Bilderberg a Torino: cena top secret e accessi chiusi al Lingotto e 8Gallery

Tutta una serie di filantropi, intellighenzia dedita al bene dell’umanità ma siamo certi che i due giornalisti presenti non mancheranno di rendicontare al pubblico tutto quanto, se è vero che non c’è niente di strano e di losco vero? Se i giornalisti non possono fare dovere di cronaca ALLORA COSA SONO CHIAMATI A FARE? A spingere un progetto? A propagandare un’idea?

da giovedì il summit tra personalità dell’economia, della politica e delle banche
Gli ospiti hanno cominciato ad arrivare alla spicciolata in città. Le regole da rispettare? In primis l’obbligo del silenzio
Accessi chiusi al Lingotto
Accessi chiusi al Lingotto
Carabinieri e polizia di fronte ai due ingressi principali del Lingotto, transenne davanti al Nh Hotel, scale mobili e accessi centrali bloccati per l’8Gallery. L’imponente schieramento di forze dell’ordine predisposto per il 66simo meeting del gruppo Bilderberg, l’esclusivo club fondato da Rockfeller nel 1954, non è passato certo inosservato. Da questo pomeriggio, 6 giugno, gli ospiti hanno cominciato ad arrivare alla spicciolata e le misure di sicurezza hanno creato qualche disagio ai clienti del centro commerciale. Usciti dalla metropolitana, avrebbero voluto accedere alla galleria dalle due entrate di via Nizza, ma la strada era sbarrata dagli addetti al servizio d’ordine: «Ci spiace dovete passare dall’ingresso del Lingotto Fiere oppure da quello di fronte a Eataly». Qualcuno si è lamentato per la mancanza di preavviso, ma non ci sono stati particolari proteste.
L’hotel de Bilderberg a Oosterbeek in Olanda dove il club si riunì per la prima volta nel 1954
Il summit
Molti curiosi hanno provato ad affacciarsi oltre le transenne, ma riuscire a scorgere gli invitati è praticamente impossibile. Il programma della serata prevede una visita al Museo dell’Automobile, ma tutti gli spostamenti avverranno a bordo di navette predisposte dall’organizzazione. Il grande giorno è dunque arrivato e con buona pace dei cospirazionisti cade il velo sul meeting Bilderberg in città. A non calare sono invece le polemiche, che a ridosso del summit più esclusivo e segreto che c’è, hanno cominciato a infiammare le aule di Palazzo di Città.
M5S: di scena il neoliberismo più estremo
«Mi preoccupa molto la presenza del gruppo Bilderberg a Torino — osserva la consigliera comunale Cinque Stelle Monica Amore —. Si tratta di un’élite chiusa di neo-oligarchie finanziarie dedite al neoliberismo più estremo, che nel mio immaginario ha sempre rappresentato l’arroganza propria del potere-. Torino deve tornare ad essere la capitale dei diritti del lavoro e non la sede di coloro che, per tutelare i loro interessi, hanno fatto di tutto per comprimerli. Questo per me è inaccettabile».
Sicurezza e polemiche
Le fa seguito il capogruppo leghista in consiglio, Fabrizio Ricca: «Quello che non è chiaro invece è se la sindaca sia al corrente di questa importante convention e quali misure per la sicurezza degli ospiti abbia intenzione di prendere. Per questo ho depositato un’interpellanza e in cui chiedo ad Appendino di farci sapere se e quando ha saputo della presenza del gruppo Bilderberg a Torino e se ha provveduto, magari insieme ad altri organi preposti come questura e prefettura, a elaborare un piano che risponda alle esigenze organizzative e di sicurezza che un evento di questo tipo richiede». Va giù duro anche Augusta Montaruli, deputato di Fratelli d’Italia: «Nonostante i tentativi di alcuni grillini di dissimulare, è evidente come la scelta del gruppo Bilderberg di riunirsi nel capoluogo piemontese non sia casuale: qui il Sindaco 5 Stelle va a braccetto con il sistema Torino -. Quale location migliore?». Persino i commercianti si scagliano contro la sindaca: «In casi come questi dovremmo manifestare il massimo dell’accoglienza e invece né Comune né altri ci dicono nulla-. Quando c’erano i sindaci di prima – denuncia Maria Luisa Coppa, numero uno di Ascom— ci mettevamo intorno a un tavolo e combinavamo visite ai musei, tappe nei principali ristoranti, insomma facevamo sistema».
Cena a porte chiuse
Stasera, mercoledì 6 giugno, intanto l’antipasto. Alcuni dei 128 partecipanti prenderanno parte ad una cena a porte chiuse al Duomo delle Ogr. A fare gli onori di casa il segretario della Fondazione Crt, Massimo Lapucci. Tra i convitati anche Diego Piacentini (commissario per il digitale), Peter Thiel (fondatore di Paypal) e Reid Hoffman (fondatore Linkedin), ospiti in città per altro di due eventi sponsorizzati da Fondazione Agnelli e Talent Garden.
La quattro giorni al Lingotto
Giovedì 7 giugno, invece si entra nel vivo. Pernottamento e riunioni all’Nh Hotel del Lingotto. Una visita fugace al Museo dell’Automobile con gli spostamenti limitati su piccole navette per non dare nell’occhio. La quattro giorni vedrà riunite in un’unica sala tutte le 128 personalità. Siederanno uno accanto all’altro in rigoroso ordine alfabetico. E dovranno rispettare tre regole: frequentare tutte le sessioni dal mattino alla sera; non divulgare i contenuti; porre domande.
Gli italiani presenti
Basta fare qualche telefonata agli italiani che presenzieranno per rendersene conto. Lucio Caracciolo, direttore di Limes, è laconico: «Non posso dire nulla, lo sa. Di certo parlerò di geopolitica e non di cucina», sorride. Idem Salvatore Rossi, direttore generale di Bankitalia: «Preferisco non parlarne». Con loro anche Vittorio Colao, ceo di Vodafone; Elena Cattaneo, direttrice del Laboratorio di Biologia delle Cellule Staminali dell’UniMi; Alberto Alesina, docente di Economia ad Harvard; John Elkann, presidente di Fca e di Exor, la giornalista Lilli Gruber; il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano. Mistero invece sulla presenza di Davide Casaleggio, che sarà sotto la Mole venerdì per l’avvio del tour sulla democrazia diretta e la cittadinanza digitale. Secondo alcune fonti mancherebbero infatti quattro italiani all’elenco dei membri dell’edizione 2018.
Gli argomenti
Le regole del Bilderberg vogliono infatti che due terzi dei partecipanti siano scelti dall’Europa, il resto dall’America del Nord. I relatori che parleranno di fronte alla platea delle 128 personalità affronteranno nell’arco dei quattro giorni 12 argomenti di stretta attualità, economica e politica: al primo posto figura proprio il populismo in Europa (niente male discuterne nella roccaforte grillina); il mondo della post verità, il futuro del lavoro; l’intelligenza artificiale; la sfida della disuguaglianza; le elezioni midterm in America; Iran e Arabia Saudita; il commercio libero; la Russia.
6 giugno 2018 | 19:16
Bilderberg a Torino: cena top secret e accessi chiusi al Lingotto e 8Galleryultima modifica: 2018-06-11T19:43:12+02:00da davi-luciano
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