Torino, Boccia: “La Tav Torino-Lione vale 9 miliardi e 52 mila posti di lavoro”

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Il presidente di Confindustria al convegno con 300 imprenditori per sollecitare l’opera. Sul ponte di Genova afferma: col gioco dei ricorsi non verrà mai ricostruito

di MARIACHIARA GIACOSA e STEFANO PAROLA

12 settembre 2018

 

“È nobile che il governo si occupi della felicità degli italiani, ma non ho mai visto italiani felici con le fabbriche chiuse. La felicità passa attraverso la crescita, allo sviluppo della manifattura e in questo c’entra la realizzazione della Torino-Lione: noi siamo qui per dire che dire che possiamo contribuire alla felicità degli italiani”. Così il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, a Torino per il raduno degli industriali a difesa della Tav Torino Lione a cui partecipano circa 300 tra imprenditori e rappresentanti delle associazioni di categoria. In sala, ma solo come uditori anche il direttore generale di Telt Mario Virano.

“La Tav è un’infrastruttura strategica, – ha detto Boccia – e oggi Confindustria offre un contributo di buonsenso e pragmatismo”. Confindustria oggi presenta uno studio del gruppo di Clas di Milano, secondo il quale il cantiere vale, solo per l’Italia, circa 9 miliardi di ricadute e 52 mila posti di lavoro. “Abbiamo stimato un ritorno degli investimenti che non riguarda solo i cantieri e i lavori collegati ma contribuisce all’idea di un’Italia aperta. Ci auguriamo che il nostro studio possa contribuire alla scelta che deve fare il governo, non sono dati in opposizione ai loro obiettivi, ma complementari”.

Sempre in tema di infrastrutture Boccia ha parlato del crollo del ponte di Genova. “Occorre senso di responsabilità da parte di tutti – ha detto – Noi pensiamo che la prima soluzione su Genova sia tempi certi e veloci per la realizzazione del ponte, sia per i cittadini di Genova che per i tanti operatori economici. “Se non verrà realizzato in un anno sarà colpa di questo governo. iciamolo chiaro, bisogna iniziare a parlare di colpe future: ognuno si prenda le proprie responsabilità”,  .

E ha aggiunto: “Ricordiamo che la città è un altro corridoio che ci apre verso la Francia e la Francia è uno di quei paesi in cui esportiamo tantissimo. Come Italia non abbiamo materie prima, abbiamo necessità come la vita di esportare, quindi occorre di calmierare le dichiarazioni, evitare i conflitti istituzionali e realizzare quanto prima. Perché se si comincia con il gioco dei ricorsi il ponte di Genova non lo vedremo di qui a molti anni e gli operatori economici scapperanno da Genova”. Rispetto all’ipotesi di affidare la costruzione dell’opera a Fincantieri secondo Boccia è il governo che deve valutare e confrontarsi e sulle concessioni. “Abbiamo detto di evitare approcci ideologici, c’è stata una tragedia – ha spiegato – c’è la magistratura che sta facendo bene il proprio lavoro: se ci sono responsabili come ci saranno sicuramente risponderanno in termini penali, non usiamo questa vicenda per aprire un fronte sullo stato buono e il privato cattivo, per fare ideologia sulle nazionalizzazioni. Il paese vuole soluzioni, non solo la ricerca delle colpe. La ricerche delle colpe facciamola fare alla magistratura”.

Il convegno di Torino è stato organizzato dall’Unione industriale e da Confindustria Piemonte per fare pressione sul governo affinché non blocchi i cantieri. “Le infrastrutture non si toccano -ha esordito il presidente Fabio Ravanelli – sono necessarie per la competitività delle imprese e del Paese. Al di là delle logiche di partito, vanno fatte”. Ravanelli ha poi commentato le dichiarazioni del ministro dell’Economia Giovanni Tria. “È un autorevole esponente del governo, le sue frasi mi rincuorano”.

Torino, Boccia: “La Tav Torino-Lione vale 9 miliardi e 52 mila posti di lavoro”ultima modifica: 2018-09-13T10:52:17+02:00da davi-luciano
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