Torino, Di Maio boccia la Tav “grande opera inutile” e scatena l’ira degli imprenditori

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Torino, Di Maio boccia la Tav "grande opera inutile" e scatena l'ira degli imprenditori

Gaffe del candidato 5 Stelle: “Macron ha già bloccato i lavori”, ma non è vero. L’Unione industriale: “Scelta sbagliata, si rischia l’isolamento”.

di MARIACHIARA GIACOSA e STEFANO PAROLA

 

23 gennaio 2018

 

È un viatico per i militanti valsusini, ma una tegola per gli imprenditori a cui, solo dieci giorni fa, l’aspirante premier Cinque Stelle Luigi Di Maio aveva stretto la mano per chiedere appoggio e consensi in vista delle elezioni, a partire dal numero uno dell’Unione industriale Dario Gallina. “Continuiamo a mettere soldi sulla Tav  – ha detto Di Maio in un’intervista radiofonica – ma intanto abbiamo scoperto che Macron ha sospeso l’opera sul lato Francia. Noi vogliamo recuperare 9 miliardi dalle grandi opere inutili e investirli sulle grandi, medie e piccole opere utili”. È un giro di parole (che contiene un errore, perché Macron non ha sospeso le opere della Torino- Lione, ma quelle collegate) che però riaccende i dubbi degli industriali torinesi.

“Il no alla Tav — sostiene il presidente degli industriali di Torino Dario Gallina — è una scelta sbagliata, l’ho anche spiegato a Di Maio durante il nostro incontro. Questo è un punto a loro sfavore: noi siamo pronti a dialogare e non abbiamo posizioni precostituite, però sulla Tav non si può tornare”. E aggiunge: “Le grandi scelte sulle infrastrutture sono importanti, altrimenti saremo tagliati fuori dalla logistica e dall’economia globale. Non possiamo essere d’accordo – prosegue Gallina – con chi non capisce che per attrarre investimenti occorre creare condizioni e collegamenti favorevoli. La Tav è fondamentale per la città e per ciò che vorrà essere nei prossimi anni. Se non si fa, saremo isolati dal resto d’Europa”. E sui soldi Gallina aggiunge: “La Tav, che ha tra l’altro un grande contributo dall’Europa, ha un costo limitato rispetto all’importanza che riveste per il futuro della nostra area » .

La sortita serale di Di Maio serve però ad aggiustare il tiro all’interno del Movimento, dopo che per tutta la giornata, soprattutto tra i militanti della Valsusa che alle ultime elezioni hanno premiato i 5 Stelle con una fiumana di voti, sono circolate perplessità e disappunto per quell’omissione del candidato premier durante l’intervento di presentazione del programma a Pescara, nel quale non sono state citate nemmeno di striscio la Tav e la “battaglia” della Valsusa. Un indizio che, unito al fatto che il senatore valsusino Marco Scibona sia solo quarto nella lista dei candidati al Senato sul collegio plurinominale, iniziava ad avere il sapore della prova. Scibona, che del Senato nel 2013 era stato capolista, finisce ora in ultima posizione senza alcuna possibilità di elezione. Regole dell’alternanza uomo- donna, dicono dall’interno dove non è svanita la speranza che lo “Scibo” possa essere ripescato da Di Maio e Casaleggio per coprire il collegio uninominale.Eppure è un fatto che i voti degli iscritti al Movimento non siano confluiti sul portabandiera del No alla Tav in Parlamento. Che il clima tra movimento e oppositori dell’alta velocità non sia più quello di un tempo è palpabile: da quando il Movimento 5 Stelle ha prima cavalcato e poi gestito la lotta alla Tav, non solo la costruzione della linea non si è fermata, ma anzi è andata avanti con maggiore velocità di prima e il tunnel geognostico è stato completato. Non sembra un caso che nei tre giorni di tour piemontese, Di Maio non si sia fatto vedere in Valsusa, nè tantomeno nei dintorni del cantiere, che era invece una tappa obbligata dei giri elettorali di Beppe Grillo negli anni scorsi.

La prova arriva dalla nota diffusa da Rete Ambientalista, uno dei componenti della galassia No Tav che ritira il suo appoggio ai 5 Stelle in vista delle campagna elettorale. “I Comitati non faranno campagna elettorale a favore dei grillini” annuncia Lino Balza, militante No Tav, esponente di Rete ambientalista e responsabile regionale di Medicina democratica. “Salvo aggiornamenti dell’ultima  ora, inaspettatamente, il programma dei 5 Stelle non contiene il blocco delle grandi opere Tav del Valsusa e il Terzo Valico. Il proselitismo a favore dei Cinque stelle – aggiunge – non era una decisione condivisa perché all’interno dei comitati No tTv è forte l’area anarchica e astensionista, ma a questo punto il clamoroso voltafaccia di Di Maio ha tagliato la testa al toro”. 

Torino, Di Maio boccia la Tav “grande opera inutile” e scatena l’ira degli imprenditoriultima modifica: 2018-01-23T17:37:20+01:00da davi-luciano
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