Noam Chomsky: “Il popolo si sta rivoltando contro le élite che lo hanno ingannato, il populismo non c’entra e ha anche una storia rispettabile”

https://www.huffingtonpost.it/2018/09/08/noam-chomsky-il-popolo-si-sta-rivoltando-contro-le-elite-che-lo-hanno-ingannato-il-populismo-non-centra-e-ha-anche-una-storia-rispettabile_a_23520785/

08/09/2018 12:58 CEST | Aggiornato 08/09/2018 13:22 CEST

Il professore e linguista descrive il tempo che viviamo: “La crescita economica ha favorito solo le istituzioni finanziarie, un danno per l’economia”

CORBIS VIA GETTY IMAGES

“I lavoratori si stanno rivoltando contro le elite e le istituzioni dominanti che li hanno puniti per una generazione. C’è stata una crescita economica e un aumento della produttività ma la ricchezza generata è finita in pochissime tasche, per la maggior parte a istituzioni finanziarie predatorie che, nel complesso, sono dannose per l’economia”. Lo dice Noam Chomsky, professore e linguista e teorico della comunicazione, in una intervista al Manifesto. Partendo dall’analisi della situazione politica americana, per Chomsky “in Europa è accaduto più o meno lo stesso, in qualche modo anche peggio perché il progresso decisionale su questioni importanti si è spostato sulla Troika che un organismo non eletto. I partiti di centrodestra/centrosinistra si sono spostati a destra abbandonando in gran parte gli interessi della classe lavoratrice”.

Secondo l’accademico “ciò ha portato alla rabbia, alla frustrazione, alla paura e al capro espiatorio. Poiché le cause reali sono nascoste nell’oscurità, deve essere colpa dei poveri non meritevoli delle minoranze etniche, degli immigrati o di altri settori vulnerabili. In tali circostanze le persone si arrampicano sugli specchi”.

Negli Usa molti lavoratori hanno votato per Obama, credendo nel suo messaggio di speranza e cambiamento, e quando sono stati rapidamente disillusi, hanno cercato qualcosa’altro. Questo è terreno fertile per demagoghi come Trump, che fine di essere la voce dei lavoratori mentre li indebolisce di volta in volta attraverso politiche antisindacali della sua amministrazione, che rappresenta l’ala più selvaggia del Partito Repubblicano.

“Non ha nulla a che fare con il “populismo”, un concetto con una storia mista, spesso piuttosto rispettabile”, conclude Chomsky.

Siria, abusi su donne da operatori dell’Onu e di altre ong: «Scambiavano cibo con sesso»

https://www.ilmattino.it/primopiano/esteri/siria_abusi_su_donne_da_operatori_onu_e_altre_ong_scambiavano_cibo_con_sesso-3574803.html

Donne siriane sono state abusate da operatori dell’Onu e di altre ong che scambiavano cibo e altri aiuti con «favori sessuali». Lo rivela in un’intervista alla Bbc la cooperante Danielle Spencer. Un fenomeno così diffuso, racconta, che molte donne siriane ormai si rifiutano di andare presso i centri di distribuzione degli aiuti perchè temono di essere “ricattate”.

«L’Onu e il sistema in genere hanno deciso di sacrificare il corpo delle donne». È l’accusa della cooperante Danielle Spencer in un’intervista alla Bbc nella quale rivela che le donne siriane sono state sistematicamente abusate da operatori umanitari in cambio di aiuti. «È un problema che si conosce da sette anni» e, nonostante l’Onu negli anni abbia documentato il fenomeno in diversi rapporti, la questione è stata «volutamente ignorata». «Qualcuno ha deciso che andava bene che il corpo delle donne fosse sfruttato e violato al fine di consegnare aiuti a più persone».

Zingaretti indagato: “Falso testimone su Mafia Capitale”

https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/zingaretti-indagato-falso-testimone-su-mafia-capitale/

I pm decideranno se archiviare i sospetti dei giudici. Il Tribunale: “Calunnia per il collaboratore Grilli”
Zingaretti indagato: “Falso testimone su Mafia Capitale”

Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti è indagato dai pm di Roma dopo che la X sezione penale del Tribunale – che ha condannatoMassimo Carminati e Salvatore Buzzi (per associazione a delinquere semplice, non per mafia) – ha inviato alla Procura i verbali resi da alcuni soggetti chiamati a testimoniare durante il processo. La notizia della trasmissione degli atti è di venerdì scorso, ma oggi Il Fatto è in grado di confermare che è avvenuta l’iscrizione nel registro degli indagati del presidente della Regione Lazio. Non è la prima volta che l’inchiesta Mafia Capitale rappresenta una grana per Zingaretti, sempre estraneo alle vicende legate all’indagine madre.

