Caso Skripal. A 10 Km da Salisbury c’è Porton Down, l’hub per la guerra chimica del Regno Unito

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Ulf Schmidt, professore di storia moderna presso l’Università del Kent, in un libro recentissimo aveva documentato di innumerevoli disseminazioni di agenti biologici e chimici condotti sulla ignara popolazione inglese
Prosegue con continui, grotteschi, colpi di scena la saga di Sergej Skripal “avvelenato, insieme alla figlia, con il Sarin da sicari di Putin”. E mentre gli abitanti di Salisbury gettati nel panico dal governo sono l’unica “prova” che i mass media possono mostrare per attestare questo inverosimile “complotto di Mosca”, c’è chi si documenta sulle infamie del Defence Science and Technology Laboratory, l’impianto militare per la Guerra biologica di Porton Down, ubicato a dieci chilometri da Salisbury. Sale così tra i libri più scaricati (tramite Emule e Torrent) in Gran Bretagna “Secret Science: A Century of Poison Warfare and Human Experiments” (Oxford University Press, 2015) di Ulf Schmidt, professore di storia moderna presso l’Università del Kent.
Basato, su documenti ufficiali recentemente declassificati, il libro di Schmidt documenta di innumerevoli disseminazioni di agenti biologici e chimici condotti sulla ignara popolazione inglese dagli “scienziati” di Porton Down. Ad esempio, 1953: disseminazione tramite aereo – proprio sull’area di Salisbury – di 4600 chili di zinco e cadmio solfuro (oggi ritenuto potenzialmente cancerogeno); giugno 1964: dispersione nella metropolitana di Londra di batteri ritenuti debolmente patogeni (con il conseguente monitoraggio dei ricoveri ospedalieri per verificare la dinamica delle infezioni);
 
1952: la disseminazione di batteri vivi della peste al largo della costa occidentale della Scozia…
Esperimenti simili a quelli che venivano condotti negli USA ma che a Porton Down suscitarono le rimostranze di alcuni “scienziati” i quali segnalarono l’inopportunità di mettere a repentaglio la salute e, in alcuni casi la vita, degli Inglesi. Per questo motivo, esperimenti “senza restrizioni” cominciarono ad essere condotti dapprima nelle isole Bahamas (disseminazione di virus dell’Encefalite equina) e poi in un altro possedimento imperiale britannico: la Nigeria (gas nervino).
Con questi precedenti non c’è da meravigliarsi se in questi giorni sui social inglesi comincino ad affollarsi fantasiose ipotesi che collegano il “caso Skripal” allo stanziamento straordinario di 48 milioni di sterline erogate per il potenziamento del Centro di Porton Down. Ipotesi che sconfinano nella paranoia, certo. Ma la scoperta che a vegliare sulla loro incolumità siano proprio coloro che, fino a ieri, li intossicavano con veleni e microorganismi patogeni comincia a rendere davvero nervose non poche persone in Gran Bretagna.
Francesco Santoianni Notizia del: 16/03/2018
Caso Skripal. A 10 Km da Salisbury c’è Porton Down, l’hub per la guerra chimica del Regno Unitoultima modifica: 2018-03-30T08:47:56+02:00da davi-luciano
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