietta- una sagoma che permette di trasportare semirimorchi che viaggeranno alla stesa velocita alla quale viaggino oggi i treni merci, vanno a 120-150 chilometri all’ora”.

Insomma, “è una favola che le merci andranno veloci – sottolinea il commissario straordinario del governo il cui mandato è formalmente scaduto a fine 2018 – viaggeranno a una velocità commerciale ragionevole e aumentando la capacità attuale che non esiste, perché linea attuale è satura, una linea vecchia che non funziona più”.

Per quel che riguarda gli altri convogli, “la velocità dei treni passeggeri sarà di 220 kmh, assolutamente ragionevole visto che la variante di valico è attraversata dal Tgv a 62 kmh, la stessa velocità dei servizi del sistema ferroviario metropolitano”, dice foietta. “Per alcuni il Tgv a 62 kmh è un successo – aggiunge -.  Anche una Ferrari passa su una carrareccia, bisogna vedere a che condizioni”.

Insomma, “almeno per una volta sono d’accordo con Travaglio, almeno una, parlare di alta velocità è una patacca – dice il commissario – io mi sono sforzato di parlare di sostituzione di una linea ferroviaria costruita nell’800 che ha finito la sua vita, costruita quando le condizioni erano strutturalmente diverse dalle attuali”.

“La tipologia dei treni è cambiata – ha spiegato -. I treni convenienti sono quelli lunghi e pesanti, il traforo del Frejus non è in grado di farne, obbliga a salire a mille metri di quota e poi a scendere. Il motivo per cui si fanno tunnel di base in Europa è proprio per evitare questo, tunnel come il Gottardo, il Brennero, il Semmering, rispondono tutti a queste logiche”. Lo dice Paolo Foietta in audizione alla Commissione Trasporti della Camera sull’attività svolta in qualità di commissario straordinario del governo per l’asse ferroviario Torino-Lione.

Ci sono “limiti di peso legati alla quota e alla pendenza”, ad esempio sul Frejus “con un locomotore porto 650 tonnellate mentre al gottardo ne porto 2mila”, dice foietta, “il costo di un’unità trasportata sul Frejus è doppio rispetto al Gottardo. Proprio per queste ragioni, di abbassamento della quota del traforo per ridurre l’energia necessaria a issare i convogli e aumentarne la portata riducendo il costo unitario per tonnellata di merci, “tunnel di base ne stanno facendo 7 in Europa”, spiega il commissario, “in Svizzera 4 tunnel base, tre sono già finiti, poi c’è il Brennero e gli austriaci stanno facendo Koralpe e Semmering”. Insomma, “stanno alacremente lavorando a modificare le gallerie dell’800 e a rendere il treno un sistema competitivo”, conclude Foietta, “non capisco perché quello che vale per l’austria non valga per l’arco alpino occidentale”.

All’audizione Foietta ha anche ricordato di non aver mai parlato sulla Tav con il governo in carica: “Ho scritto 12 lettere via pec ma non ho ricevuto nessuna risposta. E’ una cosa gravissima, visto che sono commissario e il governo è il mio interlocutore. Si tratta di una situazione paradossale. A Ponti (capo del team incaricato di realizzare l’analisi costi-benefici sulla Tav ndr) è stato vietato di incontrarmi. E’ una scelta del governo quella di non rispondermi”.

“La Tav si deve fare – ha concluso -. Lo ha deciso il Parlamento e la scelta di non farla spetta al Parlamento attraverso un atto di ricusazione di un trattato internazionale ratificato il primo  marzo del 2017”. Per tornare indietro sulla decisione presa sulla Tav “il passaggio in Parlamento è un atto obbligatorio. La Costituzione non prevede che un trattato internazionale sia oggetto di referendum, che potrebbe, se mai, essere consultivo”.

Foietta in audizione alla Camera: “Una volta per tutte, la Torino-Lione non è una linea ad alta velocità”ultima modifica: 2019-01-16T22:39:54+01:00da davi-luciano
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