Rivolta delle imprese contro il no alla Tav: domani nove presidenti in Consiglio comunale

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Industriali, artigiani e commercianti in aula: vogliamo vedere in faccia chi dice no alla Torino-Lione

di EMILIO VETTORI

28 ottobre 2018

 

Nove presidenti di associazioni imprenditoriali di Torino saranno domani nella Sala Rossa del consiglio comunale per assistere al voto dell’ordine del giorno contro la la linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione proposto dalla maggioranza Cinque Stelle. E’ la sfida degli imprenditori a chi osteggia un’opera che loro ritengono fondamentale per il futuro di Torino e del Piemonte. “Vogliamo vedere in faccia chi vuole che Torino finisca su un binario morto” è la convinzione che ha mosso Corrado Alberto, presidente dell’Api, a contattare tutti gli altri presidenti di categoria, per arrivare a una protesta che se non clamorosa appare destinata a sancire il divorzio tra gli imprenditori e la maggioranza pentastellata che governa Torino da due anni e mezzo.

Rivolta delle imprese contro il no alla Tav: domani nove presidenti in Consiglio comunale

Chiamparino e Appendino divisi dalla Tav 

Con Alberto nella Sala Rossa di palazzo di Città ci saranno Dario Gallina, presidente dell’Unione industriale di Torino, Giorgio Marsiaj, numero uno dell’Amma, l’associazione delle aziende metalmeccaniche, Maria Luisa Coppa, presidente dell’Ascom, Giancarlo Banchieri, al timone di Confesercenti Torino. E ancora: Dino De Santis, presidente di Confartigianato, Andrea Talaia di Cna, Antonio Mattio, al vertice del Collegio costruttori di Torino e Alessandro Frascarolo di Confapi Torino.

 “L’approvazione di un Ordine del Giorno che richiede la sospensione dei lavori relativi alla nuova Linea Torino Lione – spiegano congiuntamente i Presidenti delle associazioni d’impresa torinesi – sarebbe un atto gravissimo dal punto di vista politico e istituzionale; significherebbe dire no ad un territorio aperto all’Europa, più competitivo e più efficiente. Non è possibile tarpare così le possibilità di crescita del nostro sistema economico. La Torino Lione non è un capriccio di pochi, ma un investimento per il futuro di tutti”.

 “L’attrattività di un territorio – spiegano ancora i nove presidenti -, dipende anche dagli investimenti e dalla loro realizzazione. Gli imprenditori veri, che creano Pil e occupazione, vogliono certezza sulle infrastrutture e sui tempi della loro realizzazione. Le imprese non possono più sopportare una politica che va contro lo sviluppo e la crescita”.
 Peccato che in Sala Rossa non ci sarà la sindacaChiara Appendino è in partenza per una missione d’affari a Dubai. Ma ieri ha avuto modo di ribadire la sua contrarietà all’opera. Seguita a ruota dal vicepremier Luigi Di Maio: “Siamo da sempre contrari alla Torino-Lione”. Prese di posizione che hanno scatenato l’ira di Sergio Chiamparino, presidente del Piemonte: “Che Torino dica no alla Tav è una bestemmia”.
E nel dibattito si inserisce anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala che intervendo al Forum tematico del Pd ha detto:  “Possibile che non diciamo che senza la Tav Torino-Lione, poi vanno a Francoforte e da lì a Budapest.? Bisogna dirle queste cose, e non è un problema di penali, ma un problema di coerenza con la pretesa di essere la seconda economia europea, anche perché le merci si muovono”.

Rivolta delle imprese contro il no alla Tav: domani nove presidenti in Consiglio comunaleultima modifica: 2018-11-01T17:59:59+01:00da davi-luciano
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