IL MINISTERO DELL’ECONOMIA TAGLIA DI NUOVO LE COMPENSAZIONI PER IL TAV

ANSA

Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture, si è impegnato con il presidente del Piemonte e i sindaci dei Comuni interessati dal passaggio della Torino-Lione a garantire i 112,5 milioni di compensazioni promesse

Pubblicato il 14/05/2017
Ultima modifica il 14/05/2017 alle ore 09:48
MAURIZIO TROPEANO
TORINO

E dire che due anni fa il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, aveva messo tutto il suo peso politico per convincere i dirigenti del ministero dell’Economia e Finanza a confermare i 112,5 milioni di fondi compensativi destinati al territorio per la realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione. Adesso, nonostante Delrio ci abbia messo la faccia anche con i sindaci dei comuni interessati dalla realizzazione dell’opera nella Gazzetta Ufficiale pubblicata dal 10 maggio all’interno del decreto che prevede la rimodulazione degli interventi che saranno realizzati con i primi dieci milioni stanziati dal governo è stato inserito un passaggio che fissa il costo complessivo delle opere di mitigazione dell’impatto della Tav nel 2% della spesa complessiva ripristinando dunque quel taglio da 80 milioni scongiurato due anni fa. E come due anni fa è ancora Stefano Esposito, vicepresidente Pd della Commissione Trasporti del Senato, a lanciare l’allarme. Questa volta lo fa con un post su Facebook: «Sono anni che mi batto per il Tav. E sono anni che dico che i veri No Tav non sono in val di Susa, ma a Roma».  

Ieri mattina, così, Esposito è andato all’attacco chiamando per primo il ministro Delrio che non ha nascosto la sua stizza per la scelta del Mef. Il pressing del senatore democratico ha portato alla convocazione di una riunione d’urgenza prevista per martedì al ministero a cui parteciperà anche il commissario di governo per la Torino-Lione. Paolo Foietta si dice sicuro del fatto che «la posizione del governo non sia cambiata per quanto riguarda l’entità delle compensazioni e di evitare pasticci per questo vado a Roma per trovare una soluzione».  

Resta da capire perché «i tecnici del Mef abbiano deciso di inserire la riduzione delle compensazioni in presenza di un impegno politico chiaro ed esplicito del ministro Delrio» attacca Esposito. Impegno che se disatteso metterebbe in discussione il «lavoro fatto in tutti questi anni dall’Osservatorio tecnico». Da sempre, infatti, i sindaci valsusini contrari alla Tav hanno contestato le compensazioni definendole solo come promesse e annunci. Il fatto che il Mef non perda occasione per cercare di tagliare quei fondi porta acqua al mulino dell’opposizione istituzionale. Ecco perché Esposito vorrebbe «conoscere a chi appartenga la manina che ha inserito il taglio anche perché i 112,5 milioni destinati alle compensazioni fanno seguito ad un preciso impegno politico assunto dai Governi, la verifica della normativa di riferimento è già stata più volte oggetto di approfondimento e sempre confermata ed il Parlamento ha più volte confermato l’impegno in tale senso». E aggiunge: «La riduzione dei fondi di compensazione costituirebbe un tradimento di tutti gli impegni fin qui assunti. Non è accettabile che per chi mette le manine finisca sempre a tarallucci e vino». Un punto di vista che il ministro Delrio potrebbe anche condividere.  

Si vedrà. Quel che è certo è che per i promotori dell’opera il vertice di martedì al ministero delle Infrastrutture dovrà individuare la soluzione tecnica per ripristinare quei fondi ma anche per blindarli da nuovi e sempre possibili tentativi di scippo. 

DE BORTOLI NON LASCIA L’OSSO BOSCHI, ANZI RADDOPPIA!

