Due giornate di mobilitazione a Parigi contro la riforma del lavoro

scioperi-francia8103-1400x1158povero Presidente antipopulista Macron, gli tocca già di ordinare le cariche contro questo popolo che tanto vuole tutelare a suon di Job act. Peccato lui non abbia le “miti”, serene e tranquille sigle sindacali italiane che non disturbano e non si sentono… In Francia sono in programma ben 170 manifestazioni, da noi quante?
 
I media intanto, non danno il minimo risalto a queste proteste,  solo le proteste coordinate da Soros e soci contro il “dittatore di turno” sono degne di nota per le press-stitute politically correct. In effetti si sono aggiunte anche proteste all’ambasciata libica per le condizioni nei centri di “smistamento” profughi. Peccato che proprio la Francia del kompagno Hollande si è tanto spesa per eliminare Ghedafi e mettere “quelli giusti, quelli bravi e buoni democratici e civili ribelli” al potere.
 
Si imitano a sbeffeggiare la partecipazione, definita modesta, a giudicare dalle foto non sembra.
Due giornate di mobilitazione a Parigi contro la riforma del lavoro
Dopo le proteste di settembre e ottobre, i sindacati francesi, CGT in testa, sono scesi di nuovo in piazza per due giornate di mobilitazione contro la nuova proposta di riforma del lavoro (loi travail) portata avanti dal presidente Emmanuel Macron. Giovedì 16 novembre sono state organizzate manifestazioni in 170 città della Francia, per la prima volta anche con la partecipazione del sindacato Force Ouvrière. È la quarta ondata di proteste dall’elezione del nuovo inquilino dell’Eliseo. A Parigi, il corteo si è mosso da place de la République a place de la Nation.
 
Le riforme, definite dal presidente “una trasformazione senza precedenti del nostro modello sociale e del funzionamento della nostra economia,” sono già state approvate per decreto a fine settembre, ma dovranno essere discusse e votate dal Parlamento a partire dalla prossima settimana. Le nuove norme prevedono maggiore libertà per i datori di lavoro nelle scelte relative a contratti, stipendi, licenziamenti e congedi di maternità o malattia. Vengono dimezzati anche i tempi a disposizione dei lavoratori per fare ricorso contro un licenziamento giudicato ingiusto.
 
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Lo sciopero del 16 ha avuto una partecipazione modesta. Parlando alla Reuters, il ministro del lavoro Muriel Penicaud ha detto che ormai gli scioperi e gli scontri per cui la Francia era famosa un tempo sono diventati “un’eccezione.” La CGT, in effetti, si trova ad affrontare — come quasi tutti i sindacati di sinistra in Europa — una crisi di consensi e di partecipazione.
 
Ieri, sabato 18, una nuova manifestazione ha animato le strade della capitale, da place du Marechal a Place du Pérou, a poche centinaia di metri dall’Eliseo. Organizzata dal piccolo coordinamento Front Social, si è trattato di una protesta diretta esplicitamente contro il presidente e le sue politiche: “Lo stato di diritto è stato fagocitato da uno stato d’emergenza permanente. Il diritto sociale e il codice del lavoro si sono dissolti nel potere padronale; i giovani con un lavoro tutelato ne vengono privati, gli altri sono precari o disoccupati,” si legge nell’appello alla mobilitazione. A questa seconda manifestazione non hanno partecipato i partiti di sinistra (in particolare Mélenchon), ma erano presenti militanti della CGT e di numerosi altri raggruppamenti politici e sindacali.
A margine del corteo c’è stato qualche scontro con la polizia, quando alcuni manifestanti si sono radunati davanti all’ambasciata libica per protestare contro le condizioni disumane in cui versano i migranti nel paese.
 
Macron è già assediato: in Francia piazze piene contro il presidente
Manifestanti in piazza contro le politiche liberiste di Macron
 
FRANCIA, MACRON E’ GIA’ ASSEDIATO: MANIFESTANTI IN PIAZZA
I tanti manifestanti contro la politica “liberista” del presidente francese Emmanuel Macron hanno sfilato oggi per la quarta giornata di mobilitazione per denunciare i decreti, in vigore da settembre, e sperando di essere ascoltati da un governo che ha già approvato altre riforme. “Solo chi non fa nulla è sicuro di perdere”, ha affermato questa settimana Philippe Martinz, segretario generale della CGT, il principale sindacato transalpino. Circa 170 manifestazioni sono in programma, organizzate dalla CGT con Solidaires, la FSU e le organizzazioni giovanili, oltre che per la prima volta con Force Ouvrière (FO). Anche se, comunque, i due numero uno delle organizzazioni sindacali marceranno a centinaia di chi,lometri di distanza: Martinez a Parigi, Jean-Claude Mailly a Marsiglia.
 
NEL MIRINO LA RIFORMA DEL LAVORO E LE PENSIONI
“Vogliamo lanciare un segnale d’allarme sui dossier che sono di qui a venire, come il sussidio di disoccupazione e, l’anno prossimo, le pensioni”, ha spiegato il segretario generare di FO, che ha anche una “forte inquietudine” sull’avvenire della pubblica amministrazione. Al fianco delle organizzazioni sindacali, marceranno molti militanti di France Insoumise, il movimento di sinistra Jean-Luc Mélenchon.
Due giornate di mobilitazione a Parigi contro la riforma del lavoroultima modifica: 2017-11-23T23:49:38+01:00da davi-luciano
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