Dopo le dichiarazioni di Salvatore Buzzi, il governatore infatti era stato iscritto per concorso in turbativa d’asta in relazione alla gara per il servizio Cup (centro unico prenotazioni sanitarie) istituita nel 2014 dalla Regione Lazio. Vicenda archiviata. Adesso Zingaretti però rischia di vedere aprirsi un altro capitolo. I giudici della X sezione del Tribunale hanno chiesto ai pm capitolini di indagare su quanto ha detto in aula. Non c’è alcuna certezza, ma solo il sospetto “di una testimonianza falsa o reticente di Zingaretti”. Che nei giorni scorsi si è detto “assolutamente sereno sui fatti, ma amareggiato. Ho fatto della difesa della legalità la mia ragione di vita”. Se i sospetti dei giudici sono fondati lo stabilirà la Procura di Roma che potrà decidere di archiviare la sua posizione. Come quella di altri finiti nella lista trasmessa dal Tribunale ai pm.

Tra i 27 nomi c’è anche Micaela Campana, responsabile nazionale welfare del Pd. Nelle motivazioni della sentenza che ha escluso la mafia, i giudici scrivono: “Conclusivamente si sospetta di reticenza e/o falsità la testimonianza resa da Campana Micaela in relazione ai suoi numerosi ‘non ricordo’, spesso del tutto inverosimili in quanto apodittici e non meglio motivati e contrastanti con il contenuto chiaro delle intercettazioni telefoniche attinenti ad argomenti importanti nella vita politica o personale della donna”.

Per il tribunale – così è scritto nell’atto del 17 ottobre – sono anche “emersi elementi di reità in ordine al reato di calunnia per il teste assistito Roberto Grilli”, ossia il collaboratore di giustizia che sentito in aula non ha confermato alcune accuse fatte all’ex Nar Massimo Carminati davanti ai pm: “Sono dichiarazioni orchestrate – aveva detto Grilli in aula – e organizzate dal mio avvocato per ottenere la protezione. (…) Ho dato retta a quel legale…”. Il giorno della sua testimonianza, i pm a sorpresa hanno depositato la trascrizione di un audio registrato durante un incontro tra Grilli e il capitano del Ros, Antonio Corvino, che era andato a consegnargli l’atto di citazione per la testimonianza: “Capitano… – diceva – il mio profilo basso fino adesso mi ha garantito di stare in vita a Roma… Adesso, dopo questa cosa, non so’ più garantito con nulla (…) durerò due settimane”.

Bufera sui caschi blu dell’Onu: ad Haiti violentavano bambini di 12 anni

https://www.globalist.it/world/2017/04/12/bufera-sui-caschi-blu-dell-onu-ad-haiti-violentavano-bambini-di-12-anni-214438.html

Un’inchiesta di Ap ha rivelato un rapporto segreto delle Nazioni Unite: 134 coinvolti in un giro di prostituzione minorile. Prove schiaccianti ma nessun arresto

Caschi blu Onu

Caschi blu Onu

12 aprile 2017

Scandalo interno all’Onu. Un rapporto segreto delle Nazioni Unite rivela che 134 caschi blu dello Sri Lanka erano coinvolti in un giro di prostituzione minorile ad Haiti. Nessun arresto è stato fatto nonostante le “prove schiaccianti” del caso. È quanto emerge da un’inchiesta dell’agenzia di stampa americana Ap che avrebbe trovato prove schiaccianti a riguardo.