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/de-bortoli-non-lascia-osso-boschi-anzi-raddoppia-banca-etruria-147661.htm

12 MAG 2017 13:53

1. DE BORTOLI NON LASCIA L’OSSO BOSCHI, ANZI RADDOPPIA! ‘LA BANCA ETRURIA È UNA STORIA DI MASSONERIA. SI DICE CHE ANCHE MPS L’HANNO ROVINATA I MASSONI. PERCHÉ NON CHIARIRE?’
2. VIDEO: ‘SE FAI DOMANDE SCOMODE, SEI UN NEMICO. DI RENZI DICEVO CHE ERA UN MALEDUCATO DI TALENTO. ORA HO DEI DUBBI SUL TALENTO. MI SCRIVEVA SMS PER LAMENTARSI ANCHE DI COSE DEL TUTTO IRRILEVANTI’. LA GRUBER CHIEDE: ‘ANCHE MINACCIOSI?’ ‘SÌ, ANCHE’

de Bortoli

Da www.liberoquotidiano.it

FERRUCCIO DE BORTOLI POTERI FORTI

Ferruccio De Bortoli non molla di un millimetro. Il suo è un assedio contro Maria Elena Boschi, le cui conseguenze, per lei, da un punto di vista politico potrebbero essere le peggiori. Come è noto, tutto nasce dallo scoop consegnato col suo ultimo libro, Poteri forti (o quasi) (edizioni: La nave di Teseo), in cui si legge delle pressioni dell’ex ministro affinché Unicredit valutasse l’acquisto di Banca Etruria. Ricostruzioni per le quali Boschi porterà l’ex direttore del Corriere della Sera in tribunale (e De Bortoli, spavaldo, ha sottolineato: “Non vedo l’ora che arrivi la querela”).

Ma, si diceva, l’assedio. Già, perché a Otto e Mezzo di giovedì sera, nel salottino di Lilli Gruber, De Bortoli ha rincarato la dose: “La Banca Etruria è una storia di massoneria“, ha affermato tranchant. Frasi che richiamano il primo – e durissimo – attacco a Matteo Renzi sullo “stantio odore di massoneria” che lo circondava. E ancora, a Otto e Mezzo, ha aggiunto: “”C’è chi dice che Mps sia stata rovinata dalla massoneria. E allora perché non fare chiarezza?“. Dunque ancora contro la sottosegretaria: “Non è molto efficace la difesa di Maria Elena Boschi. Io spiegherei“.

de bortoli renzi 2

DE BORTOLI RENZI 5

In merito al silenzio dell’ex ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, ha aggiunto: “Io penso che i banchieri abbiano l’obbligo di riservatezza. Poi c’è stato un comunicato da Unicredit che ha smentito pressioni ma ha detto che un dossier c’è stato e poi, come dovuto, è stato chiuso. Quindi Ghizzoni si è comportato bene“. Infine, una battuta sulle sue fonti in merito al caso Boschi-Unicredit: “Questo è un libro sui poteri forti quindi io sono andato a sentire i poteri forti. Molti appartengono al passato, altri ci sono anche ora”.

2. OTTO E MEZZO, DE BORTOLI STRONCA RENZI: «L’HO DEFINITO UN MALEDUCATO DI TALENTO, ORA HO DUBBI SUL TALENTO»

Marco Leardi per www.davidemaggio.it

de bortoli renzi 2

DE BORTOLI RENZI 2

L’eloquio misurato ed il portamento distinto non devono trarre in inganno. Quando vuole, Ferruccio De Bortoli assesta stoccate in grado di affettare il destinatario. Anche in tv. Ieri sera, ospite a Otto e mezzo su La7, il giornalista ha dato conto delle sue recenti rivelazioni su Maria Elena Boschi in merito al caso Etruria ma soprattutto ha ‘infilzato’ a distanza Matteo Renzi con una battutina che potrebbe presto diventare un tormentone.

