Val Susa, No Tav all’assalto del cantiere “per proteggere la zerinzia”, farfalla rara

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Val Susa, No Tav all'assalto del cantiere "per proteggere la zerinzia", farfalla rara
Fumogeni contro i manifestanti che hanno tagliato le recinzioni del cantiere Tav 
 

Dopo gli scontri con la polizia nella notte e le 40 denunce, nuova manifestazione nel pomeriggio dei componenti storici del movimento: tagliato un tipo di recinzione, la “concertina israeliana”, ritenuto pericoloso per uomini e animali

di CARLOTTA ROCCI

08 settembre 2018

Dopo la manifestazione e le denunce nella notte, nuova manifestazione del movimento No Tav anche a protezione di una farfalla rara, la zerinzia, che alcuni avrebbero avvistato in Val Susa. Ieri sera un’ ottantina di manifestanti No Tav hanno cercato di raggiungere il cantiere  dell’alta velocità di Chiomonte. Una quarantina sono stati identificati dagli agenti della Digos della Questura di Torino e saranno denunciati a vario titolo per aver lanciato fuochi d’artificio in direzione delle forze dell’ordine, per danneggiamento e per aver violato la zona rossa intorno all’area del cantiere.Tra gli identificati –  precisa una nota della questura –  c’è anche uno dei portavoce del centro sociale Askatasuna Giorgio Rossetto, già colpito da un avviso del questore.

La manifestazione in valle non è durata più di un’ora. I manifestanti hanno acceso un falò dietro le reti messe a protezione dell’area che è stato spento con l’uso degli idranti. I manifesstanti hanno acceso e lanciato verso polizia e carabinieri fuochi d’artificio. Le forze dell’ordine hanno risposto con il lancio di lacrimogeni. Intorno alle 21.30 il gruppo di persone che si era avvicinato attraverso i sentieri ha lasciato la Clarea. La manifestazione al cantiere faceva parte del programma del campeggio degli studenti No Tav in programma questa settimana e segue di poco le polemiche del movimento contro il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, accusato di fare soltanto proclami.

“Condanno fermamente quanto accaduto nella notte nei pressi del cantiere della linea ferroviaria Torino-Lione a Chiomonte: inaccettabili e ingiustificabili gli attacchi da parte di rappresentanti dei Centri Sociali con petardi, fuochi d’artificio, oggetti contundenti e bombe carta contro le Forze dell’Ordine”. Così, in una nota, la senatrice piemontese della Lega Marzia Casolati, in merito alle tensione di ieri sera al cantiere della Torino-Lione. “Piena solidarietà al personale in divisa, con un ringraziamento per lo spirito di servizio – aggiunge l’esponente del Carroccio -. È singolare che, come evidenziato da numerosi organi di stampa, molti dei partecipanti alla manifestazione non fossero provenienti dalla Val di Susa, ma da diverse parti d’Italia. Se i contestatori riconducibili all’area antagonista sperano con questi gesti di mettere in silenzio la maggioranza dei residenti che è favorevole all’opera, si sbagliano di grosso. La frangia armata del movimento NoTav non rafforza il blocco dell’opera, anzi vorrebbe il traffico su gomma, inquinando sempre più il territorio a differenza della più economica e sicura linea ferroviaria Tav”.

Poche ore prima  il pd Stefano Esposito aveva attaccato su Twitter: “Stanotte ennesimo attacco notav al
cantiere di Chiomonte a colpi di pietre, bombe carta e razzi. Si chiudeva campeggio degli studenti e per dargli buoni insegnamenti i capi di Askatasuna li hanno fatti divertire al tiro al poliziotto. Silenzio da parte di Salvini e soci M5s”.

La protesta, come si diceva, è ripresa in Valsusa oggi pomeriggio: gruppi di attivisti (figure storiche del movimento e militanti non più giovanissimi) dopo avere percorso il sentiero che parte dall’abitato di Giaglione si sono avvicinati alle recinzioni che impediscono di proseguire fino in Valle Clarea. Alcuni hanno tentato di aprirsi un varco utilizzando degli utensili. La polizia ha lanciato dei lacrimogeni. I manifestanti riferiscono che fra i loro propositi c’è tagliare la “concertina israeliana” (un particolare filo spinato) che in questi giorni è stata sparsa per i boschi: “E’ un pericolo per le persone e per gli animali. Noi alla natura ci teniamo. Il ministro Toninelli aveva detto ‘mai più cantieri con il filo spinato’. Invece il filo spinato è stato sparso direttamente per i boschi. E non abbiamo potuto rimuoverlo: il sentiero era bloccato, su per la montagna sono stati schierati i poliziotti e ci sono anche stati tirati contro i lacrimogeni”.

“Per ora ci ritiriamo – dicono i manifestanti – ma troveremo il modo di tornare. Questa zona è ricca di fauna e noi speriamo che nel frattempo qualche animale non si ferisca con il filo spinato”. L’iniziativa di oggi, cui hanno preso parte degli attivisti non più giovanissimi, era intitolata come la “passeggiata verso l’oasi di protezione della zerinzia”, una farfalla molto rara che i No Tav affermano di avere avvistato in Valle Clarea.

Val Susa, No Tav all’assalto del cantiere “per proteggere la zerinzia”, farfalla raraultima modifica: 2018-09-10T11:25:37+02:00da davi-luciano
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