Il rapporto interno dell’Onu, come ha scritto l’agenzia di stampa, parla di abusi sessuali da parte dei caschi blu dello Sri Lanka ad Haiti su bimbi anche di 12 anni, citando l’intervista ad una ragazza – conosciuta come ‘V01’, ovvero ‘Vittima n. 1’ – che dai 12 ai 15 anni, quando il suo seno non era ancora sviluppato, ha detto di avere fatto sesso con circa 50 caschi blu incluso un “comandante” che le ha dato 75 centesimi. Ma questa sembra essere solo la punta dell’iceberg. Dall’inchiesta dell’Ap, che ha riguardato le missioni Onu negli ultimi 12 anni, sono emersi infatti circa 2.000 presunti casi di abusi sessuali da parte dei caschi blu ed altro personale Onu nel mondo. E oltre 300 di questi casi vedono come protagonisti i bambini.

QUANTE BUGIE SUL TAV

https://ilcorrosivo.blogspot.com/2018/09/quante-bugie-sul-tav.html

lunedì 10 settembre 2018

Marco Cedolin

Se c’è una questione che più di ogni altra divide da quasi 20 anni in due gli italiani fra favorevoli e contrari, questa è senza dubbio l’opportunità della costruzione di una nuova linea per i treni ad alta velocità in Val di Susa, generalmente identificata con l’acronimo TAV.
Ma se la maggior parte di coloro che non vogliono la costruzione del TAV hanno assunto la propria posizione studiando un minimo in profondità l’argomento, generalmente attingendo a pubblicazioni e studi indipendenti, la stragrande maggioranza di chi si dichiara favorevole all’opera lo è diventato facendo proprie le informazioni diffuse dai media mainstream che spesso risultano essere fuorvianti, quando non addirittura vere e proprie fake news totalmente disancorate dalla realtà…..
Proviamo a fare un minimo di chiarezza sui punti più importanti:
I media e la politica sostengono come la costruzione del TAV sia necessaria per movimentare una maggior quantità di merci, spostandole dalla gomma alla rotaia. Nulla di più falso, dal momento che in nessuno dei Paesi nel mondo dove esiste l’alta velocità (compresa l’Italia che già possiede oltre 1000km di linee) l’infrastruttura viene usata per movimentare le merci, ma solo ed esclusivamente i passeggeri. Se in Val di Susa la nuova linea venisse usata per le merci, significherebbe che non si tratta del TAV ma di una comune linea ferroviaria, che oltretutto esiste già e risulta sottoutilizzata per mancanza di traffico.
Politici e media millantano la bontà del progetto TAV Torino-Lione, come parte integrante di un fantomatico corridoio ad alta velocità che attraverserebbe l’Europa. Non è assolutamente così, non esiste neppure in nuce il progetto di un corridoio che attraversi l’Europa ed allo stato attuale delle cose l’unico progetto approvato in via definitiva è quello di un tunnel di 57 km che passa attraverso le montagne della Val di Susa, al cui sbocco non sono previste linee ad alta velocità né in Italia, né in Francia verso Lione.
I media e la politica inducono l’opinione pubblica a credere che il TAV in fondo lo paghi l’Europa. In realtà la galleria (quella che impropriamente viene chiamata TAV) ha un costo previsto di 8.5 miliardi di euro,di cui 3,5 finanziati dall’Europa, 3 dall’Italia e 2 dalla Francia. Tenendo conto del fatto che per quanto riguarda le linee ad alta velocità già costruite in Italia, i costi sono incrementati rispetto alla previsione mediamente del 300% in corso d’opera.
Per finire chi gestisce nel Paese l’informazione e la politica ha affermato, sapendo di mentire, che in caso di rinuncia alla costruzione dell’opera l’Italia sarebbe stata costretta a pagare miliardi di euro di penali. Non è affatto così, gli unici costi a carico dell’Italia nel caso di rinuncia all’opera sarebbero quelli relativi allo smantellamento del cantiere e la restituzione all’Europa della quota già anticipata che in questo caso non verrebbe spesa, a fronte di un risparmio di 3 miliardi di euro, o molto di più se gli incrementi di costo in corso d’opera si rivelassero simili a quelli del passato.
Il nuovo governo Conte, nella persona del ministro delle infrastrutture Toninelli, ha recentemente nominato una commissione di esperti indipendenti, capitanata dall’architetto Marco Ponti (fra i maggiori esperti di trasporti a livello europeo), incaricata di operare una seria analisi costi/benefici concernente 10 grandi opere che dovrebbero essere costruite in Italia, fra le quali il controverso TAV in Val di Susa. 
Se una volta portata a termine l’analisi risulterà realmente seria (e conoscendo la professionalità di Marco Ponti non abbiamo ragione di dubitarne) costituirà senza dubbio una pietra tombale per uno dei progetti più assurdi ed antieconomici che il nostro Paese abbia mai conosciuto.