Interpellato da Lilli Gruber sul suo rapporto burrascoso con l’ex premier sin dai tempi della sua direzione al Corriere, De Bortoli ha detto:

tweet di de bortoli contro renzi

TWEET DI DE BORTOLI CONTRO RENZI

Io l’ho definito un maleducato di talento, adesso inizio ad avere qualche dubbio sul talento“.

Ah, però! Pur riconoscendogli “di essere un grande comunicatore e un politico di straordinaria forza“, il giornalista ha impallinato a distanza il rottamatore fiorentino senza nemmeno scomporsi. Le sue parole ci hanno colpiti per la loro efficacia mediatica, stavolta più potente delle tante invettive urlate che si odono spesso nei salotti tv come riempitivo per dibattiti ormai fiacchi e uguali a se stessi.

Peccato solo che l’ex premier non fosse presente in studio o in collegamento, altrimenti avremmo assistito ad un duello serratissimo. “Con Renzi non ci son stati buoni rapporti” ha ammesso a Otto e mezzo De Bortoli, rivelando che l’ex inquilino di Palazzo Chigi gli scriveva sms “soprattutto per lamentarsi anche di cose del tutto irrilevanti“. E, quando la conduttrice gli ha chiesto se quei messaggi avessero tono minaccioso, l’ex direttore del Corriere ha risposto: “Sì, anche“.

fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria 14

FOTOMONTAGGI MARIA ELENA BOSCHI E BANCA ETRURIA 14

Il giornalista ha poi ricordato un episodio che riguardò un collega del Corriere “minacciato dalla scorta” di Renzi durante le vacanze estive di quest’ultimo.

Se fosse accaduto ai tempi di Berlusconi, le reazioni anche della nostra categoria, Lilli, sarebbero state assolutamente diverse” ha chiosato l’ex direttore rivolgendosi alla conduttrice di La7.

fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria 2

FOTOMONTAGGI MARIA ELENA BOSCHI E BANCA ETRURIA 2

LES DERNIERS RATS ISLAMISTES RADICAUX (CE QUE SONT LES SOI-DISANTS ‘REBELLES’ DES MEDIAS DE L’OTAN) QUITTENT DAMAS !

SYRIA COMMITTEES/ COMITES SYRIE/ 
КОМИТЕТЫ СИРИИ/ 2017 05 14/
2017-05-14_102136
Conflit en Syrie: accord pour l’évacuation d’un nouveau quartier dit “rebelle” de Damas …
Le gouvernement syrien est parvenu à un accord avec les insurgés islamistes sur l’évacuation de ces derniers d’un nouveau quartier de Damas. Les rats islamistes quittent la capitale syrienne et le terreau pour le terrorisme endémique depuis 2011 s’assèche …
“Les opérations militaires se sont interrompues dans le quartier de Qaboun cet après-midi après que les organisations terroristes ont annoncé avoir accepté (…) le départ” de leurs combattants, a indiqué Sana. Certains rebelles réclamaient de s’installer après leur évacuation dans la Ghouta orientale, fief insurgé à l’est de Damas, au lieu de se rendre dans la province d’Idleb (nord-ouest), comme cela a été le cas pour la quasi-totalité des insurgés et civils évacués d’autres zones. Outre Barzé, Qaboun et Techrine, les rebelles sont encore présents dans trois autres quartiers de la capitale syrienne: Jobar, Tadamoun et Yarmouk, en cours de nettoyage.
Les insurgés islamistes, soutenus par les USA, l’OTAN, la Turquie et les monarchies du Golfe, et qui ont perdu de vastes régions face au gouvernement Assad soutenu militairement par la Russie et l’Iran, se sont vus contraints de signer des accords d’évacuation. L’ONU – qui est du côté des islamistes, négociant même officiellement avec Daech – a dénoncé ces évacuations comme des “déplacements forcés” …
LM / SYRIA COMMITTEES WEBSITE

