“Piemonte merce di scambio” Chiamparino sfida il governo

6 agosto 18

La Stampa

Il presidente della Regione chiede al Politecnico uno studio sulla Tav E critica la Lega: nei territori che governa le grandi opere non si fermano

Andrea Rossi

Sulle Olimpiadi rischia di raccogliere le briciole. Sui vaccini sta guidando la protesta delle Regioni. E sulle grandi opere- a cominciare dalla Torino-Lione – potrebbe essere l’unico territorio sacrificato sull’altare delle analisi costi-benefici. 
Il Piemonte rischia di fare da camera di compensazione delle due anime del governo. È l’unica regione del Nord dove la Lega non governa. Ed è l’unica, con il Lazio, il cui capoluogo è governato dal Movimento 5 Stelle. Inevitabile che, proprio in Piemonte, si scarichino le tensioni di una convivenza romana spesso difficile: nel resto del Nord la Lega imperversa, qui gli equilibri sono molto più fragili.
Ecco spiegato perché Matteo Salvini, uno che raramente usa giri di parole, dopo aver dato il via libera alle principali infrastrutture (Pedemontane, Terzo valico e Tap) sulla Tav sia stato molto più vago: «Bisogna calcolare fino all’ultimo centesimo».

Ed ecco spiegata la controffensiva lanciata ieri da Sergio Chiamparino: «Guarda caso per tutte le grandi opere su territori a guida leghista, o per le quali ci sono ordini superiori (il diktat di Trump sul Tap, ndr), l’analisi costi-benefici è stata già fatta: solo per la Tav bisogna contare fino all’ultimo spicciolo.

È chiaro che è oggetto di scambio politico dentro il governo». Il presidente della Regione, ultimo baluardo del Pd al Nord, da mesi è il terminale ultimo di chi vuole difendere gli interessi del territorio, si tratti di Olimpiadi o infrastrutture. E se il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli sta varerà una commissione di tecnici per valutare l’utilità della Torino-Lione, Chiamparino risponde con un controdossier.

«Un’analisi costi-benefici sul sistema delle grandi opere, anche perché quella governativa si annuncia già scritta, visto a quali amici del trasporto su gomma è stata affidata».
Allude Chiamparino al professor Marco Ponti
, docente del Politecnico di Milano in pensione, e al team che lo dovrebbe affiancare: il suo “discepolo” Paolo Beria, Francesco Ramella del Politecnico di Torino, Alberto Dufruca, Pierluigi Coppola di Tor Vergata.

A parte quest’ultimo, i “saggi” di Toninelli sono accomunati dal fatto di avere posizioni molto critiche verso il piano varato dall’ex ministro Del Rio per spostare il 30% del trasporto delle merci dalla gomma al ferro.

Considerano la ferrovia costosa e poco vantaggiosa per l’ambiente, e guardano con favore ai progressi dei sistemi di trasporto su strada.
Una sentenza già scritta, per Chiamparino: «Non voglio fare l’ennesima analisi: ne sono già state fatte sette e tutte con esito positivo», spiega. «Chiederò al Politecnico di Torino uno studio sul sistema delle infrastrutture, sui due corridoi europei che ci riguardano (Genova-Rotterdam e Barcellona-Est Europa) per misurare le potenziali ricadute: lavoro, attrazione di capitale, sviluppo».
Nella sua battaglia, Chiamparino trova molti alleati in Forza Italia, meno, paradossalmente, nel suo Pd. A parte Piero Fassino e Giacomo Portas dei Moderati, il silenzio è tombale, tanto che l’ex senatore Stefano Esposito è sconsolato: «C’è nessuno nel Pd? Pensano di dire e fare qualcosa. E chi ambisce alla successione di Chiamparino?».
Il presidente intanto cerca sponde nel governatore ligure Giovanni Toti (trovata) e in quello lombardo Attilio Fontana (più difficile).

E mette in guardia la Lega: «Nelle regioni del Nord-Ovest le grandi opere vanno avanti per tutti o si fermano per tutti».

Allude al Terzo Valico, l’alta velocità Genova-Milano realizzata in buona parte su territorio piemontese, che Salvini non mette in discussione: «Sia chiaro, non metteremo a disposizione le nostre cave perché si vada più veloce da Genova a Milano». 

“Piemonte merce di scambio” Chiamparino sfida il governoultima modifica: 2018-08-10T13:02:59+02:00da davi-luciano
Reposta per primo quest’articolo