Torino, Boccia: “La Tav Torino-Lione vale 9 miliardi e 52 mila posti di lavoro”

https://torino.repubblica.it/cronaca/2018/09/12/news/torino_boccia_la_tav_torino-lione_vale_9_miliardi_e_52_mila_posti_di_lavoro_-206229998/

Il presidente di Confindustria al convegno con 300 imprenditori per sollecitare l’opera. Sul ponte di Genova afferma: col gioco dei ricorsi non verrà mai ricostruito

di MARIACHIARA GIACOSA e STEFANO PAROLA

12 settembre 2018

 

“È nobile che il governo si occupi della felicità degli italiani, ma non ho mai visto italiani felici con le fabbriche chiuse. La felicità passa attraverso la crescita, allo sviluppo della manifattura e in questo c’entra la realizzazione della Torino-Lione: noi siamo qui per dire che dire che possiamo contribuire alla felicità degli italiani”. Così il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, a Torino per il raduno degli industriali a difesa della Tav Torino Lione a cui partecipano circa 300 tra imprenditori e rappresentanti delle associazioni di categoria. In sala, ma solo come uditori anche il direttore generale di Telt Mario Virano.

“La Tav è un’infrastruttura strategica, – ha detto Boccia – e oggi Confindustria offre un contributo di buonsenso e pragmatismo”. Confindustria oggi presenta uno studio del gruppo di Clas di Milano, secondo il quale il cantiere vale, solo per l’Italia, circa 9 miliardi di ricadute e 52 mila posti di lavoro. “Abbiamo stimato un ritorno degli investimenti che non riguarda solo i cantieri e i lavori collegati ma contribuisce all’idea di un’Italia aperta. Ci auguriamo che il nostro studio possa contribuire alla scelta che deve fare il governo, non sono dati in opposizione ai loro obiettivi, ma complementari”.

Sempre in tema di infrastrutture Boccia ha parlato del crollo del ponte di Genova. “Occorre senso di responsabilità da parte di tutti – ha detto – Noi pensiamo che la prima soluzione su Genova sia tempi certi e veloci per la realizzazione del ponte, sia per i cittadini di Genova che per i tanti operatori economici. “Se non verrà realizzato in un anno sarà colpa di questo governo. iciamolo chiaro, bisogna iniziare a parlare di colpe future: ognuno si prenda le proprie responsabilità”,  .

E ha aggiunto: “Ricordiamo che la città è un altro corridoio che ci apre verso la Francia e la Francia è uno di quei paesi in cui esportiamo tantissimo. Come Italia non abbiamo materie prima, abbiamo necessità come la vita di esportare, quindi occorre di calmierare le dichiarazioni, evitare i conflitti istituzionali e realizzare quanto prima. Perché se si comincia con il gioco dei ricorsi il ponte di Genova non lo vedremo di qui a molti anni e gli operatori economici scapperanno da Genova”. Rispetto all’ipotesi di affidare la costruzione dell’opera a Fincantieri secondo Boccia è il governo che deve valutare e confrontarsi e sulle concessioni. “Abbiamo detto di evitare approcci ideologici, c’è stata una tragedia – ha spiegato – c’è la magistratura che sta facendo bene il proprio lavoro: se ci sono responsabili come ci saranno sicuramente risponderanno in termini penali, non usiamo questa vicenda per aprire un fronte sullo stato buono e il privato cattivo, per fare ideologia sulle nazionalizzazioni. Il paese vuole soluzioni, non solo la ricerca delle colpe. La ricerche delle colpe facciamola fare alla magistratura”.

Il convegno di Torino è stato organizzato dall’Unione industriale e da Confindustria Piemonte per fare pressione sul governo affinché non blocchi i cantieri. “Le infrastrutture non si toccano -ha esordito il presidente Fabio Ravanelli – sono necessarie per la competitività delle imprese e del Paese. Al di là delle logiche di partito, vanno fatte”. Ravanelli ha poi commentato le dichiarazioni del ministro dell’Economia Giovanni Tria. “È un autorevole esponente del governo, le sue frasi mi rincuorano”.