DANS LE « DEBAT PANAFRICAIN » : LUC MICHEL ET FABRICE BEAUR DECRYPTENT LES EVOLUTIONS DE LA SITUATION GEOPOLITIQUE ET GEOSTRATEGIQUE DANS LA CRISE UKRAINE-DONBASS

# CE DIMANCHE 14 MAI 2017 SUR AFRIQUE MEDIA/
LES CORRESPONDANTS INTERNATIONAUX :
L’UKRAINE PROCHAIN POINT CHAUD DE LA NOUVELLE GUERRE FROIDE 2.0
2017-05-14_121735
* LUC MICHEL (Bruxelles) :
L’UKRAINE UN ENJEU GEOPOLITIQUE CAPITAL AUSSI BIEN POUR MOSCOU QUE POUR WASHINGTON
Le Géopoliticien nous emmène cette semaine vers “le prochain point chaud de la nouvelle Guerre Froide 2.0” : la crise de l’Ukraine et du Donbass. Un dossier qui va nous permettre une « plongée » au cœur des fondamentaux de la Géopolitique mondiale, mais aussi des géopolitiques russe et américaine …
* FABRICE BEAUR (Sotchi, Russie) :
LA SITUATION POLITIQUE A KIEV ET LA SITUATION MILITAIRE SUR LE FRONT DU DONBASS
Nous partons rejoindre à Sotchi, Fabrice BEAUR, le correspondant d’Afrique Media en Russie. Il y a bien longtemps que nous n’avons pas parlé de la situation en Ukraine. Et pourtant, il semble qu’il faille y prêter de nouveau attention. Quelle est donc la situation politique à Kiev ? Et quelle est la situation militaire dans le Donbass, cette région en rébellion armée ?
Vers 16h00 (Douala/Ndjaména/Malabo)
Et 17h00 (Bruxelles/Paris/Berlin)
Multiplex de Douala – Yaoundé – Ndjaména – Malabo
avec tous les panelistes des plateaux
Luc Michel en multiplex EODE-TV (depuis Bruxelles)
Rediffusion ce lundi…
EODE-TV / EODE PRESS OFFICE
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AFRIQUE MEDIA

