Montanari, il vicesindaco di Torino che difende la piazza: «Dov’è il problema?»

http://www.corriere.it/politica/17_ottobre_03/montanari-vicesindaco-torino-che-difende-piazza-dov-problema-m5s-a0206a96-a7ad-11e7-8b29-3c19760df94c.shtml

«Non tollero atti di violenza fisica e morale nei cortei. E li condanno con forza. Ma rivendico il diritto dei cittadini a organizzare manifestazioni»

Guido Montanari

Professor Guido Montanari, vicesindaco di lotta e di governo? 
«Una semplificazione ingiusta. Una amministrazione ospita un vertice adempiendo a un dovere istituzionale. E poi alcuni suoi responsabili ne criticano i contenuti. Non vedo dove sia il problema».

È normale che la sindaca pranzi con i ministri del G7 mentre i suoi consiglieri marciano contro di loro?
«Se Forza Italia avesse fatto il suo congresso avremmo dovuto osannare Berlusconi? Se ci fosse stato il convegno dei macellai avremmo dovuto ingozzarci di carne? Il diritto di critica in questo Paese mi sembra davvero messo male».

L’aggressione alla Polizia e la finta decapitazione di Matteo Renzi rientrano nel diritto di critica?
«Non tollero atti di violenza fisica e morale nei cortei. E li condanno con forza. Ma rivendico il diritto dei cittadini a organizzare manifestazioni».

Qual è il limite?
«Non ci deve essere limite al diritto di critica, purché civile. Chi, come Renzi, ci attacca per aver permesso quel corteo, si mette su una china anticostituzionale, quindi illegale».

L’amministratore indegno citato dal segretario del Pd era lei?
«Curioso che un partito almeno in teoria ispirato dai valori di Antonio Gramsci si schieri in modo strumentale contro il diritto di critica».

Se è così perché non c’è andato anche lei al corteo contro il G7?
«Avevo un convegno a Jesi sull’architettura eclettica. Lo organizza un mio antico maestro».

Suvvia professore…
«Non ci sarei andato comunque. Temevo una strumentalizzazione della mia presenza. Ma questa mia paura non ha senso, non dovrebbe esistere».

Vede che c’è un problema?
«Non trovo nulla di male nella partecipazione dei nostri consiglieri. Non si può pensare che chi ha idee politiche non le manifesti».

Insieme a centri sociali noti per le loro pratiche piuttosto radicali? 
«Quel corteo è stato pacifico. Poi alcuni violenti hanno provocato le forze dell’ordine, brave a reagire con misura. Personaggi da isolare».

Ma non sono quelli con cui ha fatto alcune riunioni prima del G7?
«Questo è un falso sostenuto da alcuni esponenti del Pd. Io ho partecipato a un solo dibattito, organizzato da Sinistra italiana. Dove ho espresso le mie posizioni di critica per le politiche del G7 contro lavoratori e popoli».

Non è ambiguo dare solidarietà agli agenti senza condannare gli autori degli scontri e della finta ghigliottina? 
«Invece lo abbiamo fatto. Più volte, in tempi diversi. La nostra sindaca aveva già stigmatizzato le prove generali di quella ridicola messa in scena. Non vogliamo alcuna contiguità con quel mondo».

Lei è davvero il «signor No» della giunta torinese?
«Definizione grottesca. Io sono un urbanista, con la sua storia. Sono un convinto No Tav, ho animato un comitato contro il grattacielo di Intesa-San Paolo, mi batto per una università democratica».

La svolta radicale delle proteste ha nuociuto alla causa No Tav?
«L’estremizzazione del dissenso non fa mai bene. Ma in Italia non è mai stato aperto un dibattito su quell’opera. Governo e Stato non hanno mai dialogato con i cittadini».

Sta giustificando la guerriglia del biennio 2011-2013?
«No. Sto elencando dei fatti».

La tragedia di piazza San Carlo è uno spartiacque nella percezione della giunta Appendino?
«Spero di no. Un episodio grave, che però ha radici in una serie di elementi non prevedibili. Tutto si poteva far meglio, ma tutto era sempre stato fatto così. Non siamo entrati in sintonia con i tempi: è una cosa che ci dispiace tanto».

La luna di miele con Torino è finita?
«I cittadini si aspettavano in modo legittimo un cambiamento più veloce, dall’oggi al domani. Finora, per tutta una serie di ragioni, non ci siamo riusciti. Anche questo va riconosciuto».

Montanari, il vicesindaco di Torino che difende la piazza: «Dov’è il problema?»ultima modifica: 2017-10-03T17:36:21+02:00da davi-luciano
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