SALVINI E DI MAIO DURISSIMI CONTRO MATTARELLA: L’ULTIMATUM È CATEGORICO

LA COLPA DI PAOLO SAVONA, essere fedele agli italiani invece che ripudiare la costituzione

Governo entro 24 ore o si torna al voto: l’ultimatum di Lega e M5S a Mattarella
Salvini e Di Maio non accettano ulteriori veti da Mattarella: o si dà il via al governo o si torni al voto. Il nodo è sempre sul nome di Paolo Savona all’Economia: oggi Conte atteso al Quirinale per sciogliere le riserve del Capo dello Stato
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La storia infinita, forse ancora per poco: si potrebbe riassumere così lo stallo formatosi attorno al nuovo esecutivo congiunto di Lega e 5 Stelle: c’è il Premier Giuseppe Conte, non c’è l’accordo sui ministri che con lui dovranno rendere operativo il nuovo governo. Si tratta, si depennano nomi, si perde ancora tempo. La frustrazione, a quasi tre mesi dal voto, è ormai insostenibile e Salvini e Di Maio avvertono Mattarella: o ci sarà il via libera per l’esecutivo Conte o l’Italia sarà costretta a tornare alle urne il prossimo autunno.
 
Salvini e Di Maio avvertono Mattarella
 
Ancora 24 ore, poi forse si chiuderà anche l’ultimo spiraglio per dar vita a un nuovo governo: Movimento 5 Stelle e Lega, dopo mesi di trattative, malumori e vicoli ciechi, sembrano aver perso ogni residuo di pazienza e avvertono Mattarella che se i veti sulla squadra di governo non si ammorbidiranno sarà inevitabile tornare al voto. Dopo aver scritto su Facebook di essere molto arrabbiato, Salvini non ha usato mezzi termini per chiarire le sue intenzioni entro brevissimo periodo: “O il governo parte nelle prossime ore e si inizia a lavorare o tanto vale tornare a votare e prendere la maggioranza assoluta, ha spiegato dalla festa della Lega a Martinengo, in provincia di Bergamo.
 
Secondo Salvini, i ministri che andrebbero a formare l’esecutivo Conte sono i migliori possibili per compiere il cambiamento tanto auspicato dal Carroccio. “Spero che nessuno metta i bastoni fra le ruote o dica dei no“, conclude Salvini. Sulla stessa lunghezza d’onda le dichiarazioni di Luigi Di Maio, anch’egli stanco di aver la strada sbarrata. Dal palco di Terni, a sostegno del candidato sindaco del capoluogo di provincia umbro, spiega che si è già perso tanto, troppo tempo: “O si chiude entro 24 ore e siamo messi nelle condizioni di poter cominciare a lavorare o lasciamo perdere“.
 
24 ore per non far saltare tutto: bagarre su Savona
 
Il nome della discordia rimane sempre quello di Paolo Savona, nome indicato per il ministero dell’Economia che fa storcere il naso Mattarella per la sua professata intolleranza alle cause europeiste. “Fare gli interessi degli italiani non è una colpa. Ci dicono: ‘no quello non può fare il ministro perché ha detto prima vengono gli italiani, poi le regole europee. Quello non può fare il ministro perché vuole che l’Europa cambi, perché vuole cambiare i Trattati o perché si è permesso di dire che l’euro è una moneta che ha aiutato solo l’economia tedesca“, incalza Salvini, che insieme al suo partito e ai 5 Stelle ritiene che Savona sia il nome giusto con cui andare avanti.
 
Insomma, se Mattarella continuerà a opporsi, Lega e 5 Stelle sono pronti a far cadere tutto. Secondo AdnKronos, Di Maio avrebbe spinto i propri compagni di partiti a cercare approvazione pubblica da parte di figure importanti dell’economia per Savona, per metterlo sempre più in buona luce agli occhi del capo dello Stato. Mattarella lo aveva annunciato nelle scorse settimane: se i due leader coalizzati pensavano di poter fare e disfare senza di lui si erano sbagliati di grosso: intanto domenica 27 è atteso al Colle proprio Conte, spettatore impotente di fronte al fuoco incrociato tra Quirinale, Salvini e Di Maio. Nella bagarre nelle ultime ore è intervenuto anche Alessandro Di Battista, anche lui contrario al muro eretto da Mattarella e, come annunciato a Le Parole della Settimana, già pronto a scendere in campo se si dovesse tornare al voto: che possa essere il jolly del Movimento 5 Stelle in caso di una nuova tornata elettorale? Staremo a vedere.
Di Gabriele Sebastiani 27 maggio 2018 – 10:22
SALVINI E DI MAIO DURISSIMI CONTRO MATTARELLA: L’ULTIMATUM È CATEGORICOultima modifica: 2018-05-29T12:08:53+02:00da davi-luciano
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