L’ex senatore Esposito condannato in secondo grado: diffamò 4 notav

http://www.notav.info/post/lex-senatore-esposito-condannato-in-secondo-grado-diffamo-4-notav/

notav.info

post — 10 settembre 2018 at 21:46

Oggi si è tenuto il secondo grado del processo nei confronti dell’ex senatore del Pd Stefano Esposito. Processo che aveva visto la condanna del piccolo senatore (ex) già in primo grado per diffamazione nei confronti di 4 notav. Era stato condannato a 600€ di multa per diffamazione e un risarcimento per ogni notav tirato in ballo dalle sue dichiarazioni (qui l’articolo del processo di primo grado).

Questo è stato uno dei pochi processi per Esposito perchè si è sempre contraddistinto per le sue dichiarazioni citando nomi e cognomi di ogni notav in ogni occasione, addossando colpe e condanne, ma poi una volta a processo si è sempre rifugiato dietro l’immunità parlamentare (dono elargito ogni volta dalla commissione costituita dai suoi stessi colleghi).

Questo processo invece si è celebrato con non poche difficoltà, ma ha visto una prima condanna in primo grado ed oggi la conferma nel secondo, che si è tenuto più in fretta del solito perchè l’ex senatore ne ha chiesto l’udienza anticipata (consigliato dal suo “nuovo” avvocato visto che in primo grado era difeso dall’ex consigliere comunale Luca Cassani, amico, ma scaricato da Stefanino…) convinto forse di ribaltare il verdetto, come aveva detto più volte via social, luogo molto frequentato dal piccolo ex senatore.

Invece è andata male Ste, la condanna è arrivata una seconda volta (ridotta di 200€) e i risarcimenti verso di noi sono effettivi e devi mettere mano al portafoglio.

Troveremo il modo di festeggiare, con garbo…perchè tanto paghi tu!

ps: Esposito diceva ai giornali tempo fa” vedrete che finisce come per Erri De Luca“: Ste…no, non è andata così.

leggi anche: Stefano Esposito condannato: diffamò 4 notav

L’articolo in oggetto del processo

REDEPLOIEMENT GEOPOLITIQUE DES USA: POURQUOI TRUMP VEUT EN FINIR AVEC LA SOI-DISANT CPI ?

 

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE/

Flash Vidéo Géopolitique/ Geopolitical Flash Video/

2018 09 12/

vignette-PCNTVboltoncpi

Vous êtes nombreux à m’interroger sur la brutale condamnation de la CPI par Trump et son conseiller neocon Bolton. Dans LIGNE ROUGE ce matin, je répondais à toutes ces questions.

Derrière la volonté de trump et de ses alliés israéliens du Likoud (ne pas les oublier) d’en finir avec la CPI, il y a :

– tout d’abord un volet principal de géopolitique internationale lié au redéploiement géopolitique actuel des USA, confronté à l’émergence de l’Axe Moscou-Pékin et à la perte de contrôle du Conseil de sécurité de l’ONU (dont dépend in fine la CPI) ;

– et ensuite un volet secondaire de politique intérieure américaine lié d’une part aux élections de mi-mandat (que Trump ne peut pas

perdre) et d’autre part au regain d’intensité (notamment avec le libre brûlot «  FEAR » de Bob Woodward contre Trump) de la révolution de couleur rampante lancée en novembre 2016 par la fraction de l’Establishment US contrôlée par Obama, les Clinton et Sorös. Cette « Purple Revolution » dont le but est l’impeachment de Trump.

Le Flash Vidéo du jour …

Le géopoliticien Luc MICHEL dans LIGNE ROUGE du 12 septembre 2018 sur AFRIQUE MEDIA

Sources :

* La video sur PCN-TV/

GEOPOLITIQUE/ LUC MICHEL:

POURQUOI TRUMP VEUT EN FINIR AVEC LA SOI-DISANT CPI ?

(‘LIGNE ROUGE’ SUR AFRIQUE MEDIA)

sur https://vimeo.com/289553204

* Thème :

POURQUOI TRUMP VEUT EN FINIR AVEC LA CPI ?

“Pour nous, la CPI est déjà morte”, a dit ce 2 sept. John Bolton, conseiller de Trump.

