“Semaforo verde al Terzo valico, sul Tav decideremo entro l’anno”

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La posizione attendista della Lega nelle parole del sottosegretario al Mit Rixi: “L’alta velocità Genova-Milano è strategica per il Paese, la Torino-Lione forse conviene di più alla Francia”. Il destino dell’opera dopo le valutazioni previste dal contratto di governo

“Per l’economia italiana è certamente più strategico il Terzo Valico rispetto alla Tav. Non c’è paragone. Questo ovviamente non vuol dire che uno escluda l’altra. Certo è che collegare i porti italiani con il centro Europa grazie a quello che sarà il tunnel più lungo del Paese vuol dire riportare il nostro sistema portuale al centro del mediterraneo. Il collegamento tra Francia e Italia, probabilmente, vuol dire dare una mano alla portualità francese nell’Atlantico, anche per gestire il traffico italiano”. Che la Lega viaggi con maggior decisione in direzione di una strenua difesa della linea progettata per uno sbocco dei porti liguri nella pianura padana rispetto alla Torino-Lione non lo si scopre oggi.

“Il Terzo Valico non si tocca” aveva avvertito i Cinquestelle, Matteo Salvini blindando la grande opera insieme alla pedemontana veneta e a quella lombarda. Ma anche lui (soprattutto lui) non è mai stato altrettanto risoluto sulla Tav, della quale Edoardo Rixi – storico fedelissimo del Capitano passato dall’assessorato ai Trasporti della giunta di Giovanni Toti al Mit di cui è sottosegretario (insieme all’altro leghista, Armando Siri) – rimarca la differenza strategica rispetto al Terzo Valico, lasciando aleggiare sospetto che la Torino-Lione alla fine convenga più alla Francia che non al nostro Paese.

“Io non dirò mai no alla Tav punto. Dico, però, che il Terzo Valico sarebbe la più grande galleria ferroviaria d’Italia capace di dare forza al sistema industriale italiano. La Tav implica condivisione di strategie con la Francia, con la quale bisogna stare molto attenti perché – spiega il sottosegretario, parlando con lo Spiffero – i francesi tendenzialmente quando fanno le opere cercano di farle a loro favore e a disfavore del vicino. Dopodiché questo non vuol dire che non sia necessaria”. Se lo sarà o invece, come sostengono da sempre i Cinquestelle, si tratta di un’opera inutile il Governo lo deciderà dopo le valutazioni previste dal contratto tra i due alleati, che proprio sul tema dei grandi progetti infrastrutturali hanno visioni lontanissime e, di fatto, confliggenti.

“La posizione della Lega è chiara, quella dei Cinquestelle altrettanto, troveremo una sintesi”. Per farlo, evitando che l’incertezza si prolunghi risultando magari utile ad avvicinare la sintesi (ovvero un compromesso e un cedimento dell’atteggiamento oltranzista grillino da far digerire al suo elettorato più radicale sul tema), ma pesando negativamente su questioni economiche e non di meno occupazionali, i tempi dovranno essere ragionevolmente brevi. “Si deciderà nei prossimi mesi, certamente non oltre la fine dell’anno” assicura Rixi. Il quale ribadisce che ci sarà “una valutazione tecnica, di impatto e, ovviamente anche politica. Siamo appena partiti incominciando a mettere in moto la macchina, guardando le carte per capire anche se sulla Torino-Lione tutti hanno detto le verità che andavano dette. Entro luglio verrà anche nominata la nuova unità tecnica di missione”.

Risposta indiretta a chi all’annuncio del Governo di riesaminare il rapporto costi benefici, aveva replicato che questo studio era già stato fatto ed è disponibile? Più probabilmente, la necessità per la Lega di concedere all’alleato lo spazio di manovra necessario per uscire da una situazione non facile rispetto ai proclami della campagna elettorale e alla stessa risposta data dal ministro Danilo Toninelli a Sergio Chiamparino che aveva detto: “Dovranno passare sul mio corpo per non fare la Tav”. “Non passeremo sul suo corpo – aveva replicato il ministro – perché potrebbe non passare nessun treno”. Eventualità che la Lega ha sempre escluso, anche se con minor vigore rispetto a tutti gli altri progetti. “Per noi le opere pubbliche sono uno strumento per far ripartire il Paese. Non si possono bloccare. Se ci sono motivazioni per modificarle e migliorarle ben vengano” aggiunge l’ex assessore ligure, a detta di molti colui che incarna la garanzia assoluta per la realizzazione del Terzo Valico su cui Toti è irremovibile dal primo giorno e opera il cui ipotetico blocco finirebbe per far saltare la stessa alleanza che governa la Liguria.

“Se ci sono motivazioni per stralciare qualche opera perché non utile e farne altre che si ritengano più necessarie, lo si valuta. Certo non si può dire a prescindere: non le facciamo. Così si bloccherebbero finanziamenti e lavori che per noi sono una priorità e peseranno al momento della valutazione”. Sulla Torino-Lione la Lega ribadisce la sua posizione a favore, “anche se con alcuni distinguo, per esempio rispetto a Forza Italia: per me difendere l’ambiente e far le cose nel miglior modo possibile è un valore aggiunto. Se parliamo di Terzo Valico per trasportare le merci è perché le vogliamo togliere dalle strade”, collegando i porti con la pianura padana e il resto dell’Europa. Senza rischiare, per Salvini, di fare un regalo a Macron. Di questi tempi, poi.

“Semaforo verde al Terzo valico, sul Tav decideremo entro l’anno”ultima modifica: 2018-10-21T13:26:20+02:00da davi-luciano
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