Torino è un Comune No Tav, approvato in Consiglio l’Ordine del giorno dei Cinque Stelle. Tutto il centrosinistra era stato espulso dall’aula

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Tensione anche all’esterno, la polizia sbarra l’accesso al Municipio. E gli industriali delusi: “M5s non ha voluto ascoltare le nostre ragioni”

di MARIACHIARA GIACOSA e DIEGO LONGHIN

 

29 ottobre 2018

Torino è un comune No Tav. Con 23 voti favorevoli e 2 contrari il Consiglio comunale ha approvato l’ordine del giorno M5S che esprime contrarietà alla Tav e chiede di sospendere l’opera in attesa dei risultati dell’analisi costi/benefici. “La Giunta comunale è assolutamente favorevole a questo atto” ha detto l’assessore ai Rapporti col Consiglio e all’Ambiente Alberto Unia. “L’atto – ha sottolineato – dice solo che abbiamo bisogno di dati e di sapere se c’è una sostenibilità economica dell’opera”. Al dibattito in aula, e alla votazione finale non ha partecipato la sindaca Chiara Appendino che è in trasferta a Dubai

Il dibattito in consiglio comunale sulla mozione No Tav del Movimento CInque stelle ha avuto momenti di tensione. Il presidente della Sala Rossa Fabio Versaci ha espulso dall’aula tutti gli esponenti del centrosinistra, a partire dal capogruppo Stefano Lo Russo e dall’ex sindaco Piero Fassino  e per farlo ha chiesto anche l’intervento dei vigili urbani. L’espulsione dopo l’esposizione di cartelli a favore della Tav”. “Mi spiace per quanto accaduto – ha detto il presidente del Consiglio comunale Fabio Versaci – ma ci sono delle regole. Io non ho gradito quello che avete fatto”.
Dopo l’espulsione Fassino commenta: “L’assenza della sindaca è una scelta grave e irresponsabile, vuol dire avere una grande coda di paglia”.”Bisogna chiedersi che cosa proporrà agli investitori visto che la sua linea è dire no a tutti gli investimenti”, ha aggiunto Fassino lasciando la Sala Rossa dopo l’espulsione di tutti i consiglieri del centrosinistra.

Questo mentre  momenti di tensione si verificavano anche dinanzi al portone d’ingresso del municipio di Torino, dove oggi il Consiglio comunale discuterà l’ordine del giorno con cui il Comune chiederà al Governo di rinunciare alla costruzione della linea ad alta velocità Torino-Lione. Gli agenti hanno sbarrato l’ingresso creando una barriera tra i No Tav e un nutrito gruppo di manifestanti che invece sono a favore dell’opera. Fra questi il consigliere regionale di Forza Italia Andrea Tronzano. “Speriamo che (il presidente della regione) Chiamparino monitori la situazione e alla fine prevalga il buon senso”, ha detto.

Anche duecento imprenditori e sindacalisti (e hanno aderito anche i vertici nazionali di Confindustria) partecipano al presidio davanti al Comune di Torino. Davanti a Palazzo di Città ci sono i presidenti delle nove associazioni d’impresa – Api, Unione Industriale, Amma, Ascom, Confartigianato, Cna, Confesercenti, Collegio Costruttori, Confapi – che entreranno in Sala Rossa per assistere al dibattito. Presenti anche la Cisl e la Fim. I rappresentanti degli imprenditori hanno incontrato Valentina Sganga, capogruppo del M5S a Palazzo di Città. Ma nulla è cambiato nella posizione dei grillini   “Non rinviamo la votazione”. Dopo quasi un’ora di confronto la posizione del gruppo 5 Stelle non cambia nonostante il pressing dei nove presidenti delle associazioni di categoria dell’industria, commercio e artigianato con in più il numero uno della Camera di Commercio, Vincenzo Ilotte. Nessuna delle proposte, dal ritiro dell’ordine del giorno al rinvio dell’ordine del giorno No Tav per schierare la città tra I Comuni contrari all’alta velocità Torino-Lione. Sotto la finestra di dove si è tenuta la riunione si confrontano a suon di slogan No Tav e Si Tav. Rappresentanti della Cisl, radicali, No Tav. E’ la prima volta che la Tav raggruppa anime e sigle così differenti. “Non hanno voluto sentire le nostre argomentazioni”, sottolinea Dario Gallina presidente dell’Unione industriale. Sul tavolo della sala riunioni il libro dei No Tav. “Questa è una scelta strategica, che vincola la citta’ per decenni. E la sindaca svicola dalle sue responsabilità. Una marcia dei quarantamila? Sarà dei centomila se continua così”, aggiunge a proposito di una manifestazione sull’esempio di quella del 1980 a Torino.
”. Il responsabile dell’Api Corrado Alberto sottolinea che “bisognerebbe tenere in considerazione il sistema produttivo quando fa una richiesta. Noi abbiamo alla fine chiesto di rinviare e di essere ascoltati’. E Giorgio Marsiaj presidente dell’Amma sottolinea che “ci hanno accusato di non essere mai venuti. Ma il nostro interlocutore è la sindaca. Non più tardi dello scorso lunedì ero da lei e mi ha detto che tanto la Tav si fa”. 
I nove vedranno poi i capigruppo degli altri partiti.

Inno di Mameli contro slogan No Tav, “duello” tra manifestanti sotto il Comune

Nelle ultime ore il fronte contro la maggioranza consiliare si era arricchito di altre tre adesioni: i presidenti dei tre ordini professionali – commercialisti (Asvisio), notai (Biino) e avvocati (Malerba) – hanno annunciato una lettera di sostegno alla protesta delle altre categorie produttive. Insomma: tutta la città che lavora e produce contro l’ordine del giorno del Movimento cinque stelle. 

Ma dal ministero arrivano rassicurazioni: “I piemontesi sappiano che la valorizzazione infrastrutturale della Regione è al centro del mandato del Ministro Toninelli e che l’obiettivo del rilancio prescinde da quelli che saranno gli esiti dell’analisi costi-benefici e dalla decisione sul Tav Torino-Lione, decisione che comunque non tarderà ad arrivare”. Lo spiega in una nota il Mit.

Torino è un Comune No Tav, approvato in Consiglio l’Ordine del giorno dei Cinque Stelle. Tutto il centrosinistra era stato espulso dall’aulaultima modifica: 2018-11-01T20:30:59+01:00da davi-luciano
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