* J’y répond aux questions essentielles :

Pourquoi les USA ont décidé de la création des juridictions internationales, TPI divers et CPI il y a 25 ans ?

Comment, avec l’émergence du monde multipolaire, ils sont en train d’en perdre le contrôle, avec celui du Conseil de Sécurité de l’ONU !?

Pourquoi Trump et les siens veulent aujourd’hui en finir avec la soi-disant CPI, domestique déchue qui a déplu au maître américain !

LA CHARGE DU NEOCON BOLTON, CONSEILLER DE TRUMP, QUI DECLARE LA GUERRE A LA CPI !

« Les Etats-Unis menacent de sanctions les juges de la Cour pénale internationale s’ils poursuivent des Américains. Un conseiller de Donald Trump a menacé de sanctionner des membres de la CPI si des poursuites étaient engagées contre des Américains ou des alliés des Etats-Unis »

– AFP ce 11 sept. 2018.

Les Etats-Unis menacent la Cour pénale internationale (CPI) !!!

Le conseiller à la Sécurité nationale de la Maison Blanche, John Bolton a mis en garde, ce lundi 10 septembre, les juges et procureurs de la juridiction internationale, chargée de juger les crimes de guerre et les crimes contre l’humanité. “Si la Cour s’en prend à nous, à Israël ou à d’autres alliés des Américains, nous n’allons pas rester silencieux”, a prévenu le Neocon John Bolton – jadis conseiller de Bush II, un néoconservateur (neocon) qui a angagé les USA dans les guerres d’Afghanistan et d’Irak -, devant la Federalist Society, une organisation conservatrice de Washington.

Début novembre 2017, la procureure de la CPI, Fatou Bensouda, avait annoncé son intention de demander aux juges l’autorisation d’ouvrir une enquête sur de possibles crimes de guerre, commis dans le cadre du conflit afghan, notamment par l’armée américaine. “A tout moment, la CPI pourrait annoncer l’ouverture d’une enquête formelle contre ces patriotes américains”, a expliqué le conseiller de Donald Trump.

“Aujourd’hui, à la veille du 11 septembre, je veux adresser un message clair et sans ambiguïté de la part du président des Etats-Unis”, a déclaré John Bolton.

“Les Etats-Unis utiliseront tous les moyens nécessaires pour protéger nos concitoyens et ceux de nos alliés de poursuites injustes de la part de cette cour illégitime”, a-t-il martelé. “Nous allons interdire à ces juges et procureurs l’entrée aux Etats-Unis. Nous allons prendre des sanctions contre leurs avoirs dans le système financier américain, et nous allons engager des poursuites contre eux dans notre système judiciaire”, a lancé John Bolton, dans cette attaque sans précédent contre la CPI, dont le siège est situé à La Haye (Pays-Bas). “Nous n’allons pas coopérer avec la CPI, nous n’allons pas lui fournir d’assistance, nous n’allons pas adhérer à la CPI. Nous allons laisser la CPI mourir de sa belle mort” car “pour nous, la CPI est déjà morte”, a insisté le conseiller à la Sécurité nationale de la Maison Blanche.

# LES ANALYSES DE REFERENCE DE LUC MICHEL …

Sur la soi-disant CPI et ses épigones TPIY, TIR, TSL et cie (l’histoire et le rôle des juridictions internationales) :

* Luc MICHEL / FOCUS /

LA CPI : UNE MACHINE DE GUERRE OCCIDENTALE POUR LA RECOLONISATION DE L’AFRIQUE,

sur http://www.lucmichel.net/2013/10/01/luc-michel-focus-la-cpi-une-machine-de-guerre-occidentale-pour-la-recolonisation-de-lafrique/

* Luc MICHEL, EODE/

OBSERVATOIRE DES REVOLUTIONS DE COULEUR/ LE TRIBUNAL SPECIAL POUR LE LIBAN : UN INSTRUMENT DE LA DESTABILISATION DE LA SYRIE ET DU LIBAN PAR LES OCCIDENTAUX

sur http://www.lucmichel.net/2018/09/10/eode-observatoire-des-revolutions-de-couleur-le-tribunal-special-pour-le-liban-un-instrument-de-la-destabilisation-de-la-syrie-et-du-liban-par-les-occidentaux/

Sur la « Purple Revolution » contre Trump aux USA :

* Voir sur PCN-TV/

PRESS TV (IRAN) INTERVIEWE LUC MICHEL:

UNE REVOLUTION DE COULEUR EN AMERIQUE ?

