Zerocalcare e il manifesto per i No Tav: “L’ho sempre pensata così, mi dispiace aver deluso qualche lettore”

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L’artista romano, che ha disegnato il poster per la manifestazione dell’8 dicembre, risponde su Facebook alle critiche

di JACOPO RICCA

19 novembre 2018

Le critiche e i messaggi di delusione per aver disegnato il manifesto per il corteo No Tav dell’8 dicembre hanno colpito Zerocalcare. Il fumettista è intervenuto dal suo profilo Facebook per chiarire la vicenda, precisando di non voler convincere nessuno ma per manifestare il suo stupore per lo scadimento del dibattito pubblico.

“Sono No Tav da sempre, e mi dispiace se le scaramucce tra il PD e il M5S hanno trasformato una questione ventennale, profonda e complessa, in un referendum pro o contro questo governo, che ovviamente mi fa schifo con o senza Tav – scrive l’artista romano – Questo è il risultato di aver espulso dal dibattito pubblico mainstream tutte le voci di intellettuali, democratici e persone più o meno autorevoli che negli anni hanno spiegato e continuano a spiegare le ragioni di quella contestazione: quello che rimane nella narrazione di questo paese è il SITAV come unico modo di intendere la sinistra, il progressismo e il buon senso, e il NOTAV come oscurantismo medievale, difesa dei 5 stelle e di questo governo”.

Il lungo intervento arriva perché al fumettista sono arrivati “milioni di mail e messaggi e tag più o meno tutti di questo tenore, di grande delusione e stupore per il manifesto del corteo No Tav”. In sostanza una parte dei suoi fan non avrebbe gradito la scelta di schierarsi con chi si oppone alla linea ad alta velocità Torino-Lione, una scelta che però non è affatto nuova: “Mi dispiace se questa cosa ha fatto rimanere male tante persone, ma evidentemente vi è arrivata finora solo una parte della mia produzione degli ultimi 20 anni – scrive nel lungo post – Ho iniziato a interessarmi di quello che mi stava intorno e delle cose fuori dagli stretti affari miei nel 1998, a 14 anni, colpito dalle vicende dell’arresto e del conseguente suicidio in carcere in attesa di processo di Edoardo Massari e Maria Soledad Rosas, nel quadro di un’inchiesta contro i primi fuochi di contestazione al TAV. Sono andato cento volte in valle, parlando allo sfinimento, in privato come in assemblee pubbliche, con quella parte di popolazione che quel tunnel non lo voleva”.

Zerocalcare ha voluto ribadire ancora una volta la sua vicinanza ai valsusini: “Per me in questi anni lì si è aperta una questione di democrazia che va anche aldilà del merito di quel tunnel – aggiunge – La questione è di rispetto di una comunità che da 20 anni ha espresso una serie di criticità, e l’ha fatto in tutti i modi, da quelli più pacifici a quelli meno pacifici, che hanno avuto la medesima risposta: quella di andare avanti fino a farne un braccio di ferro di principio, militarizzando un territorio, schierando l’esercito e negando qualsiasi legittimità alla posizione di chi quel tunnel non lo voleva, con dati, argomentazioni e un modello di sviluppo per me condivisibile, che è un’altra delle cose fanno la differenza”.

Zerocalcare e il manifesto per i No Tav: “L’ho sempre pensata così, mi dispiace aver deluso qualche lettore”ultima modifica: 2018-11-20T23:59:14+01:00da davi-luciano
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