LA TAV SPARISCE DAL PIANO REGOLATORE DI TORINO IL COMUNE: “NON ESISTE E NON ESISTERÀ”

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Pubblicato il 07/09/2018
 
TORINO

La metropolitana sì, la Tav no. Perché la linea ad alta velocità – assicura il vice sindaco di Torino Guido Montanari – «non esiste e non esisterà». Dunque, è inutile considerarla mentre si pianifica la Torino del futuro, riscrivendo il piano regolatore.  

In attesa che il governo Conte prenda una decisione sulla Torino-Lione – e pubblichi i risultati dell’analisi sui costi e benefici dell’opera che il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha annunciato a più riprese ma di cui non si conoscono i dettagli – il Comune di Torino si porta avanti con il lavoro e immagina un domani senza super treno.  

Del resto Montanari è un fervente No Tav e da quando è vice sindaco sfila alle manifestazione con la fascia tricolore. E di recente la sindaca Appendino ha definito il no alla Tav un fatto di coerenza su cui il governo si gioca la sua credibilità. Un conto però è l’agone politico, altro l’amministrazione.  

Scelta rischiosa  

E la scelta di Palazzo Civico – che nel rivedere il piano regolatore datato 1995 sceglie di escludere a priori un’opera attualmente prevista da trattati internazionali e per di più in fase di realizzazione – appare piuttosto rischiosa. Di fatto rientra a pieno titolo nelle direttive che il Comune ha trasmesso ai dipartimenti di Politiche del Territorio e Architettura e Design del Politecnico incaricati di aiutare gli uffici di Palazzo Civico nel riscrivere il piano regolatore. 

Studi e analisi tecnico-scientifiche, la pianificazione del territorio, le linee di sviluppo, di densità abitativa e di mobilità del futuro – sulle cui basi verrà definito il nuovo piano regolatore – non terranno conto di un’opera che, se realizzata, avrà un impatto notevole sulla città.  

«Diventa difficile fare un piano regolatore generale che non contempli una infrastruttura così importante», rileva il capogruppo del Pd Stefano Lo Russo, ex assessore all’Urbanistica nella giunta Fassino. 

Rispetto alle linee guida iniziali, invece, rientra a pieno titolo la linea 2 della metropolitana, inizialmente esclusa. «È fondamentale, così come il miglioramento delle piste ciclabili e la puntualità dei mezzi pubblici. Vogliamo ridurre anche i parcheggi per le auto private», spiega Montanari.  

La mobilità sostenibile  

L’idea di fondo è incentivare la mobilità sostenibile, riducendo l’uso dell’auto privata. Uno dei sistemi è eliminare stalli di sosta, che secondo il vice sindaco favoriscono il traffico, e la cui riduzione spingerebbe i torinesi a optare per i mezzi pubblici.  

Un libro dei sogni, secondo le opposizioni. Oltretutto dalle tempistiche bibliche. «Da quando la giunta Appendino si è insediata a quando ha varato la delibera sul piano regolatore sono passati 287 giorni e altri 511 giorni dal quel giorno a oggi. Il tutto per compilare un indice».

a.ros.
LA TAV SPARISCE DAL PIANO REGOLATORE DI TORINO IL COMUNE: “NON ESISTE E NON ESISTERÀ”ultima modifica: 2018-09-07T18:59:58+02:00da davi-luciano
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