ECOLOGIE RADICALE : DES MILLIERS DE PERSONNES ONT MANIFESTÉ À MADRID POUR L’ABOLITION DE LA TAUROMACHIE

# LUCMICHEL. NET/ 
Luc MICHEL/ 2017 05 13/
2017-05-14_094333
Le respect de la vie et de la biodiversité passe par l’abolition de ces spectacles issus de la préhistoire ! Et ce n’est pas un hasard si les idéologies xénophobes sont aussi celles qui soutiennent ces pratiques honteuses : Trump légalisant la chasse aux loups et aux ours, y compris en période de reproduction, ou encore le lobby pro-corrida dans le midi français et ses soutiens au FN …
“LA TORTURE N’EST PAS CULTURE” 
Des milliers de personnes ont manifesté ce samedi dans le centre de Madrid pour réclamer à grands cris “l’abolition de la tauromachie” en Espagne, le pays qui l’a inventée, a constaté l’AFP. Depuis des siècles, l’Espagne magnifie « l’art d’affronter le taureau » (sic) et depuis le 11 mai, les arènes de la capitale accueillent les célèbres fêtes taurines de San Isidro. Mais pour les organisateurs de la manifestation anti-tauromachie, ces fêtes, avec une trentaine de corridas, “signifient la torture et la mort d’au moins 204 animaux”. “Nous luttons pour en finir avec les corridas et n’importe quelle fête organisée en Espagne où l’on maltraite les animaux pour que les gens s’amusent”, a dit à l’AFP une manifestante, Sandra Barrena, avocate de 48 ans, venue spécialement du Pays basque. Pour elle, “on mesure le degré d’éthique, de morale et de civilisation d’un pays au respect qu’il a envers les animaux et à sa façon de les traiter et l’Espagne doit s’améliorer à ce niveau”. “La torture n’est pas culture”, ont clamé les manifestants, à l’appel du collectif “La tauromachie est violence”, composé d’associations de défense des animaux. Ils réclamaient notamment l’élimination de toute subvention aux spectacles taurins.
HONTE A L’UNESCO !
LES CORRIDAS, INSCRITES DEPUIS 2015 AU “PATRIMOINE CULTUREL IMMATERIEL” DU PAYS …
En 2010, le parlement de Catalogne avaient voté l’interdiction de la corrida dans cette région du nord-est. Mais la Cour constitutionnelle a annulé l’an dernier cette mesure en jugeant que l’Etat se doit de préserver les corridas, inscrites depuis 2015 au “patrimoine culturel immatériel” du pays.
En Espagne, “on dit qu’on ne peut pas maltraiter les animaux sauf dans les spectacles autorisés”, a déploré l’un des organisateurs du défilé, Jose Enrique Zaldivar, président d’une association des vétérinaires abolitionnistes de la tauromachie. “Nous avons besoin que la notion de tauromachie comme bien d’intérêt culturel disparaisse”, a expliqué ce vétérinaire, ensuite “nous pourrons chercher la voie permettant d’abolir tous les spectacles taurins”.
En septembre, plusieurs milliers de manifestants avaient déjà réclamé à Madrid cette abolition. Mais la tradition reste vive en Espagne: 1.736 fêtes taurines y ont été organisées en 2015 dont 394 corridas, selon le ministère de la Culture. Les défenseurs des animaux avaient cependant remporté une victoire l’an dernier quand la région de Castille-et-Léon (nord) avait annoncé “l’interdiction de la mise à mort de taureaux en public lors de fêtes taurines populaires et traditionnelles”. La dernière édition de la fête du Toro de la Vega à Tordesillas, en septembre, s’est achevée sans mise à mort du taureau en public, alors qu’il y était traditionnellement tué à coups de lance, depuis cinq siècles.
LM
 * Ma position pour l’Ecologie radicale (Deep Ecology) :
Lire sur LUC MICHEL/ ЛЮК МИШЕЛЬ/ 
LA NATURE A DES DROITS … L’ÉCOLOGIE RADICALE ET MOI !
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HONTEUSE RECUPERATION POLITIQUE DE L’EUROVISION PAR LE PRESIDENT-OLIGARQUE DE KIEV AVEC LA COMPLICITE DES MEDIAS DE L’OTAN !

# NOVOROSSYA INFO/ НОВОРОССИЯ ИНФО /

НОВОСТИ РЕСПУБЛИКИ ДОНБАС И УКРАИНЫ –

DONBASS REPUBLICS & UKRAINE NEWS – #6 – MAI 13, 2017

 

L’AFP titre ce 13 mai, jour d’une Eurovision qui n’est plus qu’une arène politique, et dont la concurrente russe a été bannie, « Quatre civils tués dans l’Est de l’Ukraine: le président absent de l’Eurovision » … oubliant que dans la sale guerre du Donbass c’est Kiev qui est l’agresseur, depuis ces tristes jours de 2014 où la junte a cru pouvoir écraser par les armes les républiques autoproclamées de DNR et LNR, qui avaient fait le choix de l’autodétermination par référenda et au nom de la liberté des peuples à disposer d’eux-mêmes !

Ville industrielle située à une dizaine de kilomètres au nord de Donetsk, Avdiïvka est l’un principaux points chauds de la ligne de front ces derniers mois. Kiev multipliant les agressions et refusant d’appliquer les Accords de Minsk sur le Donbass. « En raison des bombardements à Avdiïvka et de la mort de civils, j’ai pris la décision d’annuler ma présence à la finale de l’Eurovision », a pour écrit le président-oligarque Porochenko sur sa page Facebook. Récupérant ainsi à nouveau politiquement un événement culturel qui aurait du célébrer la paix en Europe. Mais pas à Kiev !

LM

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