di MoVimento 5 Stelle
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TAV Torino-Lione. Fermi tutti, la Francia si prende una pausa sull’inutile e costosissimo progetto di trasporto merci. Il ministro Delrio tra un imbarazzante interrogatorio e l’altro per processi sulla ‘ndrangheta in Emilia ne faccia una giusta. Congeli immediatamente l’opera. Il MoVimento 5 Stelle al Governo intavolerà immediate trattative con la Francia per cancellare per sempre il Tav Torino-Lione e destinare le risorse in investimenti innovativi per la mobilità sostenibile e la tutela del territorio.
Da oltre dieci anni denunciamo l’insostenibilità economica e ambientale della tratta Torino-Lione.
Mentre cittadini, comitati, associazioni, esperti di trasporti ed il MoVimento 5 Stelle fuori e dentro le istituzioni denunciavano e protestavano, i governi italiani da Prodi a Berlusconi passando per Monti, Letta e Renzi proseguivano contro tutto e tutti spacciando, la madre di tutti gli sprechi e le corruzioni, come la risoluzione di tutti i problemi. Forse quelli di tangentari e mafiosi?
Come abbiamo chiaramente denunciato in Parlamento da quindici anni i governi d’Italia e Francia non rispettano l’art. 1 dell’Accordo di Torino del 2001 che ha stabilì che “l’entrata in servizio dovrebbe avere luogo alla data di saturazione delle opere esistenti”. Non viene mai detto che una linea per il trasporto merci su ferro già c’è! Ma oggi è utilizzata al 17% della sua capacità, tre volte meno che 15 anni fa. Perché non spostare già oggi il traffico merci su questa tratta? Perché non si usa quella linea invece di fare un altro tunnel? Perché il partito dei cementificatori, dei costruttori, dei perforatori rimarrebbe senza foraggio. Perché mafie e corrotti e perderebbero un grande affare.
Si sventra inutilmente un intero territorio prosciugando le falde acquifere, invadendo la valle di amianto, e perforando la montagna con costi stimati in 26 miliardi di euro. Costi che ci indebiteranno per anni. Risorse che Italia e Francia potrebbero destinare altrove in investimenti innovativi. È un’opera insostenibile economicamente anche perché di fatto il Parlamento ha approvato una legge dal costo variabile, autorizzandone fin da ora la lievitazione dei costi. L’analisi del costo al chilometro mette in evidenza che sarà di € 356 milioni per l’Italia e di € 78 milioni per la Francia (4,6 volte in più)