‘PURPLE REVOLUTION’ LE ROI EST NU

sur https://vimeo.com/201248168

* LUCMICHEL. NET/

TRUMP COMME NIXON JADIS ?

L’IMPEACHMENT AU COEUR DE LA ‘PURPLE REVOLUTION’ RAMPANTE DES SÖROS-CLINTON-OBAMA !

sur http://www.lucmichel.net/2017/06/08/lucmichel-net-trump-comme-nixon-jadis-limpeachment-au-coeur-de-la-purple-revolution-rampante-des-soros-clinton-obama/

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE

(Flash Vidéo Géopolitique/

Complément aux analyses quotidiennes de Luc Michel)

* Avec le Géopoliticien de l’Axe Eurasie-Afrique :

Géopolitique – Géoéconomie – Géoidéologie – Géohistoire – Géopolitismes – Néoeurasisme – Néopanafricanisme (Vu de Moscou et Malabo) :

PAGE SPECIALE Luc MICHEL’s Geopolitical Daily https://www.facebook.com/LucMICHELgeopoliticalDaily/

________________

* Luc MICHEL (Люк МИШЕЛЬ) :

WEBSITE http://www.lucmichel.net/

PAGE OFFICIELLE III – GEOPOLITIQUE

https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel.3.Geopolitique/

TWITTER https://twitter.com/LucMichelPCN

* EODE :

EODE-TV https://vimeo.com/eodetv

WEBSITE http://www.eode.org/

GEOPOLITIQUE DE L’AFROEURASIE (II): COMMENT L’AFRIQUE PERÇOIT-ELLE LA GUERRE ENTRE LES USA ET LA CHINE ?

(EN MARGE DU 6e FORUM CHINE-AFRIQUE)

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE/

Flash Vidéo Géopolitique/ Geopolitical Flash Video/

2018 09 10/

VIDEO.FLASH.GEOPOL - Afroeurasie II - amtv (2018 09 10) FR

Le Flash Vidéo du jour …

Le géopoliticien Luc MICHEL dans ‘GEOPOLITIQUE INTERNATIONALE’ du 31 août 2018 sur AFRIQUE MEDIA

Sources :

* La video sur EODE-TV/ LUC MICHEL:

COMMENT L’AFRIQUE PERÇOIT-ELLE LA GUERRE ENTRE LES USA ET LA CHINE?

(GEOPOLITIQUE DE L’AFROEURASIE II)

sur https://vimeo.com/288867135

Comment se met en place la confrontation entre Washington et Pékin en Afrique ?

Le géopoliticien Luc MICHEL explique les réactions des USA, le soi-disant « printemps africain » dont la cible véritable est Pékin, et les contre-projets chinois (dont les « nouvelles Routes de la Soie »). Spécialiste du « printemps africain », dont il a dévoilé tous les rouages dans ses enquêtes, le géopoliticien Luc MICHEL nous explique que la déstabilisation du « printemps africain » est une déstabilisation globale du Continent, pilotée, planifiée, organisée depuis Washington pour chasser Pékin d’Afrique en sapant les états africains tentés par l’alternative géopolitique et géoéconomique chinoise …

# LE CONCEPT GEOPOLITIQUE DE « L’AXE EURASIE-AFRIQUE » THEORISE PAR LUC MICHEL :

* L’AXE GÉOPOLITIQUE “EURASIE-AFRIQUE”

(PAR LUC MICHEL) :

sur EODE-TV (YouTube)

https://www.youtube.com/watch?v=R4h-rDNk-oM

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE

(Flash Vidéo Géopolitique/

Complément aux analyses quotidiennes de Luc Michel)

* Avec le Géopoliticien de l’Axe Eurasie-Afrique :

Géopolitique – Géoéconomie – Géoidéologie – Géohistoire – Géopolitismes – Néoeurasisme – Néopanafricanisme (Vu de Moscou et Malabo) :

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* Luc MICHEL (Люк МИШЕЛЬ) :

WEBSITE http://www.lucmichel.net/

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* EODE :

EODE-TV https://vimeo.com/eodetv

WEBSITE http://